NIGHTMARE before DREAM
Sono le 4:00
del mattino.
Perché sono sveglia?
Un incubo.
È dalle 3:00
che non riesco più a prendere sonno.
Invece lui… Dorme beato.
In parte è
anche per quello che non sono più riuscita a chiudere occhio. Vederlo dormire
così sereno, con la bocca socchiusa, il viso rilassato… Diciamo che rilassa
anche me.
Tuttavia,
decido di alzarmi e scendere in cucina a prepararmi una camomilla.
«Ahi!»
Figurarsi se non beccavo in pieno il comodino!
Mi volto verso Sasuke: continua a dormire.
Maledetto!
M’incammino a
tentoni lungo il corridoio buio; poi, scendo piano le scale, lasciando che la
mano resti rigorosamente appoggiata al muro. Infine, dopo qualche intoppo,
raggiungo la cucina. Ed è così che ha inizio la caccia al pentolino per il
tè! Spero solo di non far troppo
rumore, o rischio di svegliare il bell’addormentato.
«Ah-ha! Ecco
dov’eri!», esclamo quando trovo l’oggetto delle mie ricerche.
Sempre attenta a non fare rumore, prendo il pentolino e
lo riempio d’acqua, poggiandolo poi sul fornello.
Mentre aspetto
che l’acqua si scaldi, ripenso al mio incubo. Nulla di nuovo, a dire il vero.
Sasuke abbandona il Villaggio e io resto di nuovo sola
come una cretina.
Mi risveglio
dal torpore - che dev’essere durato
un bel po’, visto che l’acqua addirittura bolle! -, e
chiudo il gas. Quando all’improvviso salta la corrente.
«Fantastico!
Proprio fantastico!», sbotto, piuttosto scocciata.
Cercando di tenere a bada almeno per un momento la mia
imbranataggine, mi volto piano, cercando di non urtare il pentolino bollente…
Ma non appena lo faccio, scorgo di fronte a me una sagoma nera.
«Aaah!», grido,
cercando di colpirlo con un pugno.
Ovviamente, in un millesimo di secondo mi ritrovo
immobilizzata.
«Posso sapere
perché urli?»
Nonostante il buio, riconosco la voce pacata - e forse anche un po’ seccata - di Sasuke.
«Oh mio… Mi hai
fatto prendere un infarto!»
«… Posso allora sapere
che stai facendo alle quattro del mattino in cucina?»
Domanda più che legittima.
«Volevo farmi una
camomilla…»
«Alle quattro
del mattino?», ripete lui. Odio quando cerca di farmi apparire stupida!
«Sì. Alle
quattro del mattino. Per conciliare il sonno, visto che è dalle…»
«È dalle due
che ti rigiri nel letto. Me ne sono accorto…»
«Oh… Scusami.
Davvero, non volevo svegliarti. In realtà non credevo nemmeno di esserci
riuscita», dico ripensando al suo viso rilassato. «Comunque è dalle tre», lo
correggo poi.
«Hai cominciato
ad avere incubi dalle due; poi alle tre ti sei svegliata. Cos’hai sognato?»
Ma…! Legge pure nel pensiero adesso?
«Chi ti dice
che ho avuto un incubo?»
« Se non vuoi
dirmelo… Fa’ come vuoi. Io torno a dormire»
«A-Aspetta!
Vengo anch’io… O perlomeno, verrei se ci vedessi qualcosa!»
Lo sento sospirare.
«Possibile che
anche di notte riesci ad essere così?», borbotta, prendendomi per mano.
Decido di non ribattere. Dopotutto non ha tutti i torti.
No, aspetta…
«Così
come?»
«Noiosa»
«Ah, ok. Tutto
nella norma, allora», ribatto io, un po’ abbattuta.
Percorriamo le scale ed il corridoio in silenzio, sempre
mano nella mano. E sorrido, sentendo la sua stretta farsi improvvisamente più
forte. Perché è il suo modo di chiedere scusa.
«Siamo
arrivati», dice d’un tratto, lasciandomi la mano.
«Ok… Ahio! Maledetto
comodino! Giuro che gli faccio fare un volo!»
«Mhmhmh…»
Un momento. È la risata di Sasuke che ho sentito?
« Tu ridi di
me! No, che dico! Tu ridi!»
«Appunto: ma
che dici?»
«Tu approfitti
del buio per ridermi in faccia!»
«Noiosa…»
«Questa poi!
Ahi!!! Ok! Questo è troppo, stupido pezzo di legno!»
E quando sto per scaraventare il comodino lontano, sento
Sasuke abbracciarmi.
«Visto che hai
tutta questa energia, perché non la sfrutti in un altro modo?»
Sempre dritto al sodo, lui.
«Sasuke Uchiha!
Non solo ridi delle mie disgrazie! Ora cerchi anche di sedurmi! Sei un essere
sprege…! Mh!»
Inutile tentare di ribattere, perché lui si è già
impadronito delle mie labbra. E non riesco a finire di rendermene conto, che mi
ritrovo stesa sul letto, sovrastata dal suo corpo. E che corpo…
No, Sakura! A cuccia! Sei arrabbiata, ricordi?!
Non appena
lascia la mia bocca, cerco di prendere parola; ma lui gioca d’anticipo. E
quello che mi sussurra, mi lascia senza fiato.
«Comunque sia…»
«Eh?», sospiro
io, mentre riprendo fiato. Subito dopo sento le sue labbra accarezzare le mie.
«Io non me ne
vado da nessuna parte»
Ma allora… Ha capito? Ed escludendo l’idea che possa
veramente leggere nel pensiero…
«Non dirmi che
ho parlato nel sonno!»
«Sei sempre stata una gran chiacchierona»,
ribatte lui divertito, mentre mi sfiora la fronte con un bacio.
«Allora prima
hai finto! Sei sempre il solito
furbastro!»
«O forse sei tu
ad essere troppo ingenua…»
«Waa! Risposta
sbagliata»
Lo sento ridacchiare - ma che
succede stanotte?? - e
baciarmi sulla tempia, mentre mi stringe.
Segue un attimo di silenzio.
«Promesso?»
A questo punto, non c’è nemmeno bisogno che gli ripeta la
domanda.
Mi bacia.
«Promesso…
Noiosa»
Sorrido, nell’oscurità della nostra stanza, e lo
abbraccio, lasciando poi che le sue mani sapienti esplorino il mio corpo.
E ancora una
volta, mi abbandono al piacere dei suoi baci.
The End