Film > Alice nel paese delle meraviglie
Ricorda la storia  |      
Autore: Caranil_    30/04/2010    8 recensioni
Ecco a voi una Alice/Cappellaio. Alice se ne va, come tutti sappiamo.. Il Cappellaio cosa avrà provato? E poi, sarà riuscito a rifarsi una vita, oppure sarà rimasto bloccato?
E... Alice manterrà la sua promessa, tornando dal Cappellaio, oppure se ne dimenticherà?
Spero di avervi incuriosito, e spero che voi leggiate e recensiate.
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Liddell, Cappellaio Matto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sommario: Ecco a voi una Alice/Cappellaio. Alice se ne va, come tutti sappiamo.. Il Cappellaio cosa avrà provato? E poi, sarà riuscito a rifarsi una vita, oppure sarà rimasto bloccato?
E... Alice manterrà la sua promessa, tornando dal Cappellaio, oppure se ne dimenticherà?
Spero di avervi incuriosito, e spero che voi leggiate e recensiate.
Pairing: Alice/Cappellaio. Non sono carinissimi insieme? ^^
Rating: Verde. Non riesco a immaginare una storia rossa con loro due. Voi?
Beta: Angel666, come sempre. Santa donna.
Disclaimer: I personaggi dono di Lewis, l'ambientazione di Burton.. c'è qualcosa di mio, in tutto il mondo? sniff..
Note dell'Autrice/1: Questa è una One-shot, quindi NON ci sarà un seguito.. mi dispiace deludervi, ma finisce così.
Note dell'Autrice/2:Vi prego, vi prego, vi prego, recensite dopo aver letto, e farete felici una scrittrice in erba..



She'll get back


Alice guarda la testa del Ciciarampa rotolare dalle scale.
Scende giù con grazia. I suoi capelli ondeggiano leggeri nel vento. La sua spada è ancora macchiata di sangue.
Parole con la m: maestosa.
La Regina Bianca le consegna qualcosa. Non riesco a capire cosa sia. Fino a quando dice: "Ti farà tornare a casa, se vuoi."
Tornare a casa. Il momento che ho atteso con tanta ansia è arrivato.
Parole con la m: momento maledetto.
Abbasso lo sguardo. Il mio papillon si affloscia, triste come me.
"Cappellaio, cos'hai? Tutto bene?" mi chiede lei .
Resto in silenzio. Non posso risponderle sinceramente: la farei soffrire troppo. Meglio che sia io quello a soffrire. Anche se probabilmente starò male per sempre.
"Niente, Alice, sto bene."
Ma lei capisce lo stesso. E' troppo in sintonia con me, è troppo moltosa per non capire.
"Cappellaio, lo so che tu vorresti che io restassi, ma non posso. Devo dire a un uomo che non voglio sposarlo, a mia sorella che suo marito la tradisce, a mia madre che le voglio bene.."
La interrompo. Non sopporto di sentire i nomi delle persone che godranno per sempre della sua presenza, quando a me sarà per sempre negata.
"E a me non devi dire niente, Alice?"
"Ti ho già detto tutto quello che dovevo dirti. Tranne.. forse.. Grazie."
I suoi capelli profumano di sole. Li ho già visti tante volte, in tutte le Alici sbagliate che mi ha portato il Bianconiglio, ma non erano mai come i suoi. I più belli.
La certezza invade il mio cuore: è lei l'Alice giusta. Ma è anche sbagliata. Mi fa stare male il pensiero che non la rivedrò mai più. Perchè lo so, lo so: lei non si ricorderà della promessa che sicuramente mi farà: "te lo prometto, tornerò." Il dolore ribolle nel mio stomaco, sale come un'onda bollente fino alla gola, per poi riscendere e lasciare gelo dietro di sè. Alice è come un'onda... Passa, travolge tutte le certezze che c'erano; mentre c'è ti senti vivo, follemente vivo. Poi però, quando passa, perchè tutto finisce, allora ogni cosa si tingerà di grigio.. e l'allegra follia scomparirà, e io diventerò sano di mente .Questa è la cosa peggiore che la mia mente, ancora folle, ma già quasi sana, possa immaginare.
"Grazie di cosa, Alice?"
I suoi occhi.. azzurri come il mare.. I suoi capelli.. biondi come il grano maturo.. Cerco di memorizzare tutto questo, perchè so che non lo rivedrò mai più.
"Di avermi fatto ritrovare me stessa. La mia moltezza, la mia follia.."
"Di niente, Alice. Mi hai già ripagato con la tua compagnia."
Abbasso gli occhi, non riesco a sorreggere il suo sguardo, azzurro come il cielo di mattina, senza nuvole.. come il mare, profondo e limpido.
Poi la abbraccio, forte come non ho mai fatto. E come so che non farò mai più.
Sento il suo cuore battere. Il suono più dolce, più melodioso, più.. più tutto, che io abbia mai ascoltato. Mi stacco. Tengo la testa bassa.
"Cappellaio?"
La sanità mentale incombe.
"Sì?" dico, sconsolato.
"Devo dirti un'altra cosa, molto più importante. Però guardami."
Alzo i miei occhi, ormai grigi come tutte le giornate saranno, a partire da domani. La guardo. Spero di non dimenticare mai la forma e il colore del suo viso. Sarebbe come dimenticare me stesso.
"Dimmi, Alice.."
Si avvicina. Non parla. Sento il suo respiro sulle mie labbra.
Poggia la sua bocca sulla mia.
Il mondo è meraviglioso.
Dopo mille anni, o, forse, dopo un secondo, si stacca.
"Te l'ho detto."
La guardo negli occhi. E' determinata ad andarsene.
Il mondo è orribile.
"Ti voglio bene, Alice. Ora va'. Di' a quelle persone cosa devi dir loro."
Si allontana, senza un'altra parola.
Parole con la m: mi mancherai, meravigliosa matta.
Il sapore delle sue labbra... Il colore dei suoi capelli... La profondità dei suoi occhi... Sto dimenticando tutto.
Sto diventando sano di mente.
Le ho detto una bugia. Io non le voglio bene. Io la amo.
Vado verso la mia casa. Mi siedo al tavolo del tè. Resto lì, per tempo immemorabile.

***

La Lepre Marzolina non c'è. Da quando ha tirato una teiera contro un soldato bianco, e hanno notato la sua buona mira e la sua sorprendente energia, lo hanno arruolato. Ha abbandonato il suo amico, ormai troppo depresso per provare a trattenerlo.
Solo. Sono rimasto solo. Da quando Alice se n'è andata, portandosi via la mia moltezza, la mia follia, il colore delle mie giornate, lasciando dietro di sè una scia grigia di ricordi profumati di sole.. come lei.. e le sue labbra..
Parole con la m: mancanza.
Non penso ad altro. Da quando Alice se n'è andata.. penso sempre, solo a lei. Fisso il vuoto, seduto sempre sulla stessa sedia, con la stessa tazza piena di tè ormai freddo fre le mani, che tengo così, pronta per essere offerta al primo che verrà. Spero sempre di vedere dei riccioli biondi.
Che strano, il Tempo... mi odiava, perchè ha creduto alla Regina di Cuori che ha detto, tanto, tanto tempo fa: "Costui ammazza il Tempo!" E da allora erano sempre le sei del pomeriggio.. e io, con la Lepre Marzolina e il Ghiro, prendevo sempre il thè. Che bei tempi... prima che arrivasse Alice, ero allegramente pazzo.
Eppure adesso il Tempo sembra avermi perdonato, perchè, mentre io sono perso nei miei pensieri, vedo il sole sorgere, viaggiare e tramontare.
Parole con la m: malinconia.
Giornate grigie, da tanto tempo.. e per sempre..
Senza nessuno che si curi di me. Lei si sarebbe curata di me...
Senza nessuno che mi tenga compagnia, che mi distragga dal mio dolore, assordante come il silenzio.

***

Non so quanto tempo sia passato da quando Alice se n'è andata. Non servirebbe a niente tenere il conto dei giorni. Non tornerà.
Ne sono convinto. Certo, ci spero sempre, ma so che non la rivedrò più.
Da un po' di tempo viene ogni giorno qualcuno da me. Non so perchè lo facciano, e non mi importa. Perchè dovrebbe?
A volte viene lo Stregatto. Altre il Bianconiglio, ma non si trattiene mai per molto, perchè ha sempre qualcos'altro da fare.
A volte lo accompagna Bayard. A volte, invece, viene proprio la Regina Bianca in persona.
Quando mi parlano vedo nei loro occhi una compassione infinita. Io non rispondo mai. Cosa potrei dire?
L'unica cosa che io riesca a pronunciare è "Alice". E non sopporto che loro mi parlino, nè che vengano. Non sopporto la loro compassione. Non sopporto essere visto come "il povero, depresso Cappellaio". E' vero, sto male, ma la pietà degli altri non l'ho mai sopportata.
Oggi è venuta da me la Regina Bianca. Le sue labbra si muovono, ma io non sento quello che ne esce. Non lo voglio sentire, perchè sono solo parole inutili. Non mi faranno sentire meglio, e per quanto mi dispiaccia mancare di rispetto alla Regina Bianca, forzo le mie labbra a dire qualcosa di diverso da Alice: "Scusate, Altezza, ma non riesco a fare attenzione a quello che dite. Non vorrei offendervi, ma in questo momento non sono capace di ascoltare o vedere nessuno. E non so perchè tutti voi veniate qui, ma non mi date nessun conforto, e non so come farvi capire che per me è lo stesso che voi ci siate o non ci siate."
La Regina annuisce. Non si è offesa, e mi guarda con uno sguardo ancora più compassionevole di prima.
"Caro Cappellaio, so che per te è difficile ascoltarmi. Ma sto cercando di dirti che abbiamo trovato un modo per contattare Alice. E in realtà l'abbiamo già fatto. Riesci a prestarmi attenzione, adesso?"
Non credo a quello che ho sentito. Probabilmente è solo la mia mente che mi fa sentire ciò che il mio subconscio desidera che io senta. O qualcosa del genere.
"Cosa? A-Alice? Quella Alice?"
La regina capisce di aver ottenuto la mia attenzione.
"Sì, Tarrant. Quella Alice."
"Co-come avete fatto?" Sono incredulo.
"Come sempre. Il passaggio si è aperto."
"Ma.. pensavo che il passaggio si fosse chiuso nel Giorno Gioiglorioso!"
"In realtà si è chiuso nel Giorno Gioiglorioso. Si è riaperto da qualche giorno. A quanto pare la tua mente e quella di Alice si sono focalizzate così tanto sull'idea di voi due insieme, felici, e su quella di voi due, separati, tristi e depressi, da far capire al passaggio la vostra acutissima sofferenza e da fargli decidere di aprirsi."
"Oh, che notizia meravigliosa!"
"Sì, ma il passaggio non è ancora aperto del tutto. Per adesso c'è solo uno spiraglio, sufficiente però al passaggio di lettere."
"Lettere?"
"Esatto. Sembra che Alice ti scrivesse ogni settimana, da quando se n'è andata, e la sua più recente lettera è scesa qui a Sottomondo. E' destinata a te, Tarrant, quindi non l'ho letta, ma immagino cosa ci sia scritto."
Me la porge.
D'improvviso il grigio scompare.
Non lo ricordo più. Come se non fosse mai esistito.
Tornano tutti i colori, nella mia vita.
Parole con la m: multicolore.
Prendo la lettera, con la mano tremante dall'emozione.
La Regina, con molto tatto, decide di lasciarmi solo con i miei pensieri, e con Alice.
Dice di dover andare dai Saggi per parlare con loro e per mettere a punto un metodo per aprire del tutto il passaggio, in modo da permettere ad Alice di tornare, se è quello che vuole.
Apro la lettera.
Il suo profumo mi arriva immediatamente alle narici. Sole, misto a grano e mare. Il profumo della felicità.
Ha usato una penna viola. Tipico di lei, fuori dalle righe, assolutamente strano e per questo speciale.
La calligrafia è chiara, sebbene in alcuni punti l'inchiostro sia sbavato per delle gocce cadute sulla carta: piangeva.
Metto a fuoco le lettere attraverso gli occhi offuscati dalle lacrime.


Caro Cappellaio.
Mi manchi. Sento di aver lasciato la mia moltezza nel tuo cappello. Ma insieme a questa  ti ho lasciato anche un pezzo del mio cuore, evidentemente: quello che conteneva le passioni. Non riesco a fare niente, a vedere niente... Persino la compagnia di mio padre non mi interessa più.
Alla fine ho sposato quel tipo, ti ricordi? Per fortuna non ho avuto figli.. Non avrei mai potuto sopportare tanti piccoli Hamish Ascot. Insomma, sono caduta in depressione.. Mi manca troppo Sottomondo. Mi manchi troppo TU, Cappellaio.. Ho sbagliato ad andare via, avrei dovuto restare lì con te, e la Lepre, e lo Stregatto, e il Bianconiglio, e la Regina Bianca... Non riesco a stare senza di voi.
Ti sogno tutte le notti, Cappellaio. E parlo nel sonno, quindi mio marito mi ha sentito mentre ti parlavo. Mi ha fatto una scenata. Quell'idiota.. non pensa che tu esista, pensa che io sia pazza. E mi ha fatto visitare da un sacco di dottori più idioti di lui. Che noia, essere folli. Nessuno mi capisce, Cappellaio..
Mio padre... lui sì che mi avrebbe capito. Una persona abbastanza folle da fondare una compagnia di trasporti, tanto da sognare che sarebbe arrivata fino in Cina.. avrebbe capito tutto, ne sono sicura.
La sua compagnia è fallita, Cappellaio. Non sono stata abbastanza interessata da salvarla, purtoppo. Ero talmente presa dalla mia moltezza persa, che ne ho lasciato le redini a mio marito. Data la sua ragionevolezza, ha abbandonato prima la Cina e l'Asia, poi l'Europa, poi l'America del Sud. E, dato che lui non voleva rischiare, altre compagnie più intraprendenti ci hanno superato.
E io non ho più nulla, Cappellaio.
Questa è circa la centocinquantesima lettera che ti scrivo. Non so come spedirtele, perciò le conservo nel cassetto segreto del mio comò. Spero sempre che la falce di luna si giri e diventi un sorriso di una faccia di un gatto di un altro mondo, e che mediante lo Stregatto tu possa ricevere, se non tutte, almeno questa lettera.
Cappellaio.. sarei dovuta restare lì. Quella è casa mia. Quello è il mio posto. Non questo schifo di mondo reale, serio, ragionevole, intelligente.
Mi dispiace, Cappellaio.
Sappi che non ho dimenticato la mia promessa. Se solo potessi trovare un modo, tornerei. Immediatamente. Tu lo conosci per caso, Cappellaio? Vieni a prendermi, se puoi. Fingi di essere il mio principe, e corri a svegliarmi dal sonno incantato con un bacio.
Se riceverai questa lettera, Cappellaio, sappi che penso continuamente a te. Non voglio dimenticarti!
Ti voglio bene, Cappellaio.
Oh, ma chi voglio prendere in giro, Cappellaio? Io ti amo!! Ti ho sempre amato, anche quando pensavo che tu fossi il frutto della mia immaginazione, anche quando ti ho detto che non esistevi... peccato che io me ne sia accorta solo adesso.
Tua per sempre,
Alice.



Sto piangendo anche io. Le mie lacrime cadono sul foglio, e si mischiano alle sue. Non sono, però, lacrime di tristezza, come tutte quelle che ho versato in quelli che, me ne rendo conto solo adesso, sono stati tre lunghi anni. Sono lacrime di gioia, gioia profonda, perchè finalmente so che non mi ha dimenticato, come sapevo che avrebbe fatto. Finalmente so che non ho sofferto per qualcuno che non pensava a me.
Finalmente so che non sono stato solo.
Il mio cuore si allarga per la contentezza profonda che provo, per la commozione intensa, per l'amore incondizionato. Sono finalmente felice.
Tornerà.





Note dell'Autrice
*RainbowFairy che si sente importante solo perchè qualcuno ha letto la sua storia*
Buongiorno! Allora, che c'è da dire... ehm.. dunque, intanto questa storia ce l'ho nella testa da quanto? un paio di mesi forse? Mmmm... sì, direi un paio di mesi. E ce n'è voluto per renderla accettabile come è adesso...
Quindi, un GRAZIE gigantesco va a Angel666 , la mia beta, che è riuscita a supportarmi e contemporaneamente a correggermi. Grazie, ragazza, non avrei saputo come fare senza di te.
Un altro enorme grazie va a Ernil perchè mi ha dato il codice html di tutti i colori, compreso quell'adorabile verde vomito, perchè mi fa morire dal ridere, e perchè grazie a lei ho scoperto lo Snappismo. Quindi, gente, se in futuro scriverò roba slash, sarà colpa sua.
Tra l'altro, mi permetto un piccolissimissimo spam, consiglio ai tre che mi hanno letto di andare a leggere le storie delle due tizie sovraccitate. Sul serio, vale assolutamente la pena di andarle a cercare.
Concluse queste deviazioni, prego chiunque abbia letto la storia a recensire. Per favore, ho iniziato da pochissimo a scrivere, quindi necessito disperatamente consigli, correzioni e quant'altro. Thanks!!
   
 
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Alice nel paese delle meraviglie / Vai alla pagina dell'autore: Caranil_