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Autore: Nonna Minerva    11/03/2010    8 recensioni
“Lo sai che quando mi si raffreddano i piedi poi ci vogliono ore prima che si scaldino di nuovo.”
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Seeley Booth, Temperance Brennan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Socks

Titolo: Socks

Fandom: Bones

Personaggi: Temperance Brennan, Seeley Booth

Pairing: Booth/Bones

Spoiler: nessuno, future-fic/AU

Riassunto: “Lo sai che quando mi si raffreddano i piedi poi ci vogliono ore prima che si scaldino di nuovo.”

 

Note dell’autrice: Devo la nascita di questa storia a LittleFanny e alla nostra discussione sui calzini che le avevo prestato. Ho dovuto scriverle questa storia.

Inoltre voglio dedicare questa cosuccia a Cucciola_83, mia fedele lettrice campione e una delle primissime persone che ho conosciuto in questo mondo di pazzi.

TANTI AUGURI CUCCI!

 

 

 

 

 

 

I due partner avevano lasciato la televisione accesa con il volume basso mentre compilavano i rapporti del loro ultimo caso. Fuori il temporale primaverile imperversava sulle strade della città da più di un’ora e la pioggia che li aveva sorpresi mentre rientravano sferzava i vetri delle finestre con un ticchettio ipnotico.

Le loro scarpe e i cappotti fradici erano stati abbandonati accanto all’ingresso e sul tavolino del soggiorno giacevano scatole vuote di cibo thailandese.

Booth tornò dalla cucina con due birre fresche, ne porse una alla sua partner che lo aspettava lunga distesa sul divano e si sedette sui suoi piedi, visto che lei aveva occupato tutto lo spazio disponibile.

“Bones!” urlò Booth, rialzandosi di scatto. “Hai i piedi tutti bagnati!”

“Lo so, se non te ne sei accorto, fuori piove.

Perché non ti sei tolta anche le calze quando siamo arrivati?”

“Perché mi si sarebbero gelati i piedi e lo sai che quando mi si raffreddano poi ci vogliono ore prima che si scaldino di nuovo.”

E tenendo quelle bagnate non si raffreddano?”

“Meno che se fossi senza,” replicò lei, prontamente.

“Potevi chiedere, te ne avrei prestato un paio delle mie.”

Brennan inarcò un sopracciglio.

“Le ho provate un mese fa quando non riuscivo a dormire, le tue calze sono inutili. Tutti quei colori, ma quando si tratta di efficienza, zero. Un’ora dopo avevo ancora i piedi freddi come due ghiaccioli.

“Avresti potuto svegliarmi, ci avrei pensato io a scaldarti,” rimarcò Booth, allusivo.

“Ti arrabbi sempre quando ti tocco con i piedi freddi!”

“Hai ragione, non ti muovere. Togli quei calzini bagnati, torno subito!”

Sparì nella sua stanza e tornò con i calzettoni più variopinti che possedeva.

“Ecco, mettiti questi.”

Brennan lo fissò imbronciata e con le braccia conserte.

“Te l’ho detto, non mi metto le tue calze.

“Bones, ti ammalerai se resti coi piedi bagnati.”

Lei ci pensò un attimo.

“Dammi quelle che hai addosso.”

Cosa?”

“Dammi le calze che hai addosso.”

Perché?”

“Sono più calde.”

“No!”

“Sì che lo sono, Booth, le hai indossate tutto il giorno e il tuo calore corporeo...

“No, intendevo dire no che non te le do. Sono le mie preferite!”

E con questo? Non te le rovino di certo.”

“Lo sai come sono fatto, Bones, sono piuttosto geloso delle mie calze e della mia fibbia.

“Allora mi tengo quelle che ho.”

“Tu vuoi le mie e io non ho intenzione di cedertele. Sembrerebbe che siamo ad un’impasse.”

“Non necessariamente,” mormorò seducente Temperance, afferrandolo per la cravatta e tirandolo verso di lei. “Dimentica le calze, perché non vieni a scaldarmi tu?”

Come sempre lui non riuscì a resisterle e cedette alla tentazione delle sue labbra. Iniziarono a baciarsi con fervore e Booth si lasciò cadere sul divano. Temperance ne approfittò per sedersi a cavalcioni sopra di lui, risvegliando la sua virilità con pochi semplici movimenti del bacino. Gli sfilò la cravatta e la lanciò sul pavimento, attaccando subito dopo i bottoni della sua camicia, accarezzandogli dolcemente il petto. Lo fece stendere e con un sorrisetto malizioso si occupò velocemente della sua cintura. Ignorando la parte del suo corpo che già in piedi e sull’attenti più richiedeva la sua attenzione, Brennan scese ulteriormente e lo liberò delle calze.

Poi all’improvviso si fermò.

Booth si mise a sedere, eccitato e confuso, giusto in tempo per vedere la sua compagna sfilarsi i calzini bagnati e sostituirli con quelli che gli aveva appena rubato.

Fece per protestare, ma poi vide la sua espressione appagata e soddisfatta nell’assaporare il calore del tessuto e decise di lasciar correre, per questa volta.

Sistemandosi contro lo schienale del divano, Booth afferrò il telecomando e si sintonizzò sulla partita, consapevole che il divertimento, almeno per il momento, era stato rimandato.

Quando qualche minuto dopo lei gli si accoccolò contro, si finse offeso solo per un minuto prima di alzare un braccio e lasciarla fare, perché, a chi voleva darla a bere, non c’era niente al mondo che avrebbe negato alla sua Bones.

  
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