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Autore: AcrossTheUniverse    01/06/2010    6 recensioni
Heathcliff è ritornato a Cime Tempestose, e finalmente lui e Catherine hanno tempo per parlare e spiegarsi i loro sentimenti.
Quarta classificata allo "Shakespeare Contest", indetto da Mayumi_san sul forum di Efp.
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Let me grab your soul away

Let me grab your soul away

A Heathcliff bastò solo un rapido sguardo per riconoscere la figura femminile che gli si stava avvicinando. Avrebbe riconosciuto quella sagoma tra mille altre, in qualunque situazione; quei capelli curati, quei tratti somatici così delicati, quell’andatura elegante ma allo stesso tempo ribelle e decisa. Catherine Linton gli si avvicinò ancora, e lo guardò per la prima volta dopo tanto tempo negli occhi. In breve gli fu accanto, con un sorriso sul volto; lo stesso sorriso che Heathcliff aveva sognato tante volte, tutte le notti.

“Sei tornato.” disse semplicemente Catherine, passandosi una mano sulla fronte per rimuovere una ciocca di capelli indisciplinata. Heathcliff distolse lo sguardo dagli occhi accesi di Catherine, fissando qualcosa che la ragazza non poteva vedere.

“Sì.” rispose semplicemente.

Doveva ricordarsi qual era il nome di Catherine, adesso. Linton. Non più Earnshaw. Ciò implicava necessariamente che ogni possibilità di averla era sfumata per sempre; l’aveva perduta, aveva lasciato che un mediocre benestante gliela strappasse via.

“Cos’hai? Perché sei così freddo nei miei confronti? E perché sei partito senza nemmeno una spiegazione? Non mi hai neanche salutata.” osservò Catherine squadrandolo con più attenzione, portandogli una mano sul volto. L’uomo la scacciò con un gesto rabbioso, allontanandosi leggermente. Catherine si ritrasse spaventata e sbalordita: non era abituata ad essere rifiutata, il suo ruolo comprendeva di essere sempre compresa  e vezzeggiata e mai allontanata in quel modo.

“Heathcliff, perché ti comporti così? Non riesco più a capirti, e questo non mi era mai successo. Sei sempre stato un libro aperto per me, e adesso mi è diventato impossibile decifrarti. Non so più chi sei, Heathcliff.” disse ferita, toccandogli leggermente un braccio. L’uomo non si ritrasse, ma continuò a fissare la neve davanti a sé con aria spenta. Poi finalmente sospirò e parlò.

“Hai sposato Linton.” disse seccamente, con tono fermo.

Catherine sussultò e abbassò lo sguardo. “Sì, è vero.” rispose piano, come se non desiderasse parlarne.

“Perché?” chiese ancora Heathcliff, lo sguardo sempre più duro. Sembrava che stesse facendo uno sforzo immenso per restare calmo.

“Perché mi ama, e sarei stata al sicuro con lui. Era quello che tutti si aspettavano da me.” replicò Catherine con fredda lucidità, fissando i capelli ribelli del compagno.

“Io non ero all’altezza, non è vero?” incalzò Heathcliff con rabbia, voltandosi finalmente a guardarla con una maschera di sfida e di collera. Catherine sostenne il suo sguardo con fierezza.

“No, non lo eri. Credevi veramente che avrei potuto sposarti? Heathcliff, il matrimonio non significa nulla. Un contratto stipulato da un comune mortale non cambierà quello che provo per te, la vera inclinazione della mia anima... Il mio cuore, il mio spirito, il mio corpo, ogni mio singolo respiro... tutto di me appartiene a te. Sono tua, e Linton non può fare niente per impedirlo.” disse con passione, appoggiando le mani sul petto dell’uomo. Heathcliff gliele prese e le portò al volto, ricoprendole di baci.

“Vorrei non essere ciò che sono per poterti sposare.” mormorò ad occhi chiusi, inalando il profumo della donna. Catherine sorrise e gli accarezzò una guancia.

“Se non fossi ciò che sei non ti amerei. Forse saremmo sposati, ma i miei sentimenti verso di te sarebbero niente in paragone a quelli che provo adesso. Il tuo spirito ribelle, il tuo stesso aspetto indomito, questo amo di te: se non li possedessi più, diventeresti uno dei tanti altri uomini sulla faccia della Terra, normale quanto insignificante.” disse commossa, senza smettere di carezzarlo. L’uomo si chinò su di lei e le depositò un bacio sulla fronte, con una delicatezza inusuale, e Catherine sorrise leggermente, asciugandosi una lacrima scesa sul volto.

“Cathy, non lasciarmi mai più. Come hai potuto dimenticarmi?” chiese Heathcliff ferito, affondando una mano tra i riccioli curati della donna. Catherine lo fissò negli occhi, confusa.

“Non ti ho mai dimenticato! Non è passato un giorno che non pensassi a te.” mormorò, beandosi di ogni centimetro del suo volto. Heathcliff la strinse a sé, sospirando. “Se solo potessi immaginare anche solo un centesimo di quanto ti amo...” disse accarezzandole dolcemente i capelli, perso nei propri pensieri.

“Adesso non ti permetterò di andartene. Sei tornato, e sei mio. Edgar non ha importanza.” disse Catherine passionale, appoggiandosi ancora di più sul compagno. Heathcliff inspirò a pieno il profumo della donna, e chiuse gli occhi pensando a quanto avesse sempre desiderato morire in quell’aroma.

“Non avrei sopportato di non rivederti.” continuò Catherine, ancora stretta a lui. “Se dovessi morire adesso sarei felice. La morte sarebbe infinitamente seducente se avesse il tuo volto. Ricordi quella frase di Shakespeare che adoravamo? Più dolce sarebbe la morte se il mio ultimo sguardo avesse come orizzonte il tuo volto. E se così fosse, mille molte vorrei nascere per mille volte ancor morire.” recitò Heathcliff, prendendole il volto tra le mani e osservandola negli occhi brillanti di passione e di vita.

Heathcliff, it’s me, Cathy come home
I'm so cold, let me in-a-your window

         [Wuthering Heights, Kate Bush]

Pochi secondi prima di morire, Catherine vide il volto di Heathcliff. Vide i suoi occhi neri come il carbone, ardenti e infuocati, e si perse in quello sguardo così invitante. Catherine morì guardando Heathcliff, e non avrebbe potuto immaginare una morte migliore.

Nel suo delirio prima di morire, Heathcliff vide Cathy. La vide che cercava di entrare dalla finestra come tutte le notti –ma quella notte era più nitida, più reale, sembrava veramente lì, sembrava che Heathcliff si trovasse davvero con lei- e capì che non lo stava semplicemente venendo a trovare, no, stava venendo a prenderlo. Si immerse in quel volto e non riaffiorò più, annientandosi in esso come aveva tanto desiderato. Heathcliff, alla fine, morì guardando Catherine.

 

Questa fanfiction ha partecipato allo "Shakespeare Contest" indetto da Mayumi_san sul forum di Efp e si è classificata quarta. I partecipanti dovevano scegliere una citazione di Shakespeare e costruirci una storia; la frase che ho scelto è quella pronunciata da Cathy e scritta in corsivo.

Ringrazio chi commenta e anche chi si "limita" a leggere, perchè per me la lettura non è meno importante delle recensioni :)

Correttezza grammaticale, sintassi e lessico: 10 punti
Stile e forma: 10 punti
Originalità: 8,2 punti
IC dei personaggi: 10 punti
Attinenza alla traccia: 5 punti
Giudizio personale: 4,7 punti

Totale: 47,9 punti

 


Commento della giudice: La tua storia mi ha completamente rapita, dico sul serio.

Nulla da dire sulla conoscenza della grammatica, così come sul lessico e sullo stile, impeccabili e usati con maestria; anche l’IC dei personaggi è rispettato magistralmente: sembra quasi di poterli toccare, Heathcliff e Catherine, vederli dinanzi a sé.

Inoltre, mi è particolarmente piaciuto il modo in cui hai inserito la frase all’interno della storia, contestualizzandola perfettamente senza però farla risultare banale.

Indi, unica pecca in un certo senso credo sia costituita dall’originalità, dacché ti sei limitata a ripercorrere avvenimenti già accaduti nella trama reale della storia, che comunque non per questo ne esce sminuita.

 

 

 

   
 
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