Film > Alice nel paese delle meraviglie
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Autore: Brinne    09/03/2010    1 recensioni
Sdraiata, sentii il fumo del Brucaliffo stuzzicarmi il naso, le carezze della Regina Bianca sfiorarmi il viso, le parole del Cappellaio riempirmi il cuore. Poi mi resi conto che la mia era solo pazzia. La pazzia di chi ha nostalgia di una vita non più sua. I hope you like it!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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L'oceano.
Mai nella mia vita avrei immaginato che potesse essere tanto vasto, e di cose strane io ne ho viste.
Partire alla volta della Cina era stata una conseguenza al mio "viaggio", se così si può definire, nel "Paese delle Meraviglie" e anche su questo nome potrei discutere per ore.
La verità e che non ce la facevo, dopo una simile esperienza, a rimanere nella quotidianità di Londra...non dopo che tutto dentro di me era cambiato, stravolto.
Eppure, nonostante io sia sicura di aver fatto la scelta giusta per coloro che mi vogliono bene, ho ancora un po' di rimorso per non avere ascoltato il Cappellaio e non essere rimasta con lui.
Forse perchè tra matti ci si intende, e chiunque ammetteva che avevo qualcosa di strano.
Non sanno che essere considerata matta sia un complimento per me.
Tutti i migliori sono matti.
- Alice, che stai facendo?-
- Che differenza c'è tra un corvo e una scrivania?-
James, il mio "sorvegliante", mi guardò accigliato, ma ormai mi ero abituata a simili espressioni e lui era abituato a simili frasi.
Tutto a posto quindi.
Mia madre l'aveva incaricato di "difendermi e prendersi cura di me", ovvero di starmi con il fiato sul collo per evitare che potessi fare qualcosa di bizzarro.
Eravamo in viaggio da circa un mese ed ogni giorno era scandito dalla solita, inattiva noia.
- Quando sbarchiamo?- l'unica cosa che avrebbe potuto cambiare quella routine era l'arrivo ad un porto.
- Entro domani dovremmo arrivare in vista di Lomè, porto del Golfo di Guinea.-
Avevo atteso un mese, un altro giorno non mi avrebbe fatto impazzire.
Mi sono appena resa conto dell'assurdità che ho detto: fare impazzire...come se già non lo fossi.
- Non vedo l'ora, James.-
Quella sera, per qualche motivo, non rimasi a guardare le stelle.
Forse credevo che andando subito a letto sarebbe arrivato prima il mattino.
Nella mia cabina, mi spogliai e, di nuovo, lo sguardo mi cadde sulla ferita che avevo sul braccio.
- Devo smetterla.- mi coprii frettolosamente l'avambraccio, come se bastasse a non ricordare quell'avventura di una vita fa.
Sdraiata, sentii il fumo del Brucaliffo stuzzicarmi il naso, le carezze della Regina Bianca sfiorarmi il viso, le parole del Cappellaio riempirmi il cuore.
Poi mi resi conto che la mia era solo pazzia. La pazzia di chi ha nostalgia di una vita non più sua.

Fatemi sapere cosa pensate di questo mio assurdo, anzi "matto" se vogliamo restare in tema, tentativo!!

  
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