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Autore: WillowG    09/05/2010    2 recensioni
Titolo serio per una fanfiction che non lo è. Pochi mesi dopo la fine dell'anime, alcune ragazze si riuniscono davanti ad una tazza di tè a fare chiacchiere tra donne alle spese dei membri maschili dell'AX ... Rating Giallo solo per precauzione.
Genere: Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti, Vaclav Havel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Trinity Nonostante la serietà del titolo ... Di serio questa fic ha ben poco! ^_^
Ho finito di vedere da poco l'anime di Trinity Blood, ed anche se è un pò un incrocio tra Hellsing e Trigun, mi è piaciuto da matti! Spero in un continuo, ma non so se accadrà mai ...
Finora ho letto solo il primo volume del fumetto, spero di aver azzeccato nomi e caratteri, in tal caso, ditemelo, dato che ho in mente un'altra fic su questo anime, così non farò altri errori.
Ah, la storia è ambientata, ipoteticamente, qualche mese dopo la fine dell'anime, con Abel e Yon in viaggio.

- Blasfemo. -

 Il bar interno della Santa Sede quella mattina era quasi deserto. La maggior parte dei preti e delle suore erano intenti a completare i preparativi per l'incontro tra il Santo Padre e l'Imperatrice, e che si sarebbe tenuto a breve. La prima visita ufficiale per la Signora dei Methuselah a Roma, capitale delle forze dei Terran, per discutere del futuro e delle collaborazioni tra i due regni. Un passo storico nel raggiungimento della pace tra le due razze.
 Nella confusione generale per il grande evento, i locali di ristoro erano rimasti esclusi da tanta agitazione. Tutti i tavoli erano vuoti, tranne uno, dove stava, circondata da alcune suore e da un paio di donne, una delle personalità fondamentali per la riuscita dell'incontro. Sorella Esthel, regina di Albion, ma per tutti i membri dell'AX Sorella Blanchett, si gustava un tè tra amiche, per una volta senza bisogno di pensare all'etichetta di corte, o alla razza di appartenenza. Sorella Kate aveva appena servito il suo tè migliore, ottenendo i complimenti di Asta e Lady Fortuna, arrivate a Roma il giorno prima, in anticipo rispetto alla loro imperatrice. Con loro anche la giovane Sorella Agnes, che aveva appena accettato un posto di lavoro a Roma.
-Sarà bellissimo avere un'altra ragazza qui!- Diceva Kate, la sua figura olografica luminescente per la gioia. -Da quando Ester è diventata regina, sono rimasta in minoranza schiacciante! Tutta sola con gli uomini dell'AX.-
-Ma su, Sorella Kate, non dica così! Mi fa sentire in colpa, come se l'avessi abbandonata. E poi sono quasi sempre a Roma per impegni diplomatici! Non può sentire così tanto la mia mancanza! Passo più tempo qui che ad Albion!- Sbottò la rossina, offesa. Kate sorrise, e le versò un'altra tazza di tè.
-Ha ragione, in fondo è un pò come prima, quando eravate nell'AX, e dovevate allontanarvi ogni tanto per le missioni. Ma è comunque diverso.- Ester accettò il tè con un sorriso. Asta tese la tazza perchè venisse riempita nuovamente. Era molto tempo che non partecipava ad una conversazione così rilassante, e sopratutto, femminile.
-Comunque non può essere così terribile qui solo coi ragazzi ... E poi c'è la Cardinalessa, non è totalmente sola ...-
-Questo lo dice lei! La Cardinalessa Catherina è molto occupata, e ha ben poco tempo per darmi una mano con quei matti! E sopratutto Padre William è insopportabile!- Si lamentò la suora olografica, senza però dimenticare di riempire per bene la tazza che le porgeva Asta. -Pensate, ha anche ripreso a fare esperimenti con quella sua macchina infernale per trovare le persone!- Gli occhi di Esthel si fecero grando come due piattini.
-Quale!? Non quella che ha attivato il mio primo giorno qui, vero?-
-Proprio quella.- Sospirò Kate. -Mi farà impazzire, prima o poi!- Asta, Agnes e Lady Fortuna vennero messe al corrente dell'"incidente " di Padre Wordsworth in poco tempo, e di altre strambe invenzioni ideate dal professore.
-E pensate a quello che ha combinato l'altro giorno! Con la sua pipa in bocca, tutto pomposo, ha detto: "Elementare, che funzionerà, mia cara Sorella Kate. In fondo, sono un genio, no?"- Raccontava Sorella Scott, imitando alla perfezione il professore. -Ovviamente poi l'esperiemento non ha funzionato, i missili equipaggiati su Padre Tres sono esplosi, si è sparso fumo d'appertutto, e si è acceso l'allarme antinicendio! Ci abbiamo messo ore ad asciugare il pavimento!- Le risate delle quattro donne rimbombavano nella grande sala. Esthel, lacrime agli ogli occhi, trovò solo dopo qualche minuto la forza di parlare.
-Hey! Sapete chi mi fa venire in mente Padre William?-
-Chi?- Chiese Sorella Agnes, vogliosa di scoprire di più sui personaggi con cui stava per lavorare.
-Sherlock Holmes! Pensateci! Pipa, bastone, e passione sfrenata per la scienza!!! Ditemi se non è lui ...-
-Accidenti ... Hai ragione!- Esclamò Kate, dopo alcuni istanti. Uno scroscio di risa fece quasi tremare le pareti. L'immagine olografica di Kate di deformò leggermente per il ridere. -Dovevo arrivarci!!! Quando ancora lavoravamo ad Alvion, non faceva altro che leggere Conan Doyle! Credo che abbia consumato quei libri!-
-A proposito ... Poi cos'è successo a Padre Tres? Non si è fatto nulla di male, spero ...- Chiese la rossa, gli occhi chiari colmi di sincera preoccupazione.
-Oh, tranquilla! Quel prete è fatto d'acciaio! In senso letterale, ovviamanete ...- Rispose Sorella Kate, sempre sorridendo. Lady Fortuna era però confusa dalla piega della conversazione.
-D'acciaio? Che intende dire?-
-Padre Tres è un robot, Signora.- Spiegò Esthel. La vampira rimase sorpresa.
-Un Robot? Quel bel ragazzo?!- Le donne risero di nuovo.
-Certo che l'hanno fatto proprio bene ...- Commentò Asta, che aveva sempre trovato tutti i membri maschili dell'AX degni di più di un pensiero, e Padre Tres non meno degli altri.
-Ed in tutti i sensi.- Annuì Sorella Kate, con un lampo malizioso negli occhi che non poteva essere confuso con un difetto d'immagine. Esthel e Agnes per poco non sputarono il loro tè.
-Cosa ... cosa intende con "in tutti i sensi", Sorella Kate?- Pigolò appena la giovane regina, mezza soffocata, sperando di aver capito male l'innuendo. Kate Sorrise, apertamente maliziosa. Asta prese la palla al balzo.
-Intendi che anche lì sotto ...- Kate annuì, e le due sorrisero con fare complice, ormai alleate nel semplice fatto di essere donne. 
-Ho assistito più volte alle riparazioni di Padre Tres. E posso assicurare che è stato curato ogni minimo dettaglio della sua fisionomia.-
-Quindi è proprio un robot maschio, eh?- Chiese Asta, mentre Esthel e Agnes stavano assumendo una carnagione color ciliegia. Sorella Scott rise.
-Eccome!-
-Ma se vogliamo parlare di maschi, devo dire che il gentiluomo che è venuta ad accogliere me e la signora Asta aveva un'aria davvero ...sanguigna.- Aggiunse Lady Fortuna, che si stava godendo quella conversazione tutta femminile. Erano anni che non aveva l'opportunità di parlare di uomini con altre donne, e Methuselah o Terran, quando donne parlano di uomini, non esiste razza.
-Chi? Padre Leòn?- Chiese Kate, leggermente sorpresa. Poi esplose in un sorriso che sembrava emettere scintille di malizia. - Oh, certo! Il nostro Padre Garcia De Asturias è l'esempio del macho latino! Capelli selvaggi, barba incolta ... e giacca lasciata slacciata, giusto per mostrare al mondo quanto sia virile!- Estel rise.
-Sa, Sorella Kate, credo di non averlo mai visto con l'abito in ordine.-
-Come con le sue cose ... Non hai idea di quanta della sua roba trovo in giro per il Vaticano, e lui neanche sa come ci sia finita! Un vero irresponsabile ...- Sbuffò Kate.
-Ora capisco perchè va così d'accordo coi bambini ...- Disse Esthel. Il nuovo commento scatenò un'altra risata al tavolo.
-A proposito di macho ... Anche Padre Hugue comunque non se la passa male, da quel punto di vista. Biondo, occhi chiari, spadaccino senza paura ... Sembra uscito da un romanzo!- Continuò Sorella Scott, causando un rossare diffuso su zona guance a Sorella Agnes, che non avenne ignorato da Asta.
-Oh, ma guarda: un tasto sensibile, eh?- La giovane suora fece un cenno di diniego, troppo intimidita per parlare.
-Un momento!- Esclamò Kate. -Tu ti chiami Agnes? Se non sbaglio, hai aiutato Padre De Watteu ad Amsterdam, vero?-
-Non ho proprio aiutato ...- Rispose la giovane con una timida alzata di spalle. -E' stato più che altro Padre Hugue a salvarmi ...-
-Ooooh! Ma allora qui c'è proprio un cotta in corso, eh?- La punzecchiò Esthel, facendo un malizioso occhiolino alla morettina. Agnes arrossì ancora di più. Asta sbuffò.
-Regina Esthel, non credo che lei sia la persona migliore per fare la furba in questi frangenti ...-
-Eh? Che verrreste dire, scusate?-
-Semplicemente che voi, non sapendo neppure decidere tra due uomini, non dovreste permettervi di prendere in giro la piccola Agnes.-
-Io? Indecisa tra due uomini? Non ... non vi capisco, Signora Asta ...- Deglutì nervosamente la rossina, sapendo in realtà benissimo dove la vampira sarebbe andata a parare.
-Oh, certo. E immagino che il Conte Yon e il nostro caro Padre Abel non siano un buon punto dove andare a parare, eh, Maestà?- Il volto di Esthel divenne un tutt'uno coi suoi capelli, un'unica fiammata rossa.
-S ... sono entrambi dei buoni amici. Voglio loro bene, a tutti e due, ma solo come amici!- Pigolò la ragazza, incapace di dire altro. Lady Fortuna sorrise.
-Un vero peccato. Mi sarebbe piaciuto molto averti nella mia famiglia, Esthel Balnchett.-
-Ah ... Ehm, g ... grazie ...-
-Ma temo che mio nipote sia troppo immaturo per vivere una relazione con una ragazza giudiziosa come lo siete voi. In fondo è ancora un ragazzino, e vi creerebbe un sacco di problemi.-
-Ma no, signora, che dite? Yon è un ragazzo molto responsabile e maturo, mi creda!-
-Grazie sopratutto a lei, signorina. Ma Yon è ancora troppo impetuoso per il suo stesso bene. E sono molto preoccupata che possa non tornare salvo dal viaggio con Padre Nightroad. A volte quel ragazzo proprio sembra che non maturerà mai ...-
-Per favore, Lady Fortuna!- Esclamò Asta, annoiata da quei discorsi. -Se parliamo di maturità, Abel dovebbe essere buttato fuori da un finestra!-
-Su questo dò ragione alla signora Asta! Padre Nightroad è un ottimo membro dell'AX, ma a volte tende ad avere comportamenti ... a dir poco infantili, ecco.- Annuì Kate.
-Dite pure che è del tutto inaffidabile!- Fece una voce fuori campo. Le quattro donne e l'ologramma si voltarono di scatto, per vedere la Cardinalessa Catherina Sforza, accompagnata da Padre Havel.
-Cardinalessa!- Esclamò Esthel, non preparata all'incontro. Anche se ora le gerarchie erano diverse, la giovane Regina di Albion si sentiva ancora uno dei subordinato della donna in abito rosso.
-Sorella Kate ... Esthel! è davvero meraviglioso rivedervi. è da molto che non ci incontriamo.-
-E' vero, Sua Grazia. Ma prego, si sieda con noi.-
-Molto volentieri.- Sorrise la donna, prendendo posto al tavolo e salutando doverosamente anche le due vampire. Poi il suo sguardo si focalizzò su Agnes -Lei devve essere Sorella Agnes. Mi spiace non avere avuto il tempo di riceverla nel mio ufficio, ma sappia che siamo molto felici del suo arrivo. E sono sicura che valga anche per Padre Hugue. Parla sempre molto bene di lei ...- Gli occhi verdi della giovane suora si illuminarono.
-D ... Davvero?-
-Certamente! Ah, Sorella Kate, spero che ci sia una tazza di tè anche per me. E un pò di latte.-
-Ma, certo, Cardinalessa.- Annuì la suora olografica, per poi rivolgersi all'unico uomo nella stanza. -E per lei, Padre Havel?-
-Purtroppo mi vedo costretto a rifiutare, Sorella.- Sorrise educatamente il prete. -Ci sono alcuni particolari della sicurezza del palazzo di cui vorrei occuparmi.-
-Vaclav, non credo che sia necessario. E comunque puoi farlo dopo una tazza di tè. Sono giorni che non ti fermi un momento.- Lo rimbeccò Catherina, lanciandogli una delle sue occhiate più autoritarie, quelle che mettevano in riga all'istante Abel e Leòn. Ma Padre Havel, "Know Faith" non diede segno di esserne rimasto affetto, come forse solo Padre Tres avrebbe fatto. E solo perchè il suo programma non gli consentiva reazioni diverse.
-Ha ragione, Cardinalessa, ma sà bene che non mi sentirei tranquillo fino a lavoro concluso. Quindi, ora, col vostro permesso, andrò a controllare che tutte le invenzioni esplosive di Padre Wordsworth siano state messe sottochiave, e che non tenti nuovi esperimenti su Padre Tres.- Catherina sospirò, rassegnata.
-E sia. Visto che non posso farvi cambiare idea ...- Havel fece un leggero inchino. I lunghi capelli scuri ricaddero come un velo attorno al viso dalla carnagione chiara.
-Con Il vostro permesso ...- Poi rivolse un sorriso alle altre donne al tavolo. -Signore ... Maestà ... è stato un piacere incontrarvi.- E con un nuovo inchino, si accomiatò.
-Accidenti! E quello, dove l'avevate nascosto?- Esclamò Asta, che non aveva tolto lo sguardo di dosso al prete fino a quando non era uscito dalla stanza. Esthel e Agnes si trovarono nuovamente strozzate da un sorso di tè, mentre Catherina stava per far cadere la propria tazza. L'immagine olografica di Kate scomparve a mezz'aria per qualche frazione di secondo. La nonna di Yon sospirò rassegnata.
-S ... Signora Asta!- Squittì Esthel, imbarazzata per la schiettezza della Methuselah di fronte alla Cardinalessa Sforza.
-Che c'è?- Fece con noncuranza la vampira. -Quello che è appena uscito è un gran bell'uomo, come gli altri preti di cui abbiamo già parlato. Sarà giorno, ma ci vedo bene!-
-Ma ... ma ...- Balbettò appena la rossina, per essere zittita dalla Cardinalessa stessa.
-Non c'è problema. Non sono cieca neanche io, e la conversazione sembra interessante. Ovviamente se foste così gentili da introdurmici ...- In pochi minuti, la Cardinalessa rideva di gusto dei commenti sui vari membri maschili dell'AX. -Accidenti! Sorella Kate, ricordami di comprare a Padre Wordsworth una lente d'ingrandimento e un cappello per il prossimo Natale!- La suora olografica sorrise.
-Sarà fatto, signora!-
-Questo Padre Havel comunque ... Non è niente male! Perchè non ce ne avevate ancora parlato, eh?- Ripartì alla carica Asta, ignorando l'occhiataccia che le lanciavano Esthel e Kate. Catherina sorrise divertita.
-Solo perchè Vaclav è un mio caro amico, non significa che sia proibito parlarne di fronte a me. Posso assicuravi che nulla di questa conversazione giungerà alle sue orecchie, se vi può far stare tranquille.- Esthel e Kate si lanciraono una lunga occhiata. C'era un motivo ben preciso, se nessuna suora del Vaticano osava parlare a voce alta di Padre Havel. E di certo non era la sua posizione dell'AX e la sua amicizia con Catherina Sforza. Una legge non scritta, che le suore rispettavano, per non essere prese dall'imbarazzo.
-Ecco ... è .... Come dire ... Un pò imbarazzante ...- Balbettò Sorella Kate, senza davvero saprere come continuare.
-Ecco! Guaddi quel quadro!- Esplose Blanchett, indicando un punto alle spalle della Cardinalessa. Catherina, Agnes e le due vampire si voltarono nella direzione indicata da Esthel. Un grande quadro con rappresentato il battesimo di Cristo troneggiava, circondato da tendaggi rossi.
-Il battesimo di Nostro Signore.- Commentò la Cardinalessa. -E allora?-
-Gu ... Guardi bene Gesù ...- Pigolò la rossina. Le donne osservarono attentamente il ritratto, finchè Agnes non emise un gridolino.
-Sono uguali!- A Catherina cadde il monocolo, non appena la comprensione colpì anche lei. Capelli scuri, così lunghi e lisci, pettinati in quella maniera così particolare. I tratti del viso, magri ma belli. Occhi scuri e profondi in contrato con la pelle chiara. E un sorriso gentile sulle labbra sottili, contornate da una barba non troppo lunga, ma molto più curata di quella di Leòn. La somiglianza tra Padre Vaclav Havel, e la rappresentazione di Gesù Cristo era imbarazzante. Esthel deglutì appena.
-Ecco. Ora capite? Parlare di Padre Havel in quel senso risulta ... Come dire ...-
-Un pò blasfemo, ecco.- Completò per lei Sorella Kate. Vaclav Havel era un gran bell'uomo, ma pensare a lui in termini ... "non puri", per una suora era un pò come fare pensieri sul Signore stesso, data la somiglianza. Un lungo minuto di silenzio cadde sulla stanza. Poi tutte le donne cominciarono a ridere fino alle lacrime. Catherina si fermò un momento per riprendere controllo del proprio corpo, scosso delle risa.
-E ... E pensare che non me ne sono mai accorta! Lo conosco da più di dieci anni, e non ci ho mai fatto caso!- Davvero non ci aveva mai pensato. Certo questo le faceva comprendere alcuni piccoli episodi avvenuti attorno al prete. Come una volta che, nonostante Vaclav non avesse il suo potere dell'invisibilità attivato, Cardinal Francesco neppure si fosse accorto della sua presenza. O perchè in seguito le avesse chiesto che ne avesse fatto di quel bel quadro che aveva in ufficio, pur non essendoci stato assolutamente nessuno cambio d'arredamento.
Un nuovo scroscio di risa investì le donne attorno al tavolo, e che andò ad esaurirsi giusto prima che Padre Havel stesso, Hugue, e due impolverati Yon e Abel facessero il loro ingresso nella stanza. Kate accolse tutti con un sorriso e battè una mano sulla spalla di Abel.
-Ma guarda un pò! Il figliol prodigo è tornato a casa!-
-Padre Nightroad!!! Yon!!!- Esclamò Esthel, lasciando cadere la sedia su cui era seduta per correre dai due viaggiatori. -Ma quando siete arrivati?-
-Proprio ora!- Sorrise il prete occhialuto, che si stava trattenendo con tutte le sue forze per non abbracciare la giovane regina. -Abbiamo avuto qualche problema all'ingresso, ma tutto è andata bene ...-
-Per fortuna c'era Padre De Watteau fuori. Oppure nessuno ci avrebbe fatti entrare!- Sibilò Yon. Abel lo fulminò con lo sguardo.
-Non è colpa mia! Ci stavo solo mettendo un pò a trovare la tessera ...-
-Che cosa?! L'hai persa di nuovo?!?- Il ringhio della Cardinalessa Sforza fece miracolosamente rimpicciolire il prete dai capelli argentei.
-Padre Nightroad! Che razza di figure!- Sbuffò Esthel, a cui parve che in realtà nulla fossa cambiato. E mentre Abel tentava di giustificarsi in ogni modo con la rossina e il suo capo, Yon si era fiondato a salutare la nonna, sorpreso di trovarla a Roma, ma non per questo meno felice di rivederla.
Hugue intanto si era avvicinato ad Agnes, il volto impassibile, ma gli occhi illuminati di sorpresa.
-Sorella Agnes. Cosa ci fate qui a Roma? E la vostra ferita?- La giovane Sorella deglutì appena, intimidita.
-La mia ferita è guarita perfettamente, Grazie. Sono stata assegnata qui in Vaticano, e sono arrivata solo oggi ...-
-Capisco.- Annuì lo spadaccino. Si voltò come per andarsene, per poi, come colto da ripensamento, girarsi verso la ragazza. -Vuole sia io a mostrarle il Palazzo?- L'invito colse un pò di sorpresa la mora, che però si affrettò a rispondere.
-Si ... Sicuro, mi farebbe davvero piacere!- Con un breve saluto, la giovane suora si allontanò a fianco di Padre Hugue, lasciando dietro di sè uno sbigottito Padre Nightroad.
-Non ci credo! Hugue ha appena fatto un gesto gentile! E con una ragazza!-
-E cosa ci sarebbe di tanto strano, Padre?- Sibilò Esthel, accigliata.
-Ha messo insieme più frasi! Non l'ho mai sentito parlare così tanto in una volta sola!- Continuò il prete, con espressione scioccata. La nuova regina di Albion sospirò qualcosa di intelleggibile dietro ad una mano sul volto.
-In effetti, è la prima volta che vedo Padre De Watteau mostrare tanto affetto a una persona.. Sorella Agnes deve essergli molto cara ...-
-E brava Sorella Agnes!- Rise Asta, che si era alzata a sua volta a sedere per salutare Padre Abel, dandogli una sonora (e dolorosa) pacca sulla schiena.
 Decidendo fosse meglio lasciare a godere di questa riunione le persone rimaste, Catherina si alzò da sedere, e con lieve cenno, fece segno a Havel di seguirla.
 Pochi minuti dopo, i due erano in direzione degli appartementi della Cardinalessa, Vaclav intento a informare Catherina delle notizie portate da Abel. Ma la bionda non prestava grande attenzione. L'ultima parte della conversazione avuta con le altre donne era ancora troppo fresca nella mente, e la costringeva a fissare il volto di Havel, e a convincersi ancora di più dell'imbarazzante somiglianza.
-Qualcosa non va, Cardinalessa?- Domandò ad un tratto l'uomo, leggermente preoccupato per la mancanza di reazione della sua interlocutrice.
-Eh? Oh, no, tutto a posto, Vaclav, stai tranquillo. Solo qualche pensiero per la mente.- Che riguarda te e una chiaccherata assurda tra donne avrebbe voluto aggiungere, ma decise che era più saggio soprassedere. Arrivarono davanti ai quartieri di Catherina, in un confortabile silenzio.
-Col suo permesso, mi ritiro. ho bisogno di riposare un poco prima dell'arrivo dell'Imperatrice, e anche lei, Cardinalessa.- Disse il prete, appena arrivati.
-Mi sembra giusto.- Annuì la donna, stupendosi di quanto fosse realmente stanca. -Ci vediamo più tardi, Vaclav.-
-Così sia, Cardinalessa.-
-Ah, Vaclav?- Fece Catherina, appena aperta la porta. Un sorriso leggermente malizioso sulle labbra.
-Sì, Cardinalessa?-
-Vedi di non scatenare troppi pensieri blasfemi nelle suore. Va bene?- E, senza neppure dare il tempo ad uno scioccato Padre Havel di formulare una parola, si chiuse la porta alle spalle con una risata. Il prese rimase per qualche lungo minuto immobile, indeciso anche su cosa pensare delle parole della donna. Decidendo di dare colpa alla stanchezza per l'assurdità della frase, si avviò verso i suoi quartieri. E per strada incontrò due giovani Sorelle bisbigliare tra loro qualcosa dopo averlo visto, e una delle due farsi il segno della croce. Stupito, si avvicinò ad uno specchio, curioso di vedere la propria immagine. Che la stanchezza accumulata lo avesse ridotto così male da farlo vedere come il Diavolo in persona?
Per un momento gli parve di vederci doppio. Sulla superficie erano riflessi due Vaclav. ma subito si accorse che uno, in realtà, era solo il riflesso di un dipinto del Cristo alle sue spalle.
 Vedi di non scatenare troppi pensieri blasfemi nelle suore. Va bene?
Con un borbottio, comprese le parole di Catherina. Ancora quella storia! Era da quando aveva iniziato il sacerdozio, che se la sentiva dire. Con un sospiro seccato, si avviò alle sue stanze, pensando seriamente di tagliarsi barba e capelli.

- Fine -

Ebbene sì! Per Vaclav secondo me si sono ispirati a come viene ritratto Gesù. Che poi sia vero, non ne ho idea, ma è stata la prima cosa che ho pensato mentre guardavo l'anime la prima volta che è apparso il personaggio di Vaclav! E i disegni dell'artbook non hanno aiutato a farmi cambiare idea! Vera anche la cosa che ho pensato di William. Con pipa e bastone, mi è venuto troppo in mente Sherlock Holmes!
Ah, non ricordo il nome della nonna di Yon, ma mi sembrava che il cognome fosse Fortuna. Se qualcuno lo ricorda, così correggo, mi fa un piacere! ^_^
Non so se sono stata abbastanza fedele ai caratteri dei personaggi, ma spero di sì. In tal caso, fatemi sapere. Specie Vaclav non è semplice, perchè per ora so solo come si comporta nell'anime, e appare poco. Un peccato, perchè mi attira molto come personaggio.

Che altro dire... grazie se avete letto fine alla fine, e fatemi sapere che ne pensate.

Ciao!
  
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