Touchy Hell
Ti fu
concesso a mala pena il tempo di capire, di comprendere.
Un fulgido,
maledetto, dannatissimo istante, poco meno d’un battito di ciglia.
Non una
leggenda, non una farsa: le sue zampe sull’erba non produssero rumore
alcuno; le sue zanne bianche, le sue membra nere: un guizzo di fuochi fatui
azzurri, umidi dell’argento della luna.
“Sciocchezze! Sciocchezze!”
e ridevate quasi, ma ecco, giunge or’ora la ricompensa, l’ardita
prova: Ade ha sciolto Cerbero, ghignando ne ha lasciato il guinzaglio.
Ed “Elementare,
Holmes” ti verrebbe da dire con i denti della bestia nella carne a brindare
del tuo sangue “Mai sottovalutare l’Inferno.”
Note: Ok.
Non saprei
come o cosa definirla, ma va bene, cento parole come erano nel mio cervello e
cento parole come sono, tutte dedicate al mastino e alla sua vittima, il mio
adorato Watson, solo nella brughiera, ancor prima che Holmes possa raggiungerlo
e nascondersi.
Spero che
nonostante tutto vi sia piaciuta.
ISI.