Crossover
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Autore: DarkAeris    09/03/2010    5 recensioni
Uno squarcio sulla vita dei protagonisti di Kodocha (Rossana) nel magico mondo di Harry Potter! Recensite, fatemi felice ;)
Genere: Satirico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga, Libri
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti, questa fanfiction nasce da un'idea malsana di mixare questi due universi, da me tanto amati. Il primo capitolo sarà per lo più sotto forma di copione, ma poi lo stile cambierà e ci saranno più descrizioni e più storia. Prendetela come un'introduzione.
Spero in tanti commentini, baci!

-Sai, Hayama, mamma mi ha detto che la mia vita, dopo questa estate, sarebbe cambiata del tutto. Ed io sono preoccupata.-
-Come pensi che avverrà questo cambiamento?-
Il biondo scrutò la ragazza, con il suo solito sguardo enigmatico e ripensò a una frase che, molto tempo prima, suo padre gli aveva sussurrato, mentre pensava che dormisse: “Sei diverso da noi, sarai più grande di quanto avrei mai pensato potesse succedere.”
Si era interrogato a lungo su questa affermazione, ma da anni l'aveva accantonata e, anche se non si spiegava il motivo, gli era rivenuta in mente solo dopo le parole di Rossana.
Quell'estate passò intensificando l'amicizia dei due compagni di classe a tal punto che non passava quasi un giorno senza che si vedessero.
Poi, un giorno afoso, una lettera dal sigillo scarlatto arrivò nelle camere di entrambi.
S: COOOOOSA?Una Scuola di Magia? Ma che razza di scherzo è questo? Mamma, non sei affatto divertente!
C: No, cara, è la pura verità. Da piccola facevi volteggiare gli oggetti per la stanza e io ero sicura che questo giorno sarebbe arrivato! E poi, guarda, anche il nostro caro Maru sta annuendo.
Cathrine indicò il suo scoiattolo che, in cima alla testa di lei, stava in effetti facendo sì con la testolina.
Da un'altra parte della città, invece, si levò un leggero “mmh?” di stupore.
Papà di Akito: Allora, figliolo, sei felice di questa notizia?Diventerai un grande mago e poi potrai far apparire tutto il sushi che vorrai!
A: Sushi?
E solo quella parola chiuse immediatamente la questione.
Uno squillo di telefono frenetico invase la casa, come faceva, anche se ancora non riusciva a spiegarselo, unicamente quando chiamava Sana.
S: Hayama!Sono talmente euforica, inorridita, sconvolta, felice!
A: Deciditi, scema!
S: Sorvolerò sullo scema solo per qualche secondo, per dirti che ho ricevuto una lettera incredibile.
A: Bene, siamo in due.
S: Ma come ti permetti?!
A: Eh?
S: L'avevo detto che avrei sorvolato sullo scema solo per poco.
A: Tu sei pazza. Ora deciditi a dirmi il motivo della chiamata o ti saluto qui.
S: Non oseresti.
TU TU TU TU

Qualche giorno dopo Sana ed Hayama si diressero all'aeroporto, per prendere l'aereo diretto a Londra.
C: Piccola Sana, divertiti, fai tutte le esperienze che riesci a fare, ma fermati ai baci, mi raccomando.
R: Maestra, la prego!
C: E dai, Rei, quanto sei antiquato!
Oliver: Maestra, il manoscrittoooo!
C: Addio!
Cathrine baciò la figlia e sparì sulla sua incredibile macchinetta rossa.
R:Sana, non dimenticare che per l'estate ti ho prenotato tantissimi programmi, per impedire che perdessi la tua notorietà! S: Grazie, Rei!Ci vediamo!
Akito salutò suo padre e sua sorella con un cenno della testa e loro lo abbracciarono, un po' commossi.
I due ragazzi passarono il metal detector e si diressero verso il gate del loro aereo.
S: Ci pensi, Hayama? Studieremo Pozioni, Incantesimi e roba simile!Sono così emozionata!
A: Sì, però sarà meglio per loro che ci sia il sushi.
S: Vedi che poi lo scemo sei tu, stiamo andando in Inghilterra, non ci sarà il sushi!
A: Addio.
Sana lo fermò con una scarpa in piena faccia che lo intontì abbastanza da poterlo acchiappare e farlo sedere vicino a lei.

A: Ma quindi dovremo andare in giro con i cappelli?
S: Così pare, ma io sono talmente femminile e bellissima che volteggerò con tutta la mia grazia, anche con il cappello.
A: Scema.
S: Non ti permetto! Tu entrerai sicuramente a far parte di quella Casa che tutti odiano, i Mangustaazzura!
A: I Serpeverde.
S: Vabbè, hai capito.
A: E tu dove pensi di andare?
S: Beh, io sono coraggiosa, quindi potrei finire a Grifoni, ma sono anche tanto intelligente, quindi potrei entrare nei Corvobianchi.
A: Sarebbe bello se ti presentassi conoscendo almeno i nomi delle Case...
S: Andiamo a prendere la bacchetta, piuttosto, che questo posto è pieno di ragazzi.
A: Non pensavo che dietro un bar potesse celarsi un intero quartiere di negozi.
S: Come hai detto che si chiama?
A: Diagon Alley e il negozio di bacchette è lì in fondo, sulla sinistra. Dovrebbe chiamarsi “Magie Ollivander”
S: Eccolo là, lo vedo.
I due ragazzi entrarono dentro al negozio, con in mano pile di libri e calderoni vari, che impedivano loro anche i movimenti più semplici.
Mentre Akito tentava di richiudere la porta alle sue spalle, gli cadde un pesante libro e, a giudicare dal gemito che ne seguì, finì addosso ad una persona.
A: Mi scusi.
H: Non fa niente, immagino che sia difficile andare in giro con tutti quegli oggetti. Anche io sono nuovo.
R: Un compagno di classeeee!
A:Non ci sono le classi, scema.
Mentre Sana urlava contro Akito per l'appellativo, il nuovo ragazzo si presentò:
H: Io mi chiamo Harry Potter e sono felice di conoscere qualcuno che non sgrani gli occhi al solo sentire il mio nome.
A: Che nome buffo.
H: Beh, qui non è così strano, ma voi siete asiatici, vero?
S: Siamo giapponesi, sì. Io mi chiamo Sana Kurata.
A: Io sono Akito Hayama.
H: Conoscete bene l'inglese, però.
A: Sana mi ha costretto a studiarlo questa estate e adesso riusciamo entrambi a capirlo e a parlarlo, più o meno.
S: Ovviamente io più di lui! Comunque, perché dovremmo conoscerti?
H: Mi hanno detto che ho sconfitto un certo Voldemort quando avevo solo un anno e nessuno si spiega ancora come sia accaduto.
S: Oh sì, ho letto quel nome su qualche libro che ho cercato in Giappone su Hogwarts. Ma come facevi a non saperlo?
H: I miei genitori sono morti a causa di questo mago e... i miei genitori adottivi non mi hanno voluto informare di niente.
S: Vedi, Hayama, siamo tutti messi bene in fatto di genitori. Sono certa che andremo d'accordo, Harry.

A: Alla fine siamo finiti nella stessa Casa, perciò sarà difficile che io riesca a evitarti, anche se ci speravo.
S: Ci deve essere un errore, io non posso essere una Mangustaazzura, io sono una ragazza per bene!
A: Serpeverde, almeno adesso che ne fai parte impara questo nome!
S: Ecco perché quel cappello mi diceva che non avevano senso i miei pensieri. Io gli avevo espressamente chiesto di non mettermi in questa Casa, ma continuavo a ripetere “non a Mangusta, non a Mangusta” e lui mi ha detto che avevo le idee confuse, ma che la mia astuzia sarebbe stata ben accetta nei Serpeverde. Sono sconvolta.
A: Non essere stupida, non diventerai cattiva solo perché alcuni maghi oscuri facevano parte della tua stessa Casa. E vedrai che ti starò accanto, per impedirlo.
S: Grazie, Akito...
E il primo anno iniziò per Sana e Akito in una nuova scuola, in nuovo Paese e in una nuova vita, ma tutto sarebbe sempre andato bene, perché loro erano, ancora una volta, inseparabili e sempre lo sarebbero stati.
   
 
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