Anime & Manga > Ghost Hunt
Ricorda la storia  |      
Autore: Feel Good Inc    23/07/2010    2 recensioni
Ayako è priva del benché minimo istinto materno. Semplicemente non ci è portata. Non riesce ad andare d’accordo con Mai, figuriamoci con questa frotta di ragazzini urlanti e chiassosi, che non perdono occasione per arrampicartisi addosso o – nel suo caso specifico – per darti della ‘vecchia signora’. Dove sarà finita l’educazione oggigiorno, si chiede.
[ Ambientazione: episodi 12-13, "Natale silenzioso" ]
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ayako Matsuzaki, Hosho Takigawa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Malintesi ~ Never meant this!

 

 

 

 

 

 

 

« Bou-san? »

Solleva lo sguardo, ma le spalle rimangono curve, il capo chino, per permettere ai bambini di continuare a giocare con i suoi capelli troppo lunghi, farli sfuggire al laccio che li tiene raccolti e tirarli e torcerli tra le dita minuscole. Gliel’ha detto, lei, la prima volta che si sono incontrati, che è strano per un monaco buddhista portare i capelli così lunghi. La sua risposta è stata tanto sconvolgente che le ci è voluto un po’ per riprendersi.

Io sono un monaco part-time, Matsuzaki-san. In realtà suono in una band.

Con il tempo ha imparato a non farci troppo caso. Lui è fatto così, è la contraddizione fatta persona. Vive in un tempio ma è un cantante rock di successo. Dà a Shibuya del moccioso immaturo ma poi è il primo a fare il simpaticone con i bambini della chiesa su cui stanno investigando. Cose del genere, insomma.

Ayako è priva del benché minimo istinto materno. Semplicemente non ci è portata. Non riesce ad andare d’accordo con Mai, figuriamoci con questa frotta di ragazzini urlanti e chiassosi, che non perdono occasione per arrampicartisi addosso o – nel suo caso specifico – per darti della ‘vecchia signora’. Dove sarà finita l’educazione oggigiorno, si chiede. Dunque è una fortuna che il suo compito qui sia solo quello di dare una mano in cucina, sebbene anche la cucina sia una cosa che le risulta quasi aliena.

Però Takigawa è tutta un’altra storia. E, lo ammette, è davvero uno spettacolo.

Senza abbassare gli occhi, si china un po’ di più perché la bambina alle sue spalle riesca ad aggrapparsi meglio al suo collo. « Cosa, Matsuzaki-san? »

Lei continua ad asciugare i piatti appena lavati, chiedendosi se ha mai visto qualcuno sorridere nello stesso modo.

« Hai mai pensato di mettere su famiglia? »

Lui rimane immobile per un lungo istante mentre assume la tipica espressione del pesce lesso, tanto confuso da ignorare la bimba scalmanata che ora ha definitivamente addosso e che reclama a gran voce un briciolo della sua attenzione.

« Sarebbe una proposta? »

Crashtum.

[ Il piatto che si frantuma al suolo e il pugno che gli investe la nuca; in questa sequenza. ]

Dio, grazie al cielo non ha colpito i bambini.

Che ora lo guardano perplessi strofinarsi dolorosamente il capo.

« Bou-san? »

« Bou-san, stai bene? »

Umpf. E dire che stava cercando di fargli un complimento.

Ma poi Takigawa la guarda e scoppia a ridere, e mentre si alza di scatto e comincia a correre come un matto per la stanza, strappando un grido di gioia alla piccola sulle sue spalle, Ayako pensa che ‘Bou-san’ non ha bisogno di altri bambini, dato che è lui stesso un bambino.

Per l’appunto.

Lei non ci va proprio d’accordo, con i bambini.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tanto, ma tanto, ma tantissimo tempo fa, una mia compagna di accademia mi parlò di un anime tutto incentrato sulla caccia ai fantasmi e mi propose di vederne insieme qualche episodio in streaming dopo le lezioni. Non ero particolarmente impressionata da quel genere di storie, così accettai. L’anime era Ghost Hunt e subito mi colpì per la trama leggera e decisa insieme e per i personaggi meravigliosamente caratterizzati, che non scendevano mai nello stereotipo. Tuttavia, sfortunatamente la mia grandiosa amica decise di mostrarmi per primi proprio gli episodi che tutti definivano come “i più inquietanti della serie” – il caso della bambola maledetta, per intenderci – e a ragione. Rimasi difatti talmente scioccata che persi ogni interesse per Ghost Hunt, e una volta giunta a casa non sentii alcun desiderio di guardare più di ciò che avevo visto, soprattutto perché ero troppo occupata a cercare di recuperare il sonno… xP

Pochi giorni fa però, a distanza di anni luce, ho ripensato a quanto mi era piaciuto quell’anime e ho deciso di fare un tentativo e seguirlo. Se fosse stato troppo pauroso avrei sempre potuto lasciar perdere; e comunque potevo guardare gli altri episodi omettendo quelli su quella dannata bambola, santo cielo. Cosa che ho fatto, in effetti, non ve lo nascondo.

Risultato: oggi posso dire che sono assolutamente e atrocemente innamorata di Ghost Hunt.

Amo tutti i protagonisti, indistintamente, cosa che non mi era mai successa prima per nessun altro anime. In particolare sono pazza di HoshoBou-sanTakigawa, il monaco cantante xD, di John Brown, il pretino kawaii <3, e di Kojo Lin, l’enigmatico cugino di secondo grado di Sebastian Michaelis di Kuroshitsuji *-*.

Il caso che più mi ha colpito tra quelli affrontati dall’SPR è stato indubbiamente quello di Kenji-kun, lo spirito bambino degli episodi 12 e 13. Probabilmente perché, oltre al suo far riflettere sul significato della famiglia e dell’amore che trascende il tempo, è anche la storia in cui è più evidente l’umanità intrinseca dei personaggi, anche di quelli più impensabili come appunto Lin-san. Proprio per questo ho voluto scrivere qualcosina di stupido su Bou-san e Ayako, che per me sono ciò che definisco il più vicino possibile ai genitori ideali u.u, che fosse incentrato su quegli stessi episodi.

Poi ci si è messa di mezzo la fortuna, che sta facendo di nuovo funzionare la mia connessione – due volte in un giorno: è record! – e così ecco pubblicata la flash.

Considerato lo scarso seguito del sito su questo fandom non mi aspetto fiumi di recensioni, ma mi auguro davvero che a qualcuno possa piacere questo minuscolo omaggio al mio monaco e alla mia sacerdotessa preferiti.

Hope you liked it,

Aya Lawliet, al secolo FataFaby89

(e scusatemi se lo ripeto ancora ma so per certo che in molti non ci si raccapezzano più da quando ho cambiato nick xD)

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Ghost Hunt / Vai alla pagina dell'autore: Feel Good Inc