THE PHANTOM LEAGUE
CAPITOLO 1
Era un notte di mezza
estate, una leggera brezza regalava un cielo limpido pieno di stelle e
illuminato da una meravigliosa luna piena.
In un cimitero, in una catacomba ormai
abbandonata una luce abbagliante squarciò la notte.
Due donne si ritrovarono l’una sdraiata acanto
all’altra, il freddo pavimento di pietra le regalava un brivido che le percorsero la schiena. Si alzarono, erano
confuse. Non sapeva dove si trovavano e non si erano mai viste prima. Poi una
voce dal nulla parlò.
“In questa notte abbiamo deciso di farvi
risorgere dalla morte.
Un lega voi fermerete e con degne compagne trionferete.
Solo un ordine vi si chiede di rispettare: la
vita vostra precedente dovrete dimenticare.
The Phantom League: una lega fantasma sarete e
nelle tenebre vi muoverete ora andate e le vostre compagne troverete!”
La voce smise di echeggiare. Quel senso di
confusione che poteva attanagliare le due donne inspiegabilmente
cessò e ciascuna era conscia della missione che dovevano portare a termine.
“Prudence
Halliwell, piacere di conoscerti!”
Disse poi improvvisamente la donna dai capelli
neri, l’altra che era ancora in soprappensiero di girò
di scattò e le porse la mano.
“Cordelia Chase,
il piacere è tutto mio!”
Dalla loro rinascita era già passata una
settimana e con l’aiuto di coloro che le avevano riportati in vita trovarono un
bellissimo attico che si trovava su un isola nella
west coast (molto piccola e dove abitavano solo loro),
l’ ambiente era familiare e accogliente e con un po’di fatica incominciarono a
raccogliere pezzi qua e là affinché potessero creare anche un buon quartiere
generale.
Prue era al grande
computer in una stanza segreta nascosto dietro al grande armadio del soggiorno.
Il posto era stato tutto arredato in stile
moderno e contemporaneo dandogli anche un senso di futuristico.
La sala comando era piena di computer, oggetti
elettronici e schermi.
Un rumore dal buco dietro l’armadio avvisava
l’arrivo di qualcuno.
“Come procedono le ricerche?”
“Direi piuttosto bene! Il
computer mi ha indicato le nostre prime due destinazioni!”
“Bene! Dove
andiamo?”
“Roswell,
New Mexico e Los Angeles, California!”
Neanche il tempo di preparare le valigie che
le due donne erano già su un volo che le avrebbe portato nei deserti del New Mexico. Loro non sapevano neanche chi stavano
cercando, l’unica cosa che sapevano è che il computer
gli indicava delle ragazze dandogli il nome, la foto e dove abitavano e loro
sapevano che doveva andarle a cercare e portarle con loro. Il computer
ovviamente era solo un mezzo che coloro che le avevano
riportate in vita usavano per poter comunicare con loro.
Il viaggio fu piuttosto lungo e dopo essere
atterrate ad Albuquerque le due donne presero un taxi
che le avrebbe condotte a Roswell.
“Indirizzo?”
“66, Montgomery Street. Ci abita
lo sceriffo Jim Valenti. Questa è l’ultima residenza
della ragazza!”
Appena arrivate, scesero dal taxi e un po’ titubanti di ciò che stavano
facendo suonarono al campanello e non dovettero aspettare molto prima che un
uomo dai capelli color cenere aprisse.
“Salve!”
”Salve! Lei è lo
sceriffo Jim Valenti?”
“Sì perché?”
“Noi stavano
cercando Tess Harding e
questa ci risulta la sua ultima residenza!”
“Tess non
vive qui ormai da 3 anni! Ma voi chi siete?”
“Siamo vecchie amiche del liceo,
eravamo da queste parti e volevamo salutarla!”
Disse Prue poco convinta.
“Capisco! Tess
abita in centro, proprio accanto al Crashdown! La
potete trovare lì!”
E
senza altri giri di parole l’uomo le chiuse la porta in faccia.
“Qualcosa mi dice che l’ultima
volta che si sono visti non si sono lasciati in buoni rapporti!”
Con una smorfia Prue rispose e poi entrambe si
misero in cammino, fino a quando riuscirono a trovare l’edificio dove abitava.
“Buongiorno! Posso esservi
utile?”
Una ragazza molto giovane con la pelle chiare,
dei capelli color paglia e degli occhi azzurri come il cielo aprì la porta. Il
suo tono era affabile e gentile.
“Tess Harding?”
“Sì! Perché?”
“Io sono Cordelia e lei è Prue. Dovremmo parlare con te!”
“A che proposito?”
“Sappiamo chi sei e da dove
viene!”
Tess parve molto turbata da quelle parole e dopo essersi guardata
intorno, in tono sbrigativo disse alle due donne di entrare.
“Chi siete?
Chi vi ha mandato?”
“Non preoccuparti non devi aver
paure di noi! Sappiamo cosa vuol dire essere diversi dagli altri!”
“Che
cosa volete da me?”
“Vogliamo che tu ci segua!”
”Perché? Per farmi
cosa? Ci ho messo così tanto tempo a mettere insieme i pezzi della mia vita! Ho
perso mio figlio, suo padre e tutti gli amici che credevo che avessi … ma devo
confessare che lo capisco era stata solo colpa mia tutto quello che era
successo e ora devo vivere come una reietta, sola e
abbandonato vivendo nella paura tutti i giorni che qualcuno mi possa
cercare e scoprire chi sono in realtà!”
La ragazza cercava in tutti i modi di stare alla larga dalle due donne. Il suo viso era contratto
e le lacrime le solcavano il viso.
“Ti possiamo giurare che sappiamo
cosa si possa provare essere sole! A noi è stata offerta una seconda
possibilità e noi ora la offriamo a te!”
“Chi siete
in realtà? DITEMELO!”
Tessa pareva
parecchio turbata e spaventata mentre le lacrime continuavano a solcarle il
viso.
Prue con un gesto della mano fece volare un pacchetto di fazzoletti dal tavolino fino
alla ragazza.
“Ti fidi di noi? Ti stiamo dando
la possibilità di ricominciare da zero!”
Certo non poteva considerarsi facile piombare
in casa di una sconosciuta e convincerla a partire con loro, ma dopo una lunga
chiacchierata ce la fecero. Così tutte presero i loro bagagli e si diressero
all’aeroporto.
“Il secondo posto se non sbaglio
era Los Angeles, no?”
“Sì perché?”
“Forse è meglio che tu non
venga! Torna a casa!?”
“Perchè?”
“Io e Tess
andremo a Los Angeles mentre tu potresti cercare
l’ultima ragazza, ok?”
“Tess
cosa ne dici?”
“Per me è perfetto!
“Allora è meglio che mi sbrighi
prima che perdo il volo, ci rivediamo a casa ragazze!”
Detto ciò le 3 ragazze di divisero.
Il volo fu discretamente lungo e così le due
ragazze ne approfittarono per parlare un po’ e Prue
per spiegare alla nuova arrivata meglio la situazione nella quale tutte si
trovavano.
Arrivarono
Los Angeles nel primo pomeriggio, La temperatura era alta e afosa e dopo
aver preso una camera in motel si mossero per la ricerca della loro compagna.
Cordelia arrivò a New York a sera ormai
inoltrata e dopo aver posato la valigia si diresse immediatamente al computer
il quale aveva già elaborato l’ultimo nome.
“Non posso aspettare domani
mattina? Sono stanca, voglio riposare!”
Brontolò in invano Cordelia visto
che il computer le rispose con un rumore che sembrò molto di dissenso.
“Ok! Va
bene! New York! Perfetto!”
Così dopo aver preso l’indirizzo del posto di
lavoro (visto che lei la sera lavorava lì) senza
indugiare oltre vi si avviò.
Tess e Prue stavano camminando in un vicolo quando improvvisamente
una ragazza dai capelli blu e gli occhi color ghiaccio sbucò
fuori dal nulla aggredendole.
Cordelia entrò nel obitorio,
quel posto non le piaceva ma dopo aver condiviso molte avventure con Buffy e Angel ci aveva fatto
l’abitudine.
“Ehi! Tu! Cosa ci
fai qui?”
“Oh! Ciao! Sei Tru Davies?”
“Sì! Perché?”
“Ti stavo cercando! Io mi chiamo
Cordelia Chase e non so proprio come spiegartelo, ma
so quello che puoi fare e vorrei che ti unissi al mio gruppo!”
“Ehi! Ehi! Va con calma! A cosa ti
riferisci? A quale gruppo?”
“Alla Phantom
League, una lega fantasma formata da ragazze che
hanno poteri sovrannaturali con i quali possono
aiutare il prossimo! Posso solo immaginare come tu abbia cercato disperatamente
qualcuno che ti aiutasse a capire ma soprattutto qualcuno che ti creda, bè io ora sono qui!”
Tru era preoccupata. Da una parte era come sollevata dal sapere che
qualcuno non la prendeva per matta, ma dall’altra parte era spaventata da ciò
che questo poteva comportare.
“Cosa volete
da me?”
“Voglio che tu ti unisca a noi!
Ognuna di noi ha un ‘dono’
speciale ma nel nostro intimo noi lo percepiamo come una maledizione che non
potrà mai farci vivere una vita tranquilla come quella che tante desideriamo di
avere! Possiamo sostenerci a vicenda e insieme compiere il nostro destino, solo
in maniera più ‘facile’!”
Cordelia fece una pausa, poi prese un foglietto
e vi scrisse un numero di telefono.
“Chiamami!”
Prue riuscì a fermare
la ragazza bloccandolo al muro mentre Tess fondeva
l’acciaio dei cassonetti affinché potesse incatenarla al muro.
“Cosa volete
da me?”
“Credo che questo potremmo chiedertelo a te! Tu ci hai attaccato, non noi!”
“Sono un demone! E’ facile che mi
venga voglia di attaccare degli umani come voi!”
”Primo io non sono
umana, secondo per caso tu sei Illyria?”
“Chi mi cerca?”
“La Phantom
League, la lega fantasma. So che hai lavorato a fin
di bene nell’ultimo periodo con … con Angel o
sbaglio? Bè potresti continuare su questa strada, che
ne dici? Puoi unirti a noi e venire a New York!”
“E secondo
voi perché io dovrei farlo?”
“Perché
dopo la grande battaglia il gruppo di cui facevi parte ti ha scaricato! Sei
sola e sei estremamente triste! Almeno invece di
colpire gente a caso colpirai qualcuno che se lo merita davvero, non trovi?”
Illirya ci pensò un po’. In fondo era vero dopo la grande
battaglia Angel e co.
L’avevano scaricata. Ci pensò. Avrebbe avuto vitto, alloggio e tante persone
sulle quali divertirsi.
“Ok!
Accetto!”
Rispose con un ghigno e il suo solito tono
beffardo.
“Solo a
una condizione! Mantieni un aspetto umano almeno quando non siamo in missione!”
“Condizione accettabile! Ora mi
tirate giù da qui?”
Erano passati qualche giorno e le ragazze si
stavano adattando a quella nuova situazione di convivenza.
Era l’ora del pranzo e mentre Prue e Tess cucinavano le altre tre erano a tavola a chiaccherare.
“Questo posto è
veramente meraviglioso ma quanti soldi vi ci sono voluti?”
“A dir la verità siamo state
aiutate?”
“In che modo?”
”Quando siamo arrivate qui, abbiamo trovato una botola, proprio sopra il computer
centrale. La stanza è piena denaro! Non lo abbiamo contato ma credo che sia
illimitato è veramente moltissimo! Credo che i nostri ‘amici’
volevano darci una mano!”
Ma proprio mentre stavano parlando
improvvisamente le 2 pietre verdi incastonate nell’armadio
presero a lampeggiare.
“Proprio ora
che la pasta era pronta!”
“La riscalderemo e la mangeremo
stasera! Il lavoro ci chiama!”
E
così dopo aver abbandonato i loro posti le 5 donne di diressero al computer
centrale.
“Kimberly
Bauer … 23 anni … residente a Los Angeles … lavora come
esperta informatica al CTU (Central Terrorism Unit) … è sparita 24
ore fa probabilmente rapita dal demone Abigor: duca,
insegnate delle arti belliche e comandate di 60 legioni”
Le ragazze stavano ancora leggendo le
informazioni lette quando Tess si accorse che nella
parte di fronte al computer centrale sulla parte c’erano i loro volti.
“Ehi! Ragazze guardate lì!”
Tutte e 5 titubanti si diressero verso la
propria foto e appena le furono vicine quelle si alzarono mostrando dei costumi
e delle armi magiche e non.
“Wow!”
Ognuna prese il proprio costume e delle armi e
li misero nella valigia, quando …
“Cos’è questo pulsante sulla
parete!”
… improvvisamente il punto del pavimento dove
si trovava Cordelia incominciò ad abbassarsi.
Le altre da una parte preoccupate per la loro
amica e da una parte curiosa per vedere dove portasse
quel passaggio, schiacciarono il bottone,
Tutte e 5 si ritrovarono in un hangar.
“Voi lo sapevate?”
Disse rivolta a Cordelia e Prue.
“Magari a saperlo! Per cercare
voi abbiamo preso il motoscafo armeggiato al moto, siamo
arrivate alla terra ferma e con un taxi abbiamo raggiunto l’aeroporto! E poi
che domande se lo avremmo saputo pensavate che vi
avremmo fatto fare quella trafila anche a voi!?”
“Poteva essere un modo precauzionale
per essere sicure che non capissimo dove ci stavate
portando!”
Prue ignorò la frase
di Tru perché era troppo presa a vedere cosa avevano
davanti.
Barche, macchine, moto, e una
aereo enorme anche se a vederlo dava più la sensazione di una navicella.
Davanti ai loro occhi avevano una miniera
d’oro.
“Devi ammettere che è notevole ma
non credete che si ora di andare!”
Disse Illyria alle
amiche estasiate davanti a quella meraviglia.
“Consigliate di portare dei mezzi di trasporto?”
Disse Tru
riferendosi alle moto e alle macchine a loro disposizione.
Ovviamente le altre 4 si voltarono lanciando
uno sguardo di assenso.
Salirono sulla navicella da loro già
soprannominata Phantom (in
onore della lega e al fatto che fosse invisibile a sguardi indesiderati) e si
misero in volo e per loro fortuna non ci misero molto anche perché la terra era
già in vista
Atterrarono in una vasta distesa in periferia
completamente isolata.
“Sto localizzando dove si trova Kim … il segnale è molto debole! Aspettate!”
“Cosa è
successo?”
“E’ sparita! Sul localizzatore è
sparita! E’ … è morta!”
Improvvisamente il terreno incominciò a
tremare e i tremendi guerrieri di Abigor
incominciarono a uscire dalla viscere della terra.
“Cosa
diavolo sta accadendo?”
Tess che era il pilota e l’addetta al computer sulla navicella fece un ricerca veloce e rispose.
“Abigor
doveva trovare la forza necessaria per poter far risorgere i propri guerrieri
aveva bisogno della figlia di un combattente e si dà il caso che Jack Bauer si uno tra i migliore agenti
che il CTU possa vantare! Ma ormai non c’è altro da
fare! Siamo arrivate troppo tardi!”
“Io non direi ragazze!”
Detto ciò Illirya
prese il suo aspetto da demone i suoi occhi color
ghiaccio si illuminarono diventando ancora più spaventosi tutto introno a loro
sembrò andare a super velocità, poi come improvvisamente tutto si fermò.
“Che
cosa ha fatto?”
“Dobbiamo muoverci! Tra 3 ore Kim sarà catturata!”
“Siamo tornate indietro nel tempo!”
“Non dovrebbe stupirti Tru!”
“Sarà meglio che ci muoviamo ma voglio che una di noi possa rimanere qui affinché possa
guidare le altre attraverso il computer!”
“Rimango io!”
“No! Vai Tess!
Tu sei indispensabile io no! Sono più di aiuto se
rimango qui! Vai!”
Non ci fu tempo di controbattere. Si divisero
in due gruppi, Cordelia e Prue salirono
sulla Golden Witch Car
e Tess e Illirya sulla Demon Blue Car. Mentre Tru dalla Phantom coordinava la missione.
“Ci siete ragazze!”
“La
Golden Witch Car è pronta!”
“La Demon
Blue Car è pronta!”
“Bene e buona fortuna ragazze!”
“Fab
5 let’go!”
Dissero in coro le ragazze prima di iniziare
la loro prima e vera missione.
“Dirigetevi a sud-est sulla South 567 e prendete la 5°uscita! … Aspettate!”
“Cosa è
successo?”
“Sto ricevendo delle informazioni! …
Oh mio Dio!”
“Tru
parla! Cosa sta succedendo?”
“Il demone sta resuscitando ora, ma come è possibile se tra … oooh!
Qualcuno lo sta aiutando!”
“Chi?”
“La SFX un
gruppo di mercenari guidati da Nina Myers che …
secondo le informazioni del computer ha ucciso Teri Bauer la moglie di Jack 4 anni fa con il quale aveva avuto
anche una storia prima che scoprissero che era una talpa al CTU!”
“La nostra teoria poetica della
figlia del guerriero fa farsi benedire!”
”Non
necessariamente questo ci dice solo che non è stata una scelta a caso!”
“Nina vuole metter a disposizione dell’SFX l’esercito di legionari di Abigor!
Non abbiamo più molto tempo perché qualcosa mi dice che Kim
…”
“… non può essere stata
catturata dal demone se lui sta rinascendo ora! … Ok!
Noi ci dirigiamo ad uccidere il bestione e tu assicurati che Kim sia al sicuro e da le
coordinate al CTU di dove ci troviamo, gli lasceremo una bella sorpresa!”
“Ricevuto!”
Tru prese la Red
Sensitive Moto e si con un computer portatile riuscì a localizzare Kim al CTU.
Appena fu arrivata davanti alla sede governativa ebbe dei problemi ad entrare ma grazie alla sua
astuzia ci riuscì senza tanti problemi. All’interno si rintanò dentro una sala
di controllo in uno dei corridoi secondari, poi vide la sua possibilità
passarle sotto gli occhi: stava passando Kim. Vedendo
che fu sola la tirò nella stanza e chiuse la porta.
Kim tirò fuori la pistola e la puntò verso Tru.
“Tu chi sei? Come hai fatto ad
entrare?”
“Mi chiamo Tru
e tu devi fidarti di me!”
Intanto le altre quattro erano arrivate alla
sede dell’SFX. Entrarono con cautela nella fabbrica
abbandonata da una delle finestrelle in alto. Appena entrate si trovarono su
una passerella che girava tutto intorno.
“Che
facciamo?”
“Agiamo!”
”No! Aspettiamo!”
“Tu vuoi aspettare che il Abigor rinasca del tutto?”
“Per ora voglio far sparire
qualche persona! Fate attenzione e cercate di metterne fuori uso qualcuno senza
farvi beccare!”
Intanto Tru stava
cercando disperatamente di spiegare a Kim la
situazione.
“Kim!
Fidati di me! Metti giù la pistola e vieni con me! Ti accompagnerò a casa dove
dovrai rimanerci!”
“Non mi fido di te! Perché dovrei farlo?”
“Perché esattamente tra un’ora tu
uscirai da questo edificio e un membro dell’SFX ti
rapirà!”
“Come fai a conoscere l’SFX?”
“So anche che è comandato da Nina Myers che non aspetta altro di poterti uccidere come ha
fatto con tua madre! Kim fidati di me, non puoi
permettere che tuo padre perda anche te!”
Kim abbassò l’arma confusa.
“Come sai di mia madre?”
“Come so che oggi morirai! Ti prego seguimi!”
Kim mise via la pistola per intendere che l’avrebbe ascoltata.
Intanto alla fabbrica abbandonata …
“Ma dove
sono finiti Kush e gli altri? Saranno andati fumare
come al solito! Andate a recuperarli fuori!”
Disse Nina così che anche gli ultimi uomini
uscirono lasciandola da sola con il demone che si stava generando.
“Arrivano!”
Bisbigliò Cordy così
che le 5 ragazze si prepararono e in poco li misero k.o., quando ricevettero una comunicazione.
“Ragazze sono Tru, sono con Kim a casa
sua! Aspetto vostre notizie, intanto lei ha avvertito
il CTU quindi fra un po’ saranno lì!”
“Ok!
Grazie Tru! … Ragazze pronte? Ora entriamo!”
Così fecero irruzione. La prima cosa che fece
Nina fu quella di voltarsi verso di loro e sparargli ma Tess
alzando la mano creò uno scudo verde dove il proiettile si fermò e Prue con un
gesto lo rispedì indietro uccidendo all’istante Nina.
“Bene ora ci manca il bestione!”
Agor si era rigenerato del tutto, quando si accanì
verso le ragazze. Illirya non ci pensò due volte e
gli si fiondò addosso per essere scaraventata poco
dopo al muro.
Prue cercò di con
tutte le forze di provare a scaraventarlo ma era troppo pesante, così
incominciò a colpirlo con un asse di ferro che però il demone non ci mise molto
a evitare così partì all’attacco della strega quando Illirya
tornò all’attacco,
Tess e Prue cercarono come potevano di aiutare la loro amica, ma
sembrava sempre tutto inutile. Loro venivano sempre
scaraventate via ma non si fecero intimorire così ogni volta tornarono
all’attacco.
Cordelia era immobile in un angolo. Ogni
muscolo del suo corpo era paralizzato, poi improvvisamente una sfera di luce
color indaco si materializzò davanti a sé e quando la prese tra le mani quella
forza le si propagò per tutto il corpo.
Delle scariche di energia
indaco le si propagarono per tutto il corpo mentre i suoi occhi diventavano
delle stesso colore, strinse la sfera tra le mani e poi la puntò verso il
demone. Una scarica lo colpì in pieno petto e in poco tempo venne
disintegrato. Tutto finì velocemente, la sfera scomparve e Cordelia tornò
normale.
Le 5 ragazze tornarono a
casa soddisfatte del loro primo lavoro.
“Un base
dell’SFX è stata scoperta oggi dagli agenti anti-terrorismo dove hanno potuto
raccogliere molte informazioni grazie all’aiuto di un informatore anonimo e
probabilmente dei suoi collaboratori la cellula è stata localizzata e
distrutta!”
Prue prese il
telecomando e spense la televisione che stava trasmettendo il telegiornale.
“Siete state fortissime!”
“Anche
tu lo sei stata Tru! Ci hai guidato e poi sei
riuscita a far credere da Kim!”
“E’ vero ma … vedete ognuna di voi
ha una dote particolare che può servire in ogni caso, io … io no! Tranne che ogni tanto qualche morto mi guarda e mi chiede
aiuto, non ho poteri particolari!”
“Si possono sviluppare e
imparare! Ognuno di noi ha dentro doti nascoste, bisogna
solo scoprirle!”
“Guarda me oggi! E’ successo così
tutto all’improvviso e mi sono ritrovata con una
grande forza! Quella sfera l’ho creata io, è la mia
arma generata dalla mia essenza! E non mi ha donato solo quella
energia che avete visto oggi ma mi ha dato anche una notevole forza
fisica e ha reso le mie visioni più nitide, senza contare che posso anche
controllarle e decidere se vedere il passato o il futuro!”
“Credo che avremo ancora molto
da scoprire!”
“Ma la
cosa importante è non scoraggiarci!”
Disse lanciando uno sguardo eloquente a Tru.
“Dopo tutto questo sentimentalismo
mi è venuta fame a voi no?”