[1.
Inizio]
E fu il
mare.
Il mare
profondo e scuro; il mare che racconta. L’acqua fra le
sbarre; sulla carne. L’acqua nella memoria, come rimbombo.
Fu il
mare.
Negli
occhi di Saga, inquieti.
Negli
occhi di Kanon, rabbiosi.
Mentre
le parole si perdevano nel vento; mentre la rabbia si rincorreva lontano. E Kanon urlava, la bocca piena di
sale. E Saga taceva, la mente sconvolta.
Fu il
mare, su mani che si lasciavano, su stoffa e corazze lucenti. Fu l’inizio. Di giornate passate uguali, fra follia e disperazione. Saga
sul trono di Grecia; Kanon sul trono
del mare.
L’inizio.
Dal mare.
Ecco la prima drabble.
Ormai arriva in ritardo, ma è solo una
questione di tempistica (e di connessione che fa i capricci). Ma questo spazietto lo riservo ai
ringraziamenti. Sarò veloce e generica, e perdonatemelo. Ma,
vista l’ora e il capitolo da finire che ho, devo un po’ correre. Non
vogliatemene. Rimedierà meglio la prossima volta. Promesso.
Ma GRAZIE volevo
dirlo lo stesso: a chi a commentato Capriccio d’uomo e Come azzurro. Le vostre parole e le
vostre riflessioni sono state per me davvero utilissime e stimolanti.
Ottimi mezzi di analisi e autoanalisi.
Grazie *inchin inchin*