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Autore: tikei_chan    03/06/2010    6 recensioni
Siete sicuri che l'amore sia bello? Che sia piacevole? C'è chi la pensa diversamente. Può essere doloroso, più di qualsiasi tortura e sofferenza fisica. Può togliere o ridare il respiro, fermare o accelerare il cuore, far tremare o immobilizzare le gambe.
E che cosa ne pensano i tre ragazzi Cullen?
Partecipante al concorso Shakespeare contest
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Emmett Cullen, Jasper Hale
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Just for fun: i Cullen parlano d'amore (inspired by Simposio)


“Ragazzi, piantatela di discutere.”Li fermò Edward, alzandosi in piedi.“Perché vedete, state sbagliando tutti e due.”
Questa frase fu accolta da risate condite di scetticismo, soprattutto da parte del più grosso dei fratelli.
“Dimostrami che ho torto” Disse invece Jasper, tranquillamente.
“Tu HAI torto, punto.”
Emmett lo aveva nuovamente punzecchiato, ridando il via alla zuffa che aveva imperversato fino al momento in cui Edward aveva preso la parola.
Quest'ultimo, sconsolato, si vedeva costretto ad attirare di nuovo la loro attenzione; era quasi impossibile discutere tutti e tre insieme in modo civile: con Emmett, che voleva sempre zittire tutti imponendo le proprie opinioni, e Jasper, che alcune volte era stato beccato ad usare il suo potere illecitamente sugli altri due.
“Basta! Ascoltate ciò che io ho da dire, perchè avete molto da imparare.”Ricominciò il rosso, daccapo, con un sorrisino a decoragli il viso.
“L'Amore non è bello, non è dolce e non è solo piacere. Al contrario, è brutto e doloroso. È orribile...”
“È uno scherzo?” Lo interruppe Emmett. “Dai, non mi sembri così distrutto quando stai con Bella.”
“Fammi finire. Se foste intelligenti, ma soprattutto acculturati, sapreste che in molti, se non proprio tutti, dai poeti del Medioevo ad oggi, hanno considerato l'Amore come sinonimo di sofferenza.
Sono complementari. Non conosci Amore se non c'è dolore, e non soffri in maniera così totalizzante se non ami.”
Sul suo pubblico era calato il silenzio. Erano più che altro allibiti, ma ugualmente Edward si rallegrò per aver catturato la loro attenzione; gli sembrava un miracolo.
Quindi riprese, galvanizzato dalla possibilità – che gli era offerta una volta ogni cinquant'anni –di fare un discorso serio, importante e denso di cultura, come fosse un grande oratore romano.
“Provate a smentirmi se ci riuscite. Nulla è meno innocuo dell'amore; è un'arma affilata, un pugnale che penetra nella carne, ma ancor più nell'anima, lasciando ferite inguaribili. Punge il nostro spirito sin dal primo istante dell'innamoramento e ci lascia affamati, non saziandoci mai, e allo stesso modo traboccanti di emozioni, così tante da esserne sopraffatti.”
Fece una pausa, della quale Emmett approfittò per contraddirlo.
“Ok, Edward, gli scrittori non sono mai stati troppo positivi ed ottimisti, ma tu te la sentirestidavvero di dire che l'amore è sofferenza?”
“Sì. Potrà anche regalare gioie e momenti piacevoli, ma vengono tutti spazzati via dalla paura che finiscano, che svaniscano in una nuvola di polvere. L'ansia di perdere ciò che abbiamo, è forte quasi quanto la sofferenza per ciò che già abbiamo perso.
Vedi, Jasper c'era andato vicino sostenendo che l'Amore è privazione di sé, in favore della dedizione al proprio compagno, ma non è proprio così. È più unirsi in un solo essere, ferendosi a vicenda. Imparando poi, col tempo, che il collante che tiene uniti gli individui, finisce per logorarli.”
“E io?” intervenne ancora il moro“Fammi indovinare, secondo te ero completamente fuori strada, eh?”
“No, non del tutto. Che l'amore sia passione, è vero, ma non come l'intendi tu.”Rispose Edward con un sorriso, ripensando al discorso fatto prima dal fratello.
“Tu vedi solo il lato positivo: la passione che ti fa godere, ma non quella che ti brucia dentro e che prende possesso della tua persona in maniera completa.”
Emmet fece una faccia perplessa, non capendo a cosa lui si stesse riferendo.
“Sarà, ma io proprio non lo vedo tutto 'sto dolore.”
Edward si risedette, sospirando. Sapeva che non era un concetto facile da cogliere, d'altronde aveva cominciato a capitare anche a lui, da qualche giorno a quella parte, di pensare ogni tanto che fossero tutte un mare di cretinate. Stare con Bella era un sogno e aveva ragione Emmett quando diceva che passare il tempo con lei era tutto tranne che doloroso. Ma talvolta, quando era solo, si sentiva sopraffatto da una paura folle.
E allora poteva diventare tanto da provocargli dolore fisico, il timore di perdere la persona che amava.
“Beh, io vado. Sta per cominciare la partita più importante della stagione.”
Edward alzò gli occhi, giusto in tempo per vedere Emmet schizzare fuori dalla porta. Pose quindi il suo sguardo sul fratello che ancora sedeva di fronte a lui.

“Credo che Alice mi stia cercando; penso voglia il mio parere su alcuni suoi acquisti. Mi piacerebbe discuterne ancora, davvero, ma sai com'è quando si tratta di queste cose.” Disse, alzandosi anche lui.Rimasto solo nella cucina, Edward si sentiva incompreso e nutriva il dubbio di avere un po' esagerato col discorso del dolore e della sofferenza. Forse, in fondo, nemmeno lui ci credeva più di tanto.

 

 

 

 


























 Thanks for reading!



NB: È inteso che non credo davvero che Edward siacosì tanto pessimista (spero si sia capito dall'ultima frase che dice), semplicemente, l'idea di loro tre che parlano d'amore in stile Simposio mi stuzzicava molto. xD

   
 
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