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Autore: Chemical Lady    28/04/2010    3 recensioni
La coppia vincente Chemical Lady&ElfoMikey torna a colpire!
Sono passati ormai quattro anni... quattro anni da quando Bert ha deciso di lasciare Quinn... ma gli animi ancora non si placano... Pensieri che si sovrappongono, parole non dette che ora premono per uscire e liberarsi... tra la preoccupazione di Jeph e Dan e l'entrata in gioco di qualcuno che complicherà ulteriormente le cose vedrete se alla fine è vero che l'amore, quello vero, trionfa su tutto... oppure no....
Genere: Generale, Romantico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bert McCracken, Nuovo personaggio, Quinn Allman
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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ciao

 

 

 

 

 

Sold my Soul to stop the Pain,

Hoping Yuo’d send me Free!

 

(Prologo: Say that everything is over,

tell me ‘I'm fine’)

 

 

 

 

 

 

 

Bert Pov

 

Altro giro, altra corsa.

Così mi piace vivere, di emozioni.

Sempre in una città diversa, ma sempre con le stesse persone.

Sono uscito fuori, su questo piccolo balcone di cemento da un paio di ore ormai. Nessuno  è ancora venuto a cercarmi… ormai sto sulle palle a tutti.

Perché mi isolo, cerco sempre nuovi modi per stare in disparte. Possibilmente solo.

Perché ogni volta che lo guardo penso solo che vorrei prenderlo fra le mie braccia… stringerlo… baciare quelle sue labbra così belle e sorridenti.

Sorride sempre, Quinn.

Io non sorrido da così tanto tempo che inizio a credere di non essere più in grado di farlo.

Si può dimenticare come si sorride?

A quanto pare si…. Io ne sono la dimostrazione.

Prendo un altro tiro dalla sigaretta mentre questa dolorosa riflessione va avanti…

Riflettere dolorosamente…. Ormai non faccio altro.

Non vivo più.

Vorrei essere morto.

Prendo un sorso di birra dal bicchierone formato famiglia che ho preso al bar del locale e sospiro. Oggi altro concerto qui, nel Nebraska. Cazzo… è l’ultimo concerto americano prima del tour europeo… il cd The ArtWork è andato benissimo…

Quinn… ti sei accorto che ogni canzone parla di te? Parla di noi? Da Kissing You Goodbye… a Sold My Soul… a ovviamente la migliore… Empty of You….

No… tu fingi che tutto vada bene… fingi che tutto sia perfetto

Tu e quel altro stronzetto che ora chiami ‘amore’.

Sei felice ora? Sei felice di trasformare ogni singolo giorno della mia vita in un incubo senza fine?

Dopotutto la tua è una vendetta vero?

Io ti ho lasciato… io ti ho spezzato il cuore… e ora tu lo stai facendo a me…

Ti odio.

Ti amo da impazzire…

Non avvicinarti a me mai più.

Non lasciarmi mai… nemmeno per un istante senza il tuo sorriso…

Non parlarmi.

Non smettere di raccontarmi tutto di te.

Non posso se tu rimani qui…

Non posso stare senza di te….

Mi porto una mano sul viso sospirando.

Sono davvero distrutto… non so come farò tra poche a suonare…

Il sole si abbassa oltre la catena di monti davanti a me rilasciando una luce rossa che mi ha sempre affascinato. Bellissimo il tramonto, davvero magico. Mentre mi godo questo spettacolo meraviglioso avvero dei passi dietro di me e una mano che dolcemente si appoggia alla mia spalla.

Mi irrigidisco… il suo odore… è così dolce che non lo potrei mai confondere con nessun altro.

Si siede accanto a me, facendo urtare le nostre spalle e sta così… in silenzio.

E io vorrei buttarmi di sotto, vedere il suo volto mentre precipito nel vuoto e mi schianto fracassandomi in un lago di sangue.

“allora Bert sei contento? Tra poco suoniamo…”

Ma va a fanculo. Coglione. Suoniamo da anni ormai. Cazzo mi chiedi a fare?

“si…. Ovvio… non vedo l’ora….”

Complimenti Bert, sei convincente come un piatto di pasta con sopra una merda di cane….

“dico sul serio! Stasera ci sarà un sacco di gente”

Ma se non c’è mai un cane a questi concerti fra la settimana…

“speriamo, Quinn…”

Lui sospira rassegnato dal fatto che io non collaboro e si alza di scatto “smettila di fare il coglione Bert… quelli che fanno le vittime non mi sono mai piaciuti…”

“ma cosa cazzo vuoi, Allmann?? Io sono venuto qui per stare da solo! Levati dalle palle! Muoviti!”

Lui mi guarda ferito e senza aggiungere altro rientra dentro.

Bravo Bert, complimenti, sei sempre il migliore a coglioneggiare.

Quanti premi ai vinto ormai?? Troppi…

Sospiro accendendo un'altra sigaretta… essì… altro giro altra corsa…

Ti amo Quinn…

 

 

Quinn pov



Non è facile cercare di rimanere indifferente davanti a questa scena. Mi fa incazzare il suo modo di isolarsi, come se volesse attirare su di sé l’attenzione, come se volesse far vedere a tutti che lui è solo una vittima di questa situazione.
Dio Bert, quanto sei patetico?
Questa situazione è patetica.
Pesto con il piede la sigaretta mezza consumata e lo raggiungo, cercando di sorridere stringendo le mani sui pantaloni, provando a non farmi sopraffare dall’istinto di tirargli un pugno sul quel viso che ho amato così tanto.
Poggio la mano sulla sua spalla calda e cerco di non fare caso a quel brivido che sento tutte le volte che gli sono vicino. Sospiro e mi siedo accanto a lui, su quel balcone di cemento e mi lascio invadere dall’odore acre del fumo della sua sigaretta.
Guardando il suo volto mi sembra quasi di vedere dentro quei occhi azzurri tutta quella sofferenza che a parole non riesce ad esprimere.
Perché è finita così McCracken?
“allora Bert sei contento? Tra poco suoniamo…” butto lì, dandomi subito del cretino. Che domanda idiota. Bert rimane impassibile, fa un tiro dalla sua sigaretta e continua a non guardarmi, perso in chissà quali stupidi pensieri suicidi.
“si…. Ovvio… non vedo l’ora….” È la sua risposta.
Questo suo entusiasmo mi ucciderà un giorno di questi.
“dico sul serio! Stasera ci sarà un sacco di gente” rincaro la dose, abbozzando un sorrisetto.
“speriamo, Quinn…”
Ma che cazzo gli prende?
Comincio a non sopportare quel suo visetto triste. Mi da i nervi. Mi disturba o forse è tutta questa fottuta storia che non sopporto più?
“smettila di fare il coglione Bert… quelli che fanno le vittime non mi sono mai piaciuti…” esclamo, stringendo le mani fino a far sbiancare le nocche.
“ma cosa cazzo vuoi, Allmann?? Io sono venuto qui per stare da solo! Levati dalle palle! Muoviti!”
Solo.
È quello che sa fare meglio.
E io non so più come comportarmi. Nemmeno Jeph e Dan sanno cosa fare.
Dove lo porterà tutto questo?
Dove ci porterà?
Sono stanco di pensare al passato, stanco di rivederlo nei suoi occhi. Stanco di sognare, notte dopo notte, quelle sue parole, che anni fa, mi hanno fanno a pezzi in cuore.
Perché la colpa di tutto questo è sua.
Sua che non ha avuto le palle e il coraggio di tornare, di scusarsi. Lui che ha saputo solo mentirmi.
Ti odio Bert…

 

 

Bert pov.

 

 

Quando rientro nei camerini mi trovo davanti a una scena paradossalmente cretina.

Dan ha uno sturacessi in testa.

Esatto, proprio una di quelle grosse ventose che servono per sturare cessi e lavandini.

E si sta pompando la testa…

Io lo sempre saputo. Il mio batterista è un coglione.

Sto per entrare nella stanza ma il loro discorso mi blocca.

“… e Bert va aiutato… basta pazzeggiare Dan, dobbiamo trovare una soluzione noi due perché se non lo facciamo noi allora rimarrà tutto così. Loro sono troppo orgogliosi per parlarsi…”

“e secondo te perché tengo questa cosa in testa?? Serve per farmi uscire delle idee!”

Mi passo una mano sulla faccia.

Dio Dan… che … no, non devo pensare a Dan devo concentrarmi sul discorso di Jepha…

La cosa mi infastidisce non poco.

Vogliono mettersi in mezzo… e loro non centrano proprio un cazzo in tutta questa storia…. Niente!

Entro nella stanza facendo sbattere con violenza la porta al muro.

Lui si girano verso di me spiazzati.

“Bert ma sei impazzito??” mi chiede il bassista mentre io mi butto sul divano malamente.

“no, solo volevo che mi vedeste  bene, così potevate smettere di parlare dei cazzi miei.”

Loro si scambiano uno sguardo poi il mio batterista toglie la ventosa dalla testa tenendola, però, stretta fra le mani “dove è Quinn? È uscito a cercarti prima….”

Io alzo le spalle “non lo so… gli ho detto di lasciarmi in pace e è rientrato subito….”

“vallo a cercare” dice duramente Jepha a Dan che annuisce e si avvia, sempre giocherellando con quella stupida ventosa. Chissà dove cazzo l’ha presa…. Bah.

Jepha invece si siede ai piedi del divano scansando i miei piedi “che cazzo combini Bert?” mi chiese esasperato, sistemandosi il cappello sul capo.

Io lo guardo senza dire nulla. È preoccupato, anzi, preoccupatissimo per me.

Sono tutti preoccupati… ma cosa posso farci io? Sto troppo male. Non posso più fingere che vada tutto ok….

“possiamo parlarne se vuoi… come in passato” mi dice appoggiandomi una mano sulla gamba.

Io scuoto la testa “non ho nulla da dire Jeph… davvero… non insistere….”

Lui si alza ostentando un sorriso falsissimo.

Ostentando una normalità solo apparente “ok come vuoi tu, ora preparati tra poco si suona…”

Lo guardo mentre si allontana da me e si dirige allo specchio per truccarsi.

Scusami Jeph, sto davvero facendo di tutto per allentare da me le persone che mi amano.

Ti prego non odiarmi.

Capiscimi, non accusarmi di essere uno stronzo proprio come fa Quinn…

Ti voglio bene Jeph….

 

 

Quinn pov



È insopportabile. Con quella sua voce arrogante e il suo viso triste e moscio.
A chi crede di far pena?
A me non di certo.
Quanto vorrei prenderlo a pugni con quella faccia che si ritrova.
L’ho lasciato solo, forse era quello che proprio voleva e quelle sue parole mi stanno rimbombando in testa come un martello.
Fanculo.
Ho bisogno di un fottuto caffè. E ne ho bisogno ora.
La macchina del caffè mi aspetta come un miraggio e io mi appiglio ad essa sospirando frustrato.
Mi rilasso appena il suo delizioso aroma mi solletica il naso e mi lascio andare contro il muro sorseggiando lentamente.
Il rumore di una porta che sbatte violentemente mi fa aprire gli occhi, che avevo chiuso nella beatitudine del momento.
Bert.
Riconosco il suo tocco “gentile”.
Mi manderà al manicomio, già lo so.
Non mi fa bene pensare a lui e non dovrei nemmeno pensarci a lui. i suoi modi, i suoi gesti non li sopporto più.
Eppure io ne ero innamorato.
Ero innamorato di Bert e di tutto il suo essere. Lo amavo al tal punto da poter dagli la mia stessa vita.
Ma lui?
Lui mi ha amato almeno un po’? O sono io che voglio autoconvincermi che i giorni, i mesi, gli anni passati insieme sono stati i più veri e i più belli della nostra vita.
O forse, solo della mia.
Mi distraggo dai miei pensieri quando il fastidioso fischiettare di Dan si insinua nella mia testa. Ed eccolo arrivare saltellando con in testa quello che sembra uno sturacessi.
Che cazzo ci fa Dan con uno sturacessi in testa?!
“Quinniferrrrrr!” strilla, muovendo quel coso su e giù in un modo inquietante.
“Lo so che forse mi pentirò di questa domanda, ma…” bevo un sorso di caffè per infondermi coraggio. “Dan, che cazzo stai facendo?”
“Questo, Quinnifer, è il mio stura cervelli personale.” Risponde come se la cosa fosse la più ovvia del mondo. E con lui solo questo ti puoi aspettare.
“Che miscuglio di anfetamina ti sei fatto per ridurti così?”chiedo. “ e non chiamarmi mai più Quinnifer.” Aggiungo, puntandogli il dito contro.
Dan alza gli occhi al soffitto, continuando a muovere lo sturacessi. “ con questo riuscirò a pensare a un modo per farvi tornare meno rompi coglioni e incazzati, forse riuscirò anche a farvi fare la pace!” esclama con un tono da poppante che mi mette i nervi.
Però non posso fare a meno di ridere.
Dan è così. Un perfetto coglione.
“Molla quel cosa cazzone, e preparati a suonare!” dico, dandogli una pesante pacca sulle spalle.
“Io la amo.” Dice, con quello sguardo da maniaco che solo lui riesce a fare, mentre accarezza lo sturacessi con dolcezza. “ la chiamerò Cassie.” Aggiunge. “o Karl se è maschio.”
“Dan… ma vaffanculo!” e mollando la tazza di caffè sul ripiano di legno trascino Dan verso il palco, pronti a suonare.
Lui è già lì con Jepha che gli parla interrottamente con una con un espressione stranamente seria sul volto.
I suoi occhi di ghiaccio, incontrano i miei per un solo attimo.
Un attimo che mi sconvolge più di qualsiasi parola detta.

Chiudo un attimo gli occhi, prima di salire sul palco insieme agli altri e cercare di dimenticare ogni cosa, mentre le prime note prendono vita dalla mia chitarra. 

Poi le sue mani sono su di me, gentili, dolci.

E io vorrei solo scappare da questo suo tocco che, cazzo, mi manca da morire e mi toglie il fiato.

Mi rende vulnerabile e docile e ancora una volta riesce a farmi sentire solamente suo.

ti odio bert

 

 

Bert Pov

 

 

È un attimo.

La pace che mi sono autoimposto con la solitudine si infrange.

Le urla del concerto mi investono.

E per un attimo torno a vivere….

Perché è per questo che continuo a trascinarmi, giorno dopo giorno.

La sola cosa che mi fa ancora sentire bene è emozionare ed emozionarmi.

Jepha mi fa l’occhiolino mentre si prosegue, canzone dopo canzone.

Mi sento sempre più stanco, tra una canzone e l’altra. Solo mentre canto non ci penso.

Mi scappa sempre da pisciare, a metà concerto.

Cazzo, è una cosa che odio….

Lancio degli sguardi a Quinn, mi avvicino, lo tocco, gli passo una mano tra i capelli….

È questo l’unico momento in cui ancora possiamo avere un contatto, in cui lui chiude gli occhi e si lascia accarezzare da me.

Non me lo permetterebbe mai in una circostanza diversa.

Gli passo una mano sul viso fino al collo e la fermo sul petto. Sul cuore.

Lo sento battere fortissimo contro il palmo. L’emozione, l’adrenalina…

Il cuore che pompa il sangue in tutto il corpo permettendoti di rimanere vivo….

Il mio è da tanto che non batte….

Sono vuoto senza di te, amore mio… un bozzo privo di vita…

E pensare che davvero mi bastava poco per sentirmi vivo… pochissimo.

Inizia un pezzo che ho scritto solo per te, e per nessun altro…

Si chiama ‘Sold my Soul’….

Essì… perché dovrò vendermi l’anima per vorrò trovare pace…

Sono qui accanto a te… ho una mano sulla tua spalla, sul tuo braccio mentre urlo nelle tue orecchie questa parole cariche di sofferenza. Forse così le sentirai meglio…

Sold my life to bring the rain…
Maybe to wash me clean!
Sold my soul to stop the pain
Hoping you’d set me free!

All your fear!  are you sane! ?
You never took it and lay it all on me!

Lui stringe gli occhi, allontanandosi da me…. Scambiando un paio di sguardi sofferenti con Dan…

No, amore mio… solo io voglio stare male… tu non te lo meriti.

Io si.

Sono un mostro… mi odio….

E pensare che una volta mi credevo il re del mondo.

Mi credevo il migliore.

Perché tu mi rendevi il migliore….

Ti ricordi come eravamo felici, prima che io rovinassi tutto?

Lo eravamo così tanto, Quinn…

E erano le piccole cose a farci andare avanti uniti…

Inevitabilmente cado in  un vortice di ricordi, come faccio sempre ormai, che mi risucchia e mi fa stare, se possibile peggio…

 

Una stanza di albergo piccola e squallida.

La luce che entrava dall’ampia finestra.

Le veneziane le facevano entrare e lei dispettosa mi svegliò

Mi portai una mano al viso grattandomi gli occhi irritati.

Che risveglio di merda.

La testa mi scoppiava, mi ero ubriacato pesantemente la sera prima.

A terra, vestiti cosparci di vomito.

Ma non sono miei… c’erano due magliette… due paia di jeans….

Due paia di mutande…

Mi misi a sedere guardandomi attorno ed eccoti li.

Bellissimo, un angelo meraviglioso e biondo.

Così in pace con te stesso… così bello….la coperta a coprirti solo da sotto l’ombelico in poi, la bocca lievemente aperta…

Eri stupendo.

Così piccolo e innocente.

Sorrisi, abbassandomi e baciandoti piano la guancia.

Con te ero così dolce… premuroso quasi.

Mi sembravi un piccolo bambino, un po’ ingenuo forse.

Tu apristi gli occhi guardandomi un po’ confuso.

Poi apristi il tuo bellissimo viso in un sorriso “amore… buon giorno… ma che ore sono?”

“è presto, scusami piccolo non volevo svegliarti…”

Tu mi dicessi di no con un gesto veloce e un po’ buffo della testa. Scoppiai a ridere mentre tu ti stiracchiavi gemendo appena “Berty…. Ma sono quasi le due del pomeriggio” dicesti incredulo.

E io a ridere ancora più forte.

Sembravi un bambino maldestro…

“si lo so amore…. Te lo detto per me è presto!”

“si ma per me no! Io devo mangiare!” dicesti alzandoti a sedere a tua volta. Un gesto veloce, tu in piedi e le coperte a terra.

Sei sempre stato perfetto… il tuo corpo nudo mi ha sempre tolto il fiato…

Sei sempre stato perfetto… nella tua semplicità.

I capelli biondi erano spettinati, gli occhi circuiti da occhiaie… ma per me non c’era nulla di più bello….

 

Anche ora lo sei….

Sei perfetto….

Ti amo Quinn….

Tu mi ami?

 

 

Quinn pov



Ho ancora il fiatone, quando in fretta lascio il palco buttando la chitarra chissà dove.
Non posso sopportare il mio cuore che batte così rapido.
E lo so che non c’entra nulla l’adrenalina, la gioia di un concerto.
È lui che ancora oggi riesce a ridurmi in questo stato.
Quanto avrei voluto allontanarlo da me, prenderlo a pugni e riversargli addosso tutto il rancore che ancora provo verso di lui dopo quattro anni dalla fine di quella storia che mi rendeva vivo e felice.
Ora sono felice?
Lo sono davvero o sto ancora raccogliendo i pezzi del mio cuore?
Ma ripensandoci, cosa mi rendeva felice?
Quelle finte parole sussurrate dopo aver fatto l’amore?
Quei baci e quelle carezze date sotto un vecchio piumone per riscaldarci dal freddo dell’inverno?
O era solo la tu presenza a farmi gioire, Bert?
Cosa mi faceva così felice?
E un ricordo si insinua fastidiosamente nella mia mente trasportandomi per un po’ in quella bolla di felicità che ora rimpiango con tutto il cuore.


Era inverno e se ricordo bene il Natale era alle porte e io fra tazze di caffè cercavo di pensare a un regalo per Bert.
L’unico rimasto nella mia lista. Invece di pensare al suo ipotetico regalo guardavo lui di nascosto, mentre stava chino su dei fogli stropicciati e macchiati di keciap.
Adoravo guardarlo mentre scriveva pezzi nuovi o solo abbozzava qualche parola su uno di quei fogli presi a caso.
Mordicchiava il tappo della penna con forza, producendo un rumore insopportabile, ma non so perché mi faceva sorridere.
Guardarlo così immerso in chissà quali stupidi pensieri.
Mi alzai dal divano e lo raggiunsi al tavolo posandogli un bacio sul collo e abbracciandogli le spalle con le braccia.
“Come procede?” mormorai mentre guardavo il suo volto perdersi in un dolce sorriso, che difficilmente donava agli altri.
Era una cosa che faceva solo con me.
“Bene direi.” Risponde, annuendo con il capo.
“Bravo il mio genio!” esclamai fiero di qualunque pezzo stesse scrivendo. “Posso darci un’occhiata?” chiesi cercando di strappargli il foglio dalla mani, senza successo.
“Uhm... no.” Disse, facendo un piccolo sorriso malizioso.
“Andiamo amore!” cercai di convincerlo con le lusinghe e qualche nomignolo che sapevo lo avrebbero fatto crollare. “voglio solo leggere…”
“Okay, okay…” borbottò mettendomi fra le mani il pezzo di carta.
Risi, proclamandomi vincitore di un giochetto che adoravo fare, ma quando guardai il foglio rimasi a bocca aperta.
Su quel foglio stava la riproduzione oscena di una, Dio solo sa quale, posizione sessuale fra gay.
E io che mi aspettavo il genio all’opera! E invece lo squallido Bert aveva colpito ancora, riuscendo a farmi ridere fino alle lacrime.
“Sei un coglione!” Esclamai ridendo, buttandogli in faccia il foglio.
“Mi ami per questo, no?” disse, alzandosi dalla sedia per abbracciarmi i fianchi. Non c’eravamo mai detti nulla del genere. Mi ricordo che diventai rosso e lo baciai sulle labbra.
“Sì hai ragione.” Gli risposi, poggiando la fronte sulla sua. Mi sembrava di vivere un sogno, perché avevo capito con quali parole avrebbe controbattuto.
“Ti amo anche io.” E mi baciò....


Tutto è ancora così chiaro nella mia mente e sembra quasi che questi quattro anni siano stati solo un soffio di vento.
Sorrido amaramente, sfregando il mio viso stanco sulle mani ruvide di calli.
La senti quanta emozione riesci ancora a darmi, Bert?
Ma quando arriverà il giorno dove potrò guardarti in viso senza la voglia di dirti quanto fottutamente mi manchi.
E per ora posso solo dirti che ti odio, per proteggermi da tutto quel male che non voglio più patire.
Qualcuno mi abbraccia da dietro e sento il respiro fresco della sua bocca e il profumo dolce del suo dopobarba.
“Sei stato eccezionale su quel palco!” dice, prima di ridacchiare e rubarmi un bacio.
Eddy.

 

 

 

 

 

Daradadan!!!

Eccoci tornate!!! (chi non muore... riposta!)

Che ne pensate?

Recensite coraggio e presto avrete un altro capitolo!!

Alè!

Un bacio

Grè&Jessy

 

 

  
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