Ohi l’aria sì tanto dolce e funesta
Ohi l’aria sì tanto dolce e funesta
che spinge ‘l nobil cuor ad amar;
Tra tutte lei è la più bella e onesta,
cosa divina è il suo gentil andar.
Lei così si mostra alla vil plebaglia
sì piacente pur stando in cotal pudore;
ogni resistenza mia così si taglia
e ogni pensier mio, si perde a lei ogn’ore.
E in la natura scrivo e mi trovo
i dolci lumi guardando e mirando
che secon riportan luce e chiarore;
così l’amor rivela’l panorama novo:
torna’l sol al vespro seco portando
fiumi e boschetti di tutt’altro colore.