Obligation or Truth?
“Insomma ci
volete spiegare perché ci avete portato qui?” chiese Matt, spazientito.
“Ecco, appunto”
gli fece eco un Joel
abbastanza teso.
Tutti e dieci i
ragazzi (Will, Irma, Taranee, Cornelia, Hay Lin, Matt, Joel, Nigel, Peter e Eric) si trovavano nel salotto di Rebecca, che non era
presente perché era andata a New York per lavoro.
Will si alzò dalla sua postazione per andare
al centro della sala. “Siamo tutti qui riuniti…” declamò “ per fare un gioco
divertentissimo!” Le altre Witch applaudirono e
fischiarono, mentre i ragazzi erano decisamente
sconcertati.
“Allora vuoi
dirci che ci avete rapiti e portati qui per fare ‘un
gioco divetentissimo’?” Peter era decisamente alterato.
“Insomma non fate
storie inutili. Siamo qui per divertirci, quindi mettetevi l’anima in pace”
rispose a tono Irma.
Taranee sposto tutti i mobili per creare un ampio
spazio al centro della sala.
“Ora ci
disporremo a cerchio, un maschio e una femmina. Matt
siediti qui. Poi Hay Lin,
Peter, Will, Joel, Cornelia, Nigel, Irma, Eric e infine io.”
“Qui al centro
c’è una bottiglia, immagino capiate a cosa serve” Intervenne Hay Lin
maliziosamente.
I ragazzi
cominciavano ad essere interessati.
“Come avevo
cominciato prima, stiamo per affrontare un ‘gioco divertentissimo’ comunemente chiamato *OBBLIGO o VERITà*” Disse Will in tono
pratico.
“Faremo girare la
bottiglia e la persona indicata dal collo sarà il *carnefice*, cioè quello che darà
gli ordini, mentre la persona che verrà indicata dal fondo, sarà la *vittima*, il che vuol dire che dovrà ubbidire al carnefice.
Tutto chiaro?” dichiarò Cornelia con il suo tono da ‘sotutto’.
“E si possono fare qualsiasi tipo di domande. Cominciamo!”
concluse Hay Lin, molto
diretta e schietta, quel
pomeriggio.
Taranee fece girare la bottiglia, che dopo
qualche volteggio si fermò a indicare Nigel come carnefice e Hay Lin come vittima.
“Bene Hay Hey. Obbligo o
verità?”
“Verità, meglio
verità”
“Ottimo. Hai mai
fatto dei sogni su qualcuno in questa stanza?”
“Uff. Meno male una domanda facile. Certo che si.”
Rispose.
“Che tipo di sogni?”
“Il mio obbligo
di verità e finito. Gira la bottiglia.”
Nigel girò la bottiglia, che indicò Irma come
carnefice e peter come vittima.
“Obbligo o
verità?”
“Obbligo. Sono
coraggioso io.”
“Ok vediamo tutto il tuo coraggio. Ti obbligo di andare in
cucina con la tua Corny. Avrete tre
minuti di tempo per scambiarvi tutti i vestiti, compresi slip e
reggiseno. Non provate ad imbrogliare, controlleremo!”
Irma era molto soddisfatta di sé.
“Non è giusto! Non sono
uscita io!” Protestava Cornelia.
“La colpa è tutta
del tuo prode cavaliere. Forza muovetevi.”
Peter e Cornelia si avviarono verso la cucina, ormai rassegnati alla loro
fine.
Il timer scattò.
Nella cucina
Cornelia si era nascosta dietro l’anta della credenza e man mano che si toglieva
qualcosa la lanciava a Peter che gli aveva messo a
suoi indumenti vicini, sul pavimento.
Mentre cercavano
di vestirsi il più velocemente possibile, volavano belle parole come “Sei un idiota! Come ti è venuto in mente di scegliere
obbligo!! Me la pagherai! Te lo giuro!”
Intanto nel
salone gli altri giocatori si divertirono a fare congetture su cosa stava
accadendo di là.
I tre minuti
passarono in fretta.
Quando Irma urlò
“Tempo scaduto!!!” e spalancò la porta della cucina,
Cornelia sembrava una repper con i pantaloni enormi
del suo ragazzo e la maglietta di quattro taglie in più; mentre Peter non riusciva proprio a farsi entrare la maglietta
della bionda e anche con i jeans aveva dei problemi: la cerniera non voleva
proprio chiudersi, così si poteva vedere perfettamente il perizoma con le
farfalle che poco prima era di Cornelia.
Tutti
cominciarono a ridere vedendo quel buffo spettacolo.
La bottiglia
venne girata ancora, e Will
si trovò a decidere la sorte di Eric, che scelse
obbligo.
“Ti obbligo di
baciare Joel”
I due ragazzi
baciarono, fin troppo appassionatamente.
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