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Autore: waferkya    05/07/2010    3 recensioni
[Medea, Giasone] T'affanni in pretese ridicole, vuote, / Medea, da barbari.
Genere: Generale, Poesia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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— Scritta sul prompt You've got your reasons and I've got mine per il challenge speciale #6 di it100.
— È in versi O_O Per la precisione, Giasone parla in endecasillabi, Medea, invece, in dodecasillabi (pallido tentativo di riportare in lingua italiana il metro della tragedia, il trimetro giambico, appunto composto di dodici sillabe; la scelta vuole anche rispecchiare la barbarie di Medea, perché notoriamente l'endecasillabo è un verso *raffinato* ♥), ad eccezione dell'ultimo verso (che dà anche il titolo alla fic), e che è una citazione tratta dritta dritta dal Dei Sepolcri (Ugo Foscolo) ♥
— Se ve lo state domandando: sì, sono dalla partedi Giasone ._. per ragioni che non ho voglia di spiegare, ma che spero s'intuiscano dalla fic XD
— 31/xii/2009

~ E, tranne la memoria, tutto.




Giasone
T'affanni in pretese ridicole, vuote,
Medea, da barbari: è una sola
la legge di Grecia, tu la conosci,
e così i sassi e tutte le fiere.
Io non ho rancore per te, ti offro
ben più di quanto dovrei. Quant'io devo,
lo faccio. Tu non capisci, non vedi.

Medea (tra sé)
Sfruttata, tradita, umiliata, esiliata!
Il cielo non potrebbe contener l'odio
che provo per lui. Crudele è la sua legge,
e certo egli l'uomo peggiore tra tutti:
codardo bugiardo borioso Giasone.
La patria, l'amore, la vita, la morte
mi ha rubato. Apsirto moriva ed io
già cantavo per lui quegl'incantesimi
che assopiscono i draghi e le montagne.
Pelia moriva squartato dalle mani
innocenti di quelle sue figlie, e già
mi tradiva, lui già meditava per me
l'oblio, ed il suo matrimonio qui in Grecia.
L'esilio. La vergogna. Paga la serpe
ogni cosa col sangue: i figli (li ama)
moriranno per me, e con loro perderà
la patria, l'amore, la vita, la morte.
E, tranne la memoria, tutto.
  
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