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Autore: NoireNeige    09/06/2010    2 recensioni
"Se fossimo sempre uguali e senza errori, non saremmo umani... Le emozioni che credevamo scomparse possono ritornare solo con un semplice ricordo nascosto.
Eppure...
Come le Nuvole Bianche troviamo sempre la forza di ritornare e provarci ancora.
… E ancora."
Dedicata a tutte le persone che mi sono state vicine :)
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In onore della situazione in cui mi ero cacciata, avevo rinunciato alla coca e mi stavo scolando la terza bottiglia di birra Heineken. Speravo che si fossero resi conto di avermi lasciata qui o sarebbero stati proprio cazzi amari. Sapevo che era colpa di Jukka... si era arrabbiato perchè non lo lascio mai entrare nella mia camera e quindi era partito senza di me!!
Se lo prendo giuro che lo strozzo come una gallina e poi lo cuocio pure nel brodo!!
Mi accorsi che stavo “torcendo” il collo all’ultima bottiglia di birra semi vuota che avevo in mano e mollai la presa sconsolata. Fuori stava iniziando a venire buio e faceva freddo perfino nel bar... mi strinsi le braccia intorno al corpo cercando di scaldarmi un pò, visto che avevo addosso solo una misera canotta nera. Nel locale eravamo rimasti io, i cinque ragazzi e gli addetti alle pulizie... che cosa deprimente. Visto che non avevo più niente da fare, decisi di uscire quindi lasciai i soldi sul tavolo. Fuori soffiava un vento gelido che mi fece svolazzare i capelli un pò da tutte le parti. Mi accesi una sigaretta e rimasi lì, ferma a guardare il cielo che si inscuriva gradualmente. Dopo un pò, non so quanto, anche i 5 ragazzi uscirono dal bar: guardandoli meglio si capiva subito che erano metal, visto che indossavano catene, borchie, jeans strappati e robe di quel tipo. Continuavano a ridere come dei deficienti, ma ad un certo punto si zittirono e si voltarono tutti verso di me. Io a mia volta li guardai senza entusiasmo tirando una boccata di fumo e tenendomi su il gomito con l’altro braccio. Avrei tanto voluto urlare loro di non rompere e girare i tacchi, ma rimasi zitta...
Ero sicurissima di averli già visti, ma non riuscivo proprio a ricordare dove... magari erano dei fan dei Nightwish.
Sospirai e abbassai lo sguardo tirando un calcio alla polvere. Il gruppo si spostò verso il parcheggio e lì guardai mentre si allontanavano, sedendomi su una panchina.
Mentre pensavo ai cavoli miei, e soprattutto a dove avrei dormito quella notte, vidi un’ombra arrivare verso di me. Alzai lo sguardo e mi accorsi che era uno dei metallari che prima mi fissavano
-ho visto che prima sei entrata nel bus dei Nightwish... li conosci per caso? –
Non era gentile. Sembrava più che altro che avesse fatto una scommessa con i suoi amici e ora fosse stato costretto a parlare con me. Lo guardai al di sopra degli occhiali
-si, li conosco... – sussurrai tirando un’altra boccata. Il ragazzo sorrise
-allora avrai visto la nuova cantante, eh?!?!è proprio una gran bella gnocca, quella Sara... Sai che io la conosco?? –
Scossi la testa e feci un mezzo sorriso ironico, poi mi alzai togliendomi gli occhiali e lo guardai dritto in faccia, piegando la testa da un lato
-no, non è vero. – dissi con tranquillità assoluta. Il ragazzo rimase un attimo stupito
-come no??si che è vero! –                                              
-no, non è vero. Ne sono sicura perchè Sara è la mia migliore amica da quando andavamo alle elementari –
In quel momento mi accorsi che tutti gli altri si erano avvicinati e ora stavano ridendo a crepa pelle. Il ragazzo che mi stava davanti fece un passo indietro e divenne serio
-hahahaha!!ti è andata male Alexi... hahahahahaha!!! – disse uno di loro, che aveva lunghi capelli castani.
Un momento...
Capelli lunghi, biondi... vestiti incredibilmente larghi... occhi grigio-azzurri e pelle decisamente bianca... Alexi... Alexi... Quell’ Alexi!!
-nonono, aspetta un attimo... tu sei il cantante dei Children Of Bodom??? –
Li interruppi io di colpo. Il ragazzo si voltò verso di me e alzò una mano facendo uno strano gesto circolare, come se fosse uno strano saluto
-bè, mi fa piacere che almeno qualcuno mi riconosca! – Sorrise. Gli altri, dietro di lui continuavano a ridacchiare.
-scusa per la figuraccia... – sussurrai arrossendo lievemente. Lui scoppiò a ridere
-oh bè, allora siamo pari!Io ho offeso la tua amica e tu non mi hai riconosciuto! –
Uno dei ragazzi, quello che aveva parlato prima, si intromise
-Alexi dobbiamo andare, ci spettano al palazzetto –
Il ragazzo si voltò verso l’amico
-ok... bè, ci si vede, bellezza! –
Si voltò con tutti gli altri. Rimasi a guardarli e dopo meno di due minuti, Alexi tornò indietro
-hey, senti... per caso stavi andando da qualche parte? – mi chiese.
Scossi la testa –no, per ora no... –
Lui sorrise –che ne dici di venire al  nostro concerto?certo, ti toccherà stare dietro le quinte, ma è meglio di niente, no?!?! –
Sorrisi –accetto!! –
Ci avviammo verso gli altri e salimmo sul bus. Lì iniziarono le presentazioni:
-allooora... Io sono Alexi, lui è Janne il tastierista, poi ci sono Roope il chitarrista, Jaska il batterista e Henkka il bassista!! –
Annuii sorridendo.
Il tastierista mi si avvicinò
-ok, ti abbiamo detto chi siamo… solo che… noi vorremmo sapere chi sei tu, ragazzina… -
Lo guardai con aria assassina
-innanzi tutto potrei essere la ragazza che ti spezzerà le gambine se mi chiamerai ancora una volta ragazzina –
Janne deglutì mentre gli altri gli davano pacche di incoraggiamento sulle spalle e ridevano di lui. Sorrisi
-e seconda cosa… mi chiamo Nana –
Il tastierista mi guardò ad occhi socchiusi –Nana…  Nana… Nana, quella dei “Wild Storm”?? –
Sgranai gli occhi. Possibile che loro mi conoscessero?Possibile che una delle più famose band metal conoscesse la mia gothic-band appena uscita allo scoperto?? (e che oltretutto si era già sciolta!)
Arrossii violentemente –eh, già… -
Jaska fischiò.
-wow, ma allora abbiamo una star a bordo!! –
Gli altri risero. Io scossi la testa
-ma ragazzi, io e la band ci siamo sciolti già da un paio d’anni… -
Janne mi guardò sconcertato
-CHE COOOOSA?????ma come?io ero un vostro fan… -
Lo guardai con un misto di gratitudine e stupore
-davvero?? –
Lui si alzò e prese una scatola li vicino. Poi me la fece vedere: era piena di CD di gruppi poco conosciuti o che stavano per emergere… e c’erano anche i miei due CD: “Sadistic Pleasure”e “Dead Soul Inside Me” … Mi venne nostalgia a guardare le copertine. Alzai lo sguardo con occhi lucidi e guardai Janne
-grazie… - dissi, semplicemente. I ragazzi mi sorrisero, mentre il bus si fermava.
Mi ritrovai dietro le quinte di un palazzetto poco distante da quello dove i Nightwish si erano esibiti qualche ora prima, ad osservare i Children Of Bodom che armeggiavano con gli strumenti e si preparavano per entrare in scena. Mi sedetti per terra a gambe incrociate e appoggiai i gomiti sulle ginocchia e la testa alle mani. Era tutto pronto, i quattro ragazzi salirono sul palco e subito si sentì un boato fortissimo. La folla stava solo aspettando lui, Alexi. Ma il ragazzo non sembrava averli notati; anzi restava fermo davanti a me con la chitarra in mano. Ci stavamo guardando a vicenda e vidi qualcosa di immensamente triste nel suo sguardo. Improvvisamente mi sorrise e si avvicinò al mio viso. Poi mi diede un leggero bacio su una guancia e mi sussurrò in un orecchio
-mi raccomando fai il tifo per me, bambina… -
Poi si allontanò. Rimasi a guardare la sua ombra finchè non la vidi sparire sul palco e il casino diventò più forte e più intenso. Sospirai… chissà cosa stava facendo Sara, chissà se si era accorta che io non ero più con lei. E probabilmente non ci saremmo viste per un po’. I Nightwish erano già in ritardo sulla tabella di marcia del loro tour e non potevano di certo tornare indietro per riprendere me!Perciò dovevo rassegnarmi e trovare un modo per raggiungerli… o per tornare a casa.   
 
Nella hall dell’ hotel dei Nightwish…
-MARCOO!!!SEI UN IDIOTA, è TUTTA COLPA TUA!!!!CHISSA’ DOVE SARA’ ORA, POVERINA…L’ABBIAMO LASCIATA DA SOLA IN UN PARCHEGGIO!!IN UN PARCHEGGIO, TE NE RENDI CONTO??? –
Tutta questa scenata proveniva da una ragazza dai lunghi capelli mossi e castani seduta su un divanetto con gli occhi lucidi dalla rabbia. Sara.
Per colpa di Marco, che aveva detto che Nana era nella sua stanza, loro erano partiti ignari del fatto che in realtà la ragazza era al bar. Solo che quando Emppu aveva per sbaglio sfondato la porta della camera di Nana e si era accorto che lei non c’era, si erano resi conto del fatto che l’avevano lasciata a piedi chissà dove. La sua migliore amica era dispersa davanti ad un parcheggio in balia della notte, e lei non poteva fare niente…. Strinse i pugni e guardò Tuomas supplichevole.
-dobbiamo andare a riprenderla… -
Il ragazzo scosse la testa –ma Sara se ritardiamo ancora dovremo rinunciare ad alcune tappe del tour… e noi non possiamo rinunciare a quelle tappe. Non abbiamo abbastanza soldi per risarcire tutti! –
Sara sospirò –ma è la mia migliore amica!se le succede qualcosa io… -
-oh dai, se la caverà benissimo!! – si intromise Jukka con un sorriso –la conosci no??probabilmente a quest’ora sarà in un Motel pieno di ubriachi che non la fanno dormire e domani tenterà di fuggire perché non ha abbastanza soldi per pagare l’affitto… -
Sara a quelle parole sbiancò. Tuomas lanciò un occhiataccia al batterista e lo spinse via, poi prese la ragazza per le spalle
-così non è che la fai stare meglio… - sussurrò a Jukka scuotendo la testa, poi si rivolse a lei
-Sara, non preoccuparti, se la caverà benissimo. Domani cercheremo di chiamarla, ora qui non c’è campo… tranquilla, ok?? –
I due ragazzi si guardarono e Sara si sentì subito meglio. Se c’era una cosa che Tuomas sapeva fare, era proprio tranquillizzarla. Si sedette di nuovo sul divanetto e non poté far altro che sperare che l’amica stesse bene. Sorrise… certo che stava bene!Nana non era mica una poco di buono ed era sicura che se la stava cavando alla grande…. Almeno sperava.
 
Finito il concerto mi sentivo un po’ intontita… quella musica era capace di spaccarti in due il cervello!però mi piaceva un sacco!!
-oh ragazzi siete stati fantastici! – dissi sorridendo a Roope. Da dietro sentii il batterista che mi metteva un braccio intorno alle spalle
-hey, ora che sei impressionata dalla mia bravura, ci esci con me, vero?? –
Scoppiai a ridere
-oh certo, molto volentieri!! – dissi levandomelo di dosso.
Janne sospirò –bè Nana sei stata con noi un po’ troppo… forse dovresti tornare a casa, che ne dici? –
I cinque ragazzi mi guardarono. Trattenni il respiro e poi risi come un’isterica
-casa!!!!! – dissi con voce sarcastica e nostalgica voltandomi dall’altra parte barcollando –la mia casa… -
Sussurrai guardando per terra con un mezzo sorriso divertito e ironico. Janne mi si avvicinò
-ti senti bene? –
Mi voltai –oh, si sto benissimo! –
-bene!allora puoi andare, no?? –
Alzai le sopracciglia -eeeehh………. No. –
I ragazzi restarono perplessi
-come no? – chiese Henkka dando voce ai pensieri di tutti.
-non posso tornare a casa… perché è troppo lontana! –
Spiegai semplicemente come se stessi parlando con dei bambini piccoli. Alexi aggrottò le sopracciglia
-bè, allora potresti… tornare in hotel? – azzardò alzando una mano. Scossi di nuovo la testa
-non ho nessuna stanza in nessun hotel… -
Jaska si fece largo fra tutti gli altri –ma cos’è questo il gioco degli indovinelli??per caso dobbiamo azzeccare il posto dove andrai a dormire sta notte? –
Risi –potreste provarci… ma probabilmente non indovinereste! –
Roope sospirò –ma si può sapere che sta succedendo?non ci sto capendo più nulla!! –
Jaska, Janne e Henkka sbuffarono spazientiti e iniziarono a far casino per cercare di spiegare al chitarrista cosa stava succedendo, ma visto che parlavano tutti insieme ne era saltato fuori solo un gran baccano. Alexi alzò la testa al cielo
-SIIILENZIOO!!!!!!! –
Urlò. I ragazzi si zittirono di colpo e lo guardarono. Lui si diresse verso di me
-insomma ragazzina, ce l’hai o no una casa? – mi chiese come se quella fosse la domanda fatidica di un quiz da un  milione di dollari.
-no… - dissi diventando seria. -…ma se vi dicessi cosa mi è successo non ci credereste… -
I ragazzi si guardarono –dai, mettici alla prova! – disse Henkka incitandomi. Li guardai
-dovevo partire con i Nightwish per la prossima tappa del tour. Solo che mi era venuta sete e sono andata al bar a prendere una coca… e quando sono tornata indietro… -
-… loro non c’erano più. – finì Alexi. Lo guardammo tutti stupiti. Lui alzò le braccia in segno di scusa
-hey, io ti ho vista mentre ti disperavi nel parcheggio! –
Annuii arrossendo lievemente –capisco… -
Janne si avvicinò –ora però resta il problema più grande… -
Io e Alexi ci voltammo contemporaneamente ed esclamammo
-ovvero??? –
-bè, tu non sai dove dormire sta notte! –
Sospirai –già… -
Jaska azzardò un’idea

-sentite ragazzi… noi possiamo fare quel cavolo che ci pare per tutto il tempo che vogliamo no? – gli altri annuirono. Il batterista mi mise un braccio intorno alle spalle –e la nostra cara amica, qui, non sa dove andare… - mi sorrise.
Roope continuò – già, nessuno di noi vuole che Nana si annoi… - disse con aria innocente, ma il sorriso era tutt’altro che angelico. Mi sentivo una formica in mezzo a quei tizi, ma visto che non sapevo cosa fare, tanto valeva rischiare di passare una serata con loro… in fondo non sembravano tanto male.
-bene!signori è deciso… sta sera festeggeremo il nostro concerto in compagnia di una bella ragazza!!! –
Sorrisi. No, non erano per niente male….
Andammo in un bar, piuttosto lontano dal palazzetto. Incominciammo a bere e Henkka mi chiese se potevo prendere tutto quel alcool
-hey, amico, ho diciannove anni!posso fare quello che voglio della mia vita!! – dissi sicura di me, poi mi scolai il terzo bicchiere di birra. I ragazzi mi osservavano stupiti mentre ridevo delle loro facce. Poi Alexi scoppiò a ridere e io divenni rossissima in viso, ma senza un motivo ben preciso
-cavoli ci siamo trovati un bel peperino di ragazza, eh?!?! –
Peperino di ragazza??????ma dico, siamo impazziti????
-senti un po’… - iniziai io guardandolo con aria assassina – se credi che io non mi sia accorta che prima mi hai chiamata ragazzina, ti sbagli sai?!?a me non sfugge niente… –
sentii Janne che sussurrava –Oddio, è ubriaca fradicia… -
Mi rivolsi a lui sventolandogli l’indice davanti alla faccia –non sono ubriaca!!!!! – mi alzai, ma incominciai a vedere sfocato e mi girava parecchio la testa. Ricaddi seduta –ok, forse lo sono un po’…… ragazzi inizio a vederci quadruplo! –
Dissi strizzando gli occhi. Alexi mi sventolò una mano davanti alla faccia e io mi rimbecillii ancora di più
-oddio, sto male… -
Mi alzai in un attimo e corsi verso il bagno.
Dieci minuti dopo uscii e mi trovai Alexi davanti, sorrideva.
-sei carina quando stai male, lo sai?? –
Spalancai gli occhi, sentii le guance infiammarsi e le mani iniziarono a sudarmi freddo. Tremavo quasi, ma sapevo che non era per l’imbarazzo…
Riuscii a resistere per altri due minuti, poi barcollai e sbattei contro la porta del bagno. Vidi il viso del ragazzo mutare in una smorfia.
Poi le gambe cedettero. Qualcuno mi prese al volo prima che toccassi terra.
Dopo non ricordo  nulla.
 
 
   
 
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