Videogiochi > Final Fantasy VIII
Ricorda la storia  |       
Autore: purpleblow    12/02/2010    0 recensioni
Una raccolta di tre storie, scritte appositamente per la Challange sul Carnevale di FW.it. Set: Carnevale di Colonia - Prompt: Cravatta, Principe, Vergine
"Seifer? Tu ci credi nelle favole?" domandò improvvisamente Rinoa, intenta ad arricciare una ciocca dei suoi neri capelli. Era da un po' di tempo che pensava di fargli quella domanda, solo che non aveva mai trovato l'occasione giusta. Non che quella lo fosse, in fondo era una giornata come tante: soleggiata, durante una breve passeggiata per le vie di Timber.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rinoa Heartilly, Seifer Almasy
Note: Raccolta, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Devo proprio?


1. Cravatta

Se ne stava lì, immobile di fronte all'armadio aperto, con un'espressione tra l'annoiato e il perplesso e si chiedeva se veramente avrebbe dovuto farlo.
"Seifer? Non sei ancora pronto?" domandò Rinoa, affacciandosi alla porta della sua camera d'albergo. Mancava poco meno di un'ora all'appuntamento con i membri dei Gufi del Bosco, ai quali Seifer avrebbe parlato del Garden e dell'aiuto che esso avrebbe potuto dare a Timber: sarebbe stata una cena informale, ma la ragazza aveva insistito che si vestisse elegante.
Per fare una buona impressione! aveva detto lei, convincendo il ragazzo ad abbandonare per una sera -anche se a malincuore- il suo splendido giaccone bianco. E ora che si trovava di fronte alle ante aperte dell'armadio, si chiedeva come diavolo fosse riuscita quella maledetta a convincerlo.
"Dai, non abbiamo molto tempo!" entrando nella stanza, Rinoa gli si avvicinò ed estrasse la giacca nera presente nell'armadio, notando quanto fosse in perfette condizioni: probabilmente Seifer non l'aveva mai usata.
Cominciò a osservarlo con insistenza: aveva già indosso i pantaloni e la camicia bianca ancora sbottonata e pensò che stava davvero bene. Sarebbe stato ancora meglio una volta indossate giacca e cravatta, però doveva sbrigarsi.
"Rinoa, è davvero necessario?" domandò lui al limite dell'esasperazione, lanciando un'occhiata di sbieco allo specchio. Vedendo il riflesso di se stesso rabbrividì, pensando che quell'immagine non gli appartenesse.
Non aveva mai rinunciato ad indossare il cappotto, abito che lo caratterizzava e che gli conferiva parte di quell'aria ribelle che tanto amava di sé.
"Certo che lo è. Su avanti..." lo esortò con un sorriso: ecco una cosa alla quale Seifer non riusciva proprio a resistere, non c'era niente da fare, lo disarmava completamente.
Con riluttanza afferrò l'indumento, lo guardò per un istante e lentamente infilò un braccio nella manica, ma Rinoa lo bloccò prima che potesse indossarla del tutto. Gli rivolse uno sguardo di rimprovero, pensava che non se ne sarebbe accorta?
"A-ah! Non credi che manchi qualcosa?" con uno scatto corse a prendere la cravatta di stoffa sintetica buttata malamente sul letto e gliela mise davanti, facendola penzolare di fronte ai suoi occhi.
Seifer sospirò, non sarebbe riuscito a fregare Rinoa, era troppo attenta a certe cose. No, quella volta non si sarebbe lasciato convincere: andava bene tutto, ma non un'insulsa cravatta!
Detestava quel tipo di abiti e detestava l'eleganza in generale; non aveva mai sopportato i damerini che passavano gran parte della loro giornata a fare i perfettini e che stavano attenti a non sgualcire uno dei loro preziosissimi indumenti. Non voleva sentirsi parte di quella cerchia, non lui.
La moretta, vedendo l'espressione contrita di Seifer mise su il broncio, nella speranza che lui cambiasse idea ma ovviamente non funzionò. Usare sempre la stessa tattica non portava a buoni risultati alla fine.
"Ti prego, solo il tempo di una cena..." supplicò, posando le mani sulle spalle del ragazzo e guardandolo speranzosa. In fondo, per un'oretta o due avrebbe anche potuto resistere, non gli chiedeva molto.
Seifer ci pensò su un attimo, tentando in tutti i modi di combattere quella parte di sé che voleva accontentarla, ma senza successo. Afferrò la cravatta e la fece scivolare sul colletto della camicia, trovando non poche difficoltà nell'annodarla.
Fu Rinoa infine ad aiutarlo, completando l'opera che il ragazzo aveva cominciato, dopodiché il biondo indossò la giacca e finalmente fu pronto. Nulla gli impedì di guardarsi allo specchio, sentendosi alquanto ridicolo.
"Giuro che questa me la paghi, piccola peste." disse lui, lanciando un'ultima, disperata occhiata al cappotto appeso vicino alla porta. Lasciandosi guidare da Rinoa che lo spingeva da dietro, uscì dalla stanza d'albergo con la speranza che quella serata durasse il meno possibile.
Oltretutto con quei vestiti addosso si sentiva impedito nei movimenti, non c'era proprio abituato. Quella sarebbe stata la prima e ultima volta che avrebbe indossato quegli stupidi indumenti e giurò a se stesso che una volta finita la serata li avrebbe buttati via, per non incorrere a qualche altro capriccio da parte di Rinoa.
Ci era riuscita una volta a convincerlo, ma sarebbe stata l'unica.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Final Fantasy VIII / Vai alla pagina dell'autore: purpleblow