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Autore: Domi_chan    06/07/2010    6 recensioni
“Da quanto ti sopporto, Sakura? - chiede, deciso.
L’Haruno si interrompe all’istante, colta alla sprovvista; socchiude a mala pena le palpebre sussurrando un “Eh?” a mezza bocca.
“Dico… - Sasuke sembra fare un sforzo disumano: distoglie velocemente lo sguardo e irrigidisce la mandibola, mentre le gote gli si tingono di un leggero rosa - Da quanto stiamo insieme? Dieci anni?”
“In realtà sarebbero quasi otto…”
“Sì, otto. È lo stesso. Otto, già. Otto.”
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Imprevisti

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“Allora? Che ne pensi? Ti piace?”
Sasuke getta un’occhiata annoiata in direzione dell’instancabile ragazza con cui si ritrova a discutere - anche se, per onor del vero, non è proprio sicuro che l’annuire di tanto in tanto come unica risposta ai suoi infiniti monologhi rientri nella categoria “discussione” - poggiando con la posata d’argento sul bordo del piatto.
“Uhm - mugugna falsamente pensieroso, osservando distratto gli avanzi della cena - Accettabile, direi.”
“Contenta che ti piaccia.”
Risponde l'interlocutrice, sorridendo con gli occhi.
Sono passati i tempi in cui cadeva con facilità nei tranelli dell’Uchiha, montando su tutte le furie di fronte alle sue provocazioni mascherate da mezze risposte senza riuscire mai ad averla vinta su di lui, per poi sfogare la rabbia repressa sul primo malcapitato a tiro.
Ormai i suoi grandi occhi onice non le infondono più quello strano timore reverenziale, non la costringono a voltare il capo in tutt’altra direzione ogni qualvolta la situazione si fa complicata, né le impongono di assecondare ogni sua parola. Certo, ha ancora la netta sensazione che gli siano stati disegnati con il più sottile dei pennini tanto la loro simmetria appare perfetta - perfettamente allungata, perfettamente definita, perfettamente contornata da perfette ciglia - però ciò non cambia la realtà dei fatti: Sakura Haruno ha passato la fase zerbino già da un pezzo. Non si farà più mettere i piedi in testa da Sasuke Uchiha.
“Già. Sei andata a scegliere il regalo per il baka e futura consorte?”
Per Sasuke, invece, ben poco è cambiato: è rimasto sempre il solito burbero arrogante, per niente incline a rilasciare complimenti gratuiti, e maestro nel cambiare argomento alla velocità della luce qualora la discussione in atto non dovesse rivelarsi positiva per la propria persona.
Gli anni sono passati anche per lui, chiaro, nonostante il suo orologio biologico sembri sempre bloccato nell’arco d’età che oscilla dai venti ai venticinque anni. Ogni tanto si chiede, Sakura, come si ritroveranno tra qualche decina d’anni e soprattutto se riuscirà in qualche modo ad affrontare con un minimo di decenze lo scorrere del tempo; ma già lo sa, sospira affranta di riflesso, probabilmente si troverà a competere con un affascinante cinquantenne brizzolato, dal fisico tonico e lo sguardo ammaliante, mentre il suo, di fisico, sarà in totale decadenza, attratto da una forza di gravità ben poco benigna con la maggior parte del gentil sesso.
Alla fine in ogni caso, arriva alla conclusione che probabilmente nemmeno ci arriverà a quell’età con Sasuke accanto: è già tanto che resti con lei adesso, figurarsi quando tintura per capelli e calze contenitive diventeranno le sue migliori amiche.
“Sì, proprio stamattina - cinguetta Sakura, allegra, versandosi una generosa porzione di verdure al vapore nel piatto - Ho preso loro un set per la camera da letto: lampadario, due abatjour e delle cosine di cui non ricordo il nome da applicare direttamente alle pareti. Hinata ne sarà contenta, credo!”
E mentre descrive nei minimi particolari l’acquisto, inizia a gesticolare velocemente agitando la forchetta nella mano destra e fissando il soffitto con decisione, quasi che dal tetto possa arrivare da un momento all’altro l’illuminazione divina che le permetterà di ricordare di quale sfumatura di verde siano le decorazioni del set.
Nemmeno si accorge del fatto che le sue parole stiano volando al vento e che Sasuke la stia osservando di sottecchi da parecchi secondi.
“Da quanto ti sopporto, Sakura? - chiede, deciso.
L’Haruno si interrompe all’istante, colta alla sprovvista; socchiude a mala pena le palpebre sussurrando un “Eh?” a mezza bocca.
“Dico… - Sasuke sembra fare un sforzo disumano: distoglie velocemente lo sguardo e irrigidisce la mandibola, mentre le gote gli si tingono di un leggero rosa - Da quanto stiamo insieme? Dieci anni?”
“In realtà sarebbero quasi otto…”
“Sì, otto. È lo stesso. Otto, già. Otto.”
Non è da Sasuke Uchiha una frase del genere - sempre se di frase si possa parlare, chiaro - pensa Sakura, lasciando andare la forchetta sulla tavola imbandita.
“Io credo… No, io ho deciso sia arrivato il momento di cambiare. Andare avanti. Mi sono spiegato, no?”
“No, veramente no.”
Getta la testa all’indietro, permettendo alla frangia corvina di abbandonare momentaneamente la fronte.
“Ok - poi si alza, facendo strofinare rumorosamente la sedia contro il pavimento, ed indietreggia velocemente d’un paio di passi - Devo uscire, ne riparliamo dopo.”
“Eh? No, assolutamente. Adesso mi spieghi. Di che cambiamento parli?”
All’improvviso Sakura sembra illuminarsi, quasi sia stata attraversata da una scarica elettrica. Strabuzza gli occhi, spalanca la bocca, inarca le sopracciglia e cinge di scatto le spalle di Sasuke in una morsa ferrea. Non ha scampo, adesso.
Tutto il peso del mondo le crolla addosso nel tempo di un battito di ciglia, costringendola a puntare i talloni al suolo per evitare una caduta che sembra tuttavia inevitabile: è questione di secondi - o minuti: dipende solo dalla sua forza di volontà - e finirà spalmata al suolo, proprio accanto a quella tavola che ha imbandito con tanto amore.
Spera solo di sbattere il capo talmente forte da rimanerci… Almeno avrà la sua giovane, candida, innocente, pura e promettente vita sulla coscienza, il bastardo.
“Non vorrai mica… - balbetta a un centimetro dal suo viso - l-lasciarmi…?”
“Ma che lasciarti Sakura! Non dire cazzate.”
“Oh. - rilassa le spalle, riprendendo a respirare - Ok. Ma allora cosa…?”
“Ci sposiamo. Quando avrò sistemato tutti i conti con Itachi, dico. Appena riuscirò a rilevare anche la sua parte di società ci sposeremo. E’ deciso.”
E Sakura finisce veramente stesa sul pavimento, adesso.

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Le fanno male i piedi, la testa ed il fondoschiena, non riesce a distinguere in maniera molto nitida forme e colori, e le fischiano persino le orecchie.
Deve essere stato un calo di pressione, pensa, riconoscendo immediatamente i sintomi del malore.
“Stupida. Sei una stupida.”
Sbatte velocemente le palpebre, percependo nitidamente la voce di Sasuke. Solo allora, gettando una rapida occhiata all’ambiente circostante, si rende conto di trovarsi stesa sul divano in pelle di casa propria, braccia stese lungo i fianchi e gambe comicamente divaricate.
“Solo tu puoi essere talmente stupida da svenire mentre io… - assottiglia gli occhi inviperito ed incapace di continuare - Stupida.”
Fa per alzarsi, degnandola appena di un’ultima occhiata di puro disgusto, ma Sakura è più veloce: lo afferra per la mano, stringendola con forza, impedendogli di allontanarsi.
Vorrebbe urlare che sì, se lo sposa!, che non aspetta altro da tutta una vita, che non vede l’ora di stilare la lista degli invitati, scegliere abito, velo e scarpe, correre a prenotare la sala per il ricevimento, iniziare a fare tutti i capricci tipici delle future spose, e soprattutto che lo ama: Sakura ama Sasuke talmente tanto che sarebbe disposta anche a rinunciare al matrimonio in pompa magna cui aspira sin da bambina, se solo lui glielo chiedesse.
Ma le parole non escono; sarà per la debolezza dovuta al mancamento, sarà per l’emozione, ma quando Sakura dischiude le labbra per parlare, la voce non vuole proprio saperne di venire fuori.
Allora si limita ad annuire brevemente, incapace di fare altro, mentre gli occhi le si riempiono di lacrime e le guance si arrossano.
Sasuke sorride e sbuffa, passandosi una mano tra i capelli, nervoso.
Poi avvicina lentamente il volto a quello di lei, depositandole un casto bacio a fior di labbra “Vado a prenderti un bicchiere d’acqua - sussurra, spezzando il contatto - o di questo passo all‘altare non ci arrivi, signora Uchiha.”

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Una SasuSaku senza troppe pretese, scritta mesi fa e mai pubblicata per pigrizia e mancanza di tempo.
Grazie in anticipo a chiunque leggerà, recensirà e lascerà un segno del suo passaggio :)

Domi.

  
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