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Autore: Mendori    25/04/2010    3 recensioni
«Dovrebbe essere la padrona a prendere in braccio il suo animaletto, e non viceversa.»
Genere: Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ruoli


Cammini come un fiore, con la corolla rivolta al cielo.
Perché, Duchessa, non c'è niente da vedere davanti a te. Dopo la pioggia, le strade di Wonderland sono curiosamente vuote, con le loro finestre sbarrate, gli eleganti “CHIUSO” sulle porte dei negozi, e non una persona ad animare quella città.
Il pensiero di tutta quella gente nascosta come animali nelle loro case ti inquieta un po', mentre guardi le nuvole bianche e grigie sfilacciarsi sopra di te. Ma i tuoi stivaletti di vernice ticchettano allegri sulle strade silenziose e bagnate, e in fondo quella solitudine ha un sapore dolce-amaro a cui sei abituata.
«Attenta»
Così ti sorprendi quando una voce attira la tua attenzione, interrompendo il tuo passo. Fai appena in tempo a voltarti e a scorgere un'ombra scura dietro di te, prima di avvertire la presa sicura di due mani che si infilano sotto le tue braccia, sollevandoti come una bambola.
Allora, dall'alto della tua nuova posizione, noti l'enorme pozzanghera che si allunga sotto i tuoi piedi, descrivendo una grossa “D” contro il ciglio della strada. La sua superficie limpida trema appena in onde concentriche dove la punta della tua suola l'ha sfiorata.
Confusa, ti giri scoprendo il volto del Gatto improvvisamente vicino al tuo. Da sopra la tua spalla contempla accigliato quel laghetto cittadino.
«Stavate per finirci dentro» spiega rivolgendoti con un sorriso amabile, e siete così vicini che senti il calore del suo respiro.
Il tempo di qualche secondo, poi la consapevolezza cala su di te come una doccia fredda.
«Iiih!» Paonazza lo spingi via, mentre cerchi la fuga dimenandoti come un topolino.
«Pa-padroncina?!» Tenta lui, preso alla sprovvista. Tuttavia resite senza fatica ai tuoi sforzi drizzandosi ed distendendo le braccia per evitare i tuoi piccoli (ma vigorosi) calci.
Quando ti accorgi della vanità dei tuoi tentativi, la foga del tuo imbarazzo si smorza, lasciando posto solo a un duro zoccolo di vergogna. Allora ti abbandoni a peso morto, fissando contrariata il Gatto mentre ancora ciondoli dalle sue mani.
«Dovrebbe essere la padrona a prendere in braccio il suo animaletto, e non viceversa.» Mormori con disappunto.
«Mi perdoni, padroncina» Lui non sembra realmente mortificato, ma ti depone delicatamente a terra, inginocchiandosi ubbidiente accanto a te. Osservi con attenzione la sua figura - i vestiti scuri ed eleganti, la morbida linea dei suoi capelli chiari, le orecchie feline, sempre in vivace movimento.
«Da dove sbuchi, Gatto del Cheshire?» Indaghi malinconica, ma la sua risposta è solo un piccolo sorriso enigmatico.
Allunghi una mano ai suoi capelli lisci, stringendo una ciocca tra due dita. È morbida e asciutta.
«Pioveva. Dove ti sei riparato?»
«Dove ho potuto, padroncina.»
«Avresti potuto, a casa.»
Abbassi il volto, sconfitta. A quelle parole segue un silenzio che è doloroso per entrambi, e che vibra amplificato in quello di tutta la città.
Ti viene quasi da piangere, mentre fissi le punte dei tuoi stivaletti, lucidi e puliti, e il biancore del cielo riflesso appena su una mattonella bagnata.
Ti viene quasi da piangere quando vedi che il sorriso indecifrabile del tuo gatto è sfiorito in una curva morbida e triste della bocca, e che forse c'è del sincero affetto in quelle sue pupille sottili.
Ti viene quasi da piangere, e invece alzi il viso, stropicciandoti la faccia in un'espressione allegra.
«Però i miei stivaletti non si sono inzaccherati» Osservi incoraggiante. «Grazie.»
E mentre lui ti accarezza la testa senza saper dare un nome al sentimento che gli appesantisce il cuore, tu, Duchessa, ti accorgi che i vostri ruoli si sono di nuovo invertiti.
Ma questa volta aspetti un po' prima di dirglielo.



***

Aw. Dopo aver finalmente letto la traduzione dei capitoli 9 e 10 non ho potuto non finire questa storiella che avevo in cantiere da un po' di tempo. Mi sembrava curiosamente in linea con quel che poi, canonicamente, è successo. *orgoglio da: “ci avevo visto giusto”*

E poi... grazie a signorino, per le sue storie. Che bello avere un piccolo fandom. <3


   
 
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