Odysseus
"Jacob, vieni qua. Ti racconto una storia".
Il ragazzino raggiunse la madre, impegnata a tessere, e le si sedette accanto.
"Non ti chiedi perchè non aspetto che torni tuo fratello?" gli
domandò lei, dopo un attimo di silenzio, senza distogliere lo sguardo dal
telaio. Jacob scosse la testa. "Credo che ci sia un buon motivo per cui
non hai intenzione di farlo. E anche se non lo conosco mi fido delle tue
ragioni".
La donna sorrise, voltandosi a guardarlo.
"Siete così diversi" mormorò.
Sospirò, prima di cominciare il racconto.
"C'era un uomo, una volta, che voleva tornare a casa. E voleva conoscere,
conoscere ogni cosa. Reduce da una guerra in una terra straniera, vagò per
dieci anni, arrivando a vedere luoghi su cui nessun altro uomo aveva messo
piede. Il rituale era sempre lo stesso... Arrivava abbastanza vicino alla sua
patria da poterla vedere, ma per volere di uomini o dei si allontanava. Ed
approdava in isole straordinarie; e lì la sua innata curiosità aveva la meglio.
Ed esplorava. Ma in fondo il suo desiderio era uno solo: il mondo l'aveva
visto; aveva visto guerre, magie e creature straordinarie; ora, voleva tornare
a casa"
Fece una pausa, attendendo una risposta.
"E ce l'ha fatta?"
"Sì. A caro prezzo, ma ce l'ha fatta. È tornato a casa... Oltre il
mare".
Jacob abbassò lo sguardo.
"Perchè mi dici queste cose? Non c'è nulla oltre il mare...". La
donna sorrise.
"Certamente, Jacob, non c'è nulla. È solo una storia, in fondo". Il
bambino rimase in silenzio per qualche minuto, ad ascoltare il rumore delle
onde.
"Credi che lui ce la farà?"
"Credo che ci proverà con ogni forza. È come un gioco. Una recita. Lui è
Odisseo"
"E chi siamo noi?" bisbigliò lui.
"Noi siamo gli antagonisti. Siamo gli dei".
Lo so, ha poco senso. Ma mi
piace davvero il parallelo Ulisse-MiB, e quando una cosa mi piace, io devo
scriverci su, che il risultato sia buono o no, sensato o poco sensato. ^^