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Autore: Avly    01/07/2010    6 recensioni
Lasciarsi trasportare dalle note di una canzone e seguire così un filo invisibile, incontrollabile come il Cuore? Cosa si cela dietro le parole di una canzone? Sono semplici parole accostate o qualcosa di più? Ok come introduzione fa schifo, ma spero mi perdonerete^^ Una storia che tratta di sentimenti, introspezione, paure e desideri repressi nell'orgoglio che chiedono solo il permesso di poter volare...Spero che possa piacervi!! XD non vi libererete mai dei miei deliri!! XD Ps: spero che non siano troppo OOC
Genere: Romantico, Song-fic, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti

Ciao a tutti! Va bene, lo confesso non smetterò mai di rompere le anime con queste storie musicate…Perdonate, ma è più forte di me XD. Eccovi qui una storia senza troppe pretese, scritta in un momento così…Non lo so, mi sono seduta davanti al computer ed è nata lei...Spero con tutto il cuore che questa storia possa piacervi e spero lascerete un segno del vostro passaggio^^ Sarebbe bello avere la vostra sincera opinione! BUONA LETTURA!           

 

Piccola annotazione: Il blu indica che il pezzo è di Yuri, l’arancione indica che il pezzo è di entrambi i personaggi.

 

Sei Solo Tu

 

I miei passi si confondono in mezzo a quelli di centinaia di persone, i miei respiri e i miei sguardi seguono la folla che mi circonda, passi e voci riempiono i miei sensi, osservo i volti differenti e senza vita della gente, come se stessi guardando tutto da uno schermo.

Cammino in mezzo alla folla, seguo i loro percorsi, quando in realtà la mia mente sceglie una strada che sa solo lei.

L’aria di luglio è afosa ed il sole luminoso infastidisce i miei occhi color ghiaccio, che scrutano diffidenti e distaccati l’intensa laboriosità delle strade.

Guardo l’orologio davanti alla fermata dell’autobus. “Le 20.00 a quest’ora sarà tornata” Scuoto il capo come se un brivido mi fosse scivolato lungo la schiena e riprendo a camminare accompagnato solo dai miei soffocanti pensieri. Non mi interessa dove sia, che sia a casa o partita non fa differenza, anzi se fosse su un aereo sarebbe anche una cosa positiva…Almeno me la sarei tolta di mezzo e al mio ritorno non avrei incrociato nuovamente i suoi occhi. Mi fermo davanti al chiosco di bibite davanti alla spiaggia, che con gli ombrelloni aperti è rifugio di tutti coloro che stanno patendo quel caldo torrido. Osservo i volti dei ragazzi che stanno al chiosco e sento contro la mia volontà le risate e le loro emozioni; stringo i pugni conficcando le unghie nella pelle nivea. Loro ridono, si divertono…Ed è come se invidiassi la loro felicità, come se le risate allegre della gente fossero per me colpi inferti con una lama, che mi lacerano l’orgoglio e disintegrano in mille frammenti quel muro di ghiaccio che è la mia anima. E senza quella barriera di ghiaccio il rimorso può entrare liberamente nel corpo, può attaccarlo ed annientarlo…Come un castello senza più le mura difensive.

Sorpasso rapidamente il chiosco seguito appena dagli occhi di Max il ragazzo al bancone che conosco, ma che non mi degno neanche di salutare. Affondo le suole delle scarpe nella sabbia, sentendomi sprofondare…Sia col corpo che con la coscienza. Maledetto rimorso.

Ed io di rimorso non ne ho mai avuto, non mi sono mai fatto alcuno scrupolo, eppure adesso sento le viscere dello stomaco corrodersi dal veleno, e la mia mente per quanto fredda e arrogante, non può non piegare la testa quasi in segno di resa. Ma ovviamente non lo fa…Perché Yuri Ivanov non china mai la testa davanti a niente o a nessuno…

Avanzo ancora lasciando vagare il mio sguardo freddo sul sole, che lanciando raggi caldi comincia la sua scesa verso l’orizzonte. Il cielo tende da un arancione ad un blu seguendo infinite sfumature che sarebbero inimitabili per chiunque. Il sole rilascia scaglie di luce dorata sul manto d’acqua scura che si accende come se su un telo nero venissero sparsi migliaia di diamanti. Un blu scuro intervallato da scaglie dorate, pozzi di luce persi nel buio…Sprazzi di calore nell’eterno gelo…Immagini di te nella mia anima.

Maledizione! Continui a ronzarmi nella testa come un animale fastidioso e non riesco a scacciarti! Possibile che mi sia così difficile scordarmi di te?

Sorrido sarcastico ricordandomi che proprio in questo luogo avevo pensato la stessa cosa circa un anno prima…

 

- Possibile che non riesco a dimenticarla? – faccio saltare il sasso sul pelo dell’acqua parlano al vento, ascoltando la mia stessa voce e avvertendola fluire via spinta dal tenue vento di luglio.

Scaglio ancora una pietra piatta, ma non riesco a darmi una risposta soddisfacente. Ne afferrò un’altra osservandola con attenzione: è verde acqua, con certe sfumature sul verde smeraldo che si mescolano a striature color sabbia che sembrano scaglie dorate. E’ una bella pietra…Sorrido mettendola istintivamente in tasca. Ecco perché non riesco a dimenticarla…Perché ogni cosa che vedo e mi piace mi ricorda lei…

 

Perchè mi piaci
in ogni modo
da ogni lato o prospettiva tu
perchè se manchi
stringe un nodo
e il respiro non mi ritorna più”

 

Mi girò verso quelle note che sembrano seguire maledettamente il filo dei miei pensieri. La musica proviene dal chiosco sulla spiaggia e intravedo Max servire solare e sorridente bibite e gelati canticchiando la canzone. Lo fulmino da lontano, mentre un nodo si stringe attorno al mio collo come un cappio, bloccandone il respiro. Tiro un calcio alla sabbia che leggera si riposa dolcemente sul bagnasciuga come se non l’avessi neanche sfiorata. Avverto la rabbia ed il nervosismo salirmi fin alla testa dall’imboccatura dello stomaco. Ci mancava solo quella canzone per dare ulteriore manforte a quell’ondata di rimorso che mi sta corrodendo.

Non bastava solo la voce della coscienza a rinfacciarmi i miei errori, no, ora avevamo anche il coretto! Certo perché da qualche parte qualcuno mi doveva voler proprio male. Osservo ancora Max al chiosco che aveva alzato il volume dello stereo facendo risuonare ancor di più quelle crudeli note, che mi lacerano e finiscono di annientare l’ultima debole resistenza del mio cuore di ghiaccio.

- Mi manchi – ripeto io seguendo le parole della canzone che davvero rispecchiano quello che sto passando. Bastasse una canzone per risolvere tutti i nostri problemi…Bastasse una canzone per farmi ammettere che mi manca…Per farmi confessare che sono un emerito idiota.

 

- Oh avanti smettila con le scene, non attaccano! – urlo sbattendo con rabbia le mani sul tavolo. La vedo trasalire ma non fa una piega, mi guarda senza muovere un muscolo, scrutandomi con quelle sue iridi verdi con scaglie dorate.

- Non hai neanche il coraggio di dire scusa! Cos’è ti diverti a prendermi in giro?! – non ho mai sentito la mia voce così adirata, così carica di rabbia e delusione…Ma perché non ho mai avuto niente per cui dare tutto me stesso…Almeno credevo.

- Yuri hai finito? – mi chiede lei cominciando ad alzare la voce. – Ti ripeto per la centesima volta che si tratta di un malinteso, io sono stata da Michael, ma non me lo sono portato a letto! Sono andata a parlargli di Emily! – si sta infervorando, i lunghi capelli ramati si abbracciano alla sua carnagione abbronzata e alle sue labbra rosee. La osservo ancora con freddezza sentendo una rabbia indescrivibile montare dentro di me e possedere totalmente la mia mente. Mi fremono le dita e sento come se il cuore mi si fosse frantumato in mille pezzi, rilasciando un’enorme delusione. Già perché mi sento tradito, ingannato proprio da chi mi aveva fatto scoprire cosa si cela nel Cuore.

 

Perchè non chiedi mai perdono
ma se mi abbracci
non ti stancheresti mai
e poi sai fare
morire un uomo
con l'innocenza del pudore che non hai”

 

Certo che quella canzone ci prende su tutti i punti, non sbaglia niente. Mi ricordo anche come è finita e senza che me ne renda conto rievoco ciò che è successo poche ore fa, ferendomi ulteriormente, colpendomi e privandomi di forze per reagire. Mi voglio distruggere, voglio rifugiarmi ancora nella barriera di ghiaccio che lei ha frantumato con la sua vitalità ed il suo carattere. Ha messo tutta se stessa per vincere la mia freddezza, ha combattuto usando la sua caparbietà, la sua tenacia e tanta passione. Alla fine se vogliamo dirlo ci assomigliamo anche, solo che abbiamo usato per scopi ed in maniera diversa le nostre caratteristiche.

Ma lei è unica, ora che sono solo e spiato esclusivamente dalle note di questa canzone posso anche permettermi di confessarlo. E’ unica, speciale, bella. Una bomba di calore, una fiamma che insistente danza e brucia, celandosi dietro sorrisi e sguardi carichi di parole ed emozioni.

Ed è libera, nessuno la può imprigionare, non ci sono catene per lei…Ed avrei dovuto capirlo.

Ma continuava a dirmi di non esserci stata con quel biondo americano…Allora perché io non riesco a darmi pace? Perché solo il pensiero che lei potesse essere stata con lui mi fa andare in escandescenza? Semplice ma difficile da confessare...Perché a stringerla fra le braccia avrei dovuto esserci io.

 

“Sei solo tu
nei giorni miei
sempre più
dentro me
sei solo tu
e dimmi che sono questo ora anch’io per te

Perché voglio esserci io al suo fianco e nessun altro; io desidero poterla osservare durante la notte vegliando sul suo sonno ed io voglio essere la prima persona che vede aprendo gli occhi dinanzi al mattino. Egoistico lo so, ma non mi interessa. Non ho mai detto di essere una persona buona o piena di morale. Sono quello che sono, un uomo pieno di difetti e altrettanti pregi, ma che darebbe fuoco e vita per lei. Un guerriero murato dietro il ghiaccio, cosparso di gelo, ma nelle cui vene scorre il fuoco e nei cui occhi di cristallo risplende una luce particolare solo se c’è lei…E ci ho messo tanto per capirlo…Troppo.

E continuo a seguire quella canzone, che con un lento e cantato processo maieutico mi sta portando a svelare più segreti e sensazioni di quanti non ammetterei mai.

 

Perchè sei bella
che mi fai male
ma non ti importa
o forse neanche tu lo sai
e poi la sera vuoi far l'amore
ogni volta come fosse l'ultima”

 

Ma tu in fondo cosa ne sai di quanto hai violato la mia anima? Perché dopotutto non hai fatto altro che comportarti come sempre, non hai neanche idea del dolore che mi fa vederti fra le braccia di Michael, seguire il profilo che le sue mani viscide lasciano sul tuo corpo. Quella maledetta immagine dettata dalle parole di Eddy mi perseguita togliendomi il fiato, intrappolandomi in un denso oblio di devastazione e sconfitta.

 

Venne la sera prima, io ero sul divano a leggere un libro comodamente assorto nei miei pensieri, quando il campanello suonò. Pensavo fosse lei, ma dovetti ricredermi.

Eddy entrò tranquillamente con il viso smorto e una strana espressione sul viso.

- Che succede? Julia come sta? – non riuscì neanche a frenare quelle parole che premevano violentemente sulle mie labbra. Quella sera Julia era uscita dicendomi che doveva andare da Emily perché non voleva lasciare sola l’amica in un momento un po’ delicato. Lui si era impensierito, ma non aveva obiettato. La sua ragazza era una persona affidabile e non doveva preoccuparsi.

- Ecco Yuri...Non so come dirtelo, ti prego non fare nulla ma ecco…- Sentii un senso di preoccupazione crescere impetuoso e annebbiarmi la mente. – Parla Eddy! E’ successo qualcosa a Julia? – stavo impazzendo, era tutta la sera che Julia non rispondeva al telefono e l’orribile sensazione che le fosse successo qualcosa di brutto pervase le mie membra facendomi morire.

- Lei…Non è da Emily –

Sgranai gli occhi lasciando cadere il libro con un tonfo, e quel rumore non derivò dal contatto tra il libro ed il pavimento, ma dal mio cuore che si ruppe in tanti pezzi.

- E’ a casa di Michael…Con lui -

 

Scaglio con forza un’altra pietra vedendola sprofondare nel blu del mare dopo neanche due rimbalzi. Viene inghiottita immediatamente dall’oscurità, un po’ come me.

Avrei dovuto immaginarlo che sarebbe finita così. Come poteva durare fra Julia e me? Michael ci aveva sempre girato attorno alla mia spagnola e alla fine me l’aveva portata via.

Eppure i suoi occhi verdi dorati continuano ancora ora ad inseguirmi, a perseguitarmi insieme al dolce profumo della sua pelle e della sua voce. La verità è che sono geloso, ho paura per la prima volta in vita mia di venire ferito e di rimanere solo. Sono sempre stato solo, e mi è sempre andato bene, ma da quando sei entrata a sconvolgere la mia vita niente è più come prima.

Ha cambiato il mio modo di vedere la vita, di guardare il cielo ed il sole. Mi hai mostrato come lasciar perdere lo sguardo su distese verdi e sull’oceano, come vivere la vita e…Come amare.

Con te ho vissuto con luce, calore e passione, schiavo di quella vitalità che cercavi di trasmettermi, ma che io non sono sempre riuscito a catturare; ma anche se non riuscivo ad eliminare quel muro di ghiaccio che ho sempre avuto, mi piaceva perdermi nel dolce e delicato aroma del tuo calore.

 

“Sei solo tu
nei gesti miei
sempre più oramai
sei solo tu
dentro me
tutto il resto è invisibile”

Un dolce vento accarezza il mio corpo, trasportandomi le note della canzone che continua a stuzzicare il mio orgoglio. – Sei solo tu – seguo le parole della musica sentendole radicate, assorbite e penetrate in me. Sono vere, crudeli, fredde ma vere. Perché ogni cosa accanto a te perde valore e luce, non ha più importanza e non attira i miei occhi che invece si proiettano rapidi e gelidi su di te.

Osservo il cielo tinto d’arancione che si mescola con le onde calme blu, abbracciando il gelo del mare, sfiorando con il suo torpore l’acqua fredda. Va bene lo ammetto, lo urlerei al mondo intero…Avete vinto. Il mio Rimorso e la Canzone mi hanno vinto. Sono un idiota, ho lasciato che la gelosia e la rabbia mi pervadessero le membra e non mi sono preoccupato di ascoltarti. I tuoi occhi prima me lo avevano gridato, mi avevano urlato la loro innocenza ed io non ho voluto vederli…Perché sono un idiota. Non sei tu ad aver sbagliato, ma io…Solo che non posso tornare indietro perché tu non ci sei più, te ne sei andata e probabilmente ora sarai su un aereo diretta chissà dove…

 

“Cancellato ormai
conquistato dagli occhi tuoi
quel
che resta poi”

- Quel che resta poi…Sei solo tu – sorrido aumentando il passo, il cuore in gola, l’aria del tramonto sulla pelle, il respiro corto per l’affanno, ma corro.

 

Resto ad osservare il tramonto con una nota di nostalgia che risuona dentro di me. Pago il mio castigo, ritorno alla mia pena e alla mia solitudine. E quello che mi resta sei solo

- Tu – sussurro quando avverto alle narici il tuo profumo e i tuoi capelli color ramato mi accarezzano il collo mossi dal vento. Le tue mani coprono i miei occhi e riesco a sentire la delicatezza della tua pelle ed il calore del tuo corpo a contatto del mio.

Mi sei di spalle appoggiata alla mia schiena e mi copri gli occhi con le mani mentre insinui la testa sulla mia spalla. Un brivido d’emozione sfugge al mio controllo e mi scorre rapido lungo la schiena, mentre il tuo inebriante profumo mi riempie i polmoni e come ambrosia rigenera e ricompatta i frammenti del mio cuore che torna a battere. – Julia… -

 

“Sei solo tu
nei giorni miei
sempre più dentro me
sei solo tu a dirmi che
solo tu dentro me”

Mi abbracci con forza stringendomi a te ed io mi aggrappo con tutte le mie forze alle tue spalle. Affondo la testa nell’incavo della tua spalla inspirando a fondo quel fresco profumo che ti caratterizza. 

Ancora non ci credo di essere riuscita a trovarti; dopo che te ne sei andato sbattendo la porta ho urlato e pianto come non mai. Non potevo credere che fosse bastato un inganno di quei due per farci litigare così. Ho chiamato Michael rovesciandogli addosso tutta la mia rabbia ed il mio odio. Per colpa loro Yuri se ne era andato, mi aveva lasciata ed io ero rimasta senza la persona più importante della mia vita.

No, non potevo permetterlo…Dovevo fermarlo. E così sono scesa in strada correndo per le vie di tutta la città, ho corso per tutto il giorno fino a che non ho sentito quella canzone, l’ho seguita per puro scrupolo di disperazione, attirata da quella melodia così vera e pulsante in me…Ed è stato così che ti ho trovato…

- Yuri – continuo ad invocare il tuo nome mentre tu mi accarezzi la schiena e mi stringi. E’ così incredibile e meraviglioso essere con te, non potrei neanche immaginare cosa sarebbe successo se non ti avessi trovato. Mi sarei sentita persa, senza più una luce su cui fare affidamento, perché lo so…Ci sei solo tu per me.

 

“Sei solo tu
nei giorni miei
sempre più dentro me
sei solo tu
e dimmi che
sono questo ora anch’io per te
sei solo tu
nei giorni miei
sempre più dentro me
sei solo tu
e dimmi che
tutto il resto non conta
ora non conta

Ti stringo a me, accarezzando ogni lembo di pelle che riesco a raggiungere, fino a che non ti sollevo il viso che rigato di lacrime salate si scontra col mio che non desidera altro che calare la muraglia di ghiaccio. Bacio le tue palpebre umide assorbendo le tue lacrime e chinandomi sulle tue labbra quasi con forza, con decisione, passione. Quella stessa passione che ho catturato da te e che voglio condividere sempre con te.

 

Avverto le tue labbra forzare le mie ed io mi spingo sempre più verso di te, verso quel contatto che desidero da tanto, troppo tempo e che temevo di perdere per sempre. Violi la mia bocca con forza ed io ti vengo incontro sussurrandoti ancora col respiro quelle parole che delicate e fresche ci abbracciano trasportate dal dolce vento della prima sera…

 

“Tutto il resto sei solo tu”

 

 

 

Only for you my friends,

 Avly

  
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