08/04/2010
2 recensioniNot the game
rules
Non sono queste le
regole del gioco.
Lo Stregatto non può frapporsi tra il Duca e la Duchessa, non può farsi amare dalla Duchessa, non può amarla: lui è il suo gatto domestico, nient’altro.
Deve voltarsi dall’altra parte per non vedere ed ignorare l’olezzo del suo sangue.
« Mi dispiace ».
Non si possono infrangere le regole: se dovesse farlo, la Regina di Cuori non sarebbe affatto contenta ed il Cappellaio Matto gli sparerebbe, perché non rispettare il regolamento significa, in un certo qual modo, andare contro Alice – e a lui il Cappellaio Matto fa paura.
« Dopotutto, non posso fare finta di non accorgermene ».
Eppure, il Cappellaio non sembra intenzionato a sparargli; semplicemente, trae una placida boccata dalla sua sigaretta.
Ed anche se le ferite sulla schiena gli fanno più male d’un proiettile del Cappellaio, lo Stregatto è felice ugualmente. Perché la Duchessa è calda e morbida nel suo abbraccio, parimenti la sua voce di bambina che gli promette di curarlo se accetterà di venire a casa con lei, perché il sangue che le macchia una guancia non le appartiene, perché sta bene.
Non v’è nessuna regola che dica che lo Stregatto e la Duchessa possono amarsi.
Nessuna che decida che lo Stregatto deve interessarsi di qualcuno che non sia se stesso – lui, dopotutto, è solo un gatto randagio.
Ma, malgrado i tagli insanguinati che gli rammentano che sta commettendo un errore e che sta infrangendo il regolamento, allo Stregatto importa della Duchessa, perché lei lo ama.
E lui, in fondo, è contento che sia così.
E, tuttavia, non può dirlo: non sono queste le regole del gioco.
Lo Stregatto non può frapporsi tra il Duca e la Duchessa, non può farsi amare dalla Duchessa, non può amarla: lui è il suo gatto domestico, nient’altro.
Deve voltarsi dall’altra parte per non vedere ed ignorare l’olezzo del suo sangue.
« Mi dispiace ».
Non si possono infrangere le regole: se dovesse farlo, la Regina di Cuori non sarebbe affatto contenta ed il Cappellaio Matto gli sparerebbe, perché non rispettare il regolamento significa, in un certo qual modo, andare contro Alice – e a lui il Cappellaio Matto fa paura.
« Dopotutto, non posso fare finta di non accorgermene ».
Eppure, il Cappellaio non sembra intenzionato a sparargli; semplicemente, trae una placida boccata dalla sua sigaretta.
Ed anche se le ferite sulla schiena gli fanno più male d’un proiettile del Cappellaio, lo Stregatto è felice ugualmente. Perché la Duchessa è calda e morbida nel suo abbraccio, parimenti la sua voce di bambina che gli promette di curarlo se accetterà di venire a casa con lei, perché il sangue che le macchia una guancia non le appartiene, perché sta bene.
Non v’è nessuna regola che dica che lo Stregatto e la Duchessa possono amarsi.
Nessuna che decida che lo Stregatto deve interessarsi di qualcuno che non sia se stesso – lui, dopotutto, è solo un gatto randagio.
Ma, malgrado i tagli insanguinati che gli rammentano che sta commettendo un errore e che sta infrangendo il regolamento, allo Stregatto importa della Duchessa, perché lei lo ama.
E lui, in fondo, è contento che sia così.
E, tuttavia, non può dirlo: non sono queste le regole del gioco.
Le poche frasi di
discorso diretto sono prese direttamente dal sesto capitolo.
Non che abbia molto altro da dire, se non che ringrazio tanto Mendori che ha commentato la precedente fanfiction, e vorrei anche dirle che, appena avrò letto i capitoli del manga a cui fa riferimento la sua drabble sullo Stregatto, andrò a leggerla e la commenterò <3. Che pazienti, per favore.
E poi, voglio scrivere altro su di loro. Sono una coppia strana, ma mi piacciono tanto <3.
Chu.
Non che abbia molto altro da dire, se non che ringrazio tanto Mendori che ha commentato la precedente fanfiction, e vorrei anche dirle che, appena avrò letto i capitoli del manga a cui fa riferimento la sua drabble sullo Stregatto, andrò a leggerla e la commenterò <3. Che pazienti, per favore.
E poi, voglio scrivere altro su di loro. Sono una coppia strana, ma mi piacciono tanto <3.
Chu.