Anime & Manga > Baci rubati
Segui la storia  |      
Autore: Angela_doll    27/05/2010    1 recensioni
Salve Ragazzi, questa è una storia che parte dal mio desiderio di sfogo... Ma il sentimento che voglio esprimere (e spero io sia riuscita in questo) è molto forte. La perdita di una mia amica mi ha segnato, perchè a soli quattordici anni è impensabile dover morire... Non mi soffermerò su qusto per non risvegliare quella malinconia che ho imparato a nascondere. L'altro fattore è quello dello "sfogo" uno sfogo che vi lascierò capire da soli... Spero vi piaccia! Un abbraccio forte a tutti!
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La Fuga

 

Ecco che la vita di Diana  ricomincia come ogni mattina svegliandosi con un piccolo sole crescente, nella sua camera da letto in un  paesino di periferia.

Dalla finestra di camera sua si vede il colore rosato degli alberi in fiore,il piccolo e cristallino laghetto che  d’inverno diventa una lastra ghiacciata dove Diana cade ogni qual volta esce di casa andando di fretta perché come al solito è in ritardo; al di là della staccionata c’è la casa di Riccardo, il suo più grande amico; la faccia da piccolo angelo,nomea che gli è stata data per quella massa di boccoli biondi ribelli, occhi tendenti al verde.

E’ un genio incontrastato che ha la faccia tosta di sapere sempre tutto!

E’ amico di Diana dalla nascita. Lei sapeva tutto di lui e lui lo stesso di lei. Erano come fratelli …

Continuando verso la Città il paesaggio si staglia in uno zigzag arsi di edifici in mezzo a verdeggianti giardini.

  Mentre è ancora al caldo tra le sue coperte, Diana pensa ai suoi sedici monotoni anni, anni tormentati da sogni, incubi, anni dove tutto è andato perso, anni che la fanno sentire sempre più come la lacrima dei fiori al mattino, la spina sul gambo delle rose rosse perfette che si trovano nel giardino curato e stracurato di sua madre.

La cara Viviana appassionata di giardinaggio,con il grande amore per l’ordine e il rosa confetto che riveste l’intera casa a bomboniera; povera Viv,come ha potuto il destino farle avere una figlia cosi?...Stupida, che sta lì a chiedersi il perché di tutto quel pessimismo, il perché di tutta quella sfrontatezza e quella voglia di evadere da tutto!

E’ tutta colpa tua e di quel Roberto che tu continui a rifilarmi come padre!...Vi Odio!

Roberto… Quello che dovrebbe essere il mio patrigno,pensava ogni giorno Diana.

In conclusione l’impiastro Josh, figlio di mia madre e Bob, cosi si fa chiamare quel pallone gonfiato dagli occhi di ghiaccio..e secondo Diana anche il cuore..    Tornando a Josh cervello brillante, anche affascinante ragazzo, occhi blu chiaro quasi ghiaccio, come volevasi dimostrare, capelli biondo ramato, ma uno di quei tanti fighetti so tutto io e sono tutto io, si vede che non abbiamo lo stesso Dna..

Ha tredici anni e sono tredici anni di combattimenti, a stento spiccichiamo parola e se lo facciamo è solo perché deve chiedermi qualcosa sulla mia vita da “depressa”.

Ecco il quartetto “felice” di una famiglia quasi normale..se solo non fosse per me..

Diana aveva altre cose a cui pensare, altre cose su cui costruire la sua vita..diversa dal resto della famiglia e dal resto del mondo,per questo lei stessa sa di essere la rugiada sul fiore, su quella rosa, sola ed unica imperfetta..diversa dalle altre gocce di pioggia.

 

 

La prima cosa che la distingue dal resto del mondo sono quegli occhi..Grandi, enormi, pieni di paure.

Uno nero come la notte e l’altro azzurro come il mare in tempesta, su capelli ribelli di un colore misto tra il nero e il biondo. Un nasino all’insù e due piercing sotto il labbro… Naturalmente fatti di nascosto l’estate scorsa… Un dramma agli occhi della perfezione di Viv.

Fiocchi a pois, pantaloni stretti neri e maglie a strisce..cinte borchiate e strati di matita nera a calcare i suoi occhioni sono il suo credo!

Ecco cos’era Diana, non la bambola di porcellana della madre, non la ragazza strana e complessata di Bob,era… lei, solo Diana perfetta nella sua imperfezione.

07.20 ..Okay era ora di alzarsi! Prima che Viv scateni la sua ira furibonda nella sua camera!

Allora vediamo un po’ per prima cosa pc acceso e Escape the Fate a tutta birra con “Situations” ! Yeah! Quella canzone mette carica per qualunque cosa, anche per dover affrontare un’altra giornata di scuola tra latino e greco!

Mmmmmm … Per ora non pensiamoci.

Ultimo sguardo alla foto di Papà sulla scrivania e via sotto la doccia!

 

Così era cominciato l’incubo,quello che mi avrebbe distrutta per sempre!

A volte pensare,o meglio, pensare al passato è pericoloso e Diana lo sa bene…

Sono in treno diretta alla mia nuova vita,una vita trapiantata dove non ho ricordi,dove i ricordi non possono farmi male.

Sta piovendo,le goccioline scendono dal cielo come lacrime,sbattono contro il vetro e si arrendono alla forza del vento.

Il treno è un luogo angusto,buio,freddo.

Non vedo nessun viso amico.

Ho paura.

Ecco arrivare la prima lacrima…

Vorrei tornare indietro,a casa, nel mio letto,ma non posso.

Cavolo Diana! La vuoi finire?! Dimostra di avere i tuoi 16 anni!

Continuo a ripetermi questa cantilena,come un fantasma che continua a ripetere la sua pena.

Si, proprio come un fantasma… Io sono una fantasma.

Fantasma: qualcuno che non ce l’ha fatta.

Io non ce l’ho fatta! 

Altre lacrime,una cascata… I ricordi affiorano,la testa mi scoppia,il treno fischia si ferma. Il buio.

 

 

 

 

-Diana guada! C’è Lorenzo e viene verso di  te!-  Oddio Riccardo ha ragione,viene proprio  verso di me… e ora cosa faccio?!

Dai avanti Diana saluta…Diana SALUTALO!

- Hei ciao Lorenzo! -  Sono rossa,ho le guance in fiamme. Voglio scomparire …

- Hei Diana! Proprio te cercavo! -  Oddio è un sogno… - Mi chiedevo se ti andrebbe di venire a fare un  giro dopo… -

- Si!-  No stupida,ma cosa fai?! Dai respira,ricordati di respirare e ricomincia…

- Si, sarebbe carino…allora ci vediamo davanti al cancello all’ultima campana? –

- Oh, Certo piccola D! –

Ok sono in paradiso,sono vicina al collasso, lo so!Lo sento!

 

Ancora lacrime,sto delirando! Mi stanno guardando tutti… No testa ti prego BASTA! Non farmi questo… NO!

 

Lorenzo non arriva… dove sarà?

Lo sapevo, non poteva essere vero…

Mi giro, metto un  piede sull’asfalto della strada, sulle strisce pedonali tutta immersa nei miei pensieri…

- Diana! No! -  Lorenzo?

Una spinta,cado contro un cancello e batto la testa, cado a terra e perdo sangue dalla parte colpita dal cancello mi giro e…va in mille pezzi. Cosa? La mia vita.

Una macchina coglie in pieno Lorenzo,cade a terra…vedo solo sangue

Ti prego no! NO! NO! NO!

Il resto è buio.

 

Mi risveglio all’ospedale con il pensiero di dove sia..Cerco con la mano mia madre. So che è lì,ci deve essere per forza!

-Mamma? Mamma…Lorenzo…-

Mia madre mi stringe la mano,io salto in piedi con gli occhi fuori dalle orbite.

- Mamma dov’è Lorenzo???-

Mia madre abbassa lo sguardo,mi accarezza,mi abbraccia.

Profuma di lavanda. La lavanda il mio fiore preferito, il fiore che amo.

 I fiori che da piccola guardavo insieme con Lorenzo nel suo giardino mentre i nostri genitori parlavano in casa.

Ho già capito tutto scoppio a piangere grido,sbatto le cose a terra! Voglio solo morire!

Sono già morta?

Sono all’Inferno!

E’ tutta colpa mia. Tutta colpa mia!

 

Basta! Mi costringo a smettere di pensare. Mi costringo a chiudere la mente.

Come un neonato, non voglio avere più ricordi.

La mia vita ricomincerà lontano dai ricordi. Lontano dai miei luoghi sacri,lontano da quel posto.

Prendo l’i-pod e mi costringo a non chiudere gli occhi; sono passati sei mesi,ma le immagini di quel giorno mi scorrono davanti come se stessi rivivendo tutto in questo preciso istante.

Non voglio chiudere gli occhi. Non DEVO! Non POSSO!

Mi concentro sulla voce del mio adorato Ville Valo  che canta “Heartache every moment”,

“Angoscia ogni momento”…Canzone proprio adatta, eh?

Con la sua voce che mi entra dentro, come fosse veleno, come cianuro puro mi attraversa.

 

 

From lashes to ashes
And from lust to dust
In your sweetest torment
I'm lost
And no heaven can help us
Ready, willing and able
To lose it all
For a kiss so fatal
And so worn.

 


Dalle frustate alle ceneri
E dalla lussuria alla polvere
Nel tuo tormento pio, dolce
Io sono perso
E il paradiso non può aiutarci
Pronto, volenteroso e abile
A perdere tutto.
Per un bacio così fatale
E così sfinito.

 

Pronta a sfidare la mia mente su queste parole, spingendo sempre più in dentro un pensiero fisso, una frase a cui non voglio dare ascolto:

Non fuggire in cerca di libertà quando la tua più grande prigione è dentro di te.

 

Note d'autrice: Salve Ragazzi, questa è una storia che parte dal mio desiderio di sfogo... Ma il sentimento che voglio esprimere (e spero io sia riuscita in questo) è molto forte. La perdita di una mia amica mi ha segnato, perchè a soli quattordici anni è impensabile dover morire... Non mi soffermerò su qusto per non risvegliare quella malinconia che ho imparato a nascondere. L'altro fattore è quello dello "sfogo" uno sfogo che vi lascierò capire da soli... Spero vi piaccia! Un abbraccio forte a tutti!

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Baci rubati / Vai alla pagina dell'autore: Angela_doll