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Autore: Lumik Lovefood    22/06/2010    11 recensioni
Trovarsi, però, da soli per scelta ed essere lasciati da soli sono due cose differenti.
E' la prima one-shot che scrivo. Spero siate magnanimi e che mi darete dei consigli per il futuro. Attendo un vostro passaggio, anche negativo! ^_- Buona lettura!
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kei Hiwatari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Solitudine

Questa shot (molto shot, oserei dire) è una cosetta che mi frullava in testa in un momento molto triste della giornata. E' la prima di questo genere e quindi attendo molto consigli al riguardo... Ha un non so chè di nostalgia e tristezza...Diciamo che, è il mio stato d'animo riflesso in Kai. So che è stato molto trattato il rapporto che c'è tra il russo e sua madre, ma comunque ho voluto tentare, sperimentare e annoiarvi per un altro po'! ^^ Spero che mi lascerete un vostro passaggio, anche negativo... ^_- Buona lettura.
Un bacione dalla Lu! =*

 

 

 

 

Essere soli.

Non c’è cosa più triste di questa…

Trovarsi, però, da soli per scelta ed essere lasciati da soli sono due cose differenti.

La seconda è quella che mi si avvicina di più… Si potrebbe dire.

Tu mi hai lasciato, mi hai abbandonato per andare via, via da tutto questo gelo, lasciandomi in una solitudine immensa.

All’inizio ti aspettavo, attendevo la tua figura stagliarsi all’orizzonte e scontrarsi con i miei occhi violacei, così simili hai tuoi.

Attendevo il tuo profumo roseo, attendevo le tue dolci carezze, le tue parole zuccherose che mi rivolgevi quando ti facevo increspare il bellissimo viso con un sorriso.

Attendevo la tua bocca, quelle labbra dal sapor vellutato e fruttato che mi posavi dolcemente sulle guancie, riempiendomi il cuore di un calore ormai dimenticato.

Desideravo intensamente sentire la tua voce, cullarmi con le tue parole che sembravano balsamo per il mio carattere fin troppo anticonformista.

Ricordo ancora oggi quell’episodio così bello dal retrogusto amarognolo. Era sera e tu mi avevi impedito di giocare a beyblade perché era tardi; decisi di scappare dalla piccola finestrella della mia sudicia camera per recarmi felino al parco per giocare al mio balocco preferito. Ti prendesti una paura smisurata non vedendomi coricato sulla mia branda. Mi andasti a cercare in lungo e in largo, trovandomi poi appisolato su una fredda panchina.

 Quando mi risvegliai sotto il tepore di quelle lenzuola ruvide, incontrai le tue ametiste guardarmi con rabbia e preoccupazione; non erano mai state così fredde e distanti. Poi divennero calde per il sollievo che le colorò e mi abbracciasti stretta al tuo caldo petto, accarezzandomi i capelli argentei e pregandomi di farlo mai più.

 Avevi già sofferto per l’abbandono di quell’inetto di mio padre, che ti lasciò gravida sul ciglio della strada. Non potevo permettermi di farti soffrire nuovamente, non potevo e non dovevo strapparti nuovamente l’anima.

Evidentemente, l’amore che provavo io non era così forte come il tuo.

Avevo tanto amore per te, avevo così tanti sogni per noi che mi sembrava tutto roseo nonostante la miseria che ci costringeva a una lotta per la sopravvivenza.

Speravo di poter avere un futuro prosperoso e di poterti regalare una casa come si deve, così da non doverti preoccupare per niente, speravo di vederti felice e di poterti ricambiare il dono della vita che mi hai dato, speravo di poterti ringraziare un domani, ma…

…non posso farlo.

Non posso perdonarti il male che mi hai arrecato, non posso dimenticare la vita che ho buttato in quel maledettissimo Monastero, non posso continuare a fingere che non me ne freghi niente, non posso andare avanti sapendo che nel mio domani non ci sarai!

Perché è così, purtroppo. Nel mio futuro, nel mio domani tu non ci sarai e, per quanto mi costi ammetterlo, mi fa male saperti lontano da me, lontano con la mia vita.

Non ho più un fato a guidarmi, non ho più la luce a illuminarmi il cammino, non ho più te, mamma!

Pascal diceva che “Per conquistare un futuro bisogna prima sognarlo”.

Come faccio a sognare, se mi hai portato via il sonno ed i desideri?

   
 
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