Lentamente mi avvicino e apro la porta. E non so cosa diavolo possa farci lui qui. Non so come abbia avuto il mio indirizzo. Non so come faccia a ricordarsi di me. Non so perché è venuto. Non so perché mi stanno tremando le gambe. Non so perché sto per piangere. Ma è così. Sto per piangere. Che sia gioia o rabbia o altro non lo so. Ma sto per piangere e non posso piangere. Non davanti a lui. Non più. Giro i tacchi e chiudo la porta.