Capitolo
2
CUDDY
POV
“Donna,
39 anni, perdita improvvisa di coscienza, segni vitali
stabili”
“Da quanto tempo è incosciente?”
“Circa 20 minuti”
“House,
che diavolo è successo?”
Questa è la voce di Wilson. Dove sono. Perché non
vedo niente. Che diavolo sta
succedendo.
“Non
lo so Wilson”
Luci.
Caos. La sua voce. E poi il buio. Di nuovo.
HOUSE
POV
Entro
nel mio ufficio, quando la squadra mi sta già aspettando
seduta al tavolo nella
stanza della differenziale. Percorro con lo sguardo la stanza in cerca
di ciò
che manca. Perché so che qualcosa manca.
“Dov’è
la mia lavagna?”
Tredici guarda Foreman. Chase smette di bere il suo caffè e
guarda Taub.
“Ho
chiesto dov’è la mia vecchia lavagna!?”
Ancora nessuna risposta.
“House,
ci dispiace per Cuddy…”
“Bene, se vi dispiace così tanto, iniziamo con la
differenziale, ma prima
voglio la mia lavagna”
Chase
e Taub rientrano dell’ufficio dopo 10 minuti portando con
loro la lavagna. Mi
avvicino e passo una mano sulla sua superficie liscia, come per
salutarla dopo
tutto questo tempo.
“House…”
Mi giro e Foreman mi lancia il pennarello.
Emicrania
Ritardo
Riflessi Fisici E Mentali
“Allora,
diamo il via alle ipotesi”
Chase: “Endocardite…”
“Certo. E da quando con due sintomi neurologici ne vieni
fuori con una malattia
cardiaca. Un’altra…”
Taub: !Meningite batterica…”
“No, ci sarebbero stati altri casi, non è
un’epidemia. Cuddy l’avrebbe dovuta
prendere da qualcuno qui in ospedale”
Tredici: “Potrebbe sempre averla presa da un’altra
parte”
Foreman: “Ci sarebbero stati altri contagi...herpes?
“Cuddy è la donna più sicura che io
abbia mai conosciuto. Avrà fatto fare un
controllo completo a Lucas prima di portarselo a
letto…”
Foreman: “Se non si tratta di meningite batterica, potrebbe
comunque
nascondersi un’infezione o un’infiammazione causata
da parassiti”
“Ok…fatele una risonanza e un emocromo
completo”
Prendo
la mia giacca e mi dirigo verso l’ascensore.
Perché la mia squadra mi sta seguendo?
“Che
c’è?”
Foreman:
“Dove stai andando?”
“Qualcuno
deve controllare casa sua”
Foreman: “House, può farlo uno di noi. Sei troppo
coinvolto con il paziente.
Lascia fare a noi”
“No. Fatele gli esami che vi ho chiesto e chiamatemi per
qualsiasi motivo”
Le porte dell’ascensore si chiedono alle spalle del team.
Pochi istanti e perdo
il controllo. Sferro un pugno alla parete metallica. E mentre il suono
del
colpo sta sfumando, le porte si riaprono al piano terra.
CUDDY
POV
Sono
in una stanza del mio ospedale. Almeno di questo ne sono sicura. La
testa mi
gira e mi sta facendo impazzire, non penso di averlo mai detto prima,
ma ho
bisogno di morfina.
La
porta scorrevole si apre, lasciando entrate Tredici.
“Ehi”
“Ciao, come ti senti?”
“Meglio”
“Cuddy, veramente?”
“La testa mi sta uccidendo”
“Aumento la morfina, va bene?”
“Grazie”
“Devo prelevare del sangue, conosci la procedura”
“Certo…posso
chiederti una cosa?”
“Ehm sì…”
“Foreman ti ha licenziato e tu te ne sei andata, ma quando
lui ti ha ridato il
posto non hai accettato. Sei partita e solo quando House ti ha voluto
riassumere sei tornata. E adesso ti vedo, quando sei con Foreman, ti
comporti
diversamente da ciò che vuoi. Tu ne sei ancora
innamorata?”
“Sono tornata perché me lo ha chiesto House, non
voglio tornare con Foreman”
“E’ questo ciò che vuoi
veramente?”
“Credo di sì. Ho finito qui. Verrò a
controllare tra 20 minuti.”
Tredici raggiunge la porta, ma si ferma.
“Cuddy…House
è…”
"Sì..."
“Uhm, niente…”
Detto questo si chiude la porta alle spalle.
E proprio mentre la morfina comincia a fare effetto, la mia vista si offusca e il respiro si fa più leggero.