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Autore: Emrys    26/05/2010    1 recensioni
... quando il rombo di una serie di tuoni fece svegliare Lyris. L'elfa restò a fissare il soffitto per mezzo minuto e dopo aver accarezzato i capelli di Han che le dormiva accanto sorrise... accanto sorrise,
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Nostalgia

Ormai è una settimana che nella pianura è cominciata la stagione delle pioggie, e i brevi sprazzi di sole giornalieri non durano più di qualche ora. Inutile sottolineare come fosse la stagione preferita di grandi e piccoli malfattori, e la più stressante per la guardia cittadina e gli onesti commercianti. La casa si trovava nel quartiere est, di fianco a una bottega di rilegatorive a una cinquantina di metri dalla piazza principale. Quella notte era avvolta in un silenzio tranquillo come il resto del quartiere, quando il rombo di una serie di tuoni fece svegliare Lyris. L'elfa restò a fissare il soffitto per mezzo minuto e dopo aver accarezzato i capelli di Han che le dormiva accanto sorrise, poi fece un sospiro rassegnato e si alzò dal letto con movenze sinuose e feline; prese la biancheria da una sedia e si avvicinò alla finestra della camera da letto. Il ticchettio ritmico delle gocce di pioggia aveva sempre un effetto nostalgico sul suo spirito, ricordare le esperienze vissute da quando era arrivata in quella città le sembrava sempre molto surreale. Gli ultimi cinque anni erano trascorsi con la velocità di un alito di vento e pensare a prima era davvero come ricordare un'altra vita. Tutte quelle razze , odori nuovi e pungenti, all'inizio tutto l'insieme l'aveva spaventata. Ogni giorno si ripeteva che erano dei barbari incapaci di imparare e che avrebbe fatto meglio ad andarsene, ma era rimasta. Adesso era felice. Avrebbe sposato Han entro pochi mesi e questo sarebbe stato l'apice del loro amore. Non avrebbe mai immaginato di poter amare un essere umano.... Eppure adesso adorava quelle sue orecchie tondeggianti. Lyris sfiorò la cicatrice a stella sulla spalla con l'indice e il medio, emettendo un breve sbuffo. Nello stesso momento, con un fruscio di coperte scostate Han la raggiunse cingendola da dietro all'altezza del ventre. Avvolta in quell'abbraccio inaspettato Lyris sentì sciogliere pian piano la tensione mista a nostalgia che l'avvolgeva, quell'umano non le aveva mai posto domande sul suo passato e ora lei si sentiva finalmente in grado di raccontarglielo. Han le baciò il collo provocandole un brivido e lei singhiozzando silenziosamente tentò di parlare. “Questa stagione mi ha sempre suscitato inquietudine amore mio.. Ci sono cose che..“ Han non la interruppe, conscio che la sua Lyris sembrava finalmente aver trovato il coraggio di liberare i demoni che spesso la notte le provocavano gli incubi terribili di cui non aveva mai voluto parlare. Infatti, dopo un'ultima esitazione la ragazza andò avanti : “Provengo da un piccolo regno oltre il mare del quale ero l'ingenua erede.. Era un bel posto, dove umani e elfi convivevano con fragile armonia. C'erano degli elfi che arrivavano persino a vegliare su tutta la discendenza di un umano se questi li aveva colpiti in qualche modo. Era bello e ai miei occhi eterno. Ma tutto iniziò a cambiare nel periodo in cui compii il mio venticinquesimo compleanno. Un vagabondo male in arnese chiese asilo al castello, non portava armi con se e dalla sua magrezza unita al passo malfermo non poteva rappresentare certo una qualche minaccia, cosi lo ottenne senza difficoltà. In pochi mesi quel maledetto irretì mio padre e i suoi consiglieri più fidati con la sua parlantina...”

Han la strinse facendo aderire i loro corpi l'uno con l'altro, fino a sfiorarle la guancia con la propria, quel tocco intimo bastò a farle trovare abbastanza coraggio per proseguire.
“Quella persona era un essere umano. Non che di per se questa sia una colpa..” Affermò baciandogli una mano e cercando di scherzare. “Ciò che non potevamo certo sospettare era che fosse anche un infimo stregone. Io stessa all'inizio credetti come una stupida che la sua fosse solo una abile parlantina. Uccise tutti i membri della mia famiglia, anche se ovviamente almeno all'inizioo dovette accontentarsi di morti non plateali che potessero essere scambiate per malattie.” L'elfa tirò su con il naso fermandosi un secondo ad osservare il cielo, prima di proseguire. “Fu quando rimasi soltanto io che gettò la maschera e si impossessò di ogni potere per anni, anni di sangue e dolore per la mia gente. Io riuscì a sopravvivere soltanto grazie Lumas, un cavaliere con cui ero cresciuta, che mi portò via attraverso un passaggio segreto la notte in cui secondo i suoi piani sarei dovuta cadere in un sonno senza sogni provocato dalle sue orribili tisane calmanti. In fondo si era liberato di mio zio in questo modo, perchè con una ragazzetta non avrebbe dovuto funzionare. E al sostegno della mia migliore amica e dama di compagnia El, fu proprio lei a farmi notare prima della fuga come mio zio nonostante lo dovessero rimettere in sesto era sempre più debole dopo quelle brodaglie. Non ci riuscìi subito, ma con perseveranza arrivai ad organizzare una ribellione in piena regola nelle campagne. Ribellione che si concluse con la morte delllo stregone. Era finita, da quel momento la vita sarebbe potuta tornare come prima ma io non ce la facevo più, ero come spezzata. Ricreai un Consiglio sulle ceneri del precedente, e dopo i primi mesi di restaurazione mollai tutto partendo su una piccola imbarcazione alla ricerca della serenità che tutto quel sangue versato mi aveva strappato via...”

Han non disse niente, limitandosi a coccolarla con fare protettivo. Finalmente capisce perchè durante il loro primo incontro lei aveva avuto paura della sua magia e gli aveva lanciato contro tutto ciò che le capitava a tiro mentre lo fissava con astio e una furia solo dallo sgomento: credeva di trovarsi davanti a un altro stregone, magari addirittura ad un parente. Si baciano più volte fino a che i loro respiri diventano una cosa sola , mentre le carezze ansimanti diventano sempre più audaci risvegliando la passione.

Alla fine si addormentano sul pavimento, l'uno stretto all'altra, innamorati, felici, sfiniti
   
 
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