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Autore: Queen_Dair    22/07/2010    1 recensioni
Storia scritta in un momento di follia con la speranza di portare un sorriso ad una amica. Chissa, magari quando erano piccoli Jared e Shannon erano davvero così :P
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Shannon Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: The Little Brothers Leto
Autrice: Micky6277
Disclaimer: Non scrivo a scopo di lucro e non possiedo i diritti sui personaggi. La storia che ho scritto è di pura fantasia.. ed è stata ispirata da un momento di follia per portare un po’ di sorriso ad una amica malata. Giulia, ti voglio bene!!


“dì le tue ultime parole perché tra un attimo ti farò fuori!”
“mi spiace Shan, ma non hai scampo.. io ti ucciderò!” rispose Jared con gli occhi duri e spietati di chi ha visto cose che gli altri esseri umani nemmeno immaginano.
“lo vedremo” rispose Shannon mettendosi in posizione d’attacco. Poi i due iniziarono a combattere, picchiandosi a suon di pugni e calci volanti. Shannon finì per terra e Jared esultò. “te lo avevo detto che ti avrei ucciso!” Shannon fulminò con gli occhi il fratello. Rimettendosi in piedi a fatica e concentrandosi al massimo, lanciò il suo ultimo attacco. Jared provò a schivarlo ma era una super mossa che conosceva fin troppo bene e che non era mai stato in grado di deviare e con gli occhi pieni di tristezza e delusione per essere stato sconfitto ancora una volta, crollò a terra esausto dando la vittoria al fratello maggiore. “siiiiiiiiiiii… te lo avevo detto che non avresti mai potuto battermi… puoi provarci quante volte vuoi, ma io sarò sempre più forte di te!” urlò Shannon alzandosi in piedi e sbeffeggiando il fratellino. Jared iniziò ad urlare che non era giusto e che voleva la rivincita, ma Shannon non gliela concesse e Jared corse tra le braccia di Emma che si era appena affacciata alla porta. “che succede piccolino?” chiese Emma a Jared mentre lo abbracciava per tranquillizzarlo e dargli un po’ d’affetto. Lui si staccò un attimo da lei per guardarla dritta negli occhi e tirando su con il naso per cercare di non piangere disse: “lui.. lui.. mi ha picchiatooooooooooooooo..” e in quel istante iniziò a piangere disperatamente tra le braccia di Emma che nel frattempo iniziò a coccolarlo. “Shannon! Hai picchiato tuo fratello? Come hai potuto farlo? Sei il più grande e devi proteggerlo, non picchiarlo!” disse Emma con un tono che non ammetteva repliche. Shannon si mise le mani nelle tasche dei jeans, abbassò lo sguardo e fingendo di dare un calcio ad un pallone invisibile cercò di spiegare ad Emma la situazione: “ma io non ho fatto nulla di male.. se lui continua a prendere Jin, io continuo a prendere Heihachi. Heihachi sarà pure un vecchietto, ma è più forte di Jin.. infondo è suo nonno e Jin gli deve tutto.. non è colpa mia se lui muore e io vinco.”” Emma non ci stava capendo più nulla.. chi era questo Jin? E chi era questo sadico Heihachi che maltrattava e picchiava a morte questo tizio di nome Jin? Ma soprattutto di che diavolo stavano parlando quei due?
“io.. non capisco. Avete di nuovo guardato film horror? Lo sapete che non dovete vederli.. siete ancora troppo piccoli e se i vostri genitori lo sapessero, mi licenzierebbero al istante!”
“cosa??” entrambi i fratellini sembravano essere realmente sconvolti per quello che Emma aveva appena detto loro. Lei fece un bel respiro profondo, poi si inginocchiò davanti ai bambini per guardarli negli occhi, mettendo le mani sopra le loro spalle per cercare di tranquillizzarli, mentre gli spiegava per l’ennesima volta qual’era la situazione.
“ve lo ho già detto. Se volete che continui a farvi da babysitter, dovete ascoltarmi e smetterla di guardare certi film appena mi allontano un attimo da voi.
“ma noi non li stavamo guardando.. te lo giuro.” Disse Shannon con uno sguardo solenne in volto. Guardò il fratello che annuì a sua volta.
“è vero.. non stavamo guardando film con mostri brutti, brutti, brutti.. stavamo solo giocando!”
“giocando? GIOCANDO??.. con cosa? Di nuovo con la playstation??”
“beh..” Jared abbassò un attimo lo sguardo per evitare di incrociare gli occhi severi di lei. “forse..”
“solo un pochino..” aggiunse Shan, facendo la linguaccia ad Emma e mettendosi a ridere divertito.
“hai anche il coraggio di ridermi in faccia?? Lo sai cosa posso fare io??”lo sguardo di Shan divenne più serio mentre la sua faccia fissava intensamente quella di Emma. “io posso…”
“NO.. non dirlo ti prego!!”
“e invece si… io posso prendere la tua batteria della Chicco e la posso nascondere in un posto in cui tu non la troverai mai perché è sorvegliato dal Gollum del signore degli anelli!”
“NO! Il gollum noooooooo !!” rispose lui piagnucolando come il bambino che era e tirando sul col naso, per evitare di far uscire dagli occhi una valle di lacrime.
“bene.. allora, smettila di comportarti male con tuo fratello.”
“va bene..” rispose lui, sempre piangendo. Emma lo strinse forte a se e gli sussurrò che per il momento al gollum non serviva la sua batteria. Quando Shannon si allontanò un po’ da loro per andare a prendersi un gingerino in frigo, Emma si concentrò sul fratello minore che stava ridendo come un pazzo.
“e tu che hai da ridere? Credi forse di non meritare una punizione? Beh ti sbagli, perché se non farai come ti dico, io..” Jared con l’indice iniziò a fare segno di no ad Emma e lei lo guardò perplessa.
“questo trucco con me non attacca! Sarò anche il più piccolino dei due ma sono senza dubbio il più intelligente e so che stai bleffando perché non puoi portarci via i giochi.. solo la mamma può!” Emma rimase per un momento impietrita alla vista di quel piccolo bambino già così presuntuoso ed arrogante da farle desiderare di non aver mai figli, ma alla fine le giunse un lampo di genio.
“ah davvero? E cosa credi che direbbe mamma Costance se sapesse che di nascosto le rubi i trucchi e gli smalti per tingerti le unghie e gli occhi di nero??” Lui aprì la bocca sbalordito, non aspettandosi quel ricatto dalla donna che con lui era sempre stata tanto buona da sottostare ad ogni suo minimo capriccio.
“tu non lo faresti mai..”
“ne sei proprio sicuro?” Emma tirò fuori dalla tasca il suo cellulare e dopo aver premuto il pulsante di accensione, finse di comporre il numero della madre di Jay.
“aaaaaah!!!.. NO! Ti prego non lo fare.. prometto che non toccherò mai più i suoi trucchi, ma per favore non chiamarla.. farò tutto quello che vuoi..” Emma chiuse il cellulare e sghignazzando felice disse a Jared di andare a prenderle una lattina di coca cola dal frigo e di iniziare a pulire la sua camera se non voleva che lei chiamasse per davvero mamma Costance. Lui obbedì al istante e mentre sorseggiava la sua coca cola, riuscì a far pulire la cameretta anche a Shan.
Dopo due ore di pulizie, Emma vide la casa finalmente pulita e pronta per il rientro della signora Leto. Era serena e tranquilla perché sapeva che questa volta, quella donna non avrebbe davvero potuto rimproverarle nulla, visto che la casa era più pulita di quando la signora era uscita per lavorare e finalmente i bambini erano calmi e tranquilli.. probabilmente per la stanchezza di aver dovuto pulire un po’ tutta la casa. Si, nulla sembrava essere fuori posto e nulla sembrava potesse metterle i piedi fra le ruote. Si sedette su una poltrona e stendendosi bene chiuse gli occhi un istante per riposare un po’ .
Un urlo proveniente dalla stanza accanto la fece scattare di nuovo in piedi e spaventata per l’incolumità dei bambini, corse subito a vedere che cosa fosse successo. La scena che le si presentò davanti la fece infuriare come non mai. I due piccoli Leto stavano litigando per un “piccolo incidente” .. si erano messi a giocare in casa con due go kart e si erano scontrati tra di loro distruggendo il tavolino da the preferito della madre e il vaso antico regalatogli dalla nonna. Ad Emma sembrò di trovarsi in un cartone animato quando sentì del fumo uscirle dal naso, e diventare sempre più grande rispetto ai bambini che nel frattempo vedendo lo sguardo arrabbiato della donna si strinsero tra le braccia l’uno del altro per farsi forza.
“allora.. chi dei due ha combinato questo disastro?” chiese lei con degli occhi indemoniati che avrebbero spaventato persino un serial killer. I fratelli Leto si guardarono negli occhi, si staccarono in un secondo dal abbraccio e dopo essersi indicati l’un l’altro, urlano a l’unisono “è stato lui!”
- ma perché invece di fare la baby sitter di due piccole canaglie non sono diventata la segretaria di qualche attore o cantante famoso? Di sicuro avrei avuto mento problemi e conversazioni più mature.. – pensò subito la donna, non sapendo che in un universo parallelo stava rivivendo le stesse cose con i fratelli Leto “più maturi” e famosi.

   
 
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