Disclaimer: Sfortunatamente non sono miei ma di Oda-sensei, che tutti amiamo e odiamo. <3

Nota: Bello scrivere alle 4 del mattino senza uno straccio di idea in testa. E pensare che una volta ero così fantasiosa. çOç

Dedica: A Caludio, perchè io e lui ce la intendiamo fin troppo bene con Trafalgar <3 e A Crazy che mi ha aiutata con le correzioni <3

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Dalle piccole e tonde finestrelle del sottomarino non filtrava più nemmeno un filo di luce, dovevano essere molto più in basso rispetto alla superficie; d'altronde erano ormai ore che scappavano da quell'orribile massacro che era stato Marinford.

Molti uomini erano caduti, uomini. Non pirati e marine ma uomini, le distinzioni in certi casi sono solo stupide. Tra di loro anche l'imperatore Barbabianca e Portgas D. Ace.

Ace.

L'unico vero motivo per cui era scoppiata quella guerra, quell'inutile spargimento di sangue quello stupido spreco di carne umana.

Trafalgar sospirò seduto sulla sedia logora accanto al lettino su cui Rufy dormiva. Aveva finito da un po' di trafficare con il suo corpo ma chissà per qualche motivo aveva deciso di rimanere ancora un po', forse ad assicurarsi che non peggiorasse, o forse solo perchè non se la sentiva di lanciarsi in spiegazioni con quelli che aspettavano fuori, tanto sicuramente non le avrebbero capite.

Anche nel sonno Rufy sembrava avere l'aria smarrita, di chi si sta perdendo in un labirinto e sente urlare ma non trova nessuno. Smarrito e terrorizzato.

Pensò alla somiglianza che aveva con Ace, che era straordinaria nonostante non fossero realmente fratelli di sangue. Law allungò il braccio scoperto lasciando che i segni rossi sul gomito, causati della maniche arrotolate, si scoprissero e sbuffò toccando il punto in cui Ruy era stato ferito maggiormente: il cuore.

Si stava ancora chiedendo il motivo per cui era lì. No anzi, lui lo sapeva perfettamente. Non era mai stato tipo da dirsi bugie, parlava chiaro con sè stesso. Il fatto era che quel ragazzino aveva smosso qualcosa in lui quando l'aveva conosciuto. Un casinista tale non poteva certo passare inosservato al suo sguardo. Rufy era speciale, sembrava un idiota ma sapeva parlare, sapeva pensare e dire in modo grezzo e pulito quello che gli passava per la testa. Law era intrigato e sconvolto allo stesso tempo. Non gliene fregava davvero qualcosa del fatto che avesse appena perso suo fratello, un rivale in meno per la grande caccia, più che altro era lo spaventoso dolore che Rufy doveva aver provato a farlo pensare.

Il dolore invita sempre i dottori a pensare.

Rufy emise un flebile mugolio strozzato e una piccola chiazza di sangue apparve attraverso le bende sul suo petto, proprio sotto le dita di Trafalgar:

-Andrà tutto bene.-

Ritrasse la mano e gliela passò sulla fronte. Probabilmente se qualcuno l'avesse visto fare una cosa del genere avrebbe messo fine ai suoi giorni, o messo dei gambi di sedano al posto delle braccia, a seconda dell'umore che avrebbe avuto. Raccolse le gocce di sudore dalla pelle imperlata di Rufy con la sua, calda e asciutta, poi si chinò leggermente per guardare il suo viso più da vicino:

-So che tornerai a cercarmi, quando capirai perchè l'ho fatto.-

Poi si alzò e prese la spada appoggiandola sulla spalla mentre usciva, lasciando che un sorrisino con un'ombra di malizia gli incurvasse le labbra.

-Perchè sono generoso.-