Anime & Manga > Lui, il diavolo
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Autore: Sonya    07/08/2005    4 recensioni
Sto rivedendo tutti i capitoli per poterli correggere. La storia resterà la stessa ovviamente!
Kayano corse verso di lui e lo abbracciò appoggiandosi sulle sue larghe spalle. Le lacrime inevitabilmente scesero sulle gote, bagnando anche la maglia di lui. Piangeva di gioia. Takeru sapeva essere premuroso quando lei ne sentiva più il bisogno. Era innamorata di lui, ne era certa. Ora più che mai.
In quel preciso momento avrebbe desiderato più di ogni altra cosa tornare a Shibuya, dove poche ore prima, in un albergo da quattro soldi, lei e Takeru avevano fatto l’amore per la prima volta.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 1. Inquieta felicità

Takeru, come prenderanno la notizia i nostri genitori?” chiese Kayano al suo fratellastro mentre si dondolava piano sull’altalena.

Lui non rispose e allora lei chiarì dicendo “La notizia che…stiamo insieme” balbettò imbarazzata.

Ah perché stiamo insieme? Da quando?” sogghignò lui guardandola dritta negli occhi senza alcun pudore.

Questo ragazzo è davvero incorreggibile! Come può essere così disinvolto e sarcastico in un momento tanto delicato?

Kayano era stordita, tentava di capire il comportamento del fratellastro ma dopo quello che era successo tra loro non riusciva a formulare riflessioni razionali. Intanto lui continuava a fissarla negli occhi. Aveva uno sguardo sensuale e la sua espressione rivelava pensieri poco morali.

Ma cosa c’era da capire? Quello era il solito Takeru, il diavolo! Lo conosceva meglio di chiunque altro, e non perché fossero fratelli, bensì perché nell’ultimo periodo si erano sentiti molto vicini e avevano capito molto l’uno dell’altra. Avevano affrontato insieme le ombre che dimoravano nei loro cuori, per poi trovare finalmente un po’ di equilibrio, insieme. E poi c’era dell’altro: Kayano era perdutamente innamorata di lui, del suo... fratellastro!

Co-come che notizia!?” domandò arrabbiata non accorgendosi che “il diavolo” si era piazzato proprio davanti a lei bloccandola sull'altalena. La stava fissando: i suoi occhi erano di un nero intenso…si confondevano quasi con il buio della notte. Eppure non incutevano paura… anzi... erano bellissimi occhi a mandorla, ma più grandi di tanti comunissimi occhi giapponesi. Nonostante fossero di un colore così scuro riuscivano a brillare anche nella notte. Anche in quella notte così cupa.

Scema” disse lui improvvisamente, rompendo il silenzio.

Come sarebbe a dire 'scema'?!”

Questo ragazzo non cambierà mai!

'Mi prendi in giro eh? Siamo alle solite… Me ne vado... ' Kayano non fece in tempo a finire le sue considerazioni …che Takeru le prese il viso tra le mani e la baciò lievemente sul labbro superiore.

Fu un tocco delicatissimo…

Kayano si tranquillizzò. Takeru sapeva rassicurarla quando meno se l’aspettava. In quel momento, sentendo le labbra di lui così vicine alla sue, pensò che era al sicuro, e che se c’era Takeru al suo fianco avrebbe avuto il coraggio di affrontare la loro complicata situazione.

Due fratelli, anche se non di sangue, si amano. E si baciano…e…

Mentre rientravano a casa i loro pensieri si fecero molto vicini. Takeru aveva la sua solita aria da 'duro', sembrava piuttosto tranquillo. Invece Kayano era turbata: non aveva la minima idea di quello che avrebbe potuto dire a sua madre per giustificare il suo amore proibito. In particolare non riusciva ad immaginare una sua eventuale reazione. Sua madre però era sempre stata una donna eccentrica, molto ragionevole, se vogliamo anche strana, quindi forse avrebbe potuto accettare che la sua unica figlia avesse una relazione con il figlio del suo attuale marito.

Questa ipotesi positiva la allietò, ma solo per un breve momento. Un brivido lungo la schiena la colse di sorpresa; senza accorgersene si aggrappò al braccio di Takeru che le camminava accanto.

Senza pensarci Takeru scherzò “Ehi, vuoi staccarmi un braccio?”

La ragazza non udì la provocazione, aveva lo sguardo fisso perso nel vuoto.

Takeru cambiò espressione. Non l’avrebbe mai ammesso, ma ora era preoccupato. Per Kayano più di tutto.

Continuò però a camminare al suo fianco, avvertendo la mano di lei stringere ancora di più.

'Andrà bene Kayano.'


 

§§§


 

Intanto a casa di Yuichi Kamijo…

Ehi servo! Portami un po’ d’acqua fresca!” ordinò Harukawa al suo ragazzo.

Ma perché sei sempre così acida?” disse mortificato Kamijo.

Sai essere glaciale anche dopo quello che è successo!” tentò di contenere l’imbarazzo mentre le parlava.

Abbiamo fatto sesso, caro. S.e.s.s.o” cadenzò lei.

E tu perché sei sempre così mieloso? E comunque se volevi una ragazza dolce e premurosa perché non ti sei messo con Saito quando ne hai avuto l’occasione?”

Kamijo rimase seduto sul suo grande letto, un po’ dubbioso.

Lei continuò “Oppure con Watanabe: lei è più accondiscendente di Saito, sai? E’ più dolce di un budino!” finì la frase ridendo.

Stava evidentemente scherzando, non voleva affrontare l’argomento ma nascondere quello che stava provando in quel momento.

Non vuole ammettere di essere felice. Lo so. Ormai la conosco. Harukawa è fatta così. E’ una ragazza fuori dal comune ma in fondo è una brava ragazza. Quando assume quest’aria fredda e un tantino altezzosa dovrei risponderle a tono, ma…non ci riesco. So che non parla in questo modo per una forma di cattiveria, credo sia solo per timidezza…Quindi farò finta di niente.’

Cosa combini lì rannicchiato?” chiese lei vedendo Kamijo ai piedi del letto, affaccendato.

Mi vesto” rispose pacato lui.

Perché? I tuoi genitori non torneranno prima di domani mattina. C’è tempo per riaccompagnarmi”

Ecco! Adesso penserà che voglio restare con lui e che sono morbosa! Ho fatto male a parlare, me ne dovevo stare zitta! Però…io non voglio andarmene adesso, non ancora…’

Si rassegnò lei ai suoi desideri.

Kamijo si alzò e andò verso la porta. La aprì lentamente e mentre usciva dalla stanza, senza voltarsi, la rassicurò “Vado a comprare dei budini al latte. Il market dell’isolato vicino dovrebbe essere aperto.”

Ci fu una brevissima pausa.

E’ il tuo dolce preferito, no?” e così dicendo uscì dalla stanza.

Harukawa era rimasta seduta sull’enorme letto occidentale, coperta solo da un lenzuolo color avorio. Si rilassò d’improvviso. Si guardò i piedi nudi e candidi…

Kamijo…sei sempre premuroso nei miei riguardi; con te mi sento davvero bene, anche se non riesco a dirtelo apertamente. Io non so come reagire in queste situazioni! Sono molto tesa, anche se felice. Abbiamo fatto l’amore ed è stato molto bello…Tu sei stato molto dolce. Prima o poi doveva succedere, ma sono contenta che tu abbia aspettato assieme a me il momento giusto.’

Ora era realmente serena e tirò un sospirò di sollievo per rilassarsi ancora di più. Si distese completamente sul letto, sempre coperta dal lenzuolo che le solleticava l’esile corpo.

Prima che arrivi Kamijo sarà meglio farmi una doccia.’

A quest’idea scese rapidamente dal letto scostando il lenzuolo che prima la copriva. Prese il suo beauty con i trucchi che sicuramente le sarebbe stato utile e si diresse in bagno. Era nuda, ma ora si sentiva a suo agio nonostante non fosse in casa propria. Si sentiva libera.

Mentre abbassava la maniglia della porta si girò verso il letto che aveva lasciato un secondo prima.

Lo fissò a lungo.

Un ricordo quasi tangibile si manifestò dinnanzi ai suoi occhi castani. Il respirò le mancò per qualche istante e per questo si raggomitolò su se stessa, quasi a stringersi per non sentire quel mancamento fisico.

Il pavimento sembrò vacillare.

Per fortuna fu solo un attimo.

Appena riacquistate lucidità e forza, corse in bagno lasciando nella stanza una sensazione di inverosimile paura.

Al centro, il letto ora vuoto, era vistosamente in disordine; le lenzuola si erano, per puro caso, intrecciate tra loro…come se fossero state destinate ad unirsi.

Del sangue…nessuna traccia.


 

§§§


 

Takeru e Kayano erano davanti al cancello della loro casa.

Erano più di tre mesi che vivevano tutti insieme in quel grande appartamento.

Si era fatto molto tardi, erano quasi le 3.00 del mattino; i genitori non li avrebbero aspettati svegli in quanto sapevano che quel giorno avrebbero partecipato al party che l’Istituto aveva organizzato per le vacanze estive. In realtà la festa era finita da un pezzo, prima del previsto. Così i due fratellastri se l’erano svignata inoltrandosi presso un parco vicino, non facendo caso agli sguardi indiscreti di alcuni compagni. Soprattutto quelli di alcune ragazzine del primo anno che seguivano tutti i movimenti di Takeru. Era sempre così…lui riusciva a “catturare” tutti, e non solo per la sua particolare bellezza, ma soprattutto per il suo carattere un po’ stravagante ma molto accattivante.

Ad ogni modo, quel parco dove si erano rifugiati in un primo momento, per Kayano rappresentava un luogo magico. Infatti era stato proprio lì che si era accorta di quanto fosse speciale Takeru.

Prima di quell’episodio, che accadde una sera d’autunno, Kayano era convinta che Takeru fosse un “diavolo”, uno sbruffone che faceva il bello e il cattivo tempo a scuola solo perché era il figlio del preside. Non che fosse cambiato poi tanto, però adesso Takeru sembrava più maturo e disponibile… E comunque c’era sempre stata una ragione dietro quei suoi comportamenti arroganti, spesso anche violenti. Kayano lo capì proprio quella sera, in quel parco... quando lei piangeva e d'improvviso vide Takeru in sella ad un bici. Era lì per riportarla a casa!

Non aver paura di affrontare gli altri”… le insegnò Takeru quel giorno.

Kayano, per la prima volta, in quel parco magico, come lo definiva segretamente lei, si accorse di provare un forte sentimento verso quel ragazzo così presuntuoso quanto maturo e affascinante. A quel tempo cercò di trattenere le sue emozioni, chi avrebbe concesso loro di amarsi se di lì a poco sarebbero divenuti fratelli? Col tempo però dovette cedere…perché l’amore è come una diga: se lasci una breccia dove possa infiltrarsi un filo d’acqua, a poco a poco questo fa saltare le barriere. E arriva un momento in cui non si riesce più a controllare la forza della corrente. Le barriere crollano, e l’amore si impossessa di tutto; e non importa se possiamo continuare ad avere la persona amata accanto a noi. Amore significa perdere il controllo*.

Credo che stiano dormendo” la ragazza tirò quasi un sospiro di sollievo.

Takeru si mosse per entrare, ma la sorella restò immobile dietro di lui, non lasciando andare la manica di suo fratello.

Non ce la faccio. Sono una codarda. Ho paura…Eppure dentro sono così felice per quello che è accaduto…Ma quest’angoscia non mi abbandona. Non riuscirò a guardare mia madre dopo ciò che è successo questa sera.’

Takeru indietreggiò e si abbassò un pochino per guardarla meglio in viso.

Kayano?”

Eh…hmm…dimmi” rispose lei un po’ intontita.

Aveva mille pensieri che fluttuavano nella mente.

Acciderba! Takeru è davvero bello. Vederlo così da vicino mi provoca il panico. Acciderba, devo stare calma. M-ma, mi vuole b-baciare? Adesso?’

Kayano?” la rinsavì il ragazzo.

Stai bene?” le chiese teneramente “Mi sembri pallida.”

N-no no, sto bene!” cercò di tranquillizzarlo.

-”Sicura?”

Si” mentì Kayano.

...”

Ti ho fatto male?”

Uhm?” quella domanda la stupì notevolmente.

C-cosa?” gli chiese. In viso era tutta rossa.

Mi dispiace… se ti ho fatto male” le disse a voce bassissima lui.

Oddio che imbarazzo. Perché mi sta chiedendo una cosa del genere? Non vede che sono già abbastanza turbata? Devo ancora capire bene ciò che è appena successo…Sento ancora un fuoco che divampa nel mio corpo…Come posso nasconderlo? Mi vergogno. Ma… forse lui si sta preoccupando per me?’

Si affrettò quindi a rispondergli: “No Takeru, non è così.”

Takeru non sembrava convinto.

Non mi hai fatto male!” continuò un po’ agitata afferrandogli una mano e tenendola stretta nella sua.

Io sto bene, sul serio. Io…ecco…mi sento felice, e mi sento tua…completamente. Non l’ho dato a vedere perché…beh so che non ti piace parlarne, e poi perché sono molto preoccupata per quello che potrebbe accadere.” la voce le tremava. “Tu mi hai reso felice” lo guardò dritto negli occhi anche se era visibilmente a disagio.

Ecco l’ho detto.’

Takeru tacque restando immobile per qualche attimo, come se fosse stato legato a lei da un filo invisibile. La sua mano ancora in quella di lei, così calda e piccola. Poi si voltò verso il cancello. Lo aprì e fece qualche passo.

Mentre eri sotto la doccia ho notato una macchia di sangue sul lenzuolo” pronunciò le parole con sincero affetto.

Silenzio.

Proseguì “Lo so che è normale, però…mi sono preoccupato.”

Kayano corse verso di lui e lo abbracciò appoggiandosi sulle sue larghe spalle. Le lacrime inevitabilmente scesero sulle gote, bagnando anche la maglia di lui. Piangeva di gioia. Takeru sapeva essere premuroso quando lei ne sentiva più il bisogno. Era innamorata di lui, ne era certa. Ora più che mai.

In quel preciso momento avrebbe desiderato più di ogni altra cosa tornare a Shibuya, dove un'ora prima, in un albergo da quattro soldi, lei e Takeru avevano fatto l’amore per la prima volta.

Fine 1. capitolo

  
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