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Autore: MarchesaVanzetta    02/07/2010    4 recensioni
un finale un po' diverso dall'originale,perchè un finale così deludente per un film così bello era da rifare!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aveva salutato tutti i vari giornalisti do ogni nazionalità con una parola carina e un sorriso, ma era consapevole che si stava avvicinando a Lui. A Lui che l’aveva baciata, il suo primo bacio, al sapore di fiume, poiché erano entrambi zuppi dopo la fuga nel Tevere. Lo stesso uomo che le aveva detto che era commerciante ora era qui,in veste di giornalista,il suo vero lavoro. Si era fatta raggirare come una sciocca, ma aveva guadagnato una stupenda giornata con quell’uomo così affascinante. Una giornata di libertà per quella città che aveva sentito subito di amare. Arrivò al suo compagno,il fotografo, che le restituì gli scatti che le aveva rubato il giorno precedente. Sapeva quanto gli costava quel gesto, era conscia che le sue foto valevano molto, su qualsiasi giornale. Arrivò il momento cruciale. Fu cortese, ma si comportò esattamente come si era comportata con tutti gli altri giornalisti. Le vennero in mente le parole della regina Elisabetta I “… Appaio gelo ma dentro ardo…” erano decisamente appropriate. Cercò di andare avanti normalmente per salutare gli ultimi, ma la Sua presenza era troppo forte, e così saltò gli ultimi giornalisti. Risalì i pochi gradini che l’avrebbero riportata in balia di governanti, medici e addetti alla sua persona, in poche parole i suoi carcerieri. Restò alcuni secondi così, sorridendo sognante ma le sembrarono ore. Dopodiché, dovette ritirarsi. Tutti i giornalisti erano andati ma lui no. In fondo non riusciva ancora a capacitarsi di aver mentito al suo capo e di non aver fatto l’articolo, con la catastrofica conseguenza di non poter tornare subito in America. Ma ancor di più non si capacitava che non l’avrebbe rivista mai più. D’altronde era una principessa, mica una fioraia! Aveva i suoi doveri e non poteva ribellarsi. Povera Anna. Ormai nella sua testa era solo Anna, principessa no. Gli dava ancora l’impressione di averla vicina, e non di essere separati da un muro invalicabile. Alla fine però doveva pur tornare a casa e riprendere il solito tran tran. Si avviò lentamente, godendo degli ultimi attimi in cui poteva respirare la stessa aria che aveva respirato lei. Era ormai arrivato a varcare la porta quando lei, nel suo stupendo vestito bianco che la faceva sembrare un angelo esclamò: “Com’è piccolo il mondo!”. Dopo aver sentito questo non potevano più far finta d niente e si buttarono l’una nelle braccia dell’altro ,scambiandosi un lungo e dolce bacio.
  
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