La donna stava in piedi davanti alla grande finestra scura, immobile e impassibile, guardando le tende di pesante velluto rosso, come se potessero risucchiare ogni preoccupazione che l'affliggeva. I lunghi capelli color ebano le accarezzavano la schiena e gli occhi rossi come le tende vagavano ansiosi sul cupo paesaggio di montagna davanti a lei.
Passo' un dito affusolato sul tatuaggio all'interno del polso. L'inchiostro nero spiccava sulla pelle bianca, come una macchia.
Avevano bisogno di aiuto. Non potevano farcela da sole. Dovevano trovare l'ultima Sacerdotessa e riunire il Grande Cerchio Magico al piu' presto, o lui avrebbe vinto.
Un'altra donna, altrettanto bella la raggiunse e le poso' una mano sulla spalla.
Le assomigliava molto, stesso pallore, stessi occhi color sangue e capelli scuri.
Nell'atto di abbassare la mano, la manica della veste scura si scosto', facendo spiccare nell'incavo del gomito un tatuaggio identico a quello dell'altra donna.
- Arriveremo in fondo - disse - Rivendicheremo la nostra specie.
La sua voce risuono' limpida e chiara, lasciando tuttavia una vivida ombra di dolore nell'aria