"1959 - Javier
Suarez y Katy Miller: El Rei Y La Reina De La Rosa Negra"
recitava la targa appesa sotto la vecchia foto in bianco e nero. Un
giovane e una ragazza ballavano, stretti l'uno all'altra. I loro nasi
si sfioravano, i loro sguardi non smettevano di cercarsi. Chiunque
avesse posato lo sguardo su quella fotografia vi aveva immediatamente
colto l'amore che legava i due ballerini. Il solo a conoscere tutta
la storia e a ricordare ogni particolare di quella coppia era l'uomo
che stava al centro della pista, e che stava ballando con una donna
meravigliosa.
La musica terminò. I due ballerini si
complimentarono l'un l'altra, sorrisero al pubblico e si separarono.
L'uomo si avvicinò al bancone, sorridendo al vecchio barman.
"Luis, sono troppo vecchio per queste cose."
"Non
fare lo sciocco. Esmeralda è ancora in perfetta forma."
"Luis,
lei è la regina della Rosa Negra. Lo sarà sempre."
"Lei
era la regina di Raul."
"Raul. Quanto tempo è
passato? Otto anni?"
Luis annuì. "Che fine ha
fatto la tua regina, invece?"
"Non l'ho più vista
da allora. Sono passati diciassette anni. Sicuramente mi ha
dimenticato."
"Tu l'hai dimenticata?"
Javier
scosse la testa, sorseggiando il rum che Luis gli aveva offerto. "No,
non l'ho dimenticata. Non ho mai amato nessuna come lei."
"Se
tu non l'hai dimenticata in diciassette anni, forse nemmeno lei ha
dimenticato te."
Javier rimase immobile, il bicchiere
sollevato a mezz'aria, fissando il vuoto. Katy Miller, la bella
ragazza americana che gli aveva rubato il cuore quando era soltanto
un giovane cameriere in un hotel di lusso, alla fine degli anni
Cinquanta. Katy Miller, la bella ragazza americana alla quale aveva
insegnato a ballare. Katy Miller, la bella ragazza americana che gli
aveva insegnato che cosa significa amare qualcuno con tutta l'anima.
Katy Miller, la bella ragazza americana che era dovuta scappare alla
caduta del regime di Batista.
Luis mosse una mano. Javier si
riscosse.
"Javier Suarez, lascia che ti dica una cosa: ti sei
fatto scivolare via dalle mani una vera perla."
Javier
abbassò gli occhi sul bicchiere. Katy Miller, la bella ragazza
americana che aveva sognato di sposare. Katy Miller, la bella ragazza
americana che aveva desiderato come madre dei suoi figli.
Javier
avrebbe compiuto trentotto anni di lì a un mese. Non aveva
moglie, non aveva figli. Aveva una casa, aveva un lavoro. Aveva la
Rosa Negra. Aveva i ricordi.
"Mrs Ferguson, ha
chiamato Mr Ferguson. Dice che tarderà. Le servo la
cena?"
Katy annuì. Quella sera cenò da sola,
com'era accaduto nelle ultime due sere. Isabella sarebbe tornata solo
il venerdì, e a Katy sembrava di essere troppo piccola per
quella casa così grande. Timothy le avrebbe detto che era
stato trattenuto in ufficio. Katy sapeva riconoscere quella bugia ad
occhi chiusi, ormai. Conosceva il vero motivo. Timothy si era sentito
tradito, anche se, beh, insomma: anche un cieco avrebbe capito che
Isabella non poteva essere sua figlia.
Dopo diciassette anni, Katy
aveva deciso di ammettere, almeno con il marito, la verità: i
capelli neri di Isabella, la pelle olivastra, gli occhi
scuri...Isabella non era per niente una Ferguson.
Dopo diciassette
anni, il passato tornò a far visita a Katy, riportandola a
quando era ancora Katy Miller, a quando era giovane, a quando aveva
diciassette anni. Riportandola ad una notte d'estate, su una spiaggia
di L'Avana, poche notti prima di essere incoronata la regina della
Rosa Negra.
Katy prese un libro dallo scaffale. Persuasione,
uno dei suoi romanzi preferiti: la storia di un amore contrastato che
resiste al tempo, e che, al momento giusto, riprende vigore. Lo aprì
esattamente a metà. Una fotografia in bianco e nero scivolò
sulla scrivania. Katy la prese tra due dita e la voltò. Una
scritta a penna recitava: "1959 - Javier Suarez y Katy
Miller: El Rei Y La Reina De La Rosa Negra".
Erano
trascorsi quasi vent'anni, ma Katy non aveva scordato nulla di quella
sera, di quell'estate. Se chiudeva gli occhi, poteva ancora sentire
le mani di Javier sui suoi fianchi, poteva sentire i loro cuori
battere all'unisono. Poteva vedere gli occhi di Javier, così
simili a quelli di Isabella.
Katy Suarez. Non suonava male.
Isabella Suarez. Suonava ancora meglio.