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Autore: luxu2    09/04/2010    4 recensioni
Questa storia e' un missing moment della mia precedente Sos Tata. Racconta, semplicemente, il matrimonio di Jared e Laura. La spiegazione del titolo e' quasi alla fine della storia e nasce tutto da una foto dei novelli sposi. Come al solito non conosco i 30 Seconds to Mars e non scrivo a fini di lucro.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Laura'
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Il matrimonio (SOS Tata mm)


Eccoci qui. Domani e' il gran giorno. Fra poco meno di dodici ore, io e Jared diventeremo marito e moglie e spero che, questa volta sia veramente per sempre. Ora sono qui nella vasca da bagno, a casa dei miei, a rilassarmi dopo una settimana di fuoco.
E' cominciato tutto mercoledi' con l'arrivo degli amici dall'America. Siamo partiti io e mio padre per andare a prendere Emma, Tim, Tomo e Vicky all'aereoporto. Shannon e' a casa del padre di Cristina per fare amicizia: devo dire che le lezioni di italiano hanno dato i suoi frutti e Riccardo lo adora. Mia suocera e' qui da una settimana per aiutarci con i preparativi della cerimonia e la ospito nella mia casa, quella dove vivevo con il mio ex marito, ma che e' di mia proprieta'. Questa sera Jared e' andato la con lei e lo rivedro' domattina alla cerimonia.
Mia zia, che ha la casa grande, si e' offerta di ospitare i miei amici, cosi' le abbiamo mandato Tim, Tomo e Vicky. Non vi dico la faccia di Tim quando siamo arrivati: c'erano in casa solo le mie cugine, Alice e Gemma. Quando siamo arrivati erano tutte e due in piscina sul retro della casa e Gemma ci e' venuta ad aprire con addosso il bikini ed un mini pareo. Non vi potete neanche immaginare la faccia di Tim quando se l'e' vista davanti nel suo metro e settantacinque per circa 40 chili: e' rimasto bloccato li' a farle una radiografia.
Gemma, che ha un carattere molto simile al mio, ha esclamato "Che cavolo ha da guardare questo qui?!". Tomo ha dato una manata in testa a Tim che, grazie al rimescolamento dei neuroni, ha rimesso in moto il cervello e si e' ripreso. Io, giusto per sottolineare la cosa, gli ho intimato "Non ci provare: ha 15 anni meno di te." poi mi sono messa d'accordo con le ragazze. "Allora: Vicky puo' dormire in camera con voi due, tanto avete un altro letto. Per quanto riguarda i ragazzi," e lancio un'occhiata ammonitrice a Tim che si e' imbambolato nuovamente "tua mamma mi ha detto che occuperanno la camera della nonna al piano terra."
Gemma lancia un'occhiata a Tim e poi suggerisce "C'e' sempre la cuccia di Lea fuori, per questo qui. Tanto il cane dorme in garage." ora capisco perche' lei e Jared vanno cosi' daccordo: ci godono un mondo a tormentare il povero Tim.
"Vedete di lasciarlo vivo, un bassista non si trova molto facilmente. E poi Tim e' un bravo ragazzo." ribatto alla mia cuginetta.
"Si', ma deve smetterla di fissarmi come un maniaco."
"E tu non dovevi presentarti alla porta con il costume ed il pareo. Non hai piu' 10 anni." riesco ad avere l'ultima parola anche con lei.
Spiego la disposizione a Tomo ed a Vicky e poi prendo da parte Tim "Tu dormirai giu' con Tomo." vedo che cerca di protestare ma lo blocco subito "Mi raccomando: non so se mio zio abbia o meno della birra in casa, ma evita di ubriacarti o ti lascio in piscina con Gemma." vedo che accenna ad un sorriso. "E' capacissima di tirarti fuori dall'acqua quando il tuo colorito avra' raggiunto la stessa tonalita' di quello un puffo. Mi sono spiegata?" ora non sorride piu' ma annuisce con la testa.
Li accompagno in casa e mostro loro le sistemazioni. Alice e Vicky pare abbiano gia' legato. Tomo si butta sul letto mentre Tim, molto diligentemente, disfa le valigie di tutti e due. Mi fa quasi pena per come lo trattano, pero' almeno non avranno tutti i vestiti sgualciti per la cerimonia di sabato.
Saluto i ragazzi e torno a casa dal mio biscottino e dal mio futuro marito.
Emma sara' ospite dai miei. Abbiamo spostato il lettino di JC nella nostra stanza ed ha lei ho lasciato la cameretta cosi' puo' avere un po' di privacy e di tranquillita'. Soprattutto, ho vietato a Jared di romperle le scatole con il lavoro: sara' anche la sua segretaria, ma ora e' qui come ospite al nostro matrimonio.
Dopo un paio di giorni dall'arrivo, siamo andati tutti a casa di mia zia a vedere come si trovavano Tomo, Tim e Vicky. Ovviamente, quando siamo arrivati, erano tutti in piscina (visto il gran caldo che fa qui ad agosto), tranne Tim che stava stendendo i panni.
"Questo ragazzo e' veramente molto gentile. Pensa che rifa' i letti tutte le mattine e, ieri, ha passato il Folletto per tutta la casa. E poi fa tutto quello che dice Gemma: e' incredibile!" mia zia e' estasiata dal comportamento di Tim.
Mia cugina mi si avvicina e mi sussurra in un orecchio "Se ci riesco, gli faccio riordinare anche il mio armadio."
La guardo male "Gemma, non te ne approfittare. E' in vacanza anche lui, dopotutto. Potresti lasciarlo venire in piscina con voi."
"Ma ci viene in piscina. E poi e' anche simpatico." ok: la ragazza si sta addolcendo con il nostro Tim.
Tim mi guarda sorridente "Mi piace un sacco stare qui dai tuoi zii. Le tue cugine sono adorabili: specialmente Gemma. E poi, quando sono in piscina, mi sembra di vedere un party di Barbie."
"Non e' che ti fanno lavorare troppo?"
domando io un po' preoccupata.
"Oh no! Molto meno di quello che mi fa fare Jared." devo parlare con il mio futuro marito, a questo proposito.
"Comunque non ti stancare troppo e lascia stare le Barbie." speriamo che arrivi vivo a sabato.
Mi riscuoto dai miei pensieri ed esco dalla vasca avvolgendomi un asciugamano addosso. Faccio scaricare l'acqua e mi pettino i capelli umidi. Mi infilo i vestiti ed esco dal bagno. Vado in camera a controllare il mio biscottino che dorme tranquillo e scendo al piano di sotto. Sono solo le nove di sera e, dopo ferragosto, l'aria e' piu' fresca e ci vuole un maglioncino alla sera. I miei sono in soggiorno che stanno guardando la televisione. Li saluto velocemente "Io vado a sedermi un po' fuori." dico.
Mi dirigo sul retro della casa, sotto al porticato, e mi accomodo su una delle due poltrone del salottino di vimini. Con le luci dei lampioni non si riescono a vedere le stelle, ma mi metto a scrutare gli aerei che passano sopra di noi diretti all'aereoporto di Linate. Quelli che arrivano da Roma, o altre destinazioni a sud, cominciano la discesa piu' o meno in questa zona. Mi ricordo ancora quando, tornando dalla Sardenga, ho riconosciuto il Po e la stessa strada che percorrevo ogni giorno per andare al lavoro. Sono ancora immera nei miei pensieri, quando sento la porta aprirsi alle mie spalle: e' Emma.
"Credevo stessi dormendo?" le domando.
"No. Ho controllato un paio di email con il computer dei tuoi."
Sorrido "Emma, Emma. Sempre a pensare al lavoro."
"Lo sai che amo il mio lavoro." mi dice sorridendo "Se non fossi stata la segretaria di Jared, non avrei avuto la possibilita' di conoscere tanta gente e di girare il mondo."
"Tu sei troppo paziente con lui." dico sorridendo.
"E tu non mi sembri abbastanza emozionata come si deve ad una che si sposa domattina." dice Emma guardandomi.
Rido "Certo che sono emozionata! Pero' ti ricordo che ci sono gia' passata. Non ero agitata neppure l'altra volta." dico.
Emma sorride "Io, se fossi al tuo posto (ma per forutna non lo sono), non riuscirei a dormire dall'emozione."
"Infatti non ho sonno, pero' mi devo costringere a dormire, altrimenti domani avro' le occhiaie come un panda."
"E non vogliamo che Jared scappi davanti all'altare."
conclude Emma.
"Piu' che altro davanti al tavolo del sindaco." preciso io.
"Comunque e' bella l'idea della chiesa sconsacrata per celebrare il matrimonio civile. E' molto romantica." Emma ha gia' fatto un sopralluogo nella location.
"Gia'. E' stata un rudere per decenni e poi, finalmente, l'hanno restaurata e trasformata in sala polifunzionale. Ci fanno un sacco di matrimoni." Ci sposiamo nel comune vicino, dove vivevo io e dove ho ancora la residenza. Per l'occasione ci sposa direttamente il sindaco (che pero' io non avevo votato) che conosce mia madre e, soprattutto, non vuole lasciarsi scappare l'occasione di sposare un personaggio famoso. Conoscendolo, l'ho praticamente minacciato di querelarlo se faceva pubblicare qualcosa sui giornali o solo spargeva la voce: non voglio i paparazzi al mio matrimonio. Io e Jared ci teniamo che sia una cerimonia intima, infatti abbiamo invitati i parenti piu' stretti e qualche amico. Delle grandi star di Hollywood vengono solo Colin con la sua compagna, Brad e Angelina con i bambini e George con Eli. Sono tutti ospiti a casa di George sul lago e ci raggiungeranno domattina direttamente sul luogo della cerimonia.
"Ah dimenticavo! Mi ha chiamato l'addetto del consolato americano. Gli ho mandato le istruzioni per trovare la sala e l'ho invitato al rinfresco." dice Emma.
"Grazie mille! Hai fatto bene. Io non mi ricordavo piu'." dico appoggiandomi una mano in fronte.
"Figurati, per cosi' poco. E poi lo sai che sono abituata a fare queste cose." dice sorridendo.
"Emma, tu sei una vera amica. Non mi stanchero' mai di dirtelo." dico stringendole una mano.
Emma alza lo sguardo verso il cielo sereno "Domani sara' una splendida giornata ed il rinfresco al castello andra' benissimo."
"Speriamo."
dico alzando lo sguardo verso la luna piena. "Anche la prima volta che mi sono sposata c'era una bellissima giornata. Peccato il vento. Mi ha portato via il velo mentre entravo in chiesa e mio padre, per la fretta, se lo stava prendendo sottobraccio. Si vede che non vedeva l'ora di liberarsi di me." rido facendo ridere di gusto anche Emma.
"Allora domani cosa fara'? Ti fara' correre i 100 mt?" domanda ridendo.
"Spero di no. Dovrei mettermi le scarpe da ginnastica, altrimenti. Con i tacchi e' un po' difficile correre."
"Comunque hai scelto un bellissimo abito." conclude.
"Grazie. Sono felice che ti piaccia." Per il mio secondo si', ho scelto un semplice tubino rosa confetto.
Emma sbadiglia "Sara' meglio che andiamo a dormire. Domattina hai la sveglia presto."
"Agli ordini capo!" sorrido imitiando il saluto militare e ci dirigiamo a letto.

(Jared POV)
Domani mi sposo. Ormai e' buio ed io sono qui sul balcone della cucina che guardo la campagna. Prima ho notato un movimento fra l'erba ed ho visto che era una lepre che si e' avvicinata alla recinzione. Evidentemente cerca da mangiare in quel prato. Porto lo sguardo piu' lontano. Il mio bambino stara' sicuramente dormendo e, magari, anche Laura. Emma e' con lei. Mio fratello sta facendo amicizia con il suo futuro suocero e la nonna di Cristina. Tomo e Tim, invece, sono ospiti dagli zii di Laura. Tomo mi ha chiamato ieri, e mi ha raccontato che la cuginetta di Laura, ha schiavizzato Tim. Lu mi ha detto che, quando e' arrivato e ha visto le ragazze in piscina, gli e' sembrato di essere arrivato nella Playboy Mansion: se Laura lo viene a sapere lo castra ed addio bassista tuttofare.
Sento la porta finestra che si apre e mi giro. Mia madre, in vestaglia, mi guarda. "Tesoro, vieni a dormire. Domani ti devi svegliare presto."
Mi giro e le sorrido. "Ancora un momento." sussurro per non spaventare la lepre nel prato.
Mia madre si avvicina a me sul balcone e guarda anche lei la campagna "Questo posto e' bellissimo." mi dice amorevolmente. "Lo sai che oggi c'era un airone qui dietro?"
Annuisco con il capo "Laura mi ha detto che, probabilmente, vive qui perche' c'e' sempre."
Mamma si avvicina ed io le cingo le spalle con un braccio. Fa un po' fresco alla sera. "Il mio bambino adorato che si sposa." sento che sussurra "Non credevo che avrei mai visto questo giorno."
Sorrido "Ed io che ho sempre dichiarato che non ero tagliato per fare il marito ed il padre."
"Sei un padre stupendo e sarai un buon marito."
"Ho sempre paura di commettere qualche sbaglio, di fare come... come papa'." dico tristemente.
"Io e tuo padre abbiamo fatto solo due cose buone assieme: Shannon e te. Il resto e' stato quello che e' stato. Ma tu e Shan siete diversi da lui. Tu non farai mai soffrire Laura o JC." mi guarda intensamente e poi continua "Negli anni ho capito una cosa: quando si hanno dei problemi, bisogna parlarne assieme, solo cosi' si possono risolvere. Io e tuo padre non comunicavamo abbastanza, non fare lo stesso mio sbaglio ed avrai un matrimonio felice."
"Grazie mamma."
dico stringendola un po' di piu'.
"Ora andiamo a dormire cosi' ti coccolo ancora un po'. Da domani sarai un uomo sposato." dice sorridendomi. Io rido e la seguo chiudendo la persiana, l'inferriata e la finestra (in questa casa i sistemi di sicurezza si sprecano).
Mamma si guarda intorno "Peccato che Laura voglia vendere questa casa: e' cosi' bella ed e' arredata con tanto amore."
"Lo so. Anche a me dispiace, ma non ce ne facciamo niente di questa casa. Per il poco tempo che passeremo qui, ci ospiteranno i suoi."

"Pero' i mobili sono molto belli. Il tavolo, il tavolino ed il letto che le ha fatto suo padre, per non parlare del mobile del salotto e di quelli della camera che hanno restaurato con cosi' tanta cura. Potreste portarli in America, non starebbero male in casa tua."
"Ci avevo gia' pensato anch'io. Laura li adora. E poi il letto in ferro piace molto anche a me." ed ha un materasso talmente comodo che ci dormo come un principe.
"Credo che per lei sarebbe un bellissimo regalo." conclude mia madre prima di spegnere la luce e di abbracciarmi forte.
Io mi accoccolo contro la sua spalla, come facevo da bambino, e mi addormento cullato dalle sue carezze.

(Laura POV)
Dio mio! Ho fatto un incubo terribile! Ho sognato che Jared non si presentava e mi piantava da sola davanti all'altare. Mi metto a sedere e volto lo sguardo verso il lettino di JC. Il mio piccolo biscottino e' sveglio ed e' in piedi, attaccato alle sbarre del lettino, che mi guarda e mi sorride. Mi alzo e lo prendo in braccio e mi siedo di nuovo sul letto stringendolo forte. Lui protesta un po', non e' un gran coccolone proprio come me. "Oh biscottino! La mamma ha sognato che papa' ci abbandonava all'altare." lui ride felice e mi sbava sul pigiama. Lo guardo e sorrido anch'io "Sara' meglio che ti cambio e ti do da mangiare. Poi ti lascio con il nonno ed io vado dal parrucchiere e dall'estetista e poi andiamo ad aspettare tuo padre al varco. Speriamo che si presenti e che non abbia cambiato idea." brontolo mentre slaccio la tutina di JC e gliela sfilo dai piedi. Lui afferra la confezione delle salviettine e si mette a succhiarla. Sento bussare alla porta, effettivamente io e JC stiamo facendo un po' di casino. "Avanti." dico. Emma entra sorridente, stropicciandosi gli occhi, con i capelli che le ricadono sulle spalle.
"Buongiorno! Il piccolo principe e' gia' sveglio?" mi domanda mentre si avvicina a JC e gli accarezza una manina. Lui le sorride felice: adora Emma.
"Gia'! Vado a preparargli la colazione. Tu come mai gia' in piedi?" domando.
"Ho il sonno leggero, e poi volevo darti una mano. Ti accompagno dal parrucchiere e dall'estetista." dice sorridendo.
"Va bene. Facciamo colazione e poi molliamo biscottino a mio padre e ce ne andiamo." dico riabbottonando la tutina di JC. Il piccolo si gira sulla pancia per mettersi in posizione e, veloce come un razzo, gattona verso Emma ed il suo Blackberry che tiene in mano: tutto suo padre quando si tratta di quel maledetto telefono! Emma, prontamente, alza il braccio e toglie il telefono dalla portata delle gengive di mio figlio. I geni Leto si fanno sentire ed il piccolo protesta vivacemente inscenando una tragedia. Mio padre accorre immediatamente, alle urla del nipotino, e lo prende in braccio per consolarlo.
"Cosi' pero' gliele dai vinte tutte." dico ammonendo mio padre.
"Ma poverino! E' cosi' piccolo. Non puoi sempre sgridarlo."
"E tu non puoi viziarlo sempre cosi'! Quando poi siamo a casa, non perde queste brutte abitudini che gli dai." poi a casa me li devo sorbire io i capricci del principino Leto. Ma mio padre e' irremovibile e consola il suo nipotino "Cosa volevi piccolino? La mamma e' cattiva vero?" la carognetta si fa tutto coccoloso e sfoggia delle lacrime vere a favore del nonno.
"Ha cercato di prendere il telefono di Emma." dico io.
"Se vuole un telefono c'e' sempre il mio vecchio che si era rotto. Linda lo adorava." dice innocentemente.
"Lui adora la tecnologia piu' avanzata." mio padre scrolla le spalle con indifferenza. "Sara' meglio che vado giu' a preparargli la colazione e che vado a prepararmi." dico riprendendomi un recalcitrante JC. Emma, che ha seguito tutta la scena, si alza e mi segue.
Do il biberon a JC e poi lo piazzo in braccio a mio padre e vado a prepararmi. Emma mi segue ed andiamo, prima dall'estetista e poi dalla parrucchiera per l'acconciatura.
Ora sono in camera mia con addosso il mio abito da sposa e sono pronta per andare. Mia madre entra in camera con una scatolina quadrata fra le mani.
Io la guardo: e' la mia collana di perle che mi hanno regalato i miei per il mio primo matrimonio.
"Lo so che non sarai dell'idea di indossarla, ma starebbe molto bene con il tuo abito." dice mia madre.
Le sorrido "Va bene: dammela." prendo le perle tirandole fuori dal sacchettino in cui sono contenute ed indosso la collana.
Mia madre mi guarda un momento con gli occhi lucidi. "Mi mancherai tanto." sospira.
"Lo so mamma. Pero' verro' a trovarvi molto spesso e poi non vivevo piu' qui da un bel po' di tempo." mi alzo e la abbraccio.
Si asciuga gli occhi e poi ritorna la persona pratica che e' sempre stata "Il piccolo e' pronto. Quel completino che gli hai scelto gli sta un amore. Il cravattino poi..."
Sorrido immaginandomi JC con addosso il camicino bianco, i pantaloni scuri e le scarpine lucide, che tenta di togliersi il papillon. Infatti, quando scendo, e' seduto nel lettino, indaffaratissimo a cercare di liberarsi dall'affare che ha intorno al collo.
"Amore. Lascia stare il cravattino. Sei cosi' bello." poi mi giro verso mio padre "Papa'? Fai una foto a me e JC?" e prendo in braccio il piccolo.
Mio padre tira fuori la macchina digitale e ci scatta una bellissima foto.
Ora e' il momento di andare. L'autista del taxi inglese che abbiamo preso a noleggio mi sta aspettando davanti al cancello. Lascio JC ad Emma e prendo il braccio di mio padre per salire sulla macchina.

(Jared POV)
Maledetta cravatta! Mi sembra di soffocare e mi sudano le mani. In piu', questo sindaco, ha una incredibile faccia da imbecille come ne ho viste poche in vita mia. Shannon e' al mio fianco, in qualita' di mio testimone, ed e', se possibile, piu' nervoso di me.
"Ti sei ricordato gli anelli?" gli domando.
"Si', ce li ho qui." dice rassegnato. Forse gliel'ho chiesto troppe volte. Ritorno in silenzio. Ora il sindaco sta chiacchierando con l'addetto dell'ambasciata americana.
FLASH! "Tim! Piantala di fare fotografie! Vuoi esaurire tutte le batterie prima dell'inizio della cerimonia?" domando scocciato al mio bassista. Forse l'idea di far fare le foto da lui non e' stata molto geniale. In piu' Shannon e' terrorizzato per la sua povera macchina fotografica.
Mio fratello mi da una gomitata leggera per attirare la mia attenzione. Mi giro a guardarlo con aria interrogativa.
"Sono arrivate la madre di Laura ed Emma con JC. Credo che ci siamo." mi sussurra.
Mi giro a guardare verso la porta aperta ed il bagliore del sole di Agosto non mi permette di distinguere i volti delle persone che stanno entrando.
Ad un tratto sento il rumore di un'auto che frena sulla ghiaia davanti all'ingresso ed il vociare eccitato di quelli ancora sulla porta. Sembra di essere all'inizio di un concerto, quando siamo dietro al telo nero che copre il palco ed il pubblico e' in attesa. In questo momento posso comprendere il senso di attesa dei nostri Echelon. Il sindaco e l'addetto dell'ambasciata si mettono ai loro posti e sorridono guardando verso il fondo della sala. Come quella sera a Parigi, Tomo intona la marcia nuziale con la sua chitarra. Volto la testa per guardare l'ingresso della sala, quasi a tempo con la musica. Laura sta entrando al braccio di suo padre. E' bellissima con quel semplice abito rosa e non sembra per niente nervosa (va beh che ci e' gia' passata). Linda trotterella davanti a loro con un bouquet di fiori in mano. Roberto, suo fratello, gli fara' da testimone.
Laura arriva vicino a me ed io le sorrido e allungo una mano per prendere la sua. Suo padre, come nella migliore tradizione, mi cede la sposa e mi guarda con fare ammonitore: sembra che mi voglia dire "Falla soffrire anche tu e giuro che ti ammazzo." Poi si va a sedere.
La musica finisce e sulla sala cala il silenzio. Il sindaco inizia il suo discorso sorridendo come se fosse in piena campagna elettorale.
"Bene. Ora vi do lettura degli articoli del codice civile italiano." e comincia la lettura. Laura me ne ha fornita una versione tradotta in inglese e me la sono studiata per bene in questi giorni.
Finalmente il sindaco ha finito ed ora tocca all'addetto dell'ambasciata.
"Bene, miei cari. Cominciamo con le domande di rito." si rivolge a me "Vuoi tu, Jared Joseph Leto, prendere questa donna come tua legittima sposa?"
"Si'."
guardo Laura negli occhi e pronuncio la fatidica frase "Lo voglio." Le infilo l'anello al dito.
Poi guarda Laura "E tu Laura, vuoi prendere quest'uomo come tuo legittimo sposo?"
"Si', lo voglio." si gira e mi sorride.
"Per i poteri conferitimi dallo stato della California, io vi dichiaro marito e moglie." perde il tono informale e mi guarda complice "Ora puo' baciare la sposa, signor Leto."
Mi giro verso Laura e la bacio appassionatamente come se fosse la prima volta. Dal fondo della sala parte un applauso con fischi ed urla da stadio. Shannon tira fuori, da non so dove, le bacchette della batteria e si mette a tamburellare furiosamente sul tavolo, lasciando basiti il sindaco e l'addetto dell'ambasciata e Tomo fa partire un riff di chitarra esplosivo.
Mi giro verso Tim che e' li' che scatta timidamente le foto su indicazione di Gemma. "Ora puoi fare tutte le foto che vuoi." gli dico sorridendo.
Firmiamo i documenti assieme ai nostri testimoni, e poi usciamo dalla sala mano nella mano. Un borbandamento di riso ci accoglie all'uscita come gesto beneaugurale; peccato che ho aperto la bocca per dire qualcosa (e non mi ricordo neppure piu' cosa) e me l'hanno riempita. Prima o poi becchero' il colpevole, anche se ho qualche sospetto su mio fratello.

(Laura POV)
La cerimonia e' stata perfetta ed ora ci siamo spostati nel castello per il rinfresco. Il tempo e' bellissimo ed il sole splende attraverso i rami degli alberi del parco. Tim ha lasciato la macchina fotografica a Shannon che ci ha fatto un sacco di foto negli angoli piu' belli del parco e nelle sale del castello.
"Ok. Facciamone un'altra." dice Shannon prima di guardarsi attorno ed individuare il Buddha di pietra. "Mettetevi li' vicino."
Come due automi (ormai siamo sfiniti) ci spostiamo ai lati della statua e ci mettiamo in posa. Shan scatta la foto e poi scoppia a ridere da solo.
Jared lo guarda come se fosse impazzito. "Cosa c'e' di cosi' divertente in questa foto?"
Shannon si asciuga un paio di lacrime "No, nulla. Solo che mi e' venuto in mente un titolo per questa foto." e continua a ridere come un cretino.
Jared gli lancia un'occhiata rassegnata "E quale?" domanda.
"Buddha for married." e si piega in due dal ridere. Perfetto: lo abbiamo ufficialmente perso e non ha neppure ancora toccato un goccio di alcool.
Io e Jared ci guardiamo e scrolliamo la testa rassegnati "Ma ci hai pensato un po', o ti e' venuta cosi'?" domando io.
"No, no, e' stata l'ispirazione del momento. Troppo divertente!" e continua a ridere.
"Sara' meglio che finiamo con le foto e che ci dedichiamo ai nostri ospiti." dico prendendo per mano Jared ed allontanandomi.
Arriviamo vicino ai tavoli del rinfresco. JC e' addormentato nel passeggino vicino a mia madre ed a Constance che se lo guardano adoranti. Mio padre chiacchiera con mio fratello, mentre Linda sta giocando nel prato con i gemelli di Brad. Il resto della banda Pitt sta giocando con i figli delle mie cugine.
Tomo, Vicky, Emma e Cristina stanno chiacchierando seduti in un angolo, mentre Tim e' in compagnia di Gemma e Alice.
Ci avviciniamo a salutare il gruppo di quelli di Hollywood e Colin e' il primo a farci gli auguri.
"Caro Jared." esordisce mettendogli un braccio al collo e tirandolo in mezzo al gruppo "Credevamo che non avremmo mai visto questo giorno, invece ti sei fatto incastrare e per benino, direi."
Jared sorride prendendo il flute di spumante che gli porge George "Io ho dato. Ora tocca a voi: chi sara' il prossimo?" domanda guardandoli divertito. Ovviamente i tre si guardano attorno piuttosto imbarazzati. Io sorrido alle loro compagne.
"Vedremo quando lancero' il bouquet. La fortunata che lo prendera' sara' la prossima." dico per levare dall'imbarazzo il gruppo, che si mette a ridere.
Passiamo ancora qualche ora fra brindisi agli sposi, discorsi degli amici, balli e risate. JC si e' svegliato e si sta godendo le nonne.
Mio padre sta facendo ballare Linda ed, a turno, le figlie di Brad.
Sono seduta all'ombra delle piante assieme al gruppo delle ragazze e stiamo chiacchierando.
"E per il viaggio di nozze, dove andrete?" domanda Elisabetta.
"A visitare qualche grande citta' italiana." rispondo io.
"Ma avete gia' stabilito un itinerario?" domanda Vicky.
"Ho prenotato il treno per la prima tappa: Roma." rispondo.
"Fantastico! E dove alloggerete?" domanda Angelina.
"Non lo so ancora. Dove troveremo posto." dico alzando le spalle. Le ragazze mi guardano stupite e mi affretto a precisare "Vogliamo fare una specie di vacanza avventurosa. Potremmo trovare posto per dormire nel migliore hotel della citta, come in un semplice bed & breakfast."
"Ma hai un'idea dell'itinerario, almeno?"
Emma sembra quella piu' spaventata.
"Cominciamo con Roma, per poi fermarci a Firenze (e speriamo che non piova) e Bologna. Da li' prendiamo il treno per Trieste e Venezia e poi ritorniamo a Milano." spiego brevemente.
"Beh, e' un gran bel giro." dice Elisabetta.
"Insomma, fammi capire, avete intenzione di fare i turisti fai da te no Alpitour?" mi domanda Cristina.
"Esatto." rispondo nella stessa lingua.
"Tu sei tutta matta! E biscottino?"
"Dai miei. Constance si fermera' qui ancora quindici giorni. Poi, quando torniamo, ripartiamo tutti assieme."
"Allora mi posso offrire come baby sitter per qualche giorno?"
"Chiedi a mia mamma."
Orami e' quasi sera ed e' ora di salutare tutti. Mi appresto a lanciare il bouquet. Le ragazze sono gia' tutte schierate. Vicky, Elisabetta e Cristina sembrano dei battitori da tanto sono concentrate sul loro obiettivo. Do loro le spalle e mi preparo al lancio. Di fronte a me Shannon, Tomo, George, Brad e Colin, stanno con le dita incrociate nella speranza di non essere i prossimi. Jared li guarda e sorride, poi sorride anche a me: ha in mente qualcosa, ne sono sicura.
"Pronte? Conto fino a 3." dico e comincio il conto alla rovescia. "Tre, due, uno." e parte il lancio.
Vedo Jared che fa cenno a qualcuno alle mia spalle di avvicinarsi a lui. Il bouquet ha compiuto la sua parabola. Mi stupisco quando sento dei brontolii di protesta e guardo Jared e Shannon, assieme ai ragazzi, che ridono di gusto.
Mi giro per guardare chi ha preso il bouquet e rimango di sasso: ce lo ha in mano Tim e tutte le ragazze lo guardano con sguardo assassino. Ora capisco a chi ha fatto segno Jared. Non voleva ferire nessuno e cosi' ha chiamato il sempre fido Tim, che si e' trovato nella traiettoria del lancio ed ha afferrato il bouquet.
"E bravo Tim. Sarai la prossima sposa!" grida Jared. I ragazzi si stanno rotolando dal ridere. Tim sembra commosso e lo vedo che guarda mia cugina Gemma con due occhi divertiti.
Mi avvicino a lui e gli sussurro  "Non ci pensare neanche. Con te il bouquet non vale." e me ne vado a raggiungere il mio novello marito.
Da oggi, 27 agosto 2011, sono ufficialmente la signora Leto e sono la donna piu' felice di questo mondo.

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Come ho gia' scritto alla mia beta, ci sono ricascata. Ho voluto scrivere questo pezzo perche' mi sembrava doveroso raccontare del matrimonio di Jared e Laura. Vi avevo lasciato con la proposta sulle note di The Kill e poi abbiamo fatto un salto generazionale.
Il titolo, inizialmente, doveva essere un'altro (molto piu' banale), ma poi mi e' venuta in mente la foto vicino alla statua del Buddha e da qui e' nato il titolo.
Lo so che sono da ricovero in manicomio, ma prendetemi cosi' come sono.
   
 
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