Mistress Red

Nigel parcheggiò l’auto nel suo posto e scese fischiettando; diede un’ultima occhiata per vedere se tutto fosse apposto e si diresse verso il montacarichi.

Gli sportelli si aprirono e il cipiglio di Kate gli apparve davanti. «Allora?» chiese la dottoressa perforando con lo sguardo il collega.

«Allora cosa?» domandò di rimando lui, sorpreso dal trovare Kate davanti a sé: era evidente che avesse dei poteri magici perché non si poteva spiegare altrimenti il suo tempismo.

Per tutta risposta incrociò le braccia al petto e continuò imperterrita a guardarlo come se volesse trapassargli il cranio. Nigel deglutì piano nascondendo il nervosismo e cercò di sorridere.

«Ok», disse solo, prima di prendere Kate per un braccio e trascinarla fino al proprio posto auto. «Questo è tutto ciò che ho trovato».

«Non è come la mia auto di prima», disse asciutta la dottoressa.

«Lo so, ma al momento non hanno di meglio. Prendere o lasciare», asserì lentamente Nigel quasi con paura.

Kate fece il giro dell’auto scrutando, studiando e osservando la berlina rosso acceso che aveva davanti. Fece una smorfia e si girò verso Nigel.

«La prendo solo perché mi serve», sospirò lei. «Altrimenti ti direi di riportarla indietro».

«Molto gentile», disse sarcastico, consegnandole le chiavi e riavviandosi verso il montacarichi per andare finalmente al lavoro.

«Ah, questa volta puoi considerare salvi i tuoi reni», concluse Kate studiando ancora un po’ la nuova auto.

Nigel non rispose, ma si immaginò il cane della collega che si leccava i baffi mentre gustava il pranzetto a base dei suoi reni. Deglutì di nuovo, questa volta sollevato.