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Autore: Phantasmagoria    19/04/2010    7 recensioni
Bene Charlotte, così. Se solo non fosse così tremendamente rosa ed appariscente, l’Uomo Ombra le proporrebbe di scappare assieme per poi voltarsi a guardare le facce spaventate di tutta quella massa di cretini in tiro.
Potrebbe funzionare sai? Infondo sono anche io un Principe.. da parte di mamma. Ti basta?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Masquarade ~ Mascherata
Serie: The Princess and the Frog
Rating: Verde
Paring: dr. Facilier x Charlotte La Bouf
Disclaimers: I personaggi de “La Principessa e il Ranocchio” – ahimè – non mi appartengono.
La storia è scritta per puro divertimento personale. Nulla di più, nulla di meno.


Masquarade.

 

Tutto procedeva nel migliore dei modi.
Il principe era un grazioso ranocchio saltellante ed il suo schiavetto accecato dai sogni di gloria stava per mettere le mani su qualcosa di talmente grosso da non rendersene nemmeno conto.
Certo, non grosso come ciò che sarebbe toccato a lui, ma poteva andare bene lo stesso per un esserino mediocre della sua taglia.
Non capita tutti i giorni di barattare il proprio corpo vecchio e grasso con quello di un ricco ed affascinante principe in cerca di una fidanzata benestante, dopotutto.
Le lunghe dita da pianista temporeggiarono appena – solo una frazione di secondo – prima di intrappolare per il resto della serata il lungo bastone della maschera biancastra e sorridente che l’Uomo Ombra si era scelto per l’occasione.
Dal sorriso sanguineo, per essere precisi.

Almeno per questa serata, proverai ad essere impeccabile.
Nell’enorme giardino dei La Bouf deve essersi data appuntamento tutta New Orleans.
Stenta quasi a credere alla presenza di tutte quelle maschere. Di tutta quella musica; di tutta quella confusione. Ma ormai c’é dentro fino al collo e non può tirarsi indietro.
Ne va della sua vita e del suo brutto vizio di scommetterci sopra.
Facendo due rapidi calcoli decide che sia troppo presto per separarsene.
Una grassa signora vestita da torta gli sfreccia accanto, muovendosi scomposta nelle minuscole ed altissime scarpe dorante con tanto di ridicolo fiocchetto sulla punta, piombando con forza sul suo piede destro.
Un gemito ed un ringhio sommesso. Pensare alla propria vita. Non deve fare altro.

Pazienta, Facilier. Presto avrai tutto e tutti sotto il tuo controllo.
Forse ora comincia a capire il perché di tutte queste nullità.
Era un pettegolezzo che prima di arrivare alle sue orecchie doveva aver fatto il giro della città per almeno tre volte. Era stato scomposto, confuso e rattoppato, ma alla fine c’era riuscito.
E per una chiacchiera nata in una città come New Orleans doveva essere stata proprio un’impresa.
Sebbene la sicurezza che Miss La Bouf avrebbe ballato a tutti i costi con il Principe prima che questi cedesse e la chiedesse in sposa gli avesse già strappato da tempo un sorriso.
Lui lo sapeva. Molto semplicemente.
E questo era un dono che non aveva a che fare con spiriti e quant’altro.
Prevedere un cervellino come quello di Charlotte La Bouf sarebbe stato facile anche per un bambino. Ed era quasi divertente, tutto sommato.
Soprattutto se il meraviglioso Principe si portava dietro un inserviente frustrato disposto a tutto. E per tutto, intendeva anche trasformare il proprio padrone in un ranocchio e prendere il suo posto tra le braccia della ricca Principessa dagli occhioni azzurri.

Sapevi anche che il potere riesce a cambiare chiunque.
Se non sapessi di sbagliare, Facilier, direi che tu sia un mago anziché uno stregone.

Scosta appena la maschera dal viso poiché i forellini per gli occhi sono troppo piccoli.
Prepararsi mentalemente ad affrontare tutta quella luce non era servito a nulla.
È sempre troppa, non c’è niente da fare.
Dannati La Bouf. Dannate feste. Ma non si sarebbe perso lo spettacolo per nulla al mondo.
Muove alcuni passi in avanti, giusto per non sembrare sospetto tra tutta quella gente festosa, riportando la gigantesca maschera al suo posto.
Meglio evitare di farsi scoprire. Meglio restare nell’ombra.
Solo in quel momento si accorge di Miss La Bouf.
E la prima cosa che gli passa per la testa è capire come abbia fatto a non notarla prima.

Viziata e arrogante figlia di papà che aspetta impaziente il suo nuovo regalo.
La seconda cosa che si chiede è cosa l’abbia spinto ad avvicinarsi.
Ad ignorare ogni regola – sempre che queste ci siano mai state.
Charlotte La Bouf alza lo sguardo, smettendo per un po’ di torturarsi le regali dita.

« E lei cosa vuole? Non vede che sono già abbastanza impegnata? »
Non puoi fare a meno di ghignare dietro quella spessa maschera. Impegnata, davvero.

Quel diadema di plastica è veramente patetico. Questa messa inscena è patetica, Miss La Bouf.
« Volevo solo congratularmi con sua maestà per il suo luminoso splendore. Sempre che questi me lo permetta.. »
Le gote di Charlotte La Bouf si colorano appena di fronte all’elegante inchino che la maschera dal sorriso di sangue le dedica senza imbarazzo.
«
Gr.. grazie.. »
Faresti meglio a giocare con le bambole.
A sognare principi impossibili e stagionati “per sempre”..

« Ho saputo che state aspettando il Principe. In città molti mormorano a proposito di qualcosa di grande.. »
.. da brava e graziosa Principessa.
Le dita di Miss La Bouf tornano a farsi del male.
«
Che mormorino pure. Infine sarò io a ridere quando diventerò a tutti gli effetti la moglie di un Principe. »
Bene Charlotte, così. Se solo non fosse così tremendamente rosa ed appariscente, l’Uomo Ombra le proporrebbe di scappare assieme per poi voltarsi a guardare le facce spaventate di tutta quella massa di cretini in tiro.
Potrebbe funzionare sai? Infondo sono anche io un Principe.. da parte di mamma. Ti basta?
« Pensa di potermi concedere un ballo Miss La Bouf? » le farebbe apertamente l’occhiolino se solo si fosse ripromesso di non togliere la maschera di fronte ad anima viva. « Non si preoccupi: al Principe non diremo nulla. »
La testa bionda si abbassa appena, impegnata – incredibilmente – a riflettere.
«
Solo se mi promettete di mostrarmi il vostro volto. »
Oh andiamo Facilier: non sei mai stato bravo a mantenere le promesse.
« Sicuro. Andiamo? »
E le lunghe dita color carbone dello stregone rimangono sospese una dozzina di secondi prima di accogliere con stupore la mano piccola e calda e color crema di Charlotte La Bouf.

 

~
Forse non ha senso.
Ma doveva essere scritta.

Phantasmagoria

   
 
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