Prologo
Spezzata.
Mi
sentivo l’aria mancare, come se qualcosa di grosso e pesante
mi schiacciasse il
petto.
Era
tutto buio.
Sapevo
che avrei dovuto aprire gli occhi, eppure era come se qualcosa me lo
impedisse.
Mugugnai qualcosa, accennando un movimento del braccio, ma era come
bloccato:
gli arti non rispondevano ai miei comandi.
Boccheggiai
inutilmente, sentivo qualcosa di caldo e denso colarmi sulla guancia,
avrei
voluto pulirmi il viso, aprire gli occhi, sapere cosa mi fosse
successo...
L’ultima
cosa che udii prima che l’oscurità mi avvolgesse
furono le sirene dell’ambulanza.