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Autore: Miki_TR    13/07/2005    37 recensioni
Piccola storia con ben poco senso. Questa fic è nata un po' come uno scherzo, come una sfida. Non c'è molto di serio in queste righe. Spero che strappi un sorriso a qualcuno.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James Potter | Coppie: Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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La lista della spesa

La lista della spesa

ovvero

Come fu che James Potter scoprì l'inganno

 

James Potter si Materializzò sul pianerottolo e bussò alla porta. Poi aspettò. Aspettò. Pulì gli occhiali. Bussò ancora. Aspettò un altro minuto. Si riallacciò le stringhe delle scarpe da ginnastica. Bussò di nuovo, più forte. Poi perse la pazienza e suonò il campanello. Passò ancora qualche secondo.

Un rumore di chiavistello giunse dall'altra parte della porta chiusa. Quindi comparve Sirius Black.

-Prongs, perchè cazzo hai suonato il campanello?- sbraitò Sirius dopo aver messo a fuoco l'amico sul suo pianerottolo.

-Ciao anche a te Sirius. Ti trovo proprio in forma...-

Questo, a ben guardare, non era affatto vero. Sirius indossava un vecchio paio di pantaloni sgualciti a quadretti neri e blu, e una maglietta nera che sembrava non aver mai incontrato un ferro da stiro. I suoi capelli erano arruffati e ricadevano scompostamente davanti al volto pallido su cui spiccavano gli occhi cerchiati di nero e la barba di almeno tre giorni. Inoltre, ad essere proprio pignoli, non aveva precisamente un buon odore, almeno da quello che sentì James mentre gli passava vicino per entrare nel minuscolo appartamento. Che decisamente era intonato al suo propietario. Il piccolo salotto era letteralmente invaso da ciarpame vario, vestiti buttati sulle sedie e sul divano, riviste e giornali accatastati per terra e una bella pila di piatti sporchi nel lavello del cucinotto. L'aria aveva odore di chiuso (in effetti l'unica finestra era serrata nonostante fosse solo settembre) e in un angolo del davanzale una pianticella si seccava tranquillamente al sole, evidentemente dimenticata da un padrone negligente.

L'altro inquilino, quello in genere ordinato, non si vedeva da nessuna parte. James si rese conto che l'appartamento di due scapoli doveva avere un aspetto simile quando non ci viveva un Remus che potesse prendersene cura. Meno male che lui aveva Lily. Ma generalmente la presenza di Remus nell'appartamento dei suoi amici rendeva sopportabile il disordine di Sirius. Almeno guardabile. Tre giorni senza Moony avevano fatto venire a galla un caos che doveva esistere da prima (era fisicamente impossibile produrlo così velocemente, James ne era sicuro).

Ma cos'era successo in quella casa? Tutto aveva un'unica spiegazione, dal disordine alla presenza di James in quel momento, dall'apparente assenza di Remus all'aspetto trasandato di Sirius. Tutto si poteva spiegare con due parole.

-Maledetta influenza!- sbottò Sirius mentre chiudeva la porta, dimenticandosi il catenaccio. James ignorò l'uscita, ben attento a non dar modo al suo migliore amico di trovare spazio per la sua vena polemica.

-Moony?- chiese invece sigillando la porta con un colpo di bacchetta (in quei tempi di guerra, non si era mai troppo sicuri).

-Dorme. Ti avevo detto di non suonare.-

-Ho bussato tre volte, ma non mi hai risposto.-

-Davvero? Non ti avevo sentito.- rispose Sirius distrattamente, facendo cadere dal divano una felpa mentre frugava cercando di disseppellire qualcosa.

-Ma va'?- commentò James, ma Sirius sembrava aver completamente dimenticato la sua presenza. Sembrava aver dimenticato la presenza di chiunque, visto che si era bloccato a fissare il termometro che aveva in mano come a chiedersi che diavolo ci faceva lì.

Con fare pratico e con un grosso sospiro James spinse il suo amico malato a sedere sui pochi centimetri sgombri del divano, gli tolse di mano l'oggetto Babbano, che tanto nessuno dei due sapeva usare, e gli puntò contro la bacchetta mormorando un breve incantesimo. Sulla fronte di Sirius comparvero per un attimo due cifre dorate, 38, che si volatilizzarono quasi subito lasciandosi dietro un vago sentore di limone. Sirius aveva chiuso gli occhi e sembrava pronto ad addormentarsi, incurante della presenza di James. Goccioline di sudore gli imperlavano il viso e il suo respiro era leggermente affannoso. Da così vicino James poteva affermare che decisamente il suo amico puzzava parecchio.

-Hai la febbre alta Sirius, dovresti stare a letto.- lo rimproverò.

-Già. C'ero finchè non hai suonato. Moony è messo peggio. Quest'influenza bastarda due giorni dopo la luna piena l'ha proprio steso.- rispose. La sua voce si abbassava lentamente mentre parlava, cosicchè le ultime due parole James dovette indovinarle. Si stava addormentando, che sarebbe stato anche un bene, se non avesse avuto qualcosa di importante da fare. Il motivo per cui James era lì.

-Sirius, svegliati. Resta sveglio ancora un minuto. Devi darmi la lista.-

-Eh? Che lista?-

James si sforzò di essere paziente. Dopotutto Sirius era malato. Ed era il suo migliore amico. Ed era talmente indisponente alle volte che si chiedeva perchè diavolo Remus avesse accettato di diventare il suo coinquilino dopo la scuola. Probabilmente aveva giocato un ruolo decisivo il fatto che Moony non avesse un quattrino e non potesse permettersi un affitto. Doveva essere stato quello, perchè per quanto Sirius fosse divertente ed un ottimo amico, certe volte era davvero difficile trattenersi dal prenderlo a pugni per fargli entrare in testa le cose più elementari. Come ricordarsi del perchè James era in casa sua un sabato pomeriggio, nel primo giorno libero che aveva da settimane.

-La lista della spesa Padfoot. Mi hai mandato un gufo prima, ti ricordi?-

-Sì. La lista. Ok. L'ha fatta Moony, ha detto che è un foglio giallo.- rispose Sirius indicando vagamente la tavola straripante di cartacce con la mano, senza accennare ad alzarsi. James rabbrividì guardando il tavolo e il disordine che vi regnava sovrano. Avrebbe impiegato ore a trovarla in quel casino.

-Sirius, alzati e cerca quella lista. Ci sono almeno venti fogli gialli qua sopra, non ho idea di dove mettere le mani.-

Con quello che sembrava uno sforzo titanico, ma che poteva essere benissimo l'ottima recita di un commediante navigato, Sirius aprì gli occhi pesti e si sollevò da divano che produsse uno scricchiolio vagamente spettrale. Si avvicinò al tavolo e cominciò a scartabellare tra fogli e pergamene, la maggior parte dei quali scritti nella grafia minuta e precisa di Remus. Alla fine disseppellì un foglio giallo (James si chiese vagamente come avesse fatto a finire sotto tutta quella roba, visto che era stato scritto quella mattina), lesse brevemente la prima riga, poi lo piegò in quattro parti e lo passò a James, che lo mise nella tasca dei jeans sospirando sollevato.

-Bene allora. Io vado.- disse, avvicinandosi alla porta. -Ti Materializzo il sacchetto direttamente in casa, così non devi alzarti di nuovo. Tu mettiti a letto e prendi una pozione per abbassare la febbre. Questa sera, quando Lily torna da casa di sua madre, le chiedo se può passare a darvi una lavata ai piatti, va bene?-

-Sarebbe perfetto. Grazie Prongs.- sbadigliò Sirius, dirigendosi verso la camera di Moony, probabilmente per controllare come stava.

-Vi è andata bene che avevo una giornata libera.- commentò James. Alla sua giornata libera era andata un po' peggio, ma per gli amici questo ed altro.

-Sì, e ricordati i biscotti. Io non vivo senza biscotti.- concluse Sirius distratto, aprendo la porta della stanza di Remus, da cui proveniva un discreto russare.

James scosse le spalle divertito, poi si Smaterializzò.

 

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Non è che James Potter fosse in realtà un grande esperto di faccende da casalinga (quali fare la spesa). In genere di quelle cose si occupava Lily, ma qualche volta gli era capitato di accompagnarla in un supermercato Babbano, e tutto sommato era convinto di potercela fare, soprattutto dal momento che Remus non era in grado di sgridarlo se sbagliava qualcosa, e che Sirius non era in grado da solo di distinguere tra carote e ravanelli (era leggendario il suo odio per la verdura). Quindi James sentiva una ragionevole fiducia di non deludere i suoi amici.

Bene, si trattava pur sempre di James. Reperire un carrello rappresentò una sfida ardua, ma l'affrontò con coraggio, e alla fine ne trovò una decina in fila proprio a fianco dell'entrata, l'ultimo posto dove aveva pensato di cercarli. Una volta dentro al negozio, che era piuttosto grande, fece un giro di ricognizione. Capì subito che la verdura era vicino all'entrata e che la carne era in fondo al negozio. Quelle informazioni certamente gli sarebbero servite. Quando ebbe identificato anche il bancone del pane decise di passare all'azione. Si piantò nel mezzo del corridoio centrale (attirandosi un'occhiataccia da una vecchietta che probabilmente non capiva niente di tattica), prese il foglio giallo dalla tasca dei jeans e cominciò a leggerlo.

"Cose da comprare:

Manette, collare e guinzaglio."

Si bloccò. Doveva aver letto male. Forse era il lato sbagliato del foglio. Lo girò per leggere dall'altra parte. Sicuramente era un vecchio foglio riciclato, probabilmente dei tempi della scuola. Ricordava vagamente un vecchio scherzo ai Serpeverde che implicava Padfoot in versione cane rabbioso. Sì doveva essere quello. Ridacchiò al ricordo, mentre una mamma lo guardava stranita e la sua bambina rideva.

Lesse dall'altra parte.

"Fantasie sessuali di Mr. Moony e Mr. Padfoot (lista delle realizzabili)"

Qualcosa non quadrava assolutamente. James voleva vederci chiaro. A quel punto decise di leggere tutto il foglio. E man mano che leggeva cominciò a sbiancare, poi ad arrossire furiosamente, sotto gli occhi stupiti di una coppia di mezz'età.

Dopo qualche istante ripiegò il foglio e lo rimise nella tasca dei jeans. James aveva capito di essere nel negozio sbagliato.

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Sirius si svegliò che erano quasi le sei. Aveva dormito bene ed era sicuro di avere meno febbre di prima. Gli era anche tornata fame, dopo due giorni in cui il suo stomaco si era rifiutato di ingerire qualsiasi cosa più complessa di una tazza di the. Sperava che James avesse già finito la spesa, e che in soggiorno lo aspettasse un sacchetto pieno di cose da mangiare, e soprattutto un pacco di biscotti.

Si girò verso Moony che dormiva al suo fianco. Durante il pomeriggio la febbre era scesa anche a lui, e il suo sonno era più tranquillo, le guance meno arrossate e i capelli meno sudati. Sirius sorrise. Con l'influenza avevano ottenuto la settimana libera. Avevano ancora quattro giorni e se Remus si fosse rimesso in fretta, forse avrebbero potuto approfittarne per stare un po' insieme con calma e tranquillità. Magari quella malattia poteva avere ancora dei risvolti interessanti.

Sirius rise di se stesso. Stava meglio da dieci minuti e già pensava ai risvolti positivi, quando fino a poche ore prima malediceva ad alta voce la malattia. Forse per il momento era meglio limitarsi a controllare cosa aveva comprato James e a mettere qualcosa sotto i denti. Ci sarebbe stato tempo per saziare altri appetiti.

Ridendo scese dal letto. Doveva ringraziare James e la sua giornata libera se in casa c'era qualcosa da mangiare. James era un grande amico. Avrebbe voluto dirgli tutto. Era da qualche tempo che ci pensava, dalla fine della scuola, e a dirla tutta ne aveva parlato un paio di volte con Remus, che era anche d'accordo. Il problema era il modo. Non è che ci si può presentare dal proprio migliore amico con aria tranquilla e raccontargli che da anni si ha una storia clandestina! Dovevano studiare un piano accurato, comunicarlo in modo che a James non prendesse un infarto (per non parlare di doverlo dire a Peter!), assicurarsi che fosse ben disposto verso quel genere di cose. Pianificare una strategia, insomma. Un lavoro da Malandrini, si sarebbe detto, tranne che la mente tattica dei Malandrini era sempre stato Prongs. Padfoot era il braccio armato e il giullare. Moony era quello che reperiva il materiale e tirava gli altri fuori dai guai. Wormtail era il perfetto palo, se si tralasciavano le volte che era scappato prima di dare il segnale di ritirata. Ma Remus e Sirius di tattica sapevano poco o niente.

Perso nelle sue riflessioni, Sirius era frattanto arrivato nell'ingresso, dove lo aspettava una busta rossa piena di cose. Tra i manici sporgeva un pacco di biscotti da un chilo, e quella visione rese Padfoot così felice e affamato che quasi non notò la strana scritta sul sacchetto. The house of sex, nome alquanto bizzarro per un supermercato. Cominciò a svuotare la busta, e man mano che scopriva il contenuto smise di pensare ad uno scherzo alla Prongs e cominciò seriamente a preoccuparsi di cosa avrebbe detto Moony quando avesse saputo che guaio enorme aveva combinato quella volta. Dal sacchetto uscirono oggetti di varia natura e di dubbio gusto, alcuni chiusi in confezioni decorate con immagini edificanti e con nomi irripetibili. Alcune di quelle cose dovevano essere tenute in frigorifero, ma riporle era l'ultimo dei pensieri di Sirius in quel momento. L'aveva fatta davvero grossa.

In fondo al sacchetto c'era un blocco di fogli azzurri, il primo dei quali era scritto nella grafia svolazzante di James. Tremando leggermente, Sirius si mise a leggere.

"Cari Sirius e Remus,

Vi regalo questo blocco di fogli azzurri. Il mio consiglio per il futuro è quello di usare fogli azzurri per la lista della spesa, Sono esteticamente più belli e inoltre evitano di confondersi con fogli usati per altri scopi.

Intuendo dalla vostra lista, ho come l'impressione che ci sia qualcosa che vorreste dirmi. Non vi preoccupate, ci sarà tempo quando sarete guariti. Magari intanto pensate se volete che alla chiacchierata sia presente o meno Lily, ma ricordatevi che non mi piace tenere dei segreti alla mia fidanzata, e che Lily odia sapere le cose per vie traverse almeno quanto ama una bella Fattura Orcovolante.

Spero che i miei acquisti rispondano alla richiesta. Ho fatto una discreta figuraccia in negozio, la prossima volta ricordatevi di appuntare quali sono gli articoli illegali.

I biscotti li ho comprati ugualmente, credo che vi torneranno utili, ho controllato che fossero ipercalorici apposta. Spero che vi divertirete anche chiusi in casa in questi giorni, o farei meglio a dire soprattutto chiusi in casa in questi giorni.

Ovviamente Lily non verrà a trovarvi stasera, penso che tutto sommato un po' di piatti sporchi non abbiano mai ucciso nessuno e non vorrei che vi trovasse un po' troppo "ispirati". Dopodomani passerò a vedere come state. Ovviamente avviserò per tempo del mio arrivo e suonerò il campanello.

Mi permetto di ribadire ancora una volta: i fogli azzurri per la spesa, i fogli gialli per il resto, soprattutto il resto che potrebbe farvi arrestare.

Il vostro amico Prongs."

-Sirius? James ha fatto la spesa?- chiamò Remus con voce roca dalla camera, facendo sussultare Sirius.

-Ehm, Moony, non proprio...- cominciò Padfoot sospirando.

Lanciò un'ultima occhiata agli oggetti sul tavolo, poi entrò in camera, chiedendosi come diavolo avrebbe fatto a spiegare al suo ragazzo che la maggior parte delle cose commestibili che avevano in casa doveva essere mangiata una volta indossata.

 

FINE

 

 


 

 

Ok, è completamente folle, lo so. Questa storiella nasce da una certa Padfoot che ha affermato di amare tanto la coppia Remus/Sirius da leggere qualunque cosa li riguardi. Anche la lista della spesa.

Per qualche arcano motivo, questa frase è suonata come una sfida alle mie orecchie, e così in una notte in cui avrei dovuto fare altro è nata questa fanfic. E devo dire che, nonostante la completa mancanza di qualunque elemento serio che caratterizza una buona storia, mi sono divertita molto a scriverla. Spero che qualcuno si diverta a leggerla, e spero che la cara Padfoot possa gradire.

  
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