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Autore: Beliar    12/06/2010    1 recensioni
Alla fine dei suoi giorni Ronnie intonò “I can’t stand now dark anymore”.
Una piccola parentesi di vita: una vita delicata, e un'altra un po' tormentata.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Craig Mabbit, Max Green , Ronnie Radke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il Crepuscolo

Il Crepuscolo
[Prompt: #72 – Interruzione; 338 parole;]

La verità su Ronald Joseph Radke è un segreto troppo scomodo perché la sua immagine rimanga quella del ragazzo contro tutto e tutti, che non crede in niente se non nella droga, non sa amare né vivere.

Ma la realtà è custodita negli occhi di Maxwell Green che, per celarla, li ha colorati di spento.

E ha nascosto anche ciò che era, per divenire una persona diversa, com’era che volevano fosse.

È un po’ l’idea di base della cultura discografica. Da quando c’è Craig a cantare, gli Escape The Fate sono cambiati. La loro non è più la musica del disturbo dell’interno, non c’è quella sana distruzione che si rifletteva nell’animo dell’ex leader, è scomparsa quella struggente passione che avrebbe sollevato mari, oceani, e sguardi, e che avrebbe potuto – davvero – cambiare il mondo.

E forse è meglio così, continua a ripetersi il bassista. Tramonta un altro sole, tramonta un altro giorno. Ancora, però, la risposta alle sue domande di un’intera esistenza non hanno ricevuto la risposta.

Per qualche strana ragione ripensa ai capelli di Ronnie che, su quella stessa collina dietro Las Vegas, indicava il cielo e prometteva la vita migliore che avessero potuto ottenere; la sua chioma si muoveva al vento e pareva che tutto, tutto, fosse al posto giusto.

Alla fine dei suoi giorni Ronnie intonò “I can’t stand now dark anymore”.
Si scusava con tutti quelli che aveva ferito, e che avrebbe continuato a lasciar morire.

Tutt’oggi c’è un esemplare respirante che ferma il suo tempo di fronte il cancello del carcere dove Ronnie è rinchiuso. Aspetta di trovare, dentro di sé, il coraggio di ripercorrere i suoi passi e riabbracciare la vita – anche se questa dovesse portarlo lontano dalla sua nuova dimora.
Ma non è più un individuo, è parte della gente; inforca gli occhiali sotto i quali non c’è tutto quel trucco inutile – e le sopracciglia sono ricresciute – ed entra in auto, pronto per raggiungere il crepuscolo sulla vetta più alta della città.

Per sentirsi l’uomo più in basso del mondo.

Senza Ronnie.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo dell’autrice: Perché la sottoscritta Oriana odia totalmente Maxwell Green in questo periodo, con tutto quel trucco e quella specie di mania per l’“essere diverso”. Così è diventato solo uno dei tanti; ma da qualche parte, lì sotto, c’è ancora l’anima del ragazzo a cui è stata dedicata “Make Up”, perché deve essere così. DEVE.
Dunque, vi prego di ricordare che i personaggi da me citati non mi appartengono, non li conosco e quindi non posso dire che questo che ho raccontato sia veritiero. (Però potrebbe essere, perché si dice che tutto è possibile).
Bene, questa fic è stata totalmente ispirata dal brano “The Winner Is” di Devotchka, colonna sonora del film “Little Miss Sunshine”, uno dei più delicati che io abbia mai visto; secondo me racchiude la vita. Ecco.
E vorrei che anche questa storia racchiudesse la vita; quella di Ronnie, e quella di Max. Augurando a tutti di trovare il loro modo di vivere, il loro Stato di Grazia.

  
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