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Autore: Mash    24/05/2010    2 recensioni
Vi sono le vacanze di Natale all’istituto Ashford, e Milly, la presidentessa del consiglio studentesco ha deciso di dare una festa tra i vari membri, per divertirsi in compagnia. I ragazzi organizzano i preparativi, ma Suzaku avrà un contrattempo a causa di Zero che sembra attaccherà quel giorno a mezzanotte. Suzaku e Lelouch litigano a causa di ciò, e uno spirito viene da Suzaku per mostrargli il primo Natale che ha passato con Lelouch, quando i due hanno fatto amicizia.
È la prima fan fiction yaoi che scrivo, non so come può essere uscita, anche perché questa è anche la prima fan fiction che scrivo… Nonostante a me piaccia molto scrivere e inventarmi nuove storie non avevo mai provato a catapultarmi nel mondo delle fan fiction. Devo dire che mi è piaciuta provare quest’esperienza, anche perché ho scelto due soggetti che amo profondamente. Ci potranno stare delle incongruenze verso la fine perché non ho mai scritto un rapporto tra due personaggi così stretto, nemmeno in un gdr, e proprio per questo poi mi sono fermata lasciando il tutto sul più bello…! Anche perché non sapevo come continuare… Comunque, spero possa farvi sorridere e magari anche un po’ appassionare…
L’ambientazione è il 2017, anno della prima stagione di Code Geass, poco dopo che Suzaku si è iscritto alla scuola e poco prima che scopra che in realtà Lelouch è Zero.
Le frasi che in alcuni punti ho inserito sono citazioni dell’anime di Code Geass, citazioni che fa C.C. quando di solito introduceva l’episodio se non sbaglio, mi sono particolarmente piaciute e ho cercato di inserirle nella mia fan fiction, puro piacere personale... Per il titolo ho avuto qualche problema, perché li odio a prescindere, dato che sono difficili per me da inventare…! Però, questo mi piace veramente molto, dato che rispecchia il momento che più ho amato nella mia fan fiction, quando Lelouch e Suzaku sono più piccoli e non hanno poi molti problemi a rivelare i loro sentimenti mettendo in pratica quello che vedevano…XD
Comunque, spero vi possa piacere.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kururugi Suzaku, Lelouch Lamperouge
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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24 Dicembre 2017

“Le persone… Non importa chi siano… Vogliono sempre credere che la vittoria sia possibile. Eppure, confrontato al tempo e al destino… Credere è davvero una cosa da ingenui…

Nonché futile…”

Un’altra giornata sprecata a gozzovigliare dalla mattina alla sera. Durante le vacanze invernali all’istituto Ashford non c’era proprio niente d’interessante da combinare…

Il ragazzo sospirò prendendo un bastoncino ricoperto di cioccolato e subito dopo si rimise a guardare il piccolo gatto grigio che continuava a giocare assieme a Shirley mentre gli altri membri del consiglio erano occupati a sistemare gli ultimi preparativi per la festa di quella sera. Rimase incantato per parecchio tempo, osservando Arthur miagolare e giocare felice assieme alla ragazza.

-Ehi Suzaku. –chiamò qualcuno alle sue spalle non ricevendo alcuna risposta da parte sua. In realtà, Suzaku non si era nemmeno reso conto che qualcuno lo stava chiamando, si era incantato a guardare Arthur giocare allegramente con un topo di pezza che Shirley gli aveva lanciato pochi istanti prima e da allora si era come isolato nel suo piccolo mondo privato.

Il ragazzo vedendo che l’altro non lo degnava di un’attenzione lo aggirò mettendosi di fronte a lui e lo richiamò una seconda volta, abbassandosi verso di lui e guardandolo negli occhi ancora assorti dall’immagine del gatto.

-Ehi, Suzaku! Cerca di degnarmi di qualche attenzione ogni tanto, d’accordo?- disse Lelouch destandolo dal suo stato di trance. Il ragazzo sbattè le palpebre trovandolo improvvisamente davanti a lui e indietreggiò per la troppa vicinanza, andando a sbattere al tavolo facendo poi sparpagliare i bastoncini di cioccolato che si trovavano dentro una ciotola decorata a festa per l’occasione. Il volto di Lelouch assunse un’espressione quasi divertita, facendo apparire un mezzo sorriso sul volto di solito sempre malinconico o falsamente felice.

-Ma, no…-esclamò invece Suzaku notando il pasticcio che aveva combinato. Iniziò così a raggruppare i bastoncini caduti lanciando occhiate ai membri del consiglio studentesco, che evidentemente erano o troppo impegnati nello svolgere le loro faccende, o non si erano proprio accorti del guaio che il ragazzo aveva combinato, perché fortunatamente non gli dissero nulla. Solo Lelouch si avvicinò a lui mantenendo la stessa espressione di poco prima.

Suzaku sorrise:-Scusami per prima Lelouch, non ti avevo proprio sentito, altrimenti non ti avrei ignorato. - disse continuando a raccogliere i bastoncini. Lelouch dal canto suo sospirò e iniziò ad aiutarlo con il compito:-Certo che rimanere incantati guardando un gatto giocare con un pupazzo… E’ veramente ridicolo Suzaku. - disse il ragazzo prendendo un bastoncino e addentandolo.

Il ragazzo arrossì appena a quell’affermazione, ma non per l’imbarazzo, quanto più per il fastidio di quelle parole da parte di Lelouch:-Beh, certe volte Arthur mi sorprende, pensavo che quel pupazzo non gli piacesse, perché l’altro giorno, beh, sai, ho tentato di tirarglielo, ma lui non l’ha degnato di uno sguardo. - disse cercando di far valere le sue opinioni riguardo quella questione.

Lelouch fece un’espressione che mostrava sorpresa ma che probabilmente era solo una presa in giro, e riprese un altro bastoncino.

-Non finitevi tutti gli snack voi due, altrimenti non ce ne saranno abbastanza per questa sera!-disse la presidentessa Milly da sopra un’alta scala mentre cercava di attaccare un festone natalizio decorato di verde e rosso. I due ragazzi la guardarono destreggiarsi con abilità tra le varie decorazioni. Suzaku annuì, Lelouch invece:- Certo presidentessa, non vorremo mai fare uno sgarbo alla sua festa natalizia, inventata sul momento, appena due ore prima del suo inizio. – disse sarcastico e tagliente facendo spallucce. Milly finì di attaccare la ghirlanda e subito dopo si girò verso i due ragazzi:- Insinui forse qualcosa vice-presidente?-domandò facendo un sorriso tutt’altro che rassicurante. Lelouch fece di nuovo spallucce girandosi dall’altra parte:-Affatto. - a Suzaku scappò un sorriso divertito dal comportamento dei due ragazzi.

-Suzaku, ci trovi qualcosa di divertente?-chiese Milly rivolta all’altro. Suzaku fece sparire subito il sorriso di poco prima:-No, niente. –

Milly rise divertita scendendo dalla scala, avvicinandosi al ragazzo gli diede una pacca leggera sulle spalle:-Forza Suzaku, rilassati. - disse sorridendo per il suo comportamento ancora troppo teso. Lelouch gli mise una mano sulla spalla e confermò le parole della ragazza:-Già, è Natale, non va bene essere così tesi!-  

Suzaku arrossì svincolando via dai due ragazzi:-Si, forse sono troppo nervoso per la festa di questa sera. È che non ho mai partecipato ad una festa scolastica. Sono stato molto felice quando la presidentessa ha avuto quest’idea.- disse sorridendo.

Karen sospirò vedendo quello che stava per succedere, ma non disse nulla per fermare l’avvenire. Gli occhi di Milly brillarono di gioia:-Finalmente qualcuno che apprezza la mia idea della festa!-esclamò allegra.

-Anche io apprezzo la tua idea. – disse Nunnally sorridendo.

Milly si avvicinò alla ragazza e le passò una mano sulle spalle, per poi iniziare a parlare con le ragazze descrivendo quello che aveva pensato per la festa.

Lelouch sospirò tornando alla sua occupazione precedente. Suzaku, guardando l’orologio decise che per lui era il momento di andare alla base. Sorrise ai ragazzi e li salutò velocemente, cercando di fare una carezza ad Arthur che però ebbe l’effetto di procurargli un graffio sulla mano destra. Sospirò uscendo dalla sala che era stata adibita per la sede del consiglio studentesco. Poco dopo uscì anche dalla scuola scendendo velocemente i gradini e trovando ad accoglierlo il volto sorridente e gentile di Cecile. Contagiato da lei, sorrise anche lui di rimando, salutando la donna con un gesto e con un “buongiorno” alquanto pimpante.

-Buongiorno a te Suzaku. -gli rispose lei allegra. Il ragazzo e la donna dopo essersi scambiati qualche informazione personale riguardante la loro vita e la loro salute, si avviarono al veicolo che li avrebbe condotti alla base. –Yo’!-esclamò una vocina alquanto stridula all’interno dell’auto. Suzaku la associò immediatamente al dottor Llyod, e lo salutò a sua volta.

Una volta alla base fu informato della situazione. Quella sera, poco dopo la mezzanotte Zero avrebbe attaccato nuovamente la Britannia, cercando di sfondare le sue difese. Il ragazzo avrebbe dovuto combattere contro il terrorista un’altra volta. Nonostante l’avesse aiutato al loro primo incontro, non aveva avuto scrupoli nei suoi confronti durante gli scontri successivi; anche perché, nessuno dei due sapeva contro chi stava combattendo. Per Zero, lui era visto solamente come il pilota del Lancelot che non aveva ancora mostrato la sua identità. Un ostacolo sulla sua scalata al potere.

Comunque, la morale della favola, era che non avrebbe potuto partecipare alla festa organizzata da Milly quella sera. Beh, com’è che si diceva? Il male non va in vacanza… E Zero con lui.

Tre ore dopo ritornò abbattuto a scuola accompagnato dal dottor Llyod e Cecile. Era pensieroso, cercava una buona scusa per evitare di essere odiato dalla presidentessa, di non subire un’assurda penitenza per la sua assenza, e cercava di rimuginare a quello che avrebbe guadagnato Zero ad attaccare il giorno di Natale. Cecile intanto, si era fermata davanti alla scuola ma Suzaku non accennava a scendere dall’auto. Llyod lo guardò curioso. Sembrava assorto nei suoi stessi pensieri. Ghignò pensando a quanto fosse adorabile con quell’espressione sul volto.

-Suzaku…?-chiamò, cercando di scuoterlo dai suoi pensieri. Ma dato che il ragazzo non lo degnò di una risposta, né tantomeno uscì dall’auto, si avvicinò a lui sogghignando e pronto per giocargli uno scherzetto. Cecile sospirò abbattuta dal comportamento di quello strano adulto. Suzaku, quando Llyod fu a pochi centimetri da lui con una mano che sicuramente gli avrebbe pizzicato dolorosamente una guancia, si girò verso di lui guardandolo dritto negli occhi:-Che cosa aveva intenzione di fare dottore?-domandò restando imperturbabile con quell’espressione poco seria sul volto. L’altro si scostò da lui ridacchiando leggermente:-Niente, niente…-disse per niente serio. Suzaku sospirò ormai abituato al comportamento enigmatico dell’altro e aprì la portiera della macchina:-Non era una faccia da niente quella, dottore.-disse ridacchiando a sua volta e salutando con un gesto Cecile che sembrava divertita dalla sua ultima frase. Llyod continuò a ridere e lo salutò con la mano. Non appena la macchina si fu dileguata all’orizzonte, Suzaku si avviò alla scuola.

Ora bisognava solo cercare di attutire il colpo con gli altri membri del consiglio studentesco, sperava sinceramente che non se la prendessero per la sua assenza. Ma non avrebbe potuto nemmeno spiegargli il motivo, dato che gli era stato ordinato di non dirlo a nessuno. Sospirò guardando il sole che ormai era quasi tramontato. Davanti alla porta d’ingresso della sala, vi era, ad attenderlo proprio l’ultima persona a cui avrebbe voluto dire della sua assenza.

-Lelouch!-esclamò Suzaku riconoscendo il ragazzo non appena fu nel suo completo raggio visivo. Aveva un volto sorridente, e sembrava anche leggermente impaziente, forse quasi teso, chissà come mai… Di solito non amava partecipare a feste e cose simili.

-Ehi Suzaku, hai concluso i tuoi doveri? Pronto per la festa di questa sera?-domandò allegramente.

Suzaku lo guardò un po’ perplesso, non si aspettava una domanda diretta così all’improvviso, non aveva ancora trovato un modo per coprire la sua assenza improvvisa… Che cosa avrebbe dovuto dire al suo migliore amico? La verità? Oppure mentire anche a lui?

Iniziò a balbettare cercando di inventare qualcosa all’ultimo minuto per evitare di rimanere completamente in silenzio:-Meglio che vada…-balbettò quasi impercettibilmente.

“Che risposta idiota.”

Il volto di Lelouch assunse un’espressione tra il sorpreso e il divertito:-Andiamo, ti pare il caso di rispondere alla mia domanda così? Dovresti essere entusiasta di passare il Natale assieme a me e agli altri…-disse poggiandogli una mano sulla spalla destra, fermandolo.

Suzaku abbassò la testa per non guardarlo in volto:- Hai perfettamente ragione Lelouch, dovrei essere eccitato di poter stare con voi, però… Non posso esserlo, proprio perché questa sera non posso partecipare alla vostra festa…-esclamò rivelando quello che lo opprimeva.

-Come sarebbe a dire che non puoi venire!?-domandò Lelouch ormai abbandonando l’espressione divertita sul proprio volto.

-Vuol dire quello che ho appena detto. Non posso venire purtroppo… -alzò lo sguardo verso di lui:-Non l’ho deciso di mia iniziativa, ho da fare con l’esercito, non posso mancare. -disse cercando di spiegare la situazione.

-L’esercito…-borbottò arrabbiato Lelouch:-Hai sempre da fare con l’esercito, non ti si vede mai, a volte scompari per giorni senza comunicare tue notizie, e alla fine fai sempre preoccupare tutte le persone che tengono a te, tornando tutto sorridente come se non fosse successo niente e fossi andato a fare una scampagnata. -gli disse in faccia sfogandosi della maggior parte della rabbia repressa negli ultimi giorni.

Suzaku lo guardò sorpreso:-Io… Io…-non sapeva che cosa rispondere, non volendo litigare facendo uscire tutto quello che Lelouch faceva nei loro confronti.

Lelouch sospirò nuovamente passando la mano che prima era sulla spalla di Suzaku sulla guancia del ragazzo guardandolo gentilmente con un mezzo sorriso:-Mi preoccupo anch’io per te… Non sapere quello che fai… Non poter esserti d’aiuto… Saresti anche tu preoccupato al mio posto. -affermò.

Suzaku arrossì visibilmente e fu costretto a distogliere lo sguardo dai profondi occhi viola del ragazzo che era davanti a lui. Non riusciva a sopportarli, sembravano poter scagliare un incantesimo da un momento all’altro. Per lui, però l’incantesimo aveva già fatto effetto. Quelle parole dette dal ragazzo, non se le sarebbe mai aspettate.

Sbuffò:-Come al solito distogli lo sguardo da me Suzaku, proprio non ce la fai a guardarmi negli occhi eh? Ti sono forse dispiaciute le parole che ho detto poco fa?- domandò Lelouch girandosi verso la porta dell’edificio.

-No! Non è per niente così!-urlò il ragazzo afferrandogli un braccio per evitare che se ne andasse:-Non è affatto così…-riaffermò continuando a guardare in basso. Lelouch si girò verso di lui guardandolo comportarsi in quella maniera così…Come poteva descriverla? Ah sì, così “pudica” e anche un po’ infantile forse. Con l’altra mano lo staccò dal suo braccio per mantenere le loro mani intrecciate.

-Allora, perché non mi dici mai quello che pensi e provi nei miei riguardi?-domandò curioso di sapere che cosa pensava Suzaku di lui. Se i loro sentimenti erano simili.

-Perché devi sempre farmi delle domande così dirette e imbarazzanti?-esclamò a disagio. Non ci aveva neanche mai pensato, stava con Lelouch perché stava bene con lui, gli piaceva la sua compagnia, non gli piaceva quando lui non c’era… Avrebbe dovuto saperlo no?

-E perché tu devi sempre rispondermi con un’altra domanda?-domandò ghignando divertito l’altro alla reazione imbarazzata del ragazzo. Certe volte Suzaku era adorabile quando si metteva d’impegno.

-Colpito e affondato.-disse sorridendogli e lasciandogli la mano:-Comunque, la risposta è semplice. Se potessi, preferirei rimanere con te alla festa della presidentessa, e quello che provo nei tuoi confronti, beh, è semplice, penso sia lo stesso che provi anche tu. Sei un amico veramente speciale per me. - sorrise gentilmente, sicuro della sua spiegazione così dettagliata secondo lui.

Lelouch non sapeva come prendere quelle parole, da un lato lo avevano reso felice, però, dall’altro… Non poi così tanto…

-E… Se ti dicessi che i miei sentimenti si spingono oltre a quello che tu provi per me?-domandò cercando di ponderare bene le sue parole, per cercare di farcelo arrivare da solo, senza dargli una spinta in più, e forse leggermente azzardata.

-Oltre quello che io provo per te? Vuol dire che non riusciresti a vivere senza di me?-domandò sarcastico:-Perché io sono quasi ai confini di questo sentimento. - sorrise.

Non si rendeva conto nemmeno dei propri sentimenti, figurarsi di capire quelli di Lelouch. Il ragazzo però avrebbe agito di conseguenza.

“Un’azione comporta sempre una reazione denominata conseguenza…”

Fu un movimento semplice da fare in quella posizione, erano l’uno davanti l’altro, in giro non c’era nessuno che avrebbe potuto guardarli, e Suzaku non si aspettava di certo un’azione del genere. Si sporse verso di lui posando la mano sul braccio destro del ragazzo e avvicinandosi sempre di più al suo volto e alle sue labbra. Quando fu a tre centimetri nemmeno da esse, si fermò improvvisamente osservando la reazione del ragazzo. Suzaku dal canto suo non aveva mosso un muscolo a quelle azioni di Lelouch. Quando si fermò a pochi centimetri da lui, sospirò sulle labbra dell’altro:- Che cosa ti è preso Lelouch? Ho forse qualcosa di strano in volto?-domandò scherzando.

-Che cos’altro potevo aspettarmi da te Suzaku? Che reazione deludente…-disse sbuffando e scostandosi da lui afflitto per la stupidità dell’altro:-Vado a prepararmi per la festa. Tu salutami l’esercito.- disse andandosene via senza fargli un vero e proprio saluto. L’altro ci rimase malissimo quella reazione, ma che aveva fatto di così sbagliato? Gli andò dietro deciso a dirgliene di tutti i colori, ma poi ci ripensò improvvisamente.

Aprì la porta della sua stanza e vi entrò buttandosi diretto sul letto sbuffando e lamentandosi per quello che gli aveva detto Lelouch, non riuscendo né a capire il senso di quella delusione, né tantomeno il perché.

-Stupido Lelouch…-disse sprofondando nel cuscino. Non capiva nemmeno perché ci fosse rimasto così male. L’unica cosa che pensava in quel momento, era che il suo migliore amico era arrabbiato per qualcosa che lui aveva fatto, o forse qualcosa che non aveva fatto.

Rimase per qualche minuto in quella posizione, forse piangeva, ma sinceramente non lo sapeva neanche lui, continuava a pensare, e pensare a Lelouch faceva proprio male in quel momento; pensieri contrastanti tra loro, emozioni diverse dal solito, desideri ancora più confusi…

-Non dirmi che stai piangendo…- pronunciò una voce nella stanza, potente e chiara.

Ma chi c’era?

Alzò di scatto la testa dal cuscino, asciugandosi due lacrime che erano veramente scivolate lungo le sue guancie. Si guardò intorno cercando di trovare la voce che aveva pronunciato quelle parole, ma, non vide nessuno intorno a lui.

-Chi ha parlato? Dove ti nascondi? Com’hai fatto a entrare?-domandò Suzaku spiazzato dal fatto. Che si fosse immaginato tutto? Forse…

Nessuno rispose alle sue parole, quindi l’ipotesi che non ci fosse veramente nessuno, prese il sopravvento in lui. Sì, magari si era immaginato tutto… Sospirò sdraiandosi nuovamente sul letto, questa volta però a pancia in sopra, osservando il soffitto. Chiuse gli occhi e continuò a pensare ai suoi problemi.

-Per quanto ancora intendi continuare?-domandò la stessa voce di prima.

-Chi…?-esclamò alzando la testa e colpendo qualcosa di duro:-Ah!-esclamarono insieme i due portandosi le mani sulla fronte che avevano scontrato.

-Ahia, mi hai fatto male!-disse la ragazzina seduta sul letto di Suzaku, proprio davanti a lui. Era graziosa, e con due occhietti vispi di un profondo azzurro cielo.

-Chi diavolo sei?-chiese il ragazzo aprendo gli occhi e guardandola confuso, da dove era sbucata? Prima, nella sua stanza non c’era nessuno, ne era sicuro.

-Piacere di fare la tua conoscenza Suzaku!-disse allegramente sorridendogli entusiasta e tendendogli una manina candida:-Io sono lo spirito del Natale Passato, mi chiamo Kururu! Tu puoi chiamarmi Ku-chan se vuoi!-rise allegra, e il cuore di Suzaku ritrovò un po’ di serenità nel sentire quella risata cristallina e delicata. Poi ripensò alle parole che gli aveva appena detto:-Che…Che cosa? Lo spirito del Natale Passato? Che cosa vorresti dire?-domandò confuso dalla bambinetta.

Kururu sorrise di nuovo:-Si, sono lo spirito del Natale Passato, e sono venuta per mostrarti alcuni tuoi avvenimenti passati!-

Suzaku la guardò con uno sguardo a dir poco allibito, d’accordo, era una bambina, ma era comunque troppo grande per andare ad infilarsi nelle stanze altrui e giocare scherzi come quello! Pretendeva forse che le credesse?

-Senti, mi dispiace di rovinarti il divertimento, ma non sono dell’umore adatto a badare a una bambina, e tra un’ora devo uscire da questa stanza. Potresti tornare dai tuoi genitori, o da qualsiasi posto da dove sei sbucata?-le chiese gentilmente il ragazzo.

-Ah, no, mi dispiace, devo terminare la mia missione, altrimenti tu resterai per tutto il Natale e fino alla fine dei tuoi giorni triste. Devo cambiare la tua giornata in meglio. Sono qui proprio per questo!-esclamò.

-Non ho bisogno di essere confortato da una bambina come te, puoi andartene per piacere?-domandò rimettendosi steso sul letto, incurante del fatto che ci fosse anche Kururu sopra.

-Vorresti che ci fosse Lelouch a consolarti forse?-domandò sogghignando divertita.

Suzaku si rialzò velocemente dal letto, completamente imbarazzato da quelle parole:- Che cosa stai insinuando?- domandò. Che bambina precoce.

La bambina rise:-Niente niente! Dai, vieni con me!Ti farò sentire meglio io!-disse afferrandolo per mano e facendolo scendere dal letto.

-Ehi, aspetta, non posso proprio…-disse tentando di opporsi inutilmente.

-Dai, dai, non ti ruberò molto tempo vedrai.-disse avvicinandosi alla finestra, spalancandola velocemente. Suzaku la guardò preoccupato:-Che cosa stai facendo?-chiese sconcertato:-Fa freddo, chiudiamo!-le disse cercando di chiudere la finestra. Kururu non perse un istante e dandogli una leggera spinta lo fece cadere dalla finestra seguendolo subito dopo.

Il ragazzo accorgendosi subito di stare per precipitare urlò tentando di aggrapparsi al manico della finestra, ma in pochi istanti successivi, si accorse di poter levitare nell’aria.

-Ma che diamine…-disse cercando di capacitarsi di quello che stava succedendo e osservando la ragazzina accanto a lui sorridere allegramente alla sua strana posa.

-Adesso credi a quello che ti ho detto?- domandò sorridente, sembrava quasi che fosse un allegro gioco per lei. Suzaku la guardò ancora allibito e annuì con apparentemente poca convinzione.

Kururu sorrise e prese una mano del ragazzo, iniziando a guidarlo in avanti, facendolo staccare dalla finestra. Il ragazzo dopo pochi istanti di tentata resistenza, si staccò seguendo la bimba.

-Dove stiamo andando?-domandò preoccupato, ma curioso allo stesso tempo:-Non ho molto tempo da dedicarti…-

La bimba rise e lo tirò appena:-Ti porto a vedere un tuo ricordo passato. Un tuo Natale più precisamente. Così riuscirai a comprendere meglio i tuoi sentimenti. Sei così chiuso con le persone. Soprattutto con quelle che ti vogliono bene… Con Lelouch ad esempio… Non riesci mai a dirgli chiaramente ciò che provi nei suoi confronti, dando luogo a situazioni a volte spiacevoli. - disse.

-Che cosa ne può sapere una bambina come te di queste cose da adulti?-domandò Suzaku irritato per quello che gli aveva appena detto.

-Anche se il mio aspetto può ingannarti, io ho più di cinquecento anni, caro il mio uomo vissuto. -disse scherzando con lui.

-Caspita… Cinquecento anni sono veramente tanti. Ammetto che te li porti molto bene. -disse sorridendole.

Vide che però la bambina non gli stava dando molto spago, poiché guardava attorno a se dubbiosa. Guardò intorno a se anche lui per un istante e riconobbe immediatamente il luogo in cui si trovavano:-Questa… Questa è casa mia!-esclamò incredulo:-O meglio lo era, è il tempio in cui sono cresciuto.-

I due atterrarono, rimanendo sempre mano nella mano.

-Questo fu il tuo primo Natale con Lelouch. Ricordi qualcosa di questo periodo?- domandò Kururu.

Suzaku rifletté per qualche istante pensieroso, ma risposte subito  dopo:-Certo che si. Detestavo Lelouch a quel tempo. Non volevo avere niente a che fare con quel ragazzino, perché essendo appena arrivato dalla corte imperiale, aveva dei modi di fare detestabili… Credo che fosse anche ricambiato il mio sentimento; litigavamo spesso.- guardò le nuvole in cielo:-Eppure, mi ricordavo che quel giorno diluviava…- disse sicuro di se. Subito dopo arrivò l’acquazzone da lui preannunciato:-Diamine! Non ho mai odiato avere meno ragione di ora!-disse riparandosi con la bambina sotto il portico del tempio. A un certo punto tuonò.

-Kyaaa!-Kururu urlò aggrappandosi a Suzaku. Il ragazzo la tenne stretta a se e sorrise.

-Non ti preoccupare Kururu, va tutto bene. Stai tranquilla. -disse gentilmente accarezzandole i capelli, poi si ricordò che cosa successe quel Natale:- Anche lui aveva paura dei tuoni…- si affacciò alla finestra che dava proprio nella camera in cui lui dormiva. Appoggiandosi al muro riuscì improvvisamente a passarci attraverso:-Che succede?!-esclamò guardando l’interno della stanza.

-Siamo entrati. Non avremmo potuto ascoltare che cosa vi dicevate altrimenti. -disse Kururu entrando nella stanza tranquillamente, come se il muro non ci fosse stato.

KREEEK

-Chi c’è?-domandò qualcuno nel letto. Suzaku guardò in quella direzione e si vide improvvisamente di dieci anni più giovane. Sulla soglia invece apparve un Lelouch di sette anni tutto tremante.

-Cosa…?-commentò Suzaku guardando i due bambini. Kururu gli fece segno di stare zitto.

-Scusami se ti ho svegliato, stavo andando in bagno.-disse Lelouch mentendo. Tuonò nuovamente e il bambino si gettò a terra urlando di paura. Il Suzaku bambino scese velocemente dal letto e si avvicinò a lui:-Ehi, tutto bene?-domandò preoccupato per la reazione di Lelouch che gli sembrava un po’ esagerata.

Un secondo potente tuono accompagnato da un veloce lampo esplose e Lelouch si gettò addosso a Suzaku, spaventato a morte per quei rumori così fastidiosi:-Ho… Ho paura…-fu costretto a rivelare tenendosi stretto a lui. Il bambino dapprima allibito nel vederlo in quelle condizioni sorrise leggermente e subito dopo si mise a ridere di gusto, facendo venire a Lelouch il broncio:-Ma davvero ti spaventano i tuoni?-chiese continuando a ridere.

Anche Kururu iniziò a ridere come il piccolo Suzaku:-Certo che di tatto non ne hai mai avuto eh?-chiese al Suzaku accanto a lei.

-Da piccolo ero un po’ attaccabrighe. -rivelò sorridendole:-Ma, sono cambiato parecchio in questi anni. –

Un altro tuono si sentì distintamente. Entrambe le risate si arrestarono.

-Non prendermi in giro Suzaku. –si lamentò il piccolo Lelouch. Suzaku si alzò in piedi facendo rialzare anche Lelouch che non voleva saperne di staccarsi da lui:-Anche io ho paura sai Lelouch… Passiamo questa notte insieme, così da poterci fare coraggio a vicenda; che ne dici?-domandò il bambino innocentemente con un grande sorriso sul volto.

-Mi stai ancora prendendo in giro?Sappi che…-un altro tuono interruppe le sue parole.

Il piccolo Suzaku sorrise:-Non ti prendo in giro Lelouch, vieni forza, non fare tante storie!-disse trascinandolo a letto:- Vedrai che entreremo benissimo tutti e due nel mio letto, è grande e morbido!-disse infilandosi e facendogli segno di entrare.

Suzaku invece guardava la scena confuso, non si ricordava che avesse mai fatto una cosa del genere, sorrise e guardò Kururu.

Lelouch sbuffò e subito dopo s’infilò nel letto di Suzaku:-D’accordo, ma non dirlo a nessuno. -disse coprendosi con la coperta e coprendo anche il ragazzino, che sorridendo gli rispose:-Non preoccuparti, io non dirò niente. Domattina apriremo insieme i regali che ci avrà portato Santa-san ed io già mi sarò dimenticato tutto!-

L’ambiente attorno a Suzaku e a Kururu iniziò letteralmente a svanire, i suoni si fecero più indistinti e Suzaku non riuscì più a vedere se stesso e Lelouch da piccoli:-Che sta succedendo Kururu?-domandò il ragazzo confuso. La bambina sorrise:-Una volta che questo ricordo scomparirà saremo nuovamente nella tua stanza…-disse.

E così fu’, si ritrovarono nuovamente nella stanza del ragazzo, con Suzaku abbastanza confuso per la situazione che aveva appena vissuto. Vedersi dieci anni più giovane, non era affatto una bella esperienza…

-Perché mi hai mostrato questo ricordo?-domandò alla bambina che non gli aveva ancora detto chiaramente le sue intenzioni.

-Ti ho spiegato prima il motivo… Per farti comportare meglio con le persone che ti vogliono bene. Nascondendo i tuoi segreti, i tuoi sogni e tutto quello che ti riguarda, fai del male non solo a te stesso, ma soprattutto a loro… Sai quanto è preoccupato Lelouch per te?-il ragazzo annuì:-Bene, il doppio di quello che pensi!-concluse la bambina seria.

-Si, ma cosa c’entrava il ricordo di quando l’ho consolato quella sera?-domandò allibito.

-Beh, prova a pensarci da solo, non è poi così difficile…-disse iniziando a scomparire pian piano diventando sempre più piccola:-Continua a ricordare.-

-Te ne stai andando?-domandò.

Kururu sorrise e scomparve pochi istanti dopo aver detto:-Buona fortuna.-

 Bussarono alla porta pochi minuti dopo.

“E’ realmente possibile che i sogni possano spezzare le catene del destino… E che i desideri riescano a superare ogni ostacolo…?”

-Avanti. -disse intento a preparare le cose che doveva portare alla base militare, dato che sarebbe andato ugualmente, nonostante quello che aveva visto. Zero era molto più importante di una stupidata da ragazzini. O almeno avrebbe dovuto esserlo… Ma allora perché si sentiva così male a pensarlo?

-Suzaku, sono io…-disse Lelouch entrando nella stanza. Il ragazzo non si girò verso di lui, ma  sorrise facendo vedere che infilava qualcosa nello zaino:-Sei venuto a salutarmi?-chiese mostrandosi allegro.

-Speravo avessi cambiato idea, e che volessi rimanere a festeggiare il Natale con noi… Dato che sono parecchi anni che non capitava di stare insieme a Natale.-

Suzaku si girò:-Beh, non per causa mia giusto?-chiese sorridendogli ma senza rimproverargli niente direttamente.

-Già…-rispose Lelouch un po’ imbarazzato per quella constatazione.

-Prima all’ingresso. Perché hai reagito così male?-domandò volendo capire ancora il motivo di quella litigata, e soprattutto il perché della sua presenza in quella stanza.

-Perché tu hai reagito male alla mia provocazione!-esclamò Lelouch perdendo la calma.

-E come avrei dovuto reagire? -domandò Suzaku arrabbiato tanto quando l’altro.

-Con te non si può parlare! A volte sembri essere sulle nuvole, timido e ingenuo. Altre volte perdi la calma come se niente fosse!-disse facendogli notare cose per l’altro ovvie.

-Non è affatto vero!-disse l’altro offeso.

-Oh, invece sì. -insistette Lelouch convinto.

I due stettero per un po’ in silenzio. L’unico rumore che si sentiva erano gli oggetti che s’infilavano dentro la borsa del moro.

-Litighiamo proprio come due bambini… Come facevamo in passato. Ti ricordi?-domandò il ragazzo sorridendogli e avvicinandosi a lui con uno spazzolino in mano.

-Certo che mi ricordo. –disse sorridendogli anche lui:-Ma se ti ricordi alla fine siamo riusciti ad andare d’accordo… Grazie a te e alla tua stupida ingenuità.-gli rimproverò Lelouch bonariamente.

Erano riusciti ad andare d’accordo grazie a lui? Non se lo ricordava poi così bene… Tutto quello che gli veniva in mente era il ricordo dei tuoni. Assunse un’espressione pensierosa.

-Non te lo ricordi eh?-gli disse l’altro prendendolo in giro.

-Certo che mi ricordo, aspetta!-esclamò Suzaku arrabbiato.

Pochi istanti dopo si ricordò che cosa era successo. La mattina dopo la Vigilia Suzaku si era svegliato senza trovare Lelouch nel letto così era andato a cercarlo, trovandolo al piano inferiore a scartare i regali. Appena l’altro lo vide non gli rivolse un saluto e se ne andò nell’altra stanza ignorandolo, lasciandolo sulla soglia del salone a domandarsi cosa aveva fatto per meritare un trattamento simile. Questa storia andò avanti per parecchie settimane. Il bambino continuava a ignorarlo e lui stava per perdere la pazienza, quando un giorno di gennaio Lelouch gli si era messo davanti, gli aveva dato un bacio e gli aveva detto “Grazie per quella volta. Io… Mi piaci.” come se fosse un saluto normale tra loro. Ricordandosene arrossì all’improvviso, dato che si ricordava anche la sua risposta “Anche tu mi piaci. Diventiamo amici?”

Era vero… Gli piaceva veramente Lelouch. Il suo sentimento nei suoi confronti si era ingrandito e adesso ciò che provava per lui era molto, molto più del semplice “piacere” che intendeva quando era più piccolo. Aveva capito la visita di Kururu, aveva cercato di fargli ricordare i sentimenti per Lelouch, sì, ma a quale scopo? Forse l’altro non provava più sentimenti del genere per lui… E dopo quella litigata, Suzaku poteva anche capirlo… L’aveva trattato malissimo, e non si era neanche scusato, continuando a pensare ai fatti suoi.

-Vedo che te ne sei ricordato. -disse l’altro sorridendogli:-Mi piaci Suzaku, mi piaci veramente tanto…-disse il ragazzo arrossendo lievemente ma continuando a guardarlo negli occhi. Suzaku sorrise contento di aver risentito quelle parole dal ragazzo e si avvicinò a lui sfiorandogli le labbra:-Mi piaci anche tu Lelouch. Sei il mio migliore amico dopotutto no?- chiese sorridente.

-Si… Ma non vorresti far diventare la nostra amicizia qualcosa di più questo Natale?-domandò maliziosamente:-Che ne diresti di rimanere con me e lasciar perdere la festa e il tuo lavoro?-

Ci pensò un attimo, la proposta era allettante, ma, doveva fermare Zero. Era un suo dovere, e lui metteva sempre la salvezza della sua patria sopra ogni cosa… Ma non poteva quel giorno metterla sopra a Lelouch. Non quel giorno… E comunque una vita senza Lelouch non valeva la pena di essere vissuta… Preferiva morire assieme a lui, piuttosto che vivere senza di lui… Circondato unicamente dal suo lavoro e dalla caccia ai terroristi come Zero. Presto avrebbe risolto tutto, e alla fine, lui e Lelouch sarebbero potuti rimanere insieme, e come si diceva nelle fiabe, vivere felici e contenti.

Lo abbracciò come aveva fatto il se stesso di dieci anni prima a quel Lelouch spaventato:- Tu sei molto più importante di qualsiasi terrorista… Vorrei rimanere per sempre con te, isolarmi dal mondo per non vedere in che condizioni è ridotto… Vorrei condividere tutto con te, il mio essere e il tuo, vorrei che si fondessero e divenissero un’unica cosa…-

-Prima ho sbagliato sai Suzaku… In realtà non mi piaci.-disse Lelouch sorridendogli dolcemente ma allo stesso tempo molto seriamente:-A dire la verità, ti amo.-disse dandogli alla fine un bacio e rimanendo attaccato al ragazzo. L’altro ricambiò l’abbraccio, il bacio e i sentimenti di Lelouch, sembrava che avesse atteso quel momento da secoli, quando in realtà aveva realizzato solo pochi minuti prima di amare profondamente il giovane. Si staccò prendendo una boccata d’aria cominciando ad armeggiare con la giacca:-Anche io ti amo.-disse per poi riprendere a baciarlo con più trasporto di prima.

Gli tolse la giacca, e portò le mani tra i capelli del ragazzo così lisci al contrario dei suoi; Lelouch invece gli aprì la camicia sbottonando velocemente i bottoni e lasciandolo a torso nudo. Si staccò dalla sua bocca e lo spinse sopra il suo letto mettendosi sulle ginocchia e iniziando a baciarlo sul collo. L’altro ansimò lievemente, sentiva i punti in cui l’altro lo toccava in fiamme, ma era una sensazione piacevole e in un certo senso appagante. Ribaltò la situazione trovandosi sopra al ragazzo, facendolo andare completamente disteso sul letto e iniziando ad armeggiare con la camicia, cercando di liberarsi dell’indumento fastidioso.

-Suzaku, quel posto devi guadagnartelo. Riesci a sbottonarmi la camicia oppure vuoi una mano?-domandò Lelouch ironico. L’altro per tutta risposta fregandosene delle buone maniere strappò direttamente la camicia del ragazzo:-Ti darò una delle mie.-disse rispondendo al suo sguardo sbigottito. Si abbassò contro il suo petto incominciando a fare dei piccoli cerchi lungo il petto di Lelouch lasciando una scia e cercando di fargli provare un po’ di piacere. Con la mano scese fino al cavallo dei pantaloni e iniziò a muoverla lentamente, sentendolo pian piano irrigidirsi. Lelouch emise un sospiro e Suzaku ridacchiò nel sentirlo più o meno appagato per quello che stava facendo. Alzò la bocca verso il suo volto iniziando a leccargli dolcemente le labbra succhiandogli il labbro inferiore.

-Vai troppo piano Suzaku.-gli disse il ragazzo riportando la situazione al principio, portandolo nuovamente sotto di lui, quella volta però, tra le lamentele del ragazzo, lo fece sdraiare completamente sul letto:-Come troppo piano!-esclamò Suzaku che pensava di essere andato anche troppo veloce.

Lelouch gli chiuse la bocca con un bacio iniziando a sbottonargli la cintura e i pantaloni, e tra gli ansimi soffocati dell’altro, infilò una mano al loro interno dopo aver completato l’opera e iniziò a massaggiare delicatamente il sesso del ragazzo, staccandosi poi dalle sue labbra per scendere giù verso il suo ventre passando prima lungo il petto e scavando con la saliva nella sua pelle. Suzaku ansimò portando una mano verso di Lelouch e riafferrandolo lo riportò sulla sua bocca per assaporarne nuovamente le labbra.

La mano di Lelouch con un dito cercò di farsi spazio all’interno del ragazzo:-Sei veramente stretto Suzaku. Rilassati un po’…-gli disse portando la mano libera ad incrociare quella del ragazzo che aveva iniziato ad abbassare i suoi pantaloni.

-Perdonami se è la mia prima volta.-ribatté lui leggermente scocciato da quella frase fuori luogo.

-D’accordo, non ti scaldare… Almeno non in questo modo…-disse tornando subito dopo a baciarlo sulle labbra e ad aiutarlo ad abbassare i suoi pantaloni.

Qualcuno bussò alla porta proprio in quell’istante.

-Merda!-sibilò Suzaku staccandosi dall’altro, che però lo azzittì nuovamente con la mano che poco prima aveva completamente abbassato i suoi pantaloni:-Se non diciamo niente se ne andranno prima o poi.-gli disse convinto lasciandolo dopo che l’altro ebbe annuito.

Continuarono a bussare imperterriti:-Lelouch, Suzaku, sappiamo che siete qui dentro! Aprite subito la porta, altrimenti ci penserò io stessa con un passepartout.-esordì la ragazza minacciandoli velatamente, ma neanche troppo velatamente.

Lelouch sbuffò.

-Arrivo!-esclamò Suzaku cedendo alla minaccia.

-Lasciamo che entrino…-gli sussurrò Lelouch all’orecchio mordicchiandoglielo lievemente e facendogli scappare un piccolo gemito:-Stupido! Togliti, non possiamo rischiare che ci vedano così. -disse l’altro facendolo scostare e rialzandosi un po’ a fatica.

-Vuoi muoverti Suzaku? Si raffredda la roba!-dissero da dietro la porta.

Il ragazzo raccattò la sua camicia e se la riabbottonò molto velocemente, aspettò qualche altro istante che Lelouch si mettesse la giacca e nascondesse la camicia strappata sotto il letto e infine aprì la porta. Rimase piacevolmente colpito nel vedere il consiglio studentesco al completo proprio dietro la sua porta, con in braccio cibi e bevande.

-Buon Natale!-esclamò Milly facendogli scoppiare addosso una stella filante. Lelouch sbuffò di nuovo, interrotti per una cosa del genere? Non poteva assolutamente sopportarlo.

-Ma, che ci fate tutti qui?!-disse Suzaku  facendoli entrare e rimanendo a parlare con la presidentessa e un cestino di snack.

-Dato che hai ancora poco tempo a disposizione, abbiamo portato la festa da te, Lelouch non te lo ha detto? Eppure l’avevo mandato apposta… Sarà stato troppo impegnato a lasciarti quel succhiotto sul collo, per pensare a riferirti il mio messaggio.-disse la ragazza sogghignando. Suzaku si portò istintivamente una mano sul collo arrossendo. La ragazza sorrise nuovamente e avvicinandosi a lui sibilò:-Scherzetto…-

Suzaku arrossì ancora di più, capendo che l’aveva semplicemente preso in giro, guardò Lelouch che fece spallucce divertendosi per la situazione e subito dopo richiuse la porta, pronto per divertirsi con i suoi amici. Quel Natale di certo non l’avrebbe scordato facilmente.

  
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