Videogiochi > Final Fantasy X
Ricorda la storia  |      
Autore: Yati    18/03/2010    4 recensioni
Lulu e Yuna, sulla decisione di Yuna di diventare invocatrice. Pregame.
Genere: Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lulu, Yuna
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Disclaimer: Final Fantasy X e i suoi personaggi sono proprietà Square-Enix, e vengono qui utilizzati senza scopo di lucro. Nessuna violazione del copyright è pertanto da ritenersi intesa.

Nota dell'autrice: ambientato un po' prima degli eventi di FFX.

NO ABSENCE OF DREAMS
scritta da Yati, tradotta da Alessia Heartilly

Per qualche ragione, Lulu non è sorpresa di trovare Yuna seduta sul suo letto quando entra nel suo capanno.

Il crepuscolo colora il cielo sempre più scuro di Besaid con un tono mutato di oro e cremisi, e nella semiluce riesce a vedere la curva delle spalle di Yuna mentre guarda il tramonto, la sua asta da invocatrice appoggiata al muro. Quando Lulu rimane ferma sulla porta, la sua ombra cade su Yuna, e riesce a malapena a vedere la ragazza mentre la sera reclama lentamente gli ultimi raggi del sole morente.

"Ti dispiace se rimango qui stanotte, Lulu?" La voce di Yuna è esitante, come se si aspettasse una strigliata per ciò che ha fatto. Lulu fissa l'oscurità che si raccoglie intorno a loro a lungo, e scuote lentamente la testa.

"Pensavo che volessi passare la notte meditando al tempio," disse invece, un sottile promemoria di ciò che Yuna aveva deciso di fare all'alba del giorno successivo.

Sente Yuna che si sposta - un calmo fruscio di stoffa e un dolce tintinnare dei braccialetti mentre si riaggiusta la gonna. "Io... dovrei," ammette Yuna, "ma... preferirei di no."

È leggermente sorpresa dall'improvvisa devianza di Yuna dalla concentrazione sui suoi doveri, perché ci sono volte in cui Lulu è sicura che tutto ciò che importa a Yuna è far piacere a tutti - e un modo per far loro piacere è che Yuna sia la persona che tutti si aspettano che sia. E Yuna ci prova così tanto, e non si aspetta nulla in cambio da nessuno. Lulu non le dice nulla di tutto questo, comunque, e guarda invece il modo in cui il crepuscolo si fa strada sui muri della sua piccola capanna, e il modo in cui danza negli occhi di Yuna.

Le stelle stanno iniziando ad apparire nel portagioie del cielo, diamanti luccicanti sparsi tra strati di velluto. Bellissimo, eppure in qualche modo distante, e completamente indifferente. È lo stesso cielo, e le stesse stelle, ovunque, che sia qui o Zanarkand. Lulu riflette su questo per un po', e si spaventa quando Yuna improvvisamente parla.

"Dicono che si possa leggere il destino nelle stella." La voce di Yuna è pensierosa, allacciata a qualcosa simile alla speranza. "Tu ci credi, Lulu?"

"Non c'è un sentiero diritto da seguire, per te," dice Lulu più dolcemente che può. "Il destino ti può portare avanti solo per un po'. Il resto sta a noi." Strane parole da dire, riflette Lulu, quando 'destino' sembra essere una parola che cammina mano nella mano con 'Sin'. Il loro destino giace nelle mani di Sin, nell'eterna spirale di morte e distruzione. Ma comunque... "Siamo noi a scrivere il nostro destino, Yuna." Questa è una cosa che crede - deve credere - essere vera.

"Quindi la fine non è ancora stata scritta?" Il sussurro di Yuna è la cadenza del vento, fragile e leggera, e suona stranamente etereo.

"No," dice fermamente, sapendo che fine vede Yuna. Anche dopo tutti questi anni, non può del tutto accettare ciò per cui questa esile ragazza che è più di una sorella per lei - più di qualsiasi cosa, forse, in questo mondo dove nulla è costante tranne Sin e lo sciabordio delle onde sulle spiagge infinite - sta così sinceramente lottando. "La fine è ancora lontana, Yuna. Puoi ancora scegliere un altro sogno, un altro sentiero da seguire."

La capanna è completa buia, adesso. Non può vedere il viso di Yuna e la ragazza è troppo immobile per permettere a Lulu di giudicare la sua reazione all'ennesima supplica di abbandonare il proprio destino. Lulu dubita che funzionerà. Ha già provato troppe volte prima d'ora.

"La notte, quando dormi... cosa sogni tu, Lulu?" La voce di Yuna è tranquilla, a malapena udibile al di sopra della canzone dei grilli e l'infrangersi distante delle onde sulla costa.

Lulu accende infine la lampada a cherosene, e Yuna non è più una silhouette nel buio. Lulu riesce a vederla ora, rannicchiata sul letto, che si abbraccia le ginocchia e appoggia il mento sulle gambe. La fiamma illumina i lineamenti delicati di Yuna con una grazia soprannaturale, e la ragazza sembra distante, pensierosa.

"Sognare? Beh... nulla in particolare, credo," dice lentamente, sistemandosi sul tappeto, per terra. Fruga nel cassetto del comò e tira fuori un rocchetto di filo e un ago da cucito. "I sogni sono solo sogni, Yuna," la rimprovera, non senza gentilezza, e l'apprendista invocatrice fa un cenno con la testa.

"Pensavo," mormora Yuna pensierosa. I suoi occhi vagano alla porta della capanna, allontanandosi verso il tempio. Le lampade ad olio bruciano luminose, stanotte. Lulu non sarà l'unica a pregare fino ai primi bagliori dell'alba. "Ma devi pur sognare qualcosa, Lulu."

Cos'era questo improvviso interesse di Yuna per i sogni? Le sopracciglia di Lulu si uniscono quando lei le aggrotta appena mentre infila la cruna e inizia a ricucire il pon pon strappato del suo moogle di pezza. Il moogle, forse, è più fortunato. Non sogna, non rivede la stessa cosa notte dopo notte nella sua testolina piena di lana.

A differenza del moogle, Lulu sogna.

Ha sognato i suoi genitori, mancanti da troppo tempo per essere ricordati. Ha sognato Chappu, di come rideva e le diceva che era scontrosa e la prendeva in giro senza fine. Ha sognato la risata dei bambini - la sua risata, forse; la sua e quella di Yuna e quella di Chappu e quella di Wakka - mentre correvano sulla spiaggia e giocavano tra le rovine. Ha sognato il mare e il cielo, e tutti i tramonti che ha visto. Ha sognato il suo passato.

Ha sognato la sua invocatrice morta, persa nelle caverna nella gola della Piana della Bonaccia. Ha sognato di chiederle perdono e di sapere che le veniva accordato. Ha sognato di non perdere mai più un invocatore.

Yuna la guarda con sincerità, quegli occhi di colore diverso solitamente schivi ora stranamente inquisitori.

"Io sogno..."

Te, vuole dire. Perché soprattutto lei sogna Yuna. Sogna Yuna che trova la sua strada e non si ferma sull'unico scopo che finirà solo con il sacrificio di se stessa. Sogna Yuna che ride, e quella risata non è macchiata di dispiacere o trattenuta per il dovere. Sogna Yuna che vive la sua vita, e non prende la strada che tutti danno per scontato che seguirà.

Lulu sogna Yuna che è felice. In qualche modo, non pensa che Yuna lo possa capire.

"Sogno la pace," dice invece. "Per te e me e tutta Spira."

Yuna si stiracchia a questo, scuote leggermente la testa. "Quello dovrebbe essere il mio sogno," dice con un sorriso, ma che svanisce prima di potersi imprimere con più fermezza sui suoi lineamenti.

"Allora tu cosa sogni, Yuna?" chiede, improvvisamente curiosa. Che cosa sogna Yuna? Sconfiggere Sin? Ridare speranza al popolo di Spira? Cercare di essere ciò che è stato suo padre?

"Sogno te," dice timidamente Yuna. Lulu sbatte le palpebre, sorpresa. "Tutti voi," aggiunge Yuna in fretta, "-tu e Wakka e Kimarhi e persino Chappu. I ragazzi che vanno a pesca al mattino e giocano a blitzball la sera. La bambina che mi porta fiori ogni giorno. E tutti... tutti gli altri che non ho incontrato." Yuna si ferma, sembra quasi imbarazzata dalla sua improvvisa loquacità. "Ecco perché devo diventare un'invocatrice, Lulu. Per favore, non cercare più di fermarmi." La sua voce si abbassa e china la testa, le ciocche setose di capelli che le cadono sul viso come il velo di una persona in lutto. "Starai con me, vero, Lulu? Fino alla fine?"

Lulu inghiotte il nodo che ha in gola, obbligando le parole a passare. Seguirebbe Yuna ovunque, anche senza che lei glielo chiedesse. "Sì, lo farò. Lo prometto, Yuna."

Yuna fa un sorriso grato e per Lulu è splendente. Le ricorda il sole del mattino presto che si riflette sulle onde, che screzia il mare azzurro, tinto con le speranze di migliaia di vite.

Yuna è semplicemente fatta così. Altruista, determinata. Forte nella sua convinzione di star facendo qualcosa di giusto. Afferra un brandello di speranza e lo condivide liberamente con chiunque la circondi. Una forma di luce per guidare Spira al suo futuro, resa anche più luminosa per via dei suoi legami col passato.

Ma Yuna non sogna il passato. In quelle profondità innocenti del suo sguardo bicolore, lei guarda fermamente avanti, accettando con calma qualsiasi cosa arrivi. Lulu potrebbe quasi invidiarla per questo.

Lulu dà l'ultimo punto alla testa del suo moogle, e spinge con fare assente il pon pon rosso, guardandolo mentre rimbalza avanti e indietro. Si raccoglie le gonne e si alza, e tira la coperta sottile dal fondo del letto, facendo cenno a Yuna di coricarsi. La ragazza più giovane le permette diligentemente di farle da mamma, e Lulu fa scivolare il moogle tra le braccia di Yuna prima di rimboccarle le coperte. Yuna guarda sorpresa la bambola prima di sorridere e stringerla a sé.

"Buonanotte, Yuna."

Buonanotte, Lulu. Sogni d'oro."

Forse sognerà un futuro diverso, stanotte.

*****
Nota dell'autrice: in tutta onestà, questa storia esiste semplicemente perché continuo a sentire Tidus che grida a Yuna "come hai potuto!" nella Sala degli Invocatori alla Base, quando si rende conto che Yuna deve sacrificare se stessa per l'invocazione suprema. Mi sono sentita così tremendamente dispiaciuta per tutti in quella scena...

*****
Nota della traduttrice: grazie a Little_Rinoa per il beta reading! Ogni vostra recensione verrà tradotta e spedita all'autrice, e se ci saranno risposte ve le posterò :) Grazie e alla prossima!
Alessia Heartilly

   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Final Fantasy X / Vai alla pagina dell'autore: Yati