Fanfic su artisti musicali > Muse
Ricorda la storia  |      
Autore: samskeyti    17/06/2010    6 recensioni
Nella loro mente tramite due canzoni.
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dominic Howard, Matthew Bellamy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Musers di Efp! Eccomi tornata con una nuova BellDom :D Ormai riesco scolo a scrivere di loro due, è più forte di me! E dunque, questa volta nessuna trama... solo due canzoni (italiane ò.ò) che trovo molto adatte ai protagonisti. Cheeers <3

 

 

Dom •Io no•

Solo, disteso lungo il divano della sua sala, sguardo perso oltre la finestra. Temporale; gocce e schizzi sul vetro, tuoni e lampi nel cielo plumbeo. Mani sullo stomaco nudo, testa sprofondata in un cuscino. Stereo acceso, musica nell'aria e senso d'abbandono sul fondo degl'occhi grigi. Un unico pensiero, capace di inghiottire tutti gli altri: lui.

Quando penso a come

alla fine mi hai ridotto tu...

io capisco dove, mi ci avresti sì portato tu.

Proprio così. Con una mano Dom si accarezza la fronte, quasi aiutasse a capire, quasi aumentasse lo sforzo e i risultati possano essere migliori. Invece tutto ciò che ottiene è un'immagine.

Quando penso a come

mi hai preso in girò, però...

io capisco come, sia difficile sbagliare più.

Nitida e lucente, essa si fa spazio fra gli spigolosi cuinicoli della mente. Dritta negl'occhi si riflette infine. È Matt. Bello come un dio, sorride.

Io no, io no, io no.

Io non ti lascerò mai,

io no, io no, io no, sarai te...

Anche le labbra di Dom formano un sorriso, ma la luce che lo illumina è cupa. Si stringe nelle spalle, chiude gli occhi, non fuggirà ancora.

Ed aspettavo come,

come un cane quando non c'è più, non c'è più il padrone

contro il vetro per guardare giù.

E mi chiedevo come, avrei vissuto se tu

e se quel magone mi sarebbe mai andato giù.

Verità. Entra attraverso le orecchie e impregna ogni frammento di carne. L'immagine di Matt resta, volteggia, avvolge e soffoca. Dom geme.

Io no, io no, io no.

Non ti dimenticherò, io no, vedrai che...

Io non ti aspetto più.

Io non ti aspetto più.

Le note crescono, il ritmo aumenta, la voce s'intensifica. Ricordi intrecciati a sogni, scosse elettriche nei brividi, dolore trasudante rabbia.

Quando penso a come alla fine mi hai ridotto tu,

non capisco dove, se ho sbagliato sì puoi dirlo tu.

Quando penso a come mi hai preso in giro, però

non capisco come, che cos'è che tu e un altro no.

Anni rivissuti in secondi, è troppo per il cuore di Dom. Si dimena, scalcia e fa a pugni con le sue paure. Si mette seduto, regge il capo dai biondi capelli nelle mani tremanti. Matt è ancora lì.

Io no, io no, io no.

Io non ti perdonerò, io no, io no, vedrai che...

io non ti aspetto più.

Io non ti aspetto più.

Io no, io no, io non ti perdonerò, io no, io no, io non ti perdonerò, io no, io no, io non ti perdonerò...

Si spegne lo stereo, mentre incalza il maltempo. L'immagine trema, si deforma, sbiadisce via. Si guarda attorno. No, Matt non c'è più, risucchiato in un'altra sconosciuta voragine della mente o del cuore. Torna la calma, la quiete dal pallido volto di morte. Dom cade in ginocchio e lascia che le lacrime macchino il pavimento. Perché lui sa che tanto, lo perdonerà.

 

 

Matt •Spaccacuore•

Camminando per la casa, stufo di ogni passatempo, Matt accende la radio. Si siede per terra, accarezza una mattonella scivolosa e fissa il soffito. Un ciuffo di capelli neri gli oscura il volto, le labbra invece si muovono impercettibilmente umide.

Spengo la tv e la farfalla appesa cade giù.

Ah, succede anche a me, è uno dei miei limiti.

Io per un niente vado giù, se ci penso mi dà i brividi, me lo dicevi anche tu, dicevi tu.

Inspira a fondo, quei piccoli polmoni non contengono abbastanza aria per tranquillizzare il respiro affannato. La temperatura cala, una distesa di neve gelida sostituisce quel pavimento di marmo bianco e ogni rumore si fa sordo. Colpa. Questo è un senso di colpa.

Ti ho mandato via, sento l'odore della città.

Non faccio niente, resto chiuso qua, ecco un altro dei miei limiti.

Io non sapevo dirti che solo pensarti mi dà i brividi, anche ad uno stronzo come me, come me.

Un fremito scuote la scarna schiena, un odore punge le narici d'un tratto. Il profumo di Dom, raggio di sole sui ghiacci. Conficca l'unghia nella sporgenza del marmo, affonda e sale una fitta.  Piacevole, piacevole è l'autolesionismo su chi lo compie. Calmante.

Ma non pensarmi più, ti ho detto di mirare.

L'amore spacca il cuore, spara spara spara amore!

Tu non pensarci più, che cosa vuoi aspettare.

L'amore spacca il cuore, spara spara spara dritto qui!

Il sangue s'infiltra nella rientranza, ma il freddo anestetizza il dolore. Matt non soffre. Matt annusa e trema. Il color del grano s'impossessa della casa, il rimorso delle cattiverie compiute divora il resto.

So chi sono io, anche se non ho letto Freud.

So come sono fatto io, ma non riesco a sciogliermi.

Ed è per questo che son qui e tu lontano dei kilometri.

Un'espressione di pietà e disgusto deforma i lineamenti taglienti. Avverte la  propria incapacità, cola insieme al sangue sulle piastrelle, entra in contatto col profumo dorato di Dom.

Ma non pensarmi più, ti ho detto di mirare.

 

L'amore spacca il cuore, spara spara spara amore!

Tu non pensarci più, che cosa vuoi aspettare.

L'amore spacca il cuore, spara spara spara dritto qui!

La musica scema, la neve si scalda, la farfalla torna ad arrampicarsi sul vetro. Matt si alza, osserva il sangue sulla mano e non fa nulla per fermarlo. Una goccia gonfia si è schiantata nella camicia bianca che indossa. Sul pettorale sinistro, sopra il cuore. Sembra uno sparo. Spaccami il cuore, amore, sparami nel cuore, Dom.

 

I segreti sono le nostre prigioni.

 



 



  
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Muse / Vai alla pagina dell'autore: samskeyti