My lovely slasher friend
Il giovane Achille cerca di riscaldarsi lottando invano contro la fredda aria di dicembre, mentre aspetta coraggioso la sua dolce amata; sospirando, si chiede perché non fosse nato qualche secolo prima, magari destinato a imprese ben più gloriose di prendersi un brutto raffreddore.
Però, non appena scorge l’inconfondibile cappotto di Alba, i lati negativi dell’attesa si sciolgono come neve al sole e comincia ad avvicinarsi sorridente, accorgendosi poi di una figura nera e femminile accanto alla sua ragazza.
Essendole più vicino, la sente sbottare:
- Questo tiro non me lo dovevi fare!-
La sconosciuta ride sotto i baffi, rispondendo:
- Perché mai mia cara? È tutto plausibile.-
- Ma, ma che c’entra? Non ti avevo chiesto una cosa simile.-
- Mi hai chiesto una storia e mi hai dato due personaggi che non potrebbero in nessun modo legarsi, ho fatto ciò che potevo nel miglior modo possibile.-
Alba gonfia le guance con espressione corrucciata.
- Però almeno lo potevi evitare.-
Davanti alla faccia buffa dell’amica, l’altra scoppia a ridere.
- Dai, non l’ho nemmeno scritta e non credo che lo farò. Ora vai dal tuo uomo, che se no s’ammala.-
La ragazza ride, per poi farle una linguaccia, salutarla e raggiungere il suo fidanzato; dopo essersi scambiati un appassionato saluto, s’incamminano mano nella mano.
- Con chi parlavi prima?-
- Ah, con Rosa. Te ne ho parlato qualche volta?-
Lui fa un cenno positivo, ricordando le volte in cui Alba l’ha menzionata: principalmente in racconti scolastici o di piccole figuracce.
- Come mai prima bisticciavi con lei?-
I grandi occhi allegri della ragazza si riducono a due fessure taglienti, mentre dice serrando i denti:
- Non me ne parlare! Quella stupida…-
- Tesoro?-
-…indelicata…-
- Amore?-
-…traviata…-
- Luce dei miei occhi?-
-…esagerata, stro…-
- Alba! Ti prego, calmati e dimmi cosa ha fatto di tanto grave!-
Lei fa un paio di respiri profondi, e con tono più tranquillo anche se ancora irritato, comincia a spiegare:
- Ti ho mai parlato dei suoi “interessi”?-
- No.-
- Beh, lei è una fissata di manga, fumetti, cartoni e simili, e le piace scriverci su delle storie. Siccome è abbastanza brava, le ho chiesto…-
S’interrompe, troppo imbarazzata per continuare, concludendo la frase con dei mugolii indecifrabili.
- Come?-
-…di scrivere una storia su Achille e la dea dell’alba.-
Achille non può fare a meno di sorridere, anche se l’altra lo rimprovera ancora rossa.
- Che problema c’è allora? Non te la vuole scrivere?-
- Lei ha detto di sì, ma…-
- Ma?-
- Voleva dare un finale slash!-
Il ragazzo assume un’espressione stranita, chiedendole cosa sia, e se possibile Alba diventa ancora più rossa di prima.
- Ecco…lo slash è… ahhh, non ce la faccio a dirtelo, m’imbarazzo!-
- Suvvia, non sarà poi così terribile!-
Lei rimane in silenzio, cercando invano di trovare una definizione che possa non sconvolgerlo o donare una cattiva impressione.
- Ecco, lei voleva scrivere che alla fine Eos, la dea dell’aurora, spiando Achille scopriva che lui e Patroclo… beh, sai com’erano gli antichi greci, no?-
-…Intendi che loro stavano…?-
- Esatto, quello è slash.-
-…-
- Tesoro, stai bene?-
-…-
- Amore?-
-…-
- Luce dei miei occhi?-
-…-
- Smettila Achille!-
- Ah, cosa?-
- Stavi con lo sguardo perso nel vuoto da emo traumatizzato e mi sono preoccupata.-
- Perdonami, ho immaginato la scena con me e con il mio migliore amico, la cosa mi ha leggermente lasciato stranito.-
Alba sospira.
- Lo sapevo che non avrei dovuto dirtelo!-
Achille, ormai ripreso, le sorride e le stringe ancor più la mano.
- Francamente, non m’importa chi piacesse all’ Achille dei tempi passati: sappi che quello di oggi per la tua gioia è felicemente fidanzato.-
Alba le sorride, rinfrancata, mentre continuano a camminare mano nella mano.