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Autore: Mitsuki Loveless    07/04/2010    6 recensioni
Per la prima volta nella mia vita, ero nella confusione più totale. Non capivo cosa stesse dicendo. Possibile che mi stessero giocando un brutto tiro? Mi alzai dalla sedia ancora frastornato e senza aver capito poi un granchè. Se non sarei andato più a scuola, allora perché darmi un appartamento scolastico? E poi cosa significava quel “non potrai più vedere nessuno dei tuoi compagni di classe, dei tuoi parenti e dei tuoi amici”?
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kei Hiwatari, Nuovo personaggio, Rei Kon, Takao Kinomiya
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Avvertenze:Questa ff rimane on line più a lungo su richiesta che ho trovato nelle recensioni. Ringrazio: punk92, rasiel e fullmetal. Buona lettura.



La mattina io l’ho sempre odiata, quel freddo pungente che mi attraversava la schiena ogni qualvolta uscivo da casa, mi infastidiva atrocemente. Il secondo fattore che disturbava la mia persona era il lavoro mattiniero che dovevo svolgere tutti i giorni, conosciuto anche con il termine di scuola. L’inverno era una stagione che avevo sempre detestato, era fredda, umida, malinconica. Mi somigliava.
La sveglia era lo strumento che consideravo il più inutile fra tutti, incapace di scuotere il mio inconscio in orario. L’avevo eliminata qualche giorno prima lanciandola lontano dalle mie orecchie. Non avevo mai tempo di badare a me o alle faccende domestiche, altra cosa insopportabile, ma il pomeriggio a volte mi trovavo costretto a riordinare l’appartamento. In ogni caso quella mattina, risvegliatomi come al solito in malo modo, corsi a cambiarmi legando i miei lunghi capelli blu in una coda bassa. Misi una delle solite magliette a maniche lunghe e un pantalone preso a caso fra gli altri. Prima di uscire afferrai il giubbotto e la sciarpa dall’appendi abiti, quest’ultima la avvolsi al collo. Uscii di casa e camminai lentamente verso scuola cercando di scaldarmi le labbra tramite la sciarpa.

Max: Takao!!!

Mi girai e vidi il mio amico correre verso di me, era un tipo freddoloso anche lui, notai subito i guanti blu che sbucavano dallo spesso giubbotto. Max era un biondino dagli occhioni celesti, irresistibile. Sembrava un bambino da coccolare. Accennai un sorriso e mi avvicinai a lui.

Max: Come và stamattina?

Lo osservai un attimo in silenzio, poi mi rigirai a guardare la strada cercando di non dare peso alle parole che sarebbero uscite dalla mia bocca.

Takao: Bene…

Max: Sei di nuovo giù di morale?

Takao: …

Scese il silenzio, non mi piaceva parlare troppo prima di entrare nell’istituto.

Max: Ho capito… Non ne hai voglia…

Entrammo appena in tempo ma senza fretta raggiunsi la mia aula. Max invece prese a correre.

Max: OHAYOO GOZAIMASU MINNA’!!!!! *

Io, dietro di lui, arrossii leggermente imbarazzato, mi faceva fare sempre delle pessime figure. Poi ridiventai serio. Rammentai. Da quando mi importava così tanto del pensiero della gente? Anch’io prima mi comportavo come lui. Prima.

Takao: Ohayoo… *

Entrai come tutti i giorni al suo seguito sentendomi addosso gli sguardi delle ragazze. Nel momento stesso in cui la mia personalità cambiò, la mia popolarità aumentò spropositatamente. Possibile che la gente cambi opinione così facilmente?

Professore: Kinomiya-kun… Sei di nuovo in ritardo, come anche Mizuhara-kun… Qual è la scusa di oggi?

Rimasi zitto continuando a fissare l’insegnante senza aprir bocca, oltretutto, cosa avrei potuto dirgli?

Max: Non mi è suonata la sveglia!!! Mi scusi prof!

Professore: Kinomiya-kun… Dovresti scusarti almeno con la classe per i tuoi continui ritardi…

Feci per andarmene.

Max: Takao… Ma che ti prende? Dove vai?

Ultimamente. La mia vita.

Takao: Io esco…

Professore: Kinomiya-kun! Esci dalla porta e ne patirai le conseguenze!

Faceva.

Takao: Cazzi miei!

Veramente.

Professore: ESCI IMMEDIATAMENTE FUORI KINOMIYA-KUN! VERRANNO PRESI PROVVEDIMENTI SERI PER IL TUO COMPORTAMENTO!

SLAM!

Schifo.

Max: Ma che gli prende ultimamente?

Professore: Mizuhara-kun… Sei perdonato perché sei un bravo ragazzo. Cerca di non prendere esempio dal tuo amico!

Che vita di merda la mia. Ma di sicuro in bidelleria avrei trovato il solito “terremoto” a farmi compagnia. Ghignai. Ne avremmo potuta combinare un’altra delle nostre.

Takao: Yo! *

Naruto: Ohayoo Takao-chan!

Quella testa calda di Naruto mi avrebbe aiutato a fargliela pagare a quello stronzo. Gli raccontai l’accaduto e subito preparammo un bel piano per combinare qualche guaio!

Naruto: Takao-chan! Sei un genio!

Takao: Modestamente…

Naruto: Bhè! Siamo due menti altamente diaboliche e normale che noi due messi insieme diamo vita ad un duo formidabile e di inestimabile crudeltà inoltre… bla bla bla bla bla…

Unico inconveniente era che parlava troppo senza concludere niente.

Takao: Andiamo… Non ho tempo da perdere…

Naruto: Soo soo! *

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Professore: Per oggi è tutto ragazzi!

Meglio cercare di togliere Takao dai guai. Parlare immediatamente con il Prof era necessario.

Classe: Arrivederci!

Appena gli altri furono fuori portata mi avvicinai timido.

Max: Professore!

Professore: Dimmi Mizuhara-kun!

Max: Per favore! Potrebbe evitare di punire Kinomiya?

Professore: Si merita una punizione dopo quello che ha combinato! Ne parlerò proprio ora con il direttore!

Max: La preeeeeeeeeeeeeeeeego!

Professore: … Và bene Mizuhara-kun… Ci penserò su…

Takao: Hey…

Professore: ?

Takao: Scusi Prof! Dovrei parlarle un attimo!

Non mi piaceva. Quando Takao sorrideva, quello era un sorriso falso.

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Professore: Ti ascolto Kinomiya-kun.

L’ho portato nei bagni, mossa un po’ azzardata, ma meglio di niente.

Professore: Kinomiya-kun?

Takao: Stia zitto!

L’ho impaurito. E ora ghigno per quella sua reazione. Meglio che il terrore lo attanagli per quanto me ne può fregare.

Takao:  Lei si crede chissà chi! Ma non è nessuno! Se lo ricordi!

Professore: Cerca di abbassare la cresta moccioso!

Takao: Moccioso? Stia attento a come parla.

Professore: E perché? Tu sei solo!

Quelle parole suonarono nella mia testa come un pugno. Io ero solo. Ma ripresi il mio sguardo serio cercando di nascondere quell’accento di espressione meravigliata che aveva contagiato il mio viso.

Takao: Ne è davvero sicuro? E comunque non sono mica da solo in questo bagno…

Professore: Cos…?

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Quella mattina, non capisco ancora il perché, ma cominciò con un gran mal di stomaco. Eppure non avevo rimorsi per l’accaduto del giorno prima. O forse si? Mi vestii e come un automa feci le stesse cose della mattina precedente, sempre uguale la mia vita. Noiosa e monotona.

Max: Takao!

Non gli risposi quella mattina, non mi fermai nemmeno per guardarlo. Continuai a camminare e forse fu proprio quel mio comportamento a fargli capire che avevo combinato qualcosa.

Max: Takao! Aspetta! Stammi a sentire quando ti parlo!

Mi strattonò il braccio facendomi innervosire.

Takao: Ma che vuoi Max?

Levai sgarbatamente la sua mano. Errore. Forse era stato il vento, o forse ebbi un allucinazione, ma per un momento lessi la paura nei suoi occhi.

Takao: Ehm… Scusami…

Mi oltrepassò. E tutto ciò annebbiò la mia mente, e non ne intravidi neanche il perché. Quando capii che non sarebbe tornato indietro, solo un dolore mi trafisse il petto ma scacciai con tutte le mie forze quella sensazione. Era meglio così dopotutto.

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Professore: Quindi?

Direttore: Si. E’ la giusta collocazione per quel ragazzo. Assomiglia più a loro che ai suoi simili. Verrà fatto.

Professore: Bene.

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Non so bene perché ma quella mattina le ochette della mia classe erano più in calore degli altri giorni. Max non mi rivolgeva nè un saluto, nè uno sguardo. E per la prima volta pensai di essere stato davvero uno stupido. Cercai di attirare la sua attenzione nel momento in cui si fosse girato dalla mia parte ma si comportava come se fossi trasparente, o peggio ancora. Morto.

Professoressa: Prego entri!

Professore: Ho un messaggio per lo studente Kinomiya Takao-kun.

Quelle parole mi destarono da quel insistente meditare. L’uomo entrò con una fasciatura al braccio e alla gamba, era pieno di lividi in tutto il corpo. Era il prof, e lo avevamo conciato proprio male. Quella visione mi fece sogghignare, cosa che non sfuggì né a lui né a Max.

Professore: Kinomiya-kun! La prego di alzarsi dal suo banco e di seguirmi! E cerchi di togliersi quel sorrisetto sfrontato dalla faccia!

Grugnii ferito nel mio orgoglio, ma lo seguii in silenzio. Diedi un’altra occhiata a Max. Guardava fuori dalla finestra con uno sguardo triste. Avrei voluto farmi perdonare. Ma ne avrei avuto tempo un’altra volta.
Seguii l’insegnante, e mi lasciò davanti alla presidenza con un sorriso compiaciuto che mi fece incazzare di brutto. Che cazzo aveva da ridere?

Direttore: Prego. Entra.

Pensandoci bene. Molte volte mi aveva minacciato di farmi andare dal direttore ma questa era la prima volta che lo vedevo con i miei occhi. Abbassai la maniglia della porta ed entrai. Lo vidi seduto come un pascià su una lussuosa poltrona. Era sulla trentina d’anni. E io che pensavo fosse un vecchio maniaco sessuale, ne rimasi un po’ deluso.

Direttore: Siediti Kinomiya-kun…

Già mi stava sul cazzo. Ma mi sedetti indifferente di fronte a lui aspettando che parlasse con quel cesso di bocca che si ritrovava sulla faccia da emerito imbecille.

Direttore: Tu sai perché sei qui.?

Takao: E’ una domanda?

Direttore: Secondo te?

Cominciò a formulare frasi allucinanti tra l’affermazione e la domanda. Sorrideva. Possibile che si stesse prendendo gioco di me?

Takao: Si può sapere cosa vuole?

Direttore: Potrebbe essere divertente capovolgere il mondo.?

Takao: Anche questa è una domanda?

Direttore: Tu cosa ne pensi?

Continuava a sorridere. Che mi stesse davvero prendendo in giro? Voleva farmi incazzare?

Takao: La potrebbe smettere di ridere? Mi stà innervosendo…

Direttore: Dovresti fare il bravo. Io sono una brava persona.?

Takao: Ma sono domande o affermazioni??? Parli bene altrimenti non la capisco!

Divenne serio improvvisamente e un brivido freddo mi oltrepassò la spina dorsale. Mi intimorì solo con lo sguardo.

Direttore: Cerca di seguire ciò che ora ti dirò ragazzino petulante.

Annuii mentre il cuore batteva veloce senza che io riuscissi a controllarlo, come se lui lo avesse preso tramite qualche magia e lo stesse facendo sballottare nella mia cassa toracica.

Direttore: Tu verrai immediatamente trasferito negli appartamenti di studio scolastici. E d’ora in poi smetterai di frequentare la scuola mattutina.

Takao: COSA? Ma lei non può…

Direttore: SILENZIO.

Con un solo sguardo mi fulminò e per un momento il cuore si fermò e sembrò stringersi così tanto da poter scoppiare da un momento all’altro.

Direttore: Verrai scortato nella tua nuova abitazione dal Professor Vorkof. La tua roba insieme ad altri effetti personali sono già stati portati a destinazione. Il nuovo orario ti verrà dato dalla tua guida.

Takao: Ma.. E’ assurdo…

Direttore: Inoltre. Ti sarà quasi impossibile avere contatti con i tuoi compagni di classe, famigliari e amici vari, dati gli orari troppo diversi di lavoro.

Takao: Cosa?

Per la prima volta nella mia vita, ero nella confusione più totale. Non capivo cosa stesse dicendo. Possibile che mi stessero giocando un brutto tiro? Magari il prof aveva deciso di vendicarsi a questo modo. Ma il direttore che motivo aveva di assecondarlo?

Direttore: E questo è tutto. Allievo Takao Kinomiya-kun. Il professore ti stà aspettando fuori la porta. Seguilo pure.

Mi alzai dalla sedia ancora frastornato e senza aver capito poi un granchè. Se non sarei andato più a scuola, allora perché darmi un appartamento scolastico? E poi cosa significava quel “non potrai più vedere nessuno dei tuoi compagni di classe, dei tuoi parenti e dei tuoi amici”? Amici. Mi ritornò in mente l’ultima espressione di Max. Così persa nel vuoto. Ne venne fuori un sorriso amaro. Forse. Non lo avrei più rivisto.

Direttore: Kinomiya-kun.

Mi girai tralasciando i miei pensieri. Era ancora accigliato e dalla sua poltrona mi osservava imperterrito. Poi un sorriso, oserei dire diabolico, si dipinse sul suo volto. Sussultai.

Direttore: Buona giornata.

Uscii con la pelle d’oca e brividi in tutto il corpo, mi riscoprii che tremavo. Era possibile succedere una cosa del genere ad uno come me? Cercai di ragionare sul da farsi e di accettare quelle assurde pretese. E mi diedi uno scarso contegno. Quella sensazione alla fine del discorso, anche se fievole, non dava cenno di volermi abbandonare. Mi volsi poi alla mia destra scorgendo uno strano quanto brutto individuo.

Prof. Vorkof: Piacere di fare la sua conoscenza Kinomiya-kun… La prego di seguirmi. Io sono il Professor Vorkof!

Non mi sembrava una persona degna di fiducia ma decisi di seguirlo.

Prof. Vorkof: Sei un tipo di poche parole, vedo…

Takao: Cazzi miei…

Prof. Vorkof: E hai anche un bel caratterino…

Era passato dal lei al tu, un po’ troppo facilmente per i miei gusti. Lo seguii per i corridoi, tutti uguali secondo me, e giungemmo davanti ad una camera, probabilmente la mia.

Takao: Adesso può andare.

Prof. Vorkof: Prima però dovrei spiegarti alcune cose basilari.

Aprì la porta con poca grazia e trovai già la mia roba buttata sul letto quasi fosse spazzatura.

Takao: La mia roba non è mica merda! Chi cazzo c’è l’ha messa sul letto come degli stracci?

Mi diressi verso il mucchietto controllando che non ci mancasse nulla. Mentre quello riprese a parlare.

Prof. Vorkof: Ascoltami bene ragazzo.

Mi girai giusto per far finire quello strazio di tiritera ambulante.

Prof. Vorkof: La tua vita cambierà radicalmente. La tua prima lezione nella nuova classe si svolgerà dalle 23:30 alle 04:35. Quindi le lezioni saranno così divise: 6 ore formate da 50 minuti l’una.

Takao: Che cosa?????????????????

Mi persi il resto del discorso perché la mia mente si era messa in stand by dopo aver  sentito: “dalle 23:30”.

Prof. Vorkof: Cosa ti è sfuggito ragazzo?

Takao: E’… E’ assurdo! Mi state prendendo in giro??

Prof. Vorkof: Assolutamente!

Mi ci volle un po’ per integrare la notizia. Perché fare delle lezioni di notte? Ed è per questo che non mi sarà possibile stare con gli altri? Perché io starò sveglio la notte? Ripensando al discorso del Direttore mi venne in mente quella sua strana domanda, sempre che fosse tale “Potrebbe essere divertente capovolgere il mondo.?” Quel pazzo non mi stava prendendo per i fondelli.

Prof. Vorkof: Inoltre i tuoi compagni di classe saranno pochi quindi non dovresti avere problemi ad ambientarti.

Takao: Ma perché la notte? Perché non il pomeriggio come tutte le scuole normali?

Prof. Vorkof: Ci sono domande che pretendono delle risposte, e risposte che non tengono conto delle domande.

Takao: E questo cosa significherebbe?

Prof. Vorkof: Che le tue risposte le troverai a tempo debito.

Uscì dalla stanza lasciandomi solo. Mi sedetti sul letto e raccattai la mia roba. Mentre riempivo i cassetti del mio nuovo armadio con i miei abiti non riuscivo a smettere di pensare. In casa non c’era nessuno ad aspettarmi. Hitoshi era all’università e non mi cercava mai, Max non era più mio amico, e per quanto riguardava i miei compagni di classe o il resto dei miei parenti. Bhè. Potevano andare tutti a farsi fottere da qualche parte. Finito il lavoro mi addormentai, ero stanco. Troppo. Più per la pesantezza che mi opprimeva il cuore che per altro. Non avevo più nessuno. Ero solo.

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Mi svegliai che erano circa le 21:00. Ma quanto diavolo avevo dormito? Tanto direi. Mi alzai dal letto ancora imbambolato e sbadigliai stiracchiandomi un po’. Sentii un buongiorno provenire dal cucinino e risposi biascicando. Andai verso il bagno ma aperta la porta, la richiusi e corsi in cucina preso alla sprovvista. Non c’era nessuno oltre a me quando ero arrivato.

Takao: Chi cazzo sei tu?

La voce sconosciuta apparteneva ad un ragazzo intento a cucinare la sua probabile colazione. Era strano pensare alla colazione quando sarebbe stata ora di cena. Lo fissai e scannerizzai tutto il suo aspetto. Capelli eccessivamente lunghi racchiusi in una coda, occhi oserei dire dorati, più giallo che castano, abiti sul chiaro, dei pantaloni blu e una maglietta bianca.

Rey: Che finezza! Vuoi un po’ di colazione?

Takao: Si… E tu mi dici chi cazzo sei?

Rey: Watashi wa Kon Rey desu! *

Takao: Mm…

Lo osservai indeciso se credergli o no. D’altronde era davvero bizzarro come individuo. Mi sedetti comunque, accettando ben volentieri la sua colazione.

Rey: Non mi credi, forse?

Non gli risposi, ingoiai una frittella. O quello che era.

Rey: Mi hanno parlato di te Kinomiya-kun!

Takao: Soo desu ka? *

Rey: Si!

Dopotutto aveva un bel sorriso, decisi di dedicargli un po’ di tempo per conoscerlo meglio.

Takao: A me non hanno detto nulla, forse lei potrebbe aiutarmi.

Rey: Dimmi!

Takao: Perché noi facciamo scuola di notte?

Lo vidi un po’ svampito in quel momento, come se avessi detto una sciocchezza.

Rey: Ma è normale! Non è mica possibile andare a scuola di giorno per quelli come noi!

Che razza di storia mi stava raccontando? Ora ero più confuso di prima.

Takao: Possibile che oggi me ne stiano capitando di tutti i colori?

Rey: Capita anche a me! Ah! Oggi è il tuo primo giorno in classe con noi! Vieni! Ti faccio conoscere qualcuno!

Mi afferrò per un braccio, e fece per trascinarmi in corridoio.

Takao: Aspetti! Senpai Kon!

Rey: Cosa succede?

Arrossendo districai il mio braccio dalla sua stretta.

Takao: Mi spiegate perché cavolo si trova nella mia stanza?

Rey: Ah! Bhè! Siamo compagni di classe e di camera!

Takao: CHEEEEEEEEEEEEEE???? Ma!

Rey: Si vede che sono più grande di te? E’ così infatti! Sono stato bocciato!

Takao: Oh…

Ma perché mi sentivo in imbarazzo? Diamine! Era un maschio! Sorridendo mi porse la mia divisa. Era formata da una camicia bianca con pantaloni e giacca neri. Unico accento di colore lo dava il filo dorato che la adornava ai lati. Ci cambiammo e ricominciammo a camminare vicini.

Rey: Ora ti faccio incontrare un po’ di gente!

Takao: Non si preoccupi! Non ne ho bisogno!

Rey: La smetti di darmi del lei? E’ fastidioso!

Assunse un aria crucciata che mi fece sorridere, non so perché ma lo vidi stupirsi e per riflesso ritornai serio.

Takao: Cosa c’è?

Rey: No… No… Niente…

Non ci avrei mai creduto se non lo avessi visto con i miei occhi ma la notte, lungo il corridoio illuminato, c’erano un sacco di ragazzi, mai quanto quelli della mattina. Ma era lo stesso un fatto eclatante per me.

Rey: Sei rimasto sbalordito? Visto che bello?

Takao: Uau…

Subito Kon fece avvicinare delle ragazze e me le presentò.

Rey: Ecco due dei fiori più luminosi della scuola… Strawberry Momomiya, che frequenta la nostra stessa classe…

Strawberry: Piacere!

Takao: Piacere mio Momomiya-san…

Rey: E Lucia Nanami, che è un anno più piccola…

Lucia: Ciao…

Takao: Piacere Nanami-san…

Erano tutte e due molto carine, ma niente di più. Una terza poi si avvicinò alle due. Aveva i capelli rosa come la prima ma gli occhi erano di un verde smeraldo.

Rey: Ed ecco il terzo fiore! Sakura Haruno!

Takao: Piacere Haruno-san…

Sakura: Piacere mio! Tu sei quello nuovo?

Rey: Si! Si chiama…

Lo zittii, mi stava rincitrullullendo con tutte quelle parole.

Takao: Sò presentarmi da solo… Kinomiya Takao desu… *

Le osservai, si erano ammutolite, sembrava stessero rilevando ogni dettaglio della mia figura come delle esperte archeologhe. Rey, là vicino, sembrava preso nella conversazione con un altro ragazzo. Notai che il mio nuovo compagno era un tipo chiacchierone, e farfallone aggiungerei. Uno che prende la vita come viene.

Sakura: Sei carino!

Takao: Come?

Mi resi conto di essermi distratto solo quando una delle tre prese parola.

Sakura: Ho detto che sei carino!

La osservai, non era in imbarazzo come lo erano le ochette della mia vecchia classe, lo aveva detto apertamente. Mi sentii strano per un momento.

Takao: Grazie…

Aggiunsi solo più tardi. Poi mi allontanai mentre le tre continuavano a parlare di me. Sarei stato sicuramente l’argomento principale della giornata. O nottata a seconda delle preferenze.

Rey: Hey Takkun!

Non si stava prendendo un po’ troppa confidenza? Mi aveva persino storpiato il nome.

Takao: Che c’è?

Rey: Ti è piaciuta qualcuna?

Takao: Ma sono le uniche ragazze?

Rey: E’ un modo per dirmi di no?

Takao: Rispondi prima alla mia domanda…

Rey: Io te l’ho fatta per primo!

Sbuffai. Era un tipo anche ostinato a quanto pare.

Takao: Non credo…

Rey: Mah… Accetterò questa risposta proprio perché sono buono…

Sottolineò l’ultima parola manco fosse un eufemismo.

Takao: Ora rispondi tu…

Rey: Diciamo che sono le tre più belle!

Mi fermai un attimo a pensare. Bene. Una scuola di racchie. Non potevo chiedere di meglio.
Mi fece girare ancora un po’ per l’istituto ma alla fine mi ritrovai solo seduto a quella che di giorno era una mensa e che in quel momento era diventata una specie di bar multiuso, completo di drink e birre. Da dove diavolo era spuntata tutta quella roba? Io non potevo saperlo, ma dovevo ammettere che non mi dispiaceva affatto.
Mi ritrovai così a pensare alle file che avevamo sempre fatto lì, io e Max, alla delusione che avevamo quando finiva il panino con la carne e ci rimaneva sempre quello con la verdura. E poi mi rivenne in mente anche quell’angelo guastafeste di Naru-chan. Mi costrinsi a non pensarci. Dovevo andare avanti. Per caso guardai l’orologio e mi accorsi che era ora di entrare in classe. Vidi Rey e decisi di raggiungerlo.

Takao: Senpa…

Sfiorai qualcosa, o per meglio dire, qualcuno. Non vidi bene chi, ma era bizzarro ciò che avevo provato nel momento in cui quello mi passò accanto. Mi superò fissando dritto davanti a sé. Manco fossi invisibile, e fermai nella mia mente quella frazione di secondo in cui potei osservare il suo viso. Mi bloccai spossato e Rey vedendomi in trance corse a svegliarmi.

Rey: Takkun??? TAKKUUUUN???

Lo guardai con la bocca aperta e gli occhi da imbambolato.

Takao: Eh?

Rey: Ma quale “eh?” Stà suonando!

Takao: Ah…

Sentii che mi prendeva la mano e mi portava in aula come si fa con un bambino. Appena entrai in classe cercai quel viso con lo sguardo e trovatolo lo fissai a lungo. Era un ragazzo. Aveva due occhi sul… violetto? Ma erano comunque fantastici. Forse usava delle lentine. Capelli bicolore, grigi e neri, una pelle bianchissima e un’espressione seria, in quel momento mi accorsi di essere rimasto impalato a guardarlo per una decina di minuti mentre Rey ancora mi teneva la mano e parlava con l’insegnante. Arrossìì. Per quella situazione, per quel viso o per essere rimasto fermo in mezzo alla classe come un emerito imbecille? Forse tutte e tre le opzioni erano plausibili. Lasciai la mano del Senpai e toccandomela, la sentii, era bollente.

Prof.ssa Jodie: Benvenuto Kinomiya-kun!

Mi voltai verso colei che aveva ridestato la mia attenzione. E notai che era una donna. La stessa con cui Rey stava parlando poco prima, e che io avevo etichettato come professoressa.

Takao: Si…

Cominciai la mia solita “fase rilevamento dati”. Era una donna bionda, formosa, occhi azzurri, voce sensuale, e un sex appeal non indifferente. Per non parlare degli abiti piuttosto succinti. In poche parole poteva diventare il sogno erotico di qualsiasi studente di sana costituzione. E lo dovevo ammettere. Stava facendo effetto.

Prof.ssa Jodie: La prego di presentarsi alla classe!

Mi fece un occhiolino. Così le cose si mettevano piuttosto in difficoltà per la mia persona, in quanto parti di me che non sentivo da tanto, si stavano risvegliando, reclamando di essere soddisfatte.Tentai di levare ogni tipo di pensiero sessuale che si stava ben delineando nel mio cervello. Mi diressi verso la lavagna e con sguardo fermo sparai le prime due cazzate che mi erano venute in mente.

Takao: Watashi wa Kinomiya Takao desu… Piacere di conoscervi…

Ne uscì fuori una presentazione a dir poco glaciale. Dissi due frasi, e le pronunciai con lo stesso entusiasmo di un bradipo che vuole scendere dall’albero. Vidi il Senpai che se la godeva dalle risate e quel ragazzo dall’espressione eterea rimanere impassibile. Avrei voluto dirgli qualcosa o almeno spiaccicargli un ciao.

Prof.ssa Jodie: Sei un tipo di poche parole, eh? Puoi scegliere il posto che ti aggrada di più!

Di posti ce n’erano due. Uno di fianco a Rey, cioè davanti a quel ragazzo, e uno dietro quest’ultimo. Sul momento optai per sedermi dietro. Mi vergognavo a stargli davanti. Solo dopo notai che il Senpai c’era rimasto male. Mi sarei scusato più tardi.
La lezione cominciò. E fu terribile. La materia aveva uno strano nome che ora non ricordo, ma compresi che doveva trattarsi di scienze. Studiammo una parte del corpo umano e alcuni animali.

Prof.ssa Jodie: Vi sono alcuni tipi di animali che sono più buoni di altri a seconda delle preferenze di un’individuo. Qualcuno di voi ha già scoperto qual è il proprio. Per coloro che sono ancora in dubbio possono applicarsi di più. Kinomiya-kun! Lei è a conoscenza del suo animale?

Takao: No… Non penso mi sia indispensabile saperlo…

Prof.ssa Jodie: Non parli così! Le può essere di grande aiuto. Gli umani non si toccano! Se lo ricordi bene! Continuiamo la lezione…

Ecco. C’erano dei momenti. Davvero strani nella vita. In cui pensi al suo significato. E poi arrivi alla tua conclusione: “O sono io ad essere un emerito imbecille. O sono gli altri ad essersi tutti fottuti il cervello.” Cosa c’entrava quella frase con scienze? Che sapesse che avevo picchiato il prof?

Rey: Hey Takkun…

Fissai il Senpai, mi aveva chiamato sottovoce.

Rey: Perché ti sei seduto là in fondo, vicino all‘Uchiha?

Feci spallucce, tenendo le braccia conserte sul mio petto.

Rey: Mi hai ferito! Dopo a casa facciamo i conti!

Fece gli occhioni da cagnolino abbandonato e poi una faccia sicura di sé. Certo che era proprio un bel tipo. Mi fece sorridere di nuovo. Era davvero forte. Si rigirò verso la lavagna anche lui ridendo sotto i baffi e piano cercai di scrutare il mio vicino. Aveva due bei occhi d’ossidiana, la pelle bianca come quella del misterioso ragazzo davanti a me, il viso serio e dritto di fronte a lui, anche lui uno che le mie compagne definirebbero “figo”.

Takao: Ehm…

Nemmeno ho il tempo di parlare che lui si gira e mi fissa. I suoi occhi sono davvero belli. Non riesco a sostenere lo sguardo e lo abbasso. Posso giurare di sentirmi andare in fiamme. Possibile che in una nottata io sia diventato così. Così. Così. Suggestionabile direi.

Takao: C-come ti chiami…?

Sasuke: Uchiha Sasuke desu…

Mi guarda sempre impassibile, poi quando alzo lo sguardo noto un piccolo sorriso laterale, come dire, quasi malizioso.

Takao: Ehm… P-perché mi f-fissi?

Sasuke: Sei adorabile…

Mi stà prendendo per i fondelli? Ultimamente parecchie persone ci stanno prendendo gusto a scherzare con me.

Takao: N-non prendermi in giro…

Sasuke: Mpf…

Appena spostò lo sguardo davanti a sé, seguii quella traiettoria, stava sfidando qualcuno con gli occhi. E lo vedo. Lo schienale della sedia di lato, il viso puntato su di me, una postura dritta e oserei dire perfetta. Un braccio appoggiato sul banco e l’altro lasciato a penzoloni dietro lo schienale della sedia. Il tutto contornato da due begli occhi viola intenso.

Sasuke: Hey… Hiwatari si è degnato di girarsi verso di me…

Quello lo fulminò con lo sguardò e poi passò quella stessa occhiata sul mio corpo. Mi sentii davvero mancare.

Kai: … Cerca di contenerti… Uchiha…

Sasuke: Perché? Qualche problema?

Kai: Sei fastidioso…

Nemmeno aspettò che Sasuke ribattesse a quella provocazione che ritornò a seguire la spiegazione.

Takao: Uchiha-kun…

Sasuke: Senpai…

Takao: Oh… Ok… Uchiha senpai…

Sasuke: Dimmi…

Ero rosso come un pomodoro. Era troppo bello. Mi fermai un secondo. Un presentimento. Stavo diventando bisex? Non era possibile.

Takao: C-come si chiama il ragazzo… D-davanti a noi?

Il Senpai sbuffò, cosa che lo rese tremendamente dolce.

Sasuke: Hiwatari Kai è il suo nome.

Fece una pausa.

Sasuke: Ti piace?

Il mondo mi crollò addosso.

Takao: C-cosa?!?!? Ma certo che no! I-insomma… Lui… E’ un ragazzo…

Alzò un sopracciglio come se si vedesse lontano un miglio che stavo mentendo anche a me stesso.

Sasuke: In ogni caso… Dimenticatelo…

Mi sorprese.

Takao: Come scusa?

Sasuke: Lui non è tipo per nessuno…

Takao: In che senso?

Sasuke: Non ama le storie serie…

Takao: Cioè?

Sospirò quasi stufo. Lui. Stava cominciando ad innervosirmi quel suo modo di parlare. Sembrava che ogni frase gliela dovessi estorcere con il cavatappi.

Sasuke: Vuole solo sesso…

Ponderai fra me e me che Kai non era l’unico a pensarla in quel modo.

Takao: Non credo sia un problema…

Sasuke mi guardò con gli occhi sbarrati e io arrossii spropositatamente, scattai a braccia conserte sul banco e vi nascosi il viso. Forse l’aveva intesa male la mia risposta. Non riuscii più a voltarmi e rimasi a fissare dalla parte opposta alla sua. Mi vergognava troppo ritentare un dialogo con lui. Provai così a distrarmi chiamando Rey.

Takao: Rey senpai…

Ma quello non mi sentiva minimamente. Tanto era preso da quello che stava scrivendo.

Takao: Rey Senpai…?

Decisi di smettere. Sasuke aveva ripreso a fissarmi ed io troppo imbarazzato, non volevo fare altre figure di merda.
Passarono le ore, più lente di quanto potessi immaginare. In compenso le materie successive mi sembrarono più normali della prima. A fine nottata uscii completamente spompato dalla troppa noia e subito Rey accorse vicino a me.

Rey: Hey Takao-chin!

E rieccolo! Adesso il mio nuovo nomignolo era persino peggio del primo!

Takao: Ti ho chiamato… Ma non ti sei girato…

Rey: Oh! Perdonami Takao-chin! Sono solo un povero ragazzo indifeso in questo grande mondo con solo i denti a proteggerlo!

Takao: Ma per favore…

Dovevo ammetterlo. Era un maestro nel mettersi al centro dell’attenzione e nell’inventare stronzate in un lampo.

Rey: Sei crudele Takao-chin!

Di nuovo gli occhi da cerbiatto bastonato.

Takao: Ok ok… Sei perdonato…

Ci avviammo in camera. Non avevo il coraggio di parlargli di Kai o di Sasuke. Era meglio tacere. Non sembrava che gli stessero simpatici.

Takao: Rey senpai…

Rey: Uffa! Ma certo che sei proprio monotono! Chiamami Rey-chan!

Gli avevo dato un dito e lui in mezza giornata si era letteralmente afferrato tutto il braccio.

Takao: R- Rey… s…

Rey: S…?

Ok. Ok. Era imbarazzante per me dargli tanta intimità. Non mi sentivo tanto convinto di potermi fidare di lui.

Takao: S… Senpai…

Rey: Sei una delusione…

Takao: N-no! O-o-ok… Rey-c-chan!

Anche le punte dei miei capelli, da blu si erano improvvisamente imporporate.

Rey: Come sei carino!

Game over.

Rey: Hey? Ti senti bene? Takao-chan?

Mi ripresi balbettando non so nemmeno io cosa. Mi ero proprio resettato.

Takao: S-scusami…

Mi riavviai verso la mia stanza lasciandolo solo come un babbeo. Ultimamente mi sentivo troppo soggetto al fascino maschile. Aprii la porta e mi buttai sul letto a peso morto. Avrei voluto riposare. Ma qualcuno bussò alla porta. Non poteva essere Rey. La aprii e davanti a me mi ritrovai Sasuke.

Takao: S-SENPAI?!?!

Sasuke: Posso entrare…?

Non risposi ma aprii di più l’anta per farlo accomodare in cucina. Ci sedemmo e si mise a fissarmi.

Takao: L… La smetti per favore?

Sasuke: Sei agitato? Comunque sono venuto qui per spiegarti alcune cose…

Takao: Datti una mossa…

Sasuke: Oh… Che grinta… Prima dove l’avevi nascosta?

Mi stavo innervosendo ma ciò che ne uscì fù solo un broncio imbarazzato.

Sasuke: Ascoltami bene Kinomiya… Anzi Takao…

TAKAO?!??!?!?!?!

Takao: HEY! MA CHE…

Sasuke: Taci e ascolta…

Ammutolii.

Sasuke: A quanto ho capito il tuo amichetto Kon, non ti ha spiegato proprio tutte le regole di questa scuola.

Affinai l’udito. Ero sicuro che stava per dirmi qualcosa di importante. Anzi. Interessante.

Sasuke: Questa scuola è formata da persone come me e come te che sono state rifiutate dal mondo della luce per ragioni ovvie e che tu sicuramente conosci.

Le risse.

Sasuke: Perciò ora che siamo qui e ci sono poche ragazze, noi maschi single ci adattiamo subito alle novità e quindi ci sono parecchi bisex.

Takao: E con questo? Cosa vorresti farmi capire?

Sasuke: Semplice! Con una faccia da uke in calore come la tua hai perfino risvegliato Kai Hiwatari…

Ecco quello che si dice quando si è al settimo cielo:

Takao: “SOO DESU KA????”

Sasuke: Non hai notato che mentre eri seduto accanto a me lui ti ha spiato un paio di volte? Io non ho mai visto quell’individuo girarsi per fissare una donna! Figuriamoci un ragazzo! Ma capisco che tu sei diverso dagli altri…

Un momento! Un passo alla volta! Sasuke stà parlando animatamente con me mentre prima per togliergli una frase di senso compiuto ho dovuto fargli tre o quattro domande. Poi è venuto e mi ha chiamato per nome nemmeno fossi suo fratello. E per coronare il tutto adesso mi spara che io piaccio a Kai! Penso di stare per svenire.

Takao: C… Credo… Di essermi perso…

Sasuke: Ti stò dicendo di stare attento ad Hiwatari! Hai capito, Takao?

Takao: N-non chiamarmi a questo modo! Noi ci conosciamo da troppo poco tempo!

Sasuke: Ah… Vuoi che diventiamo più intimi prima?

Oddio! Certo che si!

Takao: Certo che si!

Forse avrei dovuto tacere, o forse no. Il momento esatto in cui si mosse non lo riuscii a definire, ma il bacio che mi diede azzarderei che era davvero uno di quelli mozzafiato. La resistenza che alzai contro la sua lingua non resse a lungo ed entrò in me con una forza inimmaginabile. Si muoveva sulla mia, la accarezzava, la leccava e ci giocava. Appena si ritenne soddisfatto della sua performance, si allontanò dalle mie labbra e riuscii e riprendere fiato.

Sasuke: Adesso lo siamo abbastanza?

Solo ora ci pensai. Con lui mi ero subito lasciato andare, dandogli immediatamente del tu. D’altronde, in quella sola notte avevo conosciuto così tanta gente da lasciarmi andare completamente, senza accorgermene.
Si avviò verso la porta e io lo seguii ancora in trance.

Sasuke: Ci vediamo… E ricordati quello che ti ho detto…

Cosa stava dicendo? La mia testa continuava a mandare segnali tipo: “la trasmissione verrà momentaneamente interrotta a causa di problemi tecnici, vi preghiamo di portare pazienza, i programmi verranno ripristinati al più presto.”

Sasuke: Allora ciao… Takao…

Avvampai. E lui se ne accorse. Rise. Chiusi la porta mentre mi usciva fumo dalle orecchie tanto ero caldo.
Appena mi allontanai dalla porta mi accasciai a terra stordito.Avevo un momentaneo corto circuito. Per fortuna, proprio in quel momento tornò Rey.

Rey: Takao-chan! Cosa ti è successo?

Mi prese in braccio e non so perché ma quando sollevai il capo e lo guardai in faccia, lui arrossì così evidentemente da farmi pensare sul perché lo avesse fatto.

Rey: T-Takao-ch…?

Takao: N-non preoccuparti Rey-chan… S-stò bene…

Mi uscì dalle labbra una risatina imbarazzata, non mia, e mi sciolsi dalla sua presa rimettendo i piedi a terra. Lo riosservai e il suo viso era tornato normale.

Rey: Mah… Sono quasi le 6:00... Che ne dici di andare a nanna?

Gli sfuggì un’occhiata preoccupata ma poi stiracchiandosi si diresse sul suo letto e vi si buttò come un sacco di patate lanciato dal terzo piano di un palazzo alto 20 metri.

Takao: Mm… Ok…

Andai nel bagno lasciandolo solo e mi cambiai ripensando a tutte quelle cose strane che mi stavano capitando. Chissà se il giorno dopo, o per meglio dire, la notte dopo sarebbe andata meglio.

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Mi svegliai che erano le 12:00 e assonnato mi misi a sedere. Mi voltai cercando la figura di Rey ma lui non c’era.

Takao: Rey-chan?

Sbadigliai. Forse si era svegliato prima di me ed era uscito a fare due passi. Mi alzai che sembravo uno zombie e mi diressi in cucina a fare un panino. Anche quando abitavo solo a casa non facevo altro che mangiare schifezze. Per questo la “cena-colazione” di Rey era stata una vera benedizione per me. Ma dove cavolo era andato? Era un vero rompipalle però mi faceva compagnia.

Mi sedetti al tavolo rettangolare che stava in mezzo alla stanza e mi misi a mangiare a piccoli morsi. Passò circa un tre quarti d’ora prima che potessi finirlo. Non avevo fretta quindi me l’ero presa con calma.
Decisi che stare in pigiama tutto il giorno era da vecchi e mi spogliai. Mi diressi nel bagno con solo i boxer addosso. Tanto ero solo. E mi misi una maglietta e un pantalone a caso.

Takao: CHE PAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAALLEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!

Sbuffai sonoramente e uscii dal mio “appartamento” sbattendo la porta.
Misi le mani in tasca e notai che il corridoio era vuoto. Possibile che solo io ero in giro a quell’ora? Dormivano proprio tutti? Forse nelle aule c’erano ancora gli altri compagni. Quelli mattutini s‘intende. La scuola sarebbe finita a momenti. Magari Naruto era in bidelleria. Perché non tentare?
Mi diressi verso la porta che mi divideva dall’istituto ma provando ad aprirla scoprii che era chiusa a chiave.

Takao: Ma che cazzo… Possibile che questa sia una scuola? No! Xkè è una prigione!

Eppure ieri insieme a Rey ero passato comodamente. Anche se era notte.
Ritornai sui miei passi e accesi la TV. Magari c’era qualcosa d’interessante. Sbuffai ancora. Non c’era niente di coinvolgente sul palinsesto. Così misi su un canale a caso e mi accucciai sul divano aspettando il ritorno del mio coinquilino.

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Rey: TAKAAAAAAAAAAAAAAO-CHIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN!!!!!!!!

Aprii gli occhi mentre un fischio continuo nelle mie orecchie mi stava facendo venire un forte mal di testa.

Takao: CAZZO! MA SEI HANDICAPPATO?????? NON CI SENTO PIU’!

Quello guardandomi sorrise divertito e si mise a saltellare attorno al divano.

Rey: Non fare il guastafeste Takkun!

Takao: CHE???

Ci volle un po’ prima che riuscissi a riprendere il senso dell’udito. Il tempo era volato mentre cercavo di strozzare Rey in tutti i modi possibili ed immaginabili.

Rey: Ti sei calmato?

Sempre sorridente e per niente affaticato mi si avvicinò mentre io esausto mi ero seduto a terra per il troppo correre.

Takao: N-non ti sopporto…

Si compiacque di quell’affermazione e si sedette accanto a me.
Cercai di riprendere il controllo di me stesso e cominciai a parlare.

Takao: Che ore sono?

Rey: Le 20:30! Perché?

Takao: Dove sei stato fin’ora?

Lo vidi commuoversi e abbracciarmi con i lacrimoni.

Rey: Oh! Takao-chiiiiiiiiiiiiiin! Eri preoccupato per me???? Ma non dovevi!!!!

Me lo scrollai di dosso sentendo il viso andarmi a fuoco.

Takao: M-MA SM-SMETTILA!

Mi alzai e gli voltai le spalle.

Rey: Sai Takao-chan! Sei un amore quando ti vergogni!

Takao: HO DETTO DI SMETTERLAAAAAAAAAAAAAAA!!!!

Mi diressi verso il mio letto e cominciai ad aggiustarlo, ma sentivo che Rey continuava a fissarmi le spalle.

Takao: Cosa c’è?

Ripresi il discorso interrotto. Lui si sedette sul suo già piegato perfettamente continuando a guardare tutto quello che facevo.

Takao: Si può sapere cosa ti passa per la testa?

Rey: Niente di chè!

Fece spallucce sollevando le mani e si alzò andando verso il bagno. Dovetti ammetterlo. Io a quello forse non l’avrei capito mai. In ogni caso, mi rivenne in mente che dovevo chiedergli qualcosa.

Takao: Aspetta Rey-chan!

Corsi verso di lui, indeciso se dirgli della porta che non si apriva o meno.

Rey: Dimmi Cucciolo!

Ok. Ora ne avevo abbastanza. Abbandonai l’idea di dirgli dell’accaduto e gli misi il broncio.

Rey: ?

Mi guardò interrogativo.

Takao: Non ti azzardare mai più…

Mi fissò ancora confuso.

Takao: A chiamarmi…

Ancora più confuso.

Takao: Cucciolo…

Ridussi i miei occhi a due fessure e mi girai offeso, ritornando a finire il lavoro lasciato a metà. Lo sentii ridere e dopo un momento di rabbia impulsiva ripensai alla faccia che avevo fatto e mi sfuggì un mezzo sorriso trattenuto. In fondo. Non era poi così male quel ragazzo.
Finii il lavoro e spolverai un po’ di mobili. Rey non doveva amare molto i lavori casalinghi dato che quella più che una stanza sembrava l’antro di una strega. Feci un po’ di pulizie. Mi fermai solo quando il profumino della colazione pronta in tavola mi spinse a correre in cucina.

Takao: Cos’hai cucinato Rey-chan?

Arrivai con l’acquolina in bocca e mi sedetti al tavolo.

Rey: Frittelle e nutella!!!!!

Mi leccai le labbra aspettando in silenzio il pasto. Ma proprio in quel momento qualcosa disturbò la mia quiete. Il campanello. Quello stramaledetto campanello che si era messo a suonare. Lasciai scocciato la mia dolce attesa e andai ad aprire.

Sasuke: Ohayoo…

Il mio cervello si spense. Rimasi a guardarlo, forse per minuti interi, come un rincoglionito patentato e poi mentre mi faceva un espressione fra il “ti muovi?” e il “ma sei scemo?” gli chiusi la porta in faccia tornando indietro come se niente fosse.

Rey: Chi era alla porta?

Rey me lo chiese stupito perché ero tornato solo e svampito.

Takao: Eh?

DLIN DLON!

Rey: Pfffffffffffffff….. Sei un caso perso Takao-chin!

Mi passò davanti mentre cercavo di riprendermi e andò ad aprire la porta perché quello si era rimesso a suonare.
Mi sedetti e rimasi immobile. Poi manco fossi stato trafitto da un lampo mi tirai una manata sulla faccia.

Takao: Ma che emerito imbecille…

Sasuke: Meno male che te lo dici da solo…

Il senpai entrò accompagnato da un Rey con un muso lungo fino a terra.

Sasuke: Non hai niente da dirmi?

Takao: Ah… S-scusa…

Si sedette al tavolo vicino a me mentre il mio amico si accomodava di fronte a noi due.

Takao: Cosa sei venuto a fare?

Ero arrossito. Ne ero sicuro. Il bacio della notte precedente non sarei mai riuscito a dimenticarlo.

Sasuke: A parlare… Ma…

Guardò Rey di sfuggita. Aveva gli occhi dorati puntati in quelli d’ossidiana. Quasi si stessero sfidando solo con l’intensità dello sguardo.

Sasuke: Vedo che hai compagnia…

L’Uchiha lo spostò poi nei miei ignorando il mio compagno.

Takao: Non vuoi fare colazione con noi?

Sasuke: No… Meglio che vada… Parleremo più tardi…

Fece una pausa. Gli comparve uno strano sorrisetto sul viso.

Sasuke: Quando saremo soli….

Marcò l’ultima parola fissando Rey di sottecchi e quello per tutta risposta arricciò il naso formando un espressione spaventosa.

Takao: R-Rey-chan?

Mi stupì come non mai. Ci conoscevamo da poco ma non sembrava un tipo che si arrabbiava facilmente.

Sasuke: Arrivederci…

Senza che nessuno lo accompagnasse si diresse verso la porta e uscì.

Rey: Ma che fai? Ti metti a parlare con l’Uchiha?

Takao: Perché no?

Mi sembrava abbastanza strana questa cosa.

Rey: E’ un bastardo! Lascialo stare!

Takao: Ma perché? Ti ha fatto qualcosa?

Rey si alzò senza rispondermi e serio in volto andò a mettersi la divisa mentre io mi gustavo le frittelle pensando a quello che era appena successo. Era strano che Sasuke avesse qualcosa da dirmi. Cos’altro c’era da sapere?

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Lucia: Ohayoo Kinomiya-kun…

La bionda che Rey mi aveva fatto conoscere la notte precedente mi si era avvicinata appena lui e io ci eravamo decisi ad avviarci verso le aule. La porta era stata magicamente aperta. Possibile che non avessi saputo aprirla? In ogni caso la ragazza era riuscita ad attirare la mia attenzione.

Takao: Dimmi…

Sembrava imbarazzata. Speravo proprio che non fosse perché le piacevo. Roteai gli occhi e incrociai le braccia al petto. Però la sua reazione mi colpì. Sembrò spaventarsi per qualcosa e si buttò sul mio petto stringendomi forte. Mi guardai intorno mentre alcuni ragazzi mi guardavano in malo modo ma la sentii piangere e mi intenerii. Mandai tutti a quel paese e ricambiai l’abbraccio. Non volevo essere un fottuto bastardo come tutti gli altri.

Takao: Cosa ti è successo?

Si allontanò asciugandosi le lacrime e mi chiese scusa. Mi addolcì ancora di più il suo modo di fare e le carezzai il capo.

Takao: Non vuoi dirmi cosa ti è successo? Qualcuno ti ha trattata male?

Mi guardò con un musino da cucciola e scappò con il viso in fiamme. Non era poi così male dopotutto. Proprio mentre la stavo guardando con una faccia da “divertito-confuso” vidi Kai venire verso di me. Avvampai.
Si fermò scrutandomi. Nel frattempo mi misi a fissare il pavimento cercando di cacciare quel maledetto rossore che avevo sulla mia faccia da cretino e che qualcuno aveva definito “da schiaffi”.
Rimasi in quella posizione fino a quando non vidi i suoi piedi riprendere il loro cammino.
Sospirai e mi girai per guardarlo. Sembrava più bello della volta precedente. E pensare che avrei potuto osservarlo per tutte e sei le ore. Mi presi il viso fra le mani. Scottavo. Poi qualcuno mi baciò la fronte e sbarrai gli occhi.

Rey: Sai che scotti Takkun?

Mi allontanai da lui farfugliando non sò cosa. Fino a quando non riuscii a spiaccicargli qualcosa urlando la solita frase.

Takao: MA CHE CAZZO FAI?????

Si girarono tutti curiosi o infastiditi. Mi ammutolii.

Rey: Niente “Mr. Finezza”!!!!!!!!!!!!!

Aveva il solito sorriso da ebete. L’incazzatura gli era completamente sparita. Forse.

Takao: Ma perchè mi devi mettere sempre in imbarazzo?

Prendemmo ad incamminarci verso l’aula e nel frattempo ripresi a parlare.

Rey: Perché sei troppo carino quando mi fai quella faccia!

Takao: Stronzo fottuto bastardo…

Rey: Gentile come sempre! Mi raccomando! Non cambiare mai!

Entrammo e la professoressa Jodie venne verso di me.

Prof.ssa Jodie: Kinomiya-kun… Mi scusi ma ha quindi capito l’importanza di scoprire quale sia l’animale che le si addice di più?

La guardai come se fosse un alieno.

Takao: La potrebbe smettere di fare domande strane che non hanno niente a che fare con la lezione?

Mi fissò stranita.

Prof.ssa Jodie: Mi risponda alunno Takao Kinomiya-kun. O dovrò mandarla dal preside.

Oddio! Da quel pazzo no!

Takao: O-ok…

E adesso cosa cazzo le dico?

Takao: L-l’animale… C-che mi si addice… di più… E’…

Mi guardai attorno e le uniche specie che mi vennero in mente furono quelle domestiche.

Takao: I cani e i gatti.

Prof.ssa Jodie: Quindi deve scegliere fra due specie?

Takao: Eh?

Prof.ssa Jodie: I gatti sono della razza felina mentre i cani fanno parte di quella canina. Se è indeciso potrei mandarla in ispezione con due ragazzi che amano i cani e con due che amano i gatti.

Premetto che non ci stavo capendo un fico secco di quello che stava dicendo.

Takao: Che?

Suonò la campanella e tutti andarono a sedersi ai propri posti. Rey mi prese per mano e mi fece sedere accanto a sé nello stesso istante in cui il mio cervello stava cercando di elaborare il discorso campato in aria della prof. Solo dopo realizzai di essermi seduto davanti ad Hiwatari. Mi irrigidii. Nel frattempo la prof cominciò a spiegare.

Rey: Hey Takkun! Come mai così rigido?

Gli risposi parlando fra i denti.

Takao: Potresti smetterla di cambiarmi nome ogni tre secondi?

Rey: Ma è così divertente! Poi diventa monotono!

Takao: Ma chiudi il becco!

Ridendo rispose.

Rey: Anche tu però sei uno spasso! Hai una specie di doppia personalità!!

Takao: Come?

Rimasi spossato da quell’affermazione.

Rey: Cinque minuti prima sei un cane che si è svegliato male e abbaia qualsiasi cosa gli si dice. E cinque minuti dopo sei un gattino dolce che ti fa le fusa e arrossisce per niente!

La furia omicida sopita in me d’improvviso bramava il suo sangue.

Takao: Dì solo un’altra parola e ti assicuro che non verrai salvato…

Lo incenerii con gli occhi e quello sereno come sempre sussurrò un “Ok Takao-chin!!!!!” poco convincente.

Takao: Tsk…

Cercai di seguire la lezione. Mi ero stufato di ascoltare Rey che rompeva ogni sei secondi della sua esistenza. Il troppo storpia.
Poi pensai. Chissà se Sasuke era in classe. Non l’avevo più visto da quando era venuto nell’appartamento. Mi voltai. E rimasi catturato dallo sguardo di Kai. Mi stava perforando. Arrossii. Era così divino.

Prof.ssa Jodie: Kinomiya-kun! Si giri!

Mi ricomposi e mi ripromisi di non girarmi più. Perché quell’imbecille di Rey mi aveva fatto sedere accanto a lui? E più ci pensavo più mi innervosivo.

Takao: Mi scusi…

Ricominciò a spiegare e l’ora passò lentamente. E come quella anche tutte le altre. Mi sentivo impacciato. Non volevo sembrare stupido. Ma più cercavo di non esserlo più mi avvicinavo al quoziente d’intelligenza di un topo di campagna.
Nel frattempo le lezioni continuavano lente.
Finalmente all’ultimo suono della campanella che segnalava la ricreazione mi alzai dal banco sollevato.

Prof.ssa Jodie: Kinomiya-kun!

La prof mi chiamava dalla porta. Strano. Era anche senza divisa.

Takao: Mi dica…

In classe intanto ancora parlavano fra di loro.

Prof.ssa Jodie: Allora mi metto d’accordo con qualcuno dei tuoi compagni per quella cosa?

Takao: Ah…

Aveva davvero intenzione di fare quella cosa?

Prof.ssa Jodie: Non preoccuparti! Se ti vergogni posso sempre aggiungere Rey a farti compagnia! Lui adora i gatti!

Takao: Oh…

E che cazzo! Non sapevo sparare nient’altro se non monosillabi?

Prof.ssa Jodie: Potrebbe essere più chiaro nelle sue risposte?

Assunsi una delle mie solite pose. Poggiai una mano sui miei capelli arrossendo impercettibilmente e farfugliai un si. Mentre sentii gli sguardi di tutti sulla mia persona.

Prof.ssa Jodie: Ma sai che sei davvero carino quando fai così?

Lo disse ridendo e le risposi preso alla sprovvista.

Takao: L-la p-prego! N-non dica c-così!

Qualcuno poi mi sorprese. Si era intromesso fra me e la prof. Alzai gli occhi su di lui. Era Hiwatari. La stava guardando negli occhi. Quasi stessero conversando silenziosamente. Mi imbambolai per un attimo. Cos’era quel non so chè di nostalgico? Mi misi a respirare più profondamente. C’era un buon profumo nell’aria. Seguii quella scia. Era il profumo di Kai. Mi avvicinai alla sua schiena. Era più alto di me. Mi poggiai e assaporai quell’odore così buono stringendo un lembo della sua giacca nella mano.

Rey: T-T-T-T-Takao…?

Aprii gli occhi di scatto completamente rosso, dalla testa ai piedi. Mi guardai attorno con uno sguardo da “io non so chi sono, io non so chi sono, devo trovare me stesso nella natura”. Scappai via dalla vergogna quando notai Kai, la prof e Rey che mi guardavano con gli occhi sbarrati. Mi aveva visto qualcun altro? Non lo sapevo ma continuavo a correre senza fermarmi per scaricare l’adrenalina. Ma cosa mi era saltato in mente di fare? Avvicinarmi così tanto ad Hiwatari, sentire il suo profumo avvolgermi, stringermi a lui, sempre più vicino. Più vicino, più vicino, più vicino, più vicino.

SBAM!

Caddi a terra stordito e mi massaggiai la testa.

Strawberry: Ahy… Stia più attento!

Takao: Mi scusi Momomiya-san…

Si alzò da terra e mi osservò.

Strawberry: Kinomiya-kun… Ma Rey-chan dov’è?

Feci lo stesso e la guardai scocciato.

Takao: In classe…

Strawberry: Kinomiya-kun…

Takao: Cosa c’è?

Mi diede un bacio sulla guancia e mi leccò un orecchio. Rimasi li per lì sbalordito. Mi sfuggì un gemito quando la lingua si infilò nel lobo mentre le guance mi si imporporavano lievemente. Mi tappai la bocca sorpreso da me stesso e la fissai a bocca aperta quando si allontanò. Lei rise maliziosa.

Strawberry: Ci vediamo Kinomiya-kun… Anzi… Takao… Nya!

Ok ok ok. Stavo sognando o ero sveglio? Mi girai con il volto serio. Lei stava camminando normalmente. Chi se la sarebbe immaginata una cosa del genere? Non avevo mai reagito così alle attenzioni di una ragazza. E poi. Mi aveva chiamato per nome. Manco ci conoscessimo da chissà quanti anni. A proposito. Io perché ero lì? Cosa era successo prima? Oh si! Kai. Continuai a camminare mettendomi le mani in tasca. Dio! Che situazione! E il senpai Sasuke? Dov’era finito? Rey-chan chissà cosa stava pensando di me. Poi mi ritornarono in mente Naruto e Max. Che casini. Inoltre Momomiya-san e Nanami-san mi avevano complicato il tutto. Cosa mi sarebbe potuto succedere la prossima volta?

Sasuke: Hey…

Alzai la testa e lo guardai. “Sasuke” era l’equivalente di “altri guai”.

Takao: Cosa vuoi?

Sasuke: Ti devo parlare… Kon mi disturba…

Takao: E parla se devi proprio farlo…

Sasuke: Ma come siamo impertinenti…

Takao: Tsk…

Sasuke: Senti qua… Ti avevo detto di stare lontano da Hiwatari e tu ti ci avvinghi in quel modo?

Tutto mi ritornò in mente con una violenza inaudita.

Takao: S-stà zitto…

Sasuke: Ma guarda come arrossisci quando si parla di quel beota…

Takao: S-smettila…

Sasuke: Pare che io ti metta in imbarazzo…

Si avvicinava troppo per i miei gusti. Ero rimasto bloccato al muro e lui poggiato con un braccio accanto al mio viso. Non riuscivo a parlare e voltai la faccia da un lato.
Il senpai prese a baciarmi la guancia leccandola anche con la lingua. Una lingua umida e bollente come quella di Momomiya-san.

Takao: N-NO!

Lo allontanai spintonandolo. Il sangue mi era arrivato al cervello dalla vergogna. Lui sorrise compiaciuto. Mi misi un braccio davanti alla bocca. Scottavo. Oltretutto la pelle bagnata da quelle scie di saliva contrastava con quel calore provocandomi dei brividi di freddo.

Sasuke: Non preoccuparti. Non tutti si sono accorti della tua figuraccia…

Takao: Mm…

Sasuke: Comunque… Stamattina volevo dirti solo una cosa… Tu mi piaci…

No aspetta. Io… cosa?

Takao: Io… cosa?

Quello fece uno dei suoi soliti mezzi sorrisi. Possibile che un sorriso sincero non lo sapesse fare? E poi se ne andò come se niente fosse facendo il fighetto.

Takao: … Possibile che ultimamente mi trattino tutti come una bambolina? Ricordate? Io sarei un maschio! Cosa volete che faccia per farvelo capire?

Rey: Semplice! Vorremmo che ti spogliassi!

Era arrivato Rey assieme alle sua battutine della minghia. Sbuffai.

Takao: Tsk… Pervertito fottuto di merda…

Gli risposi con la faccia accaldata e se ne accorse.

Rey: Hai pianto?

Arrossii di più e mi asciugai la guancia e l’orecchio dalla saliva con la manica della maglietta tartagliando qualche parola.

Takao: N-no… Rey-c-chan… Ma c-cosa ti v-viene in m-mente…?

Rey: In ogni caso vedi che fra poco finisce la ricreazione! E tu non hai mangiato niente! O sbaglio?

Takao: A-andiamo…

Mi avviai dietro di lui. Raggiungemmo la mensa sempre piena di gente e con una fila stralunga. Non sopportavo dover per forza aspettare che gli altri prendessero comodamente e con tutta la lentezza del mondo quello che volevano mangiare.

Rey: Si può sapere cosa ti è preso prima?

Distolsi lo sguardo dalla folla e arrossii perché anche Kai era in quella sala.

Takao: N-non lo so…

Osservai Rey che serio accanto a me sorseggiava una birra. Me ne passò un’altra uguale alla sua e la provai poco convinto. Non mi entusiasmavano più di tanto gli alcolici. Infatti era amara.

Takao: Ma che roba è? Merda?

Rey: Merda della migliore qualità però!

L’atmosfera si era rasserenata. Prendemmo qualcosa da masticare e ci sedemmo l’uno di fronte all’altro.

Rey: Ti è successo qualcosa di bello durante la tua fuga?

Takao: Fai poco lo spiritoso Rey-chan!

Morse la sua merenda e cominciò a masticare. Cominciai a fissarlo. Però. Quella mattina era davvero carino.

Rey: ? Che c’è?

Takao: N-niente!

Mi disincantai e scossi la testa. Ma cosa andavo a pensare? In ogni caso. Avevo notato che Momomiya-san mi stava osservando da lì vicino.

Takao: Rey-chan… La tua amica…

Si girò seguendo il mio sguardo.

Rey: La mia amica cosa?

Takao: Pensi che sia interessata a me?

Rey: Mah… Perché te ne esci con questa frase?

Takao: Prima in corridoio mi ha praticamente assaggiato!

Rey: Allora le piaci!

Takao: Ah…

Rimasi li per lì un po’ pensieroso.

Strawberry: Konnichiwa Takao… *

Mi ripresi solo quando mi sentii chiamare.

Takao: Yo…

Rey: Hey Strabby-chan! Non si saluta il tuo vecchio amichetto? Dille qualcosa Takao-chin!

Strawberry: Ancora a rovinare i nomi propri della gente? Ma non ti stanchi mai?

Takao: No… Purtroppo…

Lui tirato in ballo nella discussione fece un sorriso a trentadue denti e avrei voluto romperglieli tutti in una volta con un gancio destro. Ma mi trattenei. La ragazza nel frattempo si sedette accanto a me.

Strawberry: Hey Taky… Oggi hai da fare?

Quello si che si chiamava provarci spudoratamente.

Takao: Non saprei…

Poggiò una mano sulla mia coscia ma non feci una piega. Non dovevo lasciarmi coinvolgere come prima.

Strawberry: Prima però ti è piaciuto stare con me…

Takao: Mm… Può essere che ti abbia presa in giro…

Strawberry: Orgoglio maschile, eh?

Takao: E quello femminile non c’è lo metti?

Strawberry: Sembri molto sicuro di te…

Takao: Anche tu a quanto pare…

Strawberry: Potresti piacermi…

Takao: Potrei dire lo stesso ma anche il contrario di te…

Strawberry: Sei proprio un ipocrita bello mio!

Takao: E tu che ne sai?

Strawberry: Ti si legge in faccia…

Mi voltai e vidi Rey con un broncio e le guance gonfie.

Rey: Razza di villani! A me non mi fate partecipare al discorso?

Sbottai a ridere seguito da Momomiya-san. Rey era troppo forte quando faceva in quel modo.

Strawberry: Hey…

Takao: Dimmi Momomiya-san…

Strawberry: Primo: Se mi chiami di nuovo in questo modo ti tolgo la parola! Secondo: Chiamami Strawberry o Strabby! E terzo: Ci vediamo alle cinque in camera mia! Ci conto!

Mi fece un occhiolino e li per lì il mio viso si imporporò.

Takao: Ok…

Scacciai quella sensazione e finimmo tutti e tre assieme il nostro pasto.

Strawberry: Allora a dopo Taky… Kiss…

Mi mandò un bacio da lontano e alzai la mano di scatto mimando una presa. Le feci l’occhiolino e lei sorrise guardando il mio pugno chiuso che mostravo come un trofeo. Si voltò e si unì alle sua compagne di classe.

Rey: Bene, bene, bene… Il mio Cucciolo si stà dando da fare…

Mi lanciò un occhiata languida e avvampai.

Takao: REY-CHAAAAAAAAAAAN! Ti ho detto mille volte di…. D-di non chiamarmi Cucciolo! Oh!

Mi alzai e mi diressi verso la mia classe. Tanto ormai la campanella stava per suonare. Rey mi raggiunse quasi subito correndo.

Rey: Non te la prendere Takkuuuuun!

Takao: E rieccolo che mi cambia il nome…

Rey: Ma lo sai che mi piace! Sennò diventa…

Takao: …monotono! Lo so lo so!

Roteai gli occhi e arrivati in aula mi sedetti dietro a Kai.

Rey: Si può sapere perché cavolo ti siedi lontano da me?

Sembrava un bambino ferito, era uno spasso quando faceva quelle facce.

Takao: Non voglio stare davanti a…

Indicai con il dito Hiwatari che guardava davanti a sé ma che per non so quale motivo proprio in quel momento si era girato per fissarmi. Nascosi il dito incriminato sorridendo imbarazzato. Vidi Rey che si contorceva dalle risate. Bell’amico! Uno che si diverte per le disgrazie altrui.

Takao: K-k-k-k-k-konnic-chiwa… Hiw-watari-k-kun…

Quello stette in silenzio con il suo sguardo glaciale che mi metteva in soggezione. Come avrei voluto che mi dicesse qualcosa.

Sasuke: Hey Takao…

L’Uchiha mi tirò al posto e mi fece sedere in malo modo.

Takao: E FA’ PIANO! CAZZO!

Mi voltai per vedere Kai ma purtroppo si era girato.

Takao: Cosa cazzo vuoi?

Sasuke mi osservò in silenzio.

Takao: Ebbene?

Sasuke: Non scordare quello che ti ho detto Takao…

Si leccò le labbra e arrossii. Il bacio di Sasuke. E chi se lo scordava? Cercai di riprendere la concentrazione con scarso successo. Non per colpa mia naturalmente.

Sasuke: E non urlare “cazzo” con quella voce da ragazza in calore…

Takao: C-C-C-C-C-C-COOOOOOOOOOOOSAAAAAAAAAAA?!?!?!?!?

La vergogna e contemporaneamente l‘ira mi attanagliarono lo stomaco. Per fortuna qualcuno entrò fermando la mia furia. In ogni caso continuavo ad osservare con la coda dell’occhio il senpai che se la rideva sotto i baffi.

Prof.ssa Jodie: Scusate se vi disturbo ragazzi! Ma devo comunicarvi che Takao Kinomiya-kun, Rey Kon-kun, Sasuke Uchiha-kun, Joey Wheeler-kun e Kai Hiwatari-kun devono seguirmi.

Avevo detto “per fortuna”? Mi sbagliavo. Rimasi interdetto. Io, Rey, Sasuke e Kai. Oddio! Cosa poteva capitarmi di peggio? Quei tre avevano lo stesso rapporto che uno scorpione ha con una tarantola. Detto in poche parole. Si odiano.
Ci alzammo dalle nostre sedie e la seguimmo. C’era con noi un compagno abbastanza alto che non avevo mai notato. Sembrava un bravo ragazzo in ogni caso.

Prof.ssa Jodie: Bene… Kinomiya-kun?

Takao: Mi dica…

Prof.ssa Jodie: Ti presento la razza canina: Joey Wheeler e Sasuke Uchiha. Mentre loro sono di quella felina: Kai Hiwatari-kun e Rey Kon-kun. Lui già lo conosci bene, dato che è anche il suo coinquilino. Giusto?

Takao: Si…

Prof.ssa Jodie: Bene! Le lascio scegliere con chi vuole cominciare.

Ok. Con Kai o Sasuke era escluso che io sarei rimasto solo. Purtroppo non erano nella stessa squadra quindi mi sarei dovuto arrangiare. Analizzai la situazione.
Kon e Hiwatari erano gli esatti contrari. Ma almeno Rey era un mio conoscente. L’Uchiha e Wheeler non mi convincevano. Il primo probabilmente avrebbe cercato di violentarmi e il secondo nemmeno lo conoscevo. Male che andasse era meglio andare con il mio amico.

Takao: Vado con Rey-chan…

Mi avvicinai a loro due e subito Rey mi strinse attorcigliando il suo braccio al mio collo.

Rey: Takao-chiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin! Allora tu mi vuoi bene!

Takao: Tsk…

Me lo levai di dosso imbarazzato. Non volevo che Kai mi vedesse sempre con lui. Poteva essere una buona occasione per parlare. Magari saremmo potuti diventare amici.

Takao: Hi-Hiwatari-k…?

Quello si girò e puntò il suo sguardo fermo nel mio che già vacillava.

Takao: E-ecco…

Rimasi per un po’ in silenzio. Incantato. Rapito completamente da lui. Di nuovo il suo profumo arrivò a riempirmi i polmoni. Quando tentai di riprendere il discorso lasciato in sospeso, Rey mi si gettò sulla schiena facendomi quasi capitombolare a terra. Rimase sorpreso anche Kai. O almeno così avevo creduto di vedere in una frazione di secondo. Un’attimo dopo era tornato impassibile.

Takao: REY-CHAAAAAAAAAAAAAN! E LEVATIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!

Ripensandoci. In cosa sarebbe consistita questa messa in scena? Cosa avrei scoperto? Di essere un gatto? Magari una reincarnazione? Ma che cazzo me ne poteva fregare di quello che ero stato prima?
   
 
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