Anime & Manga > Il grande sogno di Maya
Segui la storia  |       
Autore: oscar1755    19/05/2010    4 recensioni
Rieccomi dopo tanto tempo…. Dopo il 43 ed il 44 ed in attesa del 45 …..riprendo da dove l’autrice ha interrotto (per breve tempo, spero) la storia. Maya e Masumi rimasti soli sulla nave che sta salpando. Contiene SPOILER – tutti i personaggi sono di proprietà di Suzue Miuchi
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Masumi Hayami, Maya Kitajima, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 2

Le mani di Masumi erano esattamente come le ricordava, forti e rassicuranti. Il calore che emanava dal suo corpo le procurò un fremito di piacere.
Si sentì impotente sotto l’assalto di emozioni tanto intense da costringerla ad inspirare profondamente in cerca d’aria. Ricambiò l’abbraccio, aggrappandosi con forza alle maniche della sua camicia.
Masumi non poteva essere la sua metà dell’anima. Apparteneva ad un’altra donna. Chiuse gli occhi, assaporando l’istante di felicità assoluta che il destino le concedeva.
Un brusio di voci concitate la riportò bruscamente alla realtà. Sollevò lo sguardo e notò un piccolo gruppo di passeggeri che li osservava con malcelata curiosità.
Imbarazzata, lo allontanò, fissandolo senza fiato.
Masumi si passò con impazienza una mano tra i capelli. Un lampo di sorpresa gli balenò negli occhi chiari prima che la sua espressione tornasse quella dell’impassibile presidente della Daito.
Constatò, con meraviglia, che aveva perso il controllo in pubblico.
Aveva percepito la stessa emozione della notte nel tempio, dimenticandosi del luogo in cui si trovava.
Sollevò lo sguardo e con un’occhiata tagliente mise in fuga il gruppetto di curiosi.
- Scusami, non so cosa mi sia preso – tornò a guardarla, ammirandone i lineamenti delicati, impreziositi da un imbarazzato rossore – tu eri accanto a me mentre giacevo privo di sensi –  ribadì con decisione - perché mi hai mentito?
Maya non poteva dimenticare il terrore opprimente che l’aveva sconvolta quando Masumi era svenuto in seguito alle furiose percosse dei malviventi.
In quel momento aveva compreso che l’aveva difesa a costo della propria vita e, indipendentemente dalle ragioni che lo avevano spinto a farlo, lei avrebbe continuato ad amarlo senza condizioni.
Una voce profonda la strappò dai ricordi – Maya, io devo sapere la verità.
- Non posso risponderle, signor Hayami – strinse le labbra, ricordando le parole ostili di Shiori – non insista, la prego.
Masumi le sfiorò una guancia, lasciando che dal proprio sguardo trasparissero tenerezza e desiderio.
- D’accordo – concesse con un sospiro – attenderò che tu sia pronta a parlarmene, ma non lascerò perdere, ricordalo.
Un fragore improvviso li costrinse a sollevare lo sguardo verso il cielo. Osservarono in silenzio l’elicottero avvicinarsi alla piazzola di atterraggio.
Un brivido di paura le percorse la schiena mentre osservava la figura scura scendere ed avviarsi vero di loro.
- Buonasera, signor Hayami – lo sconosciuto si avvicinò, ossequioso – il signor Takamiya la invita a salire sull’elicottero e a raggiungere la sua residenza. Sua nipote ha avuto un collasso.
- Non l’avete portata in ospedale? – si informò, preoccupato.
- La signorina Shiori si è rifiutata ed ha chiesto ripetutamente di lei. Ha informato suo zio che si trovava a bordo di questa nave e che non disponeva di cellulare – spiegò l’uomo.
Masumi si incupì – vieni con me, ragazzina – disse laconico prendendola per mano.
Il volo fu breve e denso di tensione.
Il volto del presidente della Daito era una maschera di granito mentre osservava con distacco la città estendersi sotto di loro.
La sua espressione cambiò non appena atterrarono.
Aiutò Maya a scendere dall’elicottero – non dimenticare che mi devi una spiegazione, ragazzina – le ricordò con dolcezza.
Con un cenno del capo fermò un taxi e le aprì la portiera. Allungò un banconota al conducente – accompagni la signorina dove desidera – ordinò perentorio.
Maya lo osservò dirigersi verso la limousine mentre l’auto si perdeva nel traffico caotico della città.

Tutto era cambiato in un batter d’ali. Si sentiva sola, seduta nel taxi che la allontanava da lui. Nell’abbraccio di Masumi aveva ritrovato le sensazioni vissute nella valle della Dea scarlatta.
Lui era irraggiungibile, eppure nei suoi occhi aveva letto il desiderio.
Il suo sguardo le aveva trasmesso emozioni nuove e sconosciute che le vibravano ancora nel corpo. Respirò a fondo, nel tentativo di calmarsi.
Pur sapendo che lui era l’ammiratore segreto, non doveva dimenticare che era fidanzato.
Dietro ad una studiata arroganza, si celava un uomo complesso che, proprio quando lei aveva bisogno di incoraggiamento, la spronava a reagire.
Sembrava che Masumi avesse un piano preordinato per aiutarla nella sua carriera di attrice, ma la speranza nascosta in fondo al cuore era che lui potesse, un giorno, ricambiare i suoi sentimenti.
Era quello il suo vero sogno, avere la Dea scarlatta e l’amore di Masumi.
Sospirò quando l’auto si fermò davanti al suo appartamento. Le luci ancora accese dimostravano, senza ombra di dubbio, che Rei si era preoccupata per lei.
- Maya!  - gridò dalla finestra – cosa è successo?
Salì lentamente le scale, consapevole che l’amica le avrebbe chiesto spiegazioni che non aveva voglia di fornire.
- Sakurakoji è venuto a cercarti – continuò mentre le apriva la porta – dov’eri? Non sapevo cosa pensare.
- Va tutto bene Rei – la interruppe – ti racconterò ogni cosa domani. Adesso sono troppo stanca, ti prego di scusarmi – mormorò avviandosi verso la camera da letto.
Si addormentò esausta, sentendo sulla pelle il calore di Masumi.

La limousine procedeva veloce lungo le strade di Tokyo. Osservò la propria immagine riflessa nel finestrino, preoccupato per l’ennesimo malore di Shiori.
Quando si era fidanzato, il signor Takamiya lo aveva informato della salute cagionevole della nipote, attribuendola ad una non meglio specificata forma di anemia.
Ultimamente, però, i mancamenti si erano intensificati senza una ragione apparente. Sospettava che le cause fossero più complesse di quanto la famiglia di Shiori volesse fargli credere.
Al momento, tuttavia, non possedeva elementi sufficienti per confutare i propri dubbi.
Aveva cercato di affezionarsi a Shiori, senza ottenere i risultati che suo padre avrebbe voluto. Gli era impossibile non essere formale, pur mantenendo una distaccata gentilezza.
Aveva accuratamente evitato ogni contatto fisico con lei e scoprire che aveva prenotato, oltre alla crociera, una suite per loro gli aveva dimostrato che non poteva più tergiversare.
Un’ombra di disgusto gli segnò il viso.
Indirizzò i propri pensieri alla serata appena trascorsa ed ai segnali incoraggianti che aveva percepito.
Maya gli era rimasta accanto quando aveva perduto i sensi e non era fuggita come Shiori gli aveva riferito. Le sue mani lo avevano accarezzato e le sue labbra calde e morbide gli avevano sfiorato la fronte.
Non riusciva a comprendere, però, perché lei avesse negato.
Le parole di amore di Akoya non erano frutto della sua immaginazione, era la voce di Maya che, dolce e armoniosa, era penetrata nella nebbia della sua mente.
Sulla nave, le emozioni vissute nella valle della dea scarlatta erano rifiorite con prepotenza, ricordandogli dolorosamente che Maya non gli apparteneva.
L’aveva attirata a sé affondando nel desiderio improvviso che il suo corpo morbido e cedevole gli aveva risvegliato.
Il tempo non gli aveva concesso dilazioni e non era riuscito a spiegarsi con lei.
La consapevolezza che Maya non lo odiava non gli avrebbe, però, facilitato il cammino che era intenzionato ad intraprendere.
Aveva permesso che altri gli imbrigliassero la vita ed ora, a distanza di tempo, si ritrovava con una fidanzata che si era innamorata di lui, non ricambiata.
Qualsiasi decisione avesse preso, avrebbe comunque causato dolore intorno a sé.
Non poteva sposare Shiori, lo aveva sempre saputo.
Poteva accusare solo se stesso e la propria inettitudine per aver accettato le condizioni del padre. Era scivolato, senza accorgersene, in una sorta di autocommiserazione che lo rendeva indolente e poco concentrato.
Da quando era diventato così passivo? La mancanza di scrupoli che lo aveva guidato in passato sembrava essersi dissolta di fronte all’incalzante sentimento che lo legava indissolubilmente a Maya. In sostanza, aveva scoperto di avere un cuore.
Le poche ore trascorse con lei sulla nave gli avevano confermato che la realtà andava ben oltre un vestito costoso rovinato o un anello di fidanzamento smarrito in una borsa.
Doveva assolutamente reagire e perseguire il proprio sogno di felicità.
La residenza della famiglia Takamiya apparve alla sua vista. Trasse un profondo respiro e si sistemò il nodo della cravatta.
- Scoprirò la verità, ragazzina, con o senza la tua collaborazione – mormorò a se stesso prima di scendere dall’auto.


Continua


Il tempo per gli aggiornamenti è tiranno….

garakame: concordo con te sul tirarla per le lunghe della Miuchi: speriamo che si decida una volta per tutte! Grazie per la recensione.

Kaoru: grazie per la fiducia. Spero di non deluderla.
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Il grande sogno di Maya / Vai alla pagina dell'autore: oscar1755