Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
Segui la storia  |       
Autore: Akrois    10/03/2010    2 recensioni
01. [Trincea][Un Nibbio] [Prussia;N.Italia]
02. [Calore][Una Gabbia][Oc!Siberia;Oc!Alaska]
03. [Riflesso][Per un milione d'anni -amata- maledetta][Oc!Terni;Oc!Perugia]
04. [Cravatta][Mrs. Bitch][Genderbender!Francia;Genderbender!Spagna]
05. [Mura][Secchi di sassi][Lituania;Polonia;Russia;Oc!Siberia]
Sai quante lingue parlano queste mura?- domandò. Lituania scosse la testa e Siberia lo guardò – Ne parlano più di cinquanta.
- Davvero?
- Già.- Siberia si voltò, dandogli la schiena – Riescono ad urlare anche in lituano, a quanto pare.
Lituania abbassò il capo, osservandosi le scarpe. – Non smetteranno di gridare in lituano finché non smetteranno di farlo anche in polacco.
- Allora grideranno per molto tempo.-
Genere: Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

- Autore: Akrois
- Titolo: Girotondo ~
- Titolo del Capitolo: Secchi di sassi.

- Personaggi: Oc!Siberia (Mar’ja Zarkovskaja), Russia (Ivan Braginsky), Lituania (Toris Lorinaitis), Polonia (Feliks Łukasiewicz).

- Genere: Storico (?), drammatico (?).
- Rating: Arancione.
- Avvertimenti: One-short.

- Conteggio parole:
- Note: Volevo farle tutte con personaggi diversi, invece mi sono ritrovata a dover ritirare fuori dal mio maGGGico cappello Siberia. Che quando lavora per Russia non è adorabile e pucchosa, no no no.

Pace. La amo *-*

Nota2: sapete cosa sono i Gulag, vero? Bene, perché non ho voglia di spiegarlo. Diamo per scontato che questo gulag è in Siberia. Ah, Siberia dice “cinquanta lingue”, ma contiamo che solo nella zona della Siberia se ne parlano almeno quaranta.

Nota3: La raccolta è finita! E questa Fic fa schifo! Ma chi se ne frega! *_*

Andate in pace, fedeli lettori ùWù

 

Prompt: Mura.

 

 

 

05

Secchi di sassi.

 

 

 

- Lo odio- sibilò Polonia lanciando uno sguardo assassino al nulla – no, cioè, lo odio davvero.- continuò, calciando malamente un sasso. Lituania sospirò alzando gli occhi al cielo – Polonia, non migliorerai le cose facendo così. –

- Così come, Liet?- ribatté Polonia inarcando le bionde sopracciglia. Lituania sospirò di nuovo – Così come stai facendo, Polonia.

- Cosa dovrei fare allora, Liet? Saltellare, cantare, abbracciare le guardie e fare “cuccicuccicucci” ai cani?

Polonia incrociò le braccia, sorridendo. Lituania non l’aveva mai visto così in tutta la sua vita. In effetti, però, Polonia aveva tutti i diritti del mondo di comportarsi in quel modo. Lituania allungò una mano verso di lui, attendo a non toccare la rete (di sicuro era elettrificata o qualche infamia del genere), poggiandola sulla guancia morbida.

- Mi dispiace, Polonia. Sto facendo del mio meglio per farti uscire da qua, lo giuro.

Polonia annuì, stringendo la mano di Lituania fra le proprie. – Lo so’, Liet. Lo so’.

 

 

 

 

- Raccogli.- disse la voce, mentre un piede colpiva uno dei sassi rotolati via dal secchio che aveva lasciato cadere. Polonia la fissò, compiendo con lo sguardo l’infinita scalata fino al volto della donna (dannazione, di donne così mastodontiche non ne dovevano esistere al mondo!) fino ad incontrare quei gelidi occhi blu.

- Cosa?- domandò Polonia con un sorrisetto. Siberia sbuffò – Quello che hai fatto cadere.

- Sassi.- disse tranquillo Polonia.

- Esatto, sassi.-

- Sassi che mi fate portare avanti e indietro per tutto il giorno.- continuò Polonia, cominciando a raccogliere le pietre – Cioè, tutto ciò è totalmente inutile, ve ne rendete conto tu e quel pazzo di Russia?

Polonia a mala pena riuscì a vedere il guizzo del braccio di Siberia, prima che la solita, onnipresente ed odiatissima nagajka si abbatta sul suo volto. E grazie a Iddio che Siberia ci era andata leggera, altrimenti avrebbe avuto metà faccia a sei metri dal corpo senza neanche accorgersene.

Un rivoletto di sangue colò dalla sua fronte lungo il volto. Siberia lo fissava senza emozione, con la stessa identica faccia di qualcuno che osserva una formica appena pestata.

- Raccogli quei sassi. – disse soltanto, prima di andarsene via. Seguita dalle maledizioni di Polonia.

Che però i sassi li aveva raccolti, alla fine.

 

 

 

 

 

 

 

Russia lo guardò sorridendo. Un dito scivolò sulla ferita in via di rimarginazione sul suo volto. – Hai conosciuto Marushka?- domandò allegro, col tono di un bimbo che ti chiede se hai conosciuto il suo compagno di giochi. Polonia borbottò qualcosa.

- Il gelo ti ha congelato la lingua, Polonia?- domandò Russia senza smettere di sorridere. Polonia non rispose. Non avrebbe sacrificato quel poco d’orgoglio che gli restava dopo la guerra mettendosi ad urlare contro Russia. Era inutile. Sarebbe stato meglio mettersi ad urlare contro la secchiata di sassi che aveva fra le mani. Russia sospirò, coprendosi gli occhi con la mano – Polonia, Polonia, Polonia- disse poi sorridendo – Non vorrai farmi diventare cattivo, vero?

“Tu sei cattivo”, avrebbe voluto rispondere Polonia, ma l’unica cosa che riuscì a fare fu’ stringere più forte il manico del secchio. Russia gli passò una mano sulle spalle – Vieni con me, Polonia.- sussurrò tranquillo. Polonia chinò il capo, poggiando a terra il secchio dei sassi. Senza farne cadere neanche uno.

 

 

 

 

Siberia osservò accigliata la processione di secchi pieni di sassi che si fermava davanti alla porta del piccolo ufficio. Russia non poteva portarsi i prigionieri dove voleva e quando voleva, di solito. Ma Polonia era lì solo ed unicamente per consentirgli di divertirsi e di conseguenza poteva farne quel che voleva.

Siberia lo sapeva benissimo, ma la cosa era scocciante. Primo perché lei non sopportava di vedere quei secchi abbandonati.

Secondo perché le urla di Polonia disturbavano gli altri prigionieri, distraendoli dal lavoro. Si sistemò il capello, scostando una ciocca di capelli dagli occhi. – Sai quante lingue parlano queste mura?- domandò. Lituania scosse la testa e Siberia lo guardò – Ne parlano più di cinquanta.

- Davvero?

- Già.- Siberia si voltò, dandogli la schiena – Riescono ad urlare anche in lituano, a quanto pare.

Lituania abbassò il capo, osservandosi le scarpe. – Non smetteranno di gridare in lituano finché non smetteranno di farlo anche in polacco.

- Allora grideranno per molto tempo.-.

 

 

 

 

 

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Axis Powers Hetalia / Vai alla pagina dell'autore: Akrois