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Autore: shiver_    06/07/2010    3 recensioni
Ciao a Tutti, è la prima storia che pubblico qui. Mi piacerebbe davvero sapere cosa ne pensate, accetto critiche a patto che siano costruttive.
Detto questo vi lascio, spero vi piaccia.
Un bacio, Rosy.
NdAmministrazione: secondo il regolamento, l'introduzione deve contenere un accenno alla trama o una citazione significativa ripresa dalla storia. L'autore deve perciò provvedere a modificare questa introduzione (può contemporaneamente cancellare in autonomia questo messaggio)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono seduta sul letto mentre parlo con Luca che si trova di fronte a me sulla sedia della sua scrivania, mi perdo con lo sguardo oltre i vetri della finestra dietro di lui, oggi c’è il sole stranamente, dopo tanti giorni di pioggia, è la fine di maggio e io incomincio a pensare all’estate che sta finalmente arrivando. . . “a cosa pensi?” mi domanda e io sposto lo sguardo su di lui “Pensavo che ormai l’estate è alle porte, dopo quest’inverno che sembrava non finire più” ritorno a guardare fuori e lui fa lo stesso voltandosi appena “hai ragione, non se ne poteva più, sei pronta a divertirti?” “certo e quest’estate ho intenzione di godermela e trovare una compagnia migliore” rispondo facendogli una linguaccia “ a si? Non saresti capace di divertirti senza di me” aggiunge presuntuoso, ma è vero, non potrei fare a meno di lui, non riesco a rispondergli, ma non devo fargli notare che ha perfettamente ragione, quindi lo osservo con aria di sfida e gli lancio un cuscino, colpendolo dritto in faccia e scompigliandogli appena i capelli..Non mi lascia nemmeno il tempo di capire cosa succede che mi scaraventa per terra e incomincia a farmi il solletico sui fianchi, sa che è il mio punto debole. Continuo a dimenarmi e lo imploro di smettere “mmm…devi ammetterlo e poi ti lascio libera” mi dice ma io non capisco cosa intende e lo guardo stranita “cosa?” “ammetti che non riusciresti a stare senza me” “ aaaaaah ma allora sei tonto, sei uno sbruffone caro e io posso vivere anche senza gente così” dico scherzosamente, si ferma per un attimo e mette il broncio facendo il finto offeso, poi ricomincia a torturarmi, fin quando sfinita non lo ammetto “ok ok pensandoci non saprei cosa fare senza averti sotto il naso tutti i giorni” “ah e così sono una specie di rompiballe per te?” e tutto d’un tratto, invece di riprendere a farmi il solletico come mi aspetto, si blocca su di me, i nostri visi vicinissimi, il suo respiro sulle mie labbra e quando mi accorgo dell’improvvisa vicinanza arrossisco, ormai non riesco più a comportarmi normalmente con lui, le sensazioni che provo in sua presenza sono cambiate e anche solo se mi sfiora provo un brivido; non si accorge delle mie guance arrossate e mi inchioda con il suo sguardo, annego in quegli occhi tanto profondi che conosco perfettamente, mi sta facendo impazzire e nemmeno lo sa…poi sposto lo sguardo sulle sue labbra e non riesco più a pensare, per un attimo scollego la mente e mi ritrovo a baciarlo, sento il suo profumo in bocca e le nostre lingue s’incontrano e si sfiorano con delicatezza, mille emozioni mi invadono, poi mi rendo conto di quello che sta succedendo. Mi scanso in un attimo. Perché ha lasciato che lo baciassi? Mi sembrava completamente preso mentre le nostre labbra si sfioravano, come se fosse tutto maledettamente naturale, come se per lui non ci fosse nessun problema. Perché? Di sicuro sarà stato un attimo di debolezza, sono solo un’amica per lui. Un’amica e BASTA.

Mi ritrovo inerme distesa sul mio letto da chissà quanto tempo passato a guardare un punto indefinito della stanza, il mio unico pensiero, quel bacio. Quel bacio che ha segnato la fine della nostra amicizia, quel bacio che avrei voluto desse inizio ad una storia, la Nostra. Quel bacio da me tanto atteso, tanto desiderato, che adesso fa solo male. Si, fa male, fa troppo male, perché dopo quel bacio non c’è stato più nulla. Neanche più un semplice “ciao”. E la distanza che si è formata tra noi mi sbriciola l’anima e mi fa sentire inutile. Incredibile com’è cambiato in un attimo il nostro rapporto, noi che eravamo inseparabili, “amici fin da piccoli”, così ci definiva la gente. Ma noi eravamo molto di più, noi eravamo amici, ma davvero. Eravamo la spalla su cui piangere, quando avevamo bisogno di sfogarci, la persona con cui combinare casini, cazzate e pazzie, eravamo la persona da chiamare alle 3 di notte quando non riuscivi ad addormentarti, quella con cui organizzavi mille piani da mettere in atto, quella che ti calmava quando eri in ansia, quella che ti rassicurava quando avevi paura, quella che ti incoraggiava, quella con cui litigavi ma subito chiarivi e facevi pace, quella che ti sosteneva in tutto. Eravamo io e te, insieme, due amici che affrontavano ogni minima cosa insieme, due amici che ormai si conoscevano totalmente. E ora, quando tutti quelli che ci conoscevano mi incontrano tra una parola e l’altra c’è sempre quella domanda, quella domanda che ogni volta mi distrugge, quella domanda che ogni volta che mi viene posta mi far venir voglia di sprofondare in una botola e non uscire più...“Come mai tu e Luca non vi vedete più? Eravate così amici”.
A volte mi chiedo se le persone abbiano una vita propria, a me sembra che restino a guardarti per tutto il tempo, ad osservare ogni tuo gesto, aspettando che tu compia un passo falso per poi iniziare a crearsi false teorie e per sparlarne in giro con tutti. E l’unica risposta che so darmi è che la gente sa solo giudicare, non sapendo cosa c’è dietro realmente.
E dopo quella domanda quella frase ti rimbomba nella mente: “ eravate così amici ”. Ed ‘ vero, lo eravamo un tempo, ma per me qualcosa era cambiato, non provavo più gli stessi sentimenti, per era più di un amico, mi ero innamorata di lui. Che errore stupido. Innamorarsi del proprio migliore amico, nessuno mai avrebbe pensato questo di noi. Io non riuscivo più a sopportare l’idea che lui mi considerasse solo una sua amica. Ma non potevo permettermi di perderlo confessandogli tutto, avevo preferito per la prima volta mentirgli, pur di non perdere quella amicizia, perché senza di lui mi sentivo persa. E ogni istante passato insieme a lui, combattevo contro i miei sentimenti, mi costava tanto nascondermi dietro una maschera, ma era necessario per mantenere quel rapporto creato da subito e solidificato in tutti gli anni passati insieme. Un rapporto in cui eravamo due complici, ci capivamo all’istante anche solo con una sguardo, avrei dato l’anima per non perderlo.
E poi? E poi è bastato un attimo, che non riuscirò mai a dimenticare, per abbattere tutto.
Ma cosa sto facendo? Mi sto distruggendo da sola, sono rimasta qui ad aspettare che il tempo passasse inutilmente, le lancette dell’orologio e come se ogni secondo mi urlassero di fare qualcosa e solo ora me ne rendo conto. Il peggio già è arrivato, non ci sentiamo da ben due mesi e andrà avanti così se non faccio qualcosa. Al massimo cosa può succedere? Già non c’è più nessun contatto tra noi e confessargli i miei sentimenti non cambierà nulla, peggio di così non può andare mi ripeto.
Mi butto giù dal letto, mi guardo allo specchio, sapendo che le condizioni in cui mi ritrovo sono pietose, ma non m’importa, esco dalla mia camera e scendo velocemente le scale, prendo le chiavi dal muretto ed esco fuori di casa. Incomincio a correre quando capisco realmente la mia destinazione. Corro più forte che posso, scanso la gente sul marciapiede con un solo pensiero fisso in testa: parlargli. Raggiungo la sua casa, mi fermo di fronte al citofono, piegata in due per l’affanno, mi calmo e cerco di riordinare i pensieri. Busso. E mi rendo conto che non ho nemmeno pensato a cosa dirgli, non ho neanche la minima idea da dove iniziare. Ma ormai e fatta, non posso più tirarmi indietro, sento una voce rispondermi, è proprio la sua, quella voce calda e riconoscibile anche a 10 kilometri di distanza. Incomincio a tremare e rispondo “Sono Elena”. Dopo pochi istanti la porta si apre ed eccolo. Bello come sempre, apro il cancelletto e mi avvicino alla porta dove si trova lui, lo osservo attentamente, ha un’espressione confusa e non sa che dire, finalmente posso perdermi di nuovo in quegli occhi che amo. Non so come iniziare, ogni secondo in più che passa è tempo perso. Prendo coraggio e comincio a parlare “senti Lù, non so neanche io perché sono venuta qui, so per certo che non hai nessuna voglia di parlarmi ne di vedermi dopo che sono sparita e non mi sono fatta sentire per tutto questo tempo, ma ascoltami un attimo. Quel giorno non avevo intenzione di baciarti, ma non sono risuscita a controllarmi, e difficile e anche un po’ stupido dirlo ma…Non ti considero più solo un amico, per me sei molto di più, ma so che per te non è lo stesso, quindi per favore lascia che questo non rovini la nostra amicizia, farò finta di niente come in tutto questo tempo. Continueremo ad essere i due amici di sempre e….” non mi lascia neanche il tempo di finire, mi poggia un dito sulle labbra e comincia a parlare frettolosamente “Aspetta, fermati. Cosa hai detto?” E’ sconvolto, e i suoi occhi hanno una strana luce che non gli ho mai visto, non sarei mai dovuta venire qui, ma ormai è inutile scappare e gli confesso tutto “Io mi sono innamorata di TE e so che baciarti è stato un errore ma…” “Shhh. Zitta. Stai un attimo zitta.” Pochi minuti di silenzio e lo vedo avvicinarsi sempre di più a me, la sua mano mi sfiora il la guancia destra mentre le sue labbra sono sempre più vicine alle mie, fin quando non incominciano a sfiorarsi, prima lentamente e poi con più passione, un bacio dolce, un bacio desiderato e non solo da me, ma anche da lui. Allontana un attimo il viso dal mio “Ti amo, anche se non te l’ho mai detto, tu per me sei sempre stata qualcosa di più di una semplice amica” mi sussurra sulle labbra. Sorrido, mentre una lacrima riga il viso e ricomincio a baciarlo in risposta della sua dichiarazione. Da ora niente avrebbe più potuto dividerci.

  
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