“Hatake-kun! Hatake-kun!”
Kakashi solleva il capo, totalmente disinteressato, fissando l’unico occhio scuro sul volto tutto trafelato e felice di Rin, impegnata a saltellare radiosa nella sua direzione e contemporaneamente a distendere le labbra sottili in un largo sorriso, nella speranza di essere ricambiata.
In pochi secondi è di fronte a lui, lo osserva dall’alto verso il basso stringere un piccolo libricino illustrato tra le mani, le spalle sottili poggiate contro il tronco di un albero, e il fatto che l’occhio destro del compagno di team non sembri condividere nemmeno un minimo della sua felicità non la sposta di un millimetro: ormai si è abituata alla freddezza dell’Hatake.
“Ciao Rin. Dimmi pure, ti ascolto.”
Kakashi chiude di scatto il libro senza smettere di fissarla, impedendo allo sguardo curioso della ragazza di andare oltre i limiti del dovuto. Le guance di Rin - colta sul fatto - si tingono appena di rosso, mentre gli occhi nocciola fuggono dalla copertina verdognola del manoscritto, tentando di evitarle l’ennesima brutta figura.
“… quindi?”
Kakashi ha sempre odiato temporeggiare, lo sa bene lei.
Si da mentalmente dell’idiota perché nell’ultimo minuto e mezzo non ha saputo fare altro.
“Sì! - scatta immediatamente, tentando di riscattarsi - Namikaze-sensei vuole vederci, mi ha incaricata di riunire la squadra immediatamente!”
Sottolinea palesemente l’ultima parola, tentando di rendere la cosa più interessante del dovuto. Poi piega il busto in avanti, avvicinando il viso a quello del ragazzo.
“Sai… Credo sia arrivato il momento della nostra prima missione! E non mi riferisco a cercare gatti dispersi o ad accompagnare le vecchiette a prendere il pesce, oh no - sussurra in preda all’euforia, gli occhi che brillano e le labbra tremanti tanta è l’emozione - una vera missione.”
“Chissà… potresti avere ragione.”
La asseconda Kakashi docilmente, annuendo.
Vorrebbe dirle che Konoha è in un guerra ormai da un pezzo, che i ninja che ritorneranno incolumi dal fronte saranno mosche bianche e che con ogni probabilità presto anche i neo diplomati dell‘accademia andranno a dar loro man forte.
Vorrebbe dirglielo, davvero. Ma il sorriso di Rin è così luminoso che proprio non se la sente.
“Davvero lo pensi anche tu?”
Allora annuisce di nuovo, da dietro la maschera.
… ed una strana sensazione lo assale.
Prepotente, fredda ed inaspettata. Qualcosa che sa di brutto presentimento, dal sapore amaro della cattiva sorte, inizia a dipanarsi nelle sue viscere, risalendo per tutto lo stomaco fino a raggiungere il cuore.
Il battito del muscolo si arresta per un breve istante, ugualmente sconvolto.
Ed è lo stesso vento freddo che ha avvertito anni prima, alla vista degli occhi annacquati e preoccupati di Namikaze-sensei, appena un secondo prima di sapere di essere rimasto orfano.
Poi, come nulla fosse, tutto torna come prima, il dolore si attenua, il cuore ricomincia a battere e l’Hatake riprende a respirare.
Kakashi non lo sa ancora, ma quel vento freddo tornerà.
Ancora, ancora, ancora e ancora.

[482 parole]

Avete appena letto la prima delle cinque FlashFiction che compongono la mia prima raccolta KakaSaku - anche se non sembrerebbe XD
Raccolta arrivata seconda al contest “Sakura in crack” indetto sul forum di efp.
Tuttavia per motivi che non sto qui a spiegare non pubblicherò la valutazione del giudice.

Ah, con ogni probabilità questa sarà anche la mia ultima pubblicazione su efp… Ma ne riparleremo alla fine :)

Piaciuta? I commenti sono come sempre graditissimi ^_^

Al prossimo aggiornamento!
Domi.