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Autore: Yoney    18/04/2010    2 recensioni
è la prima fanfiction che faccio, quindi non so quanto verrà bene... Comunque! Il finale di Gals aveva lasciato un po' a desiderare sul rapporto tra Aya e Otohata (che, tra parentesi, sono i miei due personaggi preferiti;D) Quindi ho deciso di scrivere qualcosa, a capitoli. Inventando un continuo tutto mio sul loro rapporto. Mmm, Aya penso mi sia venuta abbastanza bene (anche se,devo dire, è un po' più spavalda della realtà). Mentre su Otohata ho davvero molti dubbi! è così complicato come personaggio! Infatti è molto più dolce (O.O). Comunque spero sia venuto bene. Mi raccomando, datemi dei consigli per migliorare, su qualsiasi cosa! Un bacio.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aya Hoshino, Ren Otohata
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1                 

Credo di avere una vera e propria passione per il gelato, sin da quando ero piccola. Crema, cioccolato, stracciatella… Non importava il gusto, l’importante era che fosse gelato!
Sono sempre stata una ragazza che studia molto, che non passa neanche un po’ del suo tempo a divertirsi. Non per mia volontà, ma per via dei miei genitori…
Ma questo voi lo sapete già, perché la storia di oggi inizia dopo quel fatidico giorno a Bunkamura. Dopo che Ran mi schiaffeggiò senza pietà. D’avanti a tutti. Mentre facevo Enjo Kosai…
Mi vergogno terribilmente di quel periodo della mia vita, è stato un periodo di assoluta debolezza, nel quale non sapevo nemmeno chi fossi.
Ora, ripensandoci, mi pare davvero assurdo. Sarà perché all’epoca ero sola. Mentre ora ho Otohata. Ho Ran, ho Miyu. Ho numero 2, Tatsukichi e Mami. Ho i miei amici.
Ma all’epoca si, ero sola. Quando non studiavo ed ero distesa sul letto la mia mente era vuota, e mi veniva davvero da chiedermi: Chi sono io?
Iniziai a dubitare di tutti. Iniziai ad odiare tutti.
Uscivo di casa di nascosto, andavo in grandi centri come Bunkamura, appunto, e facevo Enjo Kosai. Non vendetti mai il mio corpo, per fortuna, Ran e mi Miyu mi salvarono prima. Di solito uscivo solo con quegli uomini, li accompagnavo in giro e ci parlavo. Ma quella sera… Quella sera ero decisa a vendere anche il mio corpo, purché conservassi il cuore. Perché io ero un oggetto, un vegetale.
Ma Ran mi salvò, e anche Miyu. Le mie amiche…
A volte mi chiedo cosa mi sarebbe successo se non le avessi mai incontrate, cosa sarei potuta diventare… Ma poi scaccio via quel pensiero. Non è successo, questa è l’unica cosa importante. Sono grata loro anche per avermi fatto conoscere Otohata.
Otohata…Rei Otohata. Primo in assoluto, il numero 1. Divo di tutte le Gals e… Ora mio ragazzo.
Inoltre è la prima persona di cui mi sono innamorata. è il mio primo ragazzo.
Otohata è una persona molto complicata…Se non sai come prenderlo potrebbe risultarti antipatico, o ferirti… Ma io ci ho già sbattuto la testa più di una volta. Anche se neanche ora, dopo tre anni che ci conosciamo, posso dire di saperlo prendere benissimo. Ma Ran e Miyu dicono che sono la persona che lo prende meglio…sarà vero? Mentre Ran, ovviamente, è quella che lo fa più “arrabbiare”.
…Intanto lui le vuole bene. O meglio, le voleva bene. Ora non so… Nono! Stupidi pensieri! Io mi fido di lui più di chiunque altro e se lui mi dice che non c’è niente è così! Ma se penso a quei sorrisi che le rivolge sempre… Quei sorrisi che a me, a tutti, rivolge solo ogni tanto…
Uff, non so davvero cosa pensare! Non ho mai capito Otohata…Ma non importa no?! Ad una persona gli vuoi bene, ci stai insieme, la conosci e resti sempre al suo fianco… Non la devi per forza capire…No?!
Mmm, stavamo parlando del gelato giusto? Si. So che non centra niente, ma ho iniziato così per un motivo preciso. Come ho detto, ho una vera mania per il gelato, ma ormai credo di mangiarne davvero poco… Sarà perché siamo vittime della società. Se la gente ti vede mangiare gelato automaticamente ti classifica tra le grasse. Non sono mai stata una persona che teneva particolarmente ad apparire carina, ma temo che tutti siamo un po’ vittime della società… E quindi mangio poco gelato, nonostante io lo adori. Prima, quando Otohata è arrivato con due coni, ho sorriso, lui ha ricambiato.
-Perché sorridi?-
*Ossì mio caro! Non mi sono affatto dimenticata che ti piace il mio sorriso!*
-No niente, pensavo a quanto tempo è che non mangio il gelato…-
-Davvero? Eppure siamo in estate…-
Si, in estate. Alle Hawai, tra l’altro…
-Beh, come si dice, siamo vittime della società.-
Lui da un morso al suo cono.
-Hai così tanta paura di ingrassare?-
Io lo imito.
-No, più che altro di essere giudicata enorme…-
Lui sorride e si appoggia, di spalle, al parapetto.
Dopo il matrimonio di Miyu e Yamato il banchetto era stato organizzato su una barca. Erano tutti in sala a divertirsi e a ballare, Otohata aveva detto che sarebbe uscito a prendere una boccata d’aria e a vedere le stelle. Io l’ho seguito, come sempre.
-Sai Aya, sei molto cambiata da quando ci siamo conosciuti.-
Io lo guardo, stupita da quello strano discorso.
-Perché? Sono sempre la solita, che si lascia influenzare tanto… Quella a cui hai detto che non ha niente di suo, quella che ha un modo di fare abbastanza fastidioso per te…-
Otohata fa una faccia strana.
-No Aya, sei molto cambiata. Se tu fossi sempre la stessa, piccola Aya. Che non ha niente di suo e che dice le cose solo per accontentare gli altri, queste cose, probabilmente, non me le diresti.-
Arrossisco come una stupida.
-Forse hai ragione, forse sono cambiata…-
Alzo la testa di scatto, con le lacrime agli occhi
-Ma solo perché ho te vicino, che mi aiuti e mi sostieni!-
*Cavolo, perché sto piangendo??? Uff, scema! Sai perfettamente che gli da fastidio doverti sempre vedere con le lacrime agli occhi…*
Lui sembra abbastanza stupito, o forse è imbarazzato? No, impossibile. Fa una specie di mezzo sorriso.
-Beh, ecco, io in realtà non credo di essere molto bravo ad aiutare e sostenere la gente.-
-No non lo sei affatto.-
-Cosa?- è stupito, ed ha anche ragione…
Io sorrido, schietta, sincera e felice.
-Già, non sei per niente bravo a consolare, ma le persone in generale. Sei freddo, a volte quasi cinico, sembri apatico e dici esattamente quello che pensi. Ah, soprattutto, non ti curi minimamente se le tue parole possano aver ferito qualcuno…Lo reputi troppo faticoso!- Rido della sua faccia confusissima, non credo di averlo mai visto così…
-Ma scusa…Chi…?-
-…Mi ha detto che quella volta non mi inseguisti per questo? Ran. Ma non è questo il punto. Il punto è che sei completamente negato a sostenere le persone. Ma io ti voglio bene, con tutto il mio cuore, e quindi sono felice, e anche i tuoi maldestri tentativi di tirarmi su il morale me lo fanno tirare su davvero!-
Rido, si, forse ha ragione lui, sono cambiata. Poco tempo fa non gli avrei mai detto queste cose.
Lui fa un sorriso, ampio, felice?
-Ah! Io maldestro eh?! Ora vediamo chi è il maldestro!-
Quasi mi salta addosso
-Cosa? Ma che fai? Ahhhh! Aiutoooo! Ahahahah!-
Mi rincorre per tutto il ponte, poi mi raggiunge e mi prende in braccio, come aveva fatto prima Yamato con Miyu, e sorride.
-Oh-oh cos’è quel sorriso?-
Mi solleva più in alto e quasi mi fa volteggiare.
-Come sei leggera Aya! Sembri fatta di piume!-
-Otohata? Stai bene? Ahahah, dai lasciami!-
-Ancora con questo Otohata? Rei Rei Rei Rei!!! Io ti chiamo Aya no?! Mica Hoshino!-
-Che? Otohata conosci il mio cognome?-
-Eh? Come mi chiamo???-
Mi sporge fuori dal parapetto.
-Ahhhhh! Ma che sei scemo?! Mettimi giù! Otohataaaaa!-
-Eh? Non ti sento! Chi è Otohata?-
-Ahhhh! Dai!!!-
-Sisi, ti metto giù, ma prima…Come mi chiamo?-
-Reeeeeeeeeeeei! Aiutoooooo!-
-Ahahah! Ecco qua.-
Mi riposa a terra. Sul ponte. Per fortuna.
-Ma dimmi un po’ sei scemo?- Trattengo le risate -Potevo farmi maledettamente male!-
Faccio la finta offesa e gli giro le spalle.
Per un po’ lui non fa niente, io sto per rigirarmi quando sento che mi abbraccia, da dietro.
-Eh? Otohata stai bene?-
Lui sospira e scuote la testa.
-Ah! Sei senza speranze…-
-Hei!-
-Scusami, ma dai! Otohata suona malissimo!-
Restiamo un po’ così abbracciati. A me sembra strano, troppo affetto tutto assieme. Non sembra lui.
-Sai, stasera non sembri tu…-
Lui ridacchia
-è che mi sono accorto di non averti mai detto una cosa…-
Mi rigira e mi guarda negli occhi, nonostante sia abbastanza più alto di me.
Io ho gli occhi lucidi, mi sembra un sogno.
-Cosa?-
-Perdonami, io sono più maldestro di te con le parole e non sono bravo. Ma… Aya, io credo di volerti molto bene.-
E mi abbraccia, quasi travolgendomi.
Non ci credo. Otohata, lui che mi dice che mi vuole bene! Non è possibile…
Piano piano i lacrimoni iniziano a scendere, sempre più grandi
-O-Otohata!-
Mi avvinghio al suo petto, non voglio perderlo! Non voglio lasciarlo mai più! Ormai lui è diventato troppo importante per me…
-Anche io ti voglio bene! Tantissimo!-
Lui scioglie l’abbraccio e mi prende la mano, la copre per un attimo, poi fa un sospiro e mi fa guardare.
Sull’anulare destro è comparso un anello, argentato, con una piccola pietra blu.
Sono stupita, lo guardo. Inizio a piangere a dirotto. Lui mi abbraccia.
-Sapevo che lo volevi da quando Yamato ne ha regalato uno a Miyu, ricordi? Te l’avevo chiesto, ma tu mi hai risposto di No. Ma ormai credo di conoscerti abbastanza bene…-
-Non dovresti regalarmi una cosa solo perché la voglio…-
-Ti piace? Sei felice?-
-Ma certo che mi piace! E sono felicissima.-
-Allora se sei felice va bene. Ma non sempre ci riuscirò… Lo sai vero? Potrei ferirti…-
-Si lo so, ma finché non mi dirai chiaramente “Ti lascio!” Non ti lascerò in pace, mi dispiace per te.-
Lui ride. Che bella risata che ha…
-Allora puoi stare tranquilla Aya, perché ti voglio bene davvero.-
Eccole, le lacrime tornano a scendere…
-Però non piangere! Mi fai sentire come se avessi detto qualcosa di sbagliato!-
-Scu-scusa!- Le asciugo con la mano.
-Vediamo se questo ti fa sorridere…-
Mi prende la testa con una mano e si avvicina.
-MA DICO! OTOHATA! CONTINUI A FARLA PIANGERE?! SEI INCORREGGIBILE!-
Ran spunta da dietro l’angolo, con degli imbarazzatissimi Tatsukichi, Numero 2 e Mami.
-Ma Kotobuki! Non vedi che li disturbi?!-
Mami, al solito, non va d’accordo con Ran.
Numero 2 sorride -Dai Mami…-
Io e Otohata ci guardiamo, imbarazzati, esasperati e,nel mio caso, arrabbiati insieme. Credo sia la prima volta che mi viene voglia di prendere tutto e lanciarlo. No, la seconda. La prima è stato quando Naoki (Il fratello di Tatsukichi) ci ha interrotti dicendo che io ero sua… Bah. Però lì ero troppo su di giri solo per il fatto che Otohata stava per baciarmi. Ran e Mami stanno ancora litigando e Tatsukichi e Numero 2 cercano di separarle.
In quel momenti mi accorgo che stiamo entrando nel porto, mi rivolgo ad Otohata.
-Direi che è ora di andare…-
-Si.-
Passiamo accanto a quei quattro soggetti e Otohata dà una mezza spinta a numero 2 che perde l’equilibrio e sbatte ad un palo.
-Ahia! Perché l’hai fatto?-
-Accidenti a te Yuya! Potevi tenere la tua ragazza e Kotobuki lontano per un altro po’ no?!-
Tatsukichi fa la sua solita faccia da scimmia.
-Hei! Ed io?!-
-Lasciamo perdere…-
Io tipo cammino volteggiando. Otohata… Otohata stava per darmi un bacio! A me! E avrebbe preferito che Ran non ci interrompesse! Oooooh.
-Aya? Tutto ok?-
-Eh? Sisi!-
Otohata sorride.
-Mi dispiace, ci rifaremo…-
Ok, ora giuro che svengo!
Arriviamo tutti in hotel e ognuno va nella propria stanza. Otohata mi accompagna alla mia. Sorride.
-Va bene… Buonanotte.-
Io arrossisco.
-Si… ‘Notte.- E mi giro di spalle.
Sento che sta per allontanarsi quando prendo coraggio, da chissà dove.
-Rei!-
Lui si gira, sorride.
Io mi avvicino e gli do, leggera, un bacio sulla guancia.
-Ti voglio bene… Buonanotte!-
Lui è un po’ stupito, Io mi giro ed entro in camera. L’ultima cosa che vedo è il suo bellissimo viso sorridente che mi guarda.

   
 
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